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4 METODOLOGIA

6.2 Limiti della ricerca svolta

6.2.1 Analisi della partecipazione alla misura Pagamenti agro-ambientali 6.2.1.1 Analisi statistiche

Per ciò che riguarda i risultati dell’analisi della partecipazione, le analisi statistiche danno un quadro coerente fra i risultati della ricerca, i contenuti dei rapporti di valutazione istituzionale e il disegno delle misure. Sarebbe comunque utile un’ulteriore verifica dei risultati da un punto di vista qualitativo, ad es. tramite un approccio basato su focus groups o interviste strutturate a testimoni privilegiati. Tale approfondimento consentirebbe di valutare meglio l’interpretazione dei dati ottenuti, ma anche ottenere una maggiore consapevolezza metodologica rispetto all’uso delle tecniche di econometria spaziale, di applicazione abbastanza recente in questo campo applicativo. In particolare, sarebbe utile capire se questo è lo strumento migliore per effettuare analisi geografiche sulla partecipazione alle misure agro-ambientali, dove il punto di interesse non è costituito tanto dagli effetti di contiguità spaziale fra unità territoriali limitrofe, quanto alla

rispondenza ai criteri di selezione territoriale, valutato nella ricerca solo con l’uso della regressione lineare.

Riguardo all’uso delle variabili relative all’indirizzo produttivo in termini di aziende con un certo tipo di produzione per comune, i risultati della regressione lineare sono apparsi in diversi casi discordanti e difficili da interpretare. Un ulteriore approfondimento futuro potrebbe riguardare l’analisi dell’Orientamento Tecnico Economico (OTE) delle aziende beneficiarie come previsto dalla metodologia comunitaria utilizzata per le indagini contabili RICA a livello territoriale. L’OTE rappresenta un sistema di classificazione che da informazioni più mirate sulle specializzazioni produttive e può consentire di stabilire una relazione più precisa fra la partecipazione alla misura e le diverse tipologie aziendali.

6.2.1.2 Disponibilità e scala dei dati di contesto

L’analisi della partecipazione alla misura 214 è stata effettuata utilizzando come dati di contesto la SAU e i principali dati agricoli strutturali ricavati, a livello di comune, dal Censimento dell’agricoltura 2000 (ISTAT, 2001).

Le elaborazioni per comune del censimento sono state l’unica base dati ufficiale disaggregata a un livello territoriale che potesse essere utilizzato per la presente ricerca. Presenta tuttavia due evidenti criticità: l’anno 2000 è molto distante dall’anno 2008 utilizzato come riferimento in tutta la ricerca, inoltre la scala più appropriata per studiare i fenomeni considerati è a livello sub-comunale in quanto gli impegni vengono assunti a livello di particella e le delimitazioni geografiche su cui è basato il sistema di ammissibilità e selezione della misura hanno un dettaglio maggiore rispetto ai limiti amministrativi comunali.

In merito al primo problema, l’evoluzione delle superfici agricole dal 2000 al 2008 in Emilia- Romagna ha seguito la tendenza comune a tutto il livello nazionale di riduzione della SAU a scapito di usi non agricoli, come visibile anche dalle elaborazioni effettuate sulla cartografia degli usi del suolo alle diverse scansioni temporali. La Tabella 48 evidenzia come la SAU regionale sia diminuita da 1.129.318 ettari nel 2000 (dati Censimento) a 1.052.585 nel 2007 (dati indagine strutture, ISTAT, 2007) e 1.066.773 nel censimento 2010 (dati provvisori, ISTAT, 2011). Un confronto più mirato rispetto alle modifiche strutturali dell’agricoltura regionale basato sui due censimenti 2000 e 2010, è riportato nell’allegato 1.

Considerato il fatto che i dati non sono perfettamente confrontabili a causa della diversa modalità di rilevazione (le indagini strutture sono campionarie) e per il censimento 2010 si tratta ancora di dati provvisori, il calo della SAU a livello regionale sembra stabilizzarsi dal 2007 al 2011, mentre dal 2000 al 2005 ha subito lo stesso calo del 9% registrato dal 1990 al 2000.

Tabella 48 – Variazioni nel numero di aziende e nella SAU regionale dai dati ISTAT dal 1990 in poi.

Anno Numero aziende SAU regionale Variazione % SAU rispetto al Censimento 2000 Tipo rilevazione

1990 147.824 1.232.220 9% Censimento

2000 106.363 1.129.318 0% Censimento

2005 81.476 1.029.916 -9% Indagine strutture

2007 81.962 1.052.585 -7% Indagine strutture

2011 73.411 1.066.773 -6% Censimento (dati provvisori) In ogni caso, la tendenza regionale non dice nulla delle dinamiche presenti a livello di comune sottoposte a fenomeni contrastanti come l’aumento generalizzato delle superfici urbanizzate (più intenso in pianura) e l’abbandono delle terre coltivate verso usi naturali (più intenso in montagna), come evidenziato ancora una volta dallo studio dell’uso del suolo a livello cartografico in relazione alle matrici di uso del suolo (Figura 10) e alla valutazione sul paesaggio (Figura 34 e Figura 35).

Il principale dato utilizzato nelle analisi statistiche per l’analisi della partecipazione, cioè il rapporto fra Superficie oggetto d’impegno (SOI) e la SAU per comune confronta pertanto due dati diversi e tendenzialmente è sovrastimato, essendo la SAU in media minore a livello regionale dal 2000 in poi.

Il valutatore del PSR ha utilizzato un altro dato di SAU, non ufficiale ma elaborato a partire dai dati dei procedimenti gestiti dall’organismo pagatore regionale (AGREA), tramite aggregazione delle dichiarazioni colturali contenute prima nella PAC seminativi e poi nelle banche dati del Regime di Pagamento Unico. Tale elaborazione consente di ottenere una maggiore disaggregazione dei dati (a livello di foglio catastale) e un aggiornamento annuale (Regione Emilia-Romagna, rapporti di valutazione intermedia 2005 e 2010 ed ex-ante 2007-2013). Tale base dati non era però disponibile per finalità diverse all’attività istituzionale della Regione e non è stato possibile utilizzarla nella ricerca.

Per ciò che riguarda il problema della scala, condurre le analisi ad un livello inferiore a quello comunale avrebbe permesso di dare una migliore aderenza al meccanismo di ammissibilità e selezione territoriale, ad esempio utilizzando i fogli catastali come effettuato nella valutazione del PSR (Regione Emilia-Romagna, rapporti di valutazione intermedia 2000-2006 e 2007-2013 ed ex- ante 2007-2013). La scelta di utilizzare il livello comunale anche in questo caso è stata dettata dai seguenti elementi:

• possibilità di utilizzare i dati agricoli strutturali del censimento 2000 aggregati a livello di comune per l’analisi della partecipazione;

• indisponibilità della copertura cartografica dei fogli catastali per la ricerca;

• coerenza con le elaborazioni effettuate negli altri casi di studio nell’ambito del progetto SPARD, dove l’unità territoriale minima è rappresentata dal livello NUTS 3.

6.2.2 Motivazione alla partecipazione e effetti tecnico-economici aziendali

Nonostante l’approccio delle interviste fosse analitico e il questionario fosse strutturato per raccogliere quanti più elementi tecnici possibili da parte delle aziende intervistate, si sono rilevate numerose criticità in relazione alla ricostruzione delle operazioni aziendali effettuate in particolare sugli interventi, come succede normalmente in tutte le interviste ad aziende agricole. Tali informazioni sono apparse più attendibili dove i conduttori hanno messo in atto registrazioni volontarie delle operazioni effettuate, come nel caso dell’azienda 2.

Il metodo utilizzato, basato sulla ricostruzione delle operazioni annuali a cui sono stati attribuiti valori economici standard ricavati da prezziari e sull’uso dei dati RICA per la ricostruzione della redditività media per coltura, ha dato risultati coerenti. Per integrare i risultati della prima intervista in cui mancavano numerosi dati in una delle aziende coinvolte, è stato impostato un questionario più snello e mirato a raccogliere solo le informazioni fondamentali, che potrebbe essere usato anche per attività future su una numerosità maggiore. Le informazioni di base, necessarie per avere gli elementi fondamentali da integrare con dati bibliografici, sono state:

• costi di realizzazione: valori riferiti all’anno d’impianto in termini di impianti vegetali (numero, dimensione e specie delle piante) e movimenti terra (costo o quantità impiegata); • costi di gestione: numero di operazioni annuali per tipologia in relazione alle diverse fasi di

accrescimento delle formazioni vegetali (ad es. sfalci su tutta la superficie nei primi anni e su una parte per gli anni successivi).

Maggiori difficoltà sono state ravvisate nella stima della redditività aziendale, in particolare in presenza di redditi extra agricoli che esulano dalle normali colture agricole (ad es. contoterzismo, agro-energia, agriturismo ecc.) per cui i conduttori hanno potuto dare solo un’idea della presenza e delle entrate costituite dalle attività extra agricole. Le stime sull’incidenza degli interventi per il paesaggio sulla redditività aziendale non contengono mai tali componenti che invece possono variare molto i risultati, in particolare in alcuni contesti (azienda 1).

6.3 Implicazioni di disegno della politica