INTRECCIO DEI REQUISITI DI SISTEMA PER LE LINEE GUIDA DI PRODOTTTO
uovo prodotto sistemico
Non è ancora stato individuato il caso studio che meglio valorizza le funzionalità garantite dal compound a carica organica.
1
2
3
4
rodotto sistemico sostitutivo
E’ stato individuato come caso studio, dal quale ricavare le linee guida di prodotto, la sostituzione dei tradizionali
contenitori di batteria al litio, con una versione ottenuta puramente da Hytrel rigenerato.
Casi studio e sviluppo linee guida.
Verranno selezionati due casi studio, uno per configurazione, in grado di poter sostenere il percorso produttivo proposto dal modello. Da questi, verranno poi estratte le linee guida principali che permettono l’adattabilità al sistema circolare proposto.
.
LINEE GUIDA FINALI DEI PRODOTTI
INTRECCIO DEI REQUISITI DI SISTEMA PER LE LINEE GUIDA DI PRODOTTTO
14) definizione delle linee guida di prodotto.
Il precedente paragrafo era strutturato per ottenere la comprensione dei limiti di progettazione imposti dalle specifiche del materiale, dei requisiti di processo e delle destinazioni di mercato. Una volta tratteggiato il perimetro progettuale, riguardante i prodotti in grado di rispondere positivamente alle necessità, possiamo a questo punto declinare, sempre per tipologia di compound, le due aree prodotto identificate, ed i relativi sottoprodotti presenti al loro interno. Tali prodotti saranno selezionati seguendo il driver della compatibilità con il modello proposto, definendo come casi studio finali i prodotti con maggiori potenzialità di conversione e maggiore adattabilità al nuovo sistema produttivo della Cornaglia. Per fare ciò, verrà svolta nei seguenti paragrafi un’operazione di raccolta dei casi studio, nel quale verranno enunciate le caratteristiche, le motivazioni di scelta e le linee guida progettuali, relative alle cinque caratteristiche principali del prodotto di ogni caso studio. Le linee guida dei prodotti presentati non saranno però riferite alla loro condizione “attuale”, ovvero quella nel quale si trovavano prima di essere selezionati, ma saranno bensì descritti utilizzando le linee guida che dovranno possedere per essere processati dal nuovo sistema della Cornaglia, rimanendo comunque simili nelle geometrie e nelle dimensioni. Dopo aver riordinato le informazioni e verificato la fattibilità della conversione sistemica, si eseguirà un’attenta esplorazione dello scenario risultante, e, per ognuna delle cinque categorie, si estrapoleranno le linee guida che incidono con più influenza sulla compatibilità di prodotto con il nuovo modello produttivo.
Tali specifiche di progettazione verranno poi schematizzate nell’ultimo paragrafo, nel quale si riassumeranno le informazioni dei singoli casi studio, estrapolando le linee guida finali di progettazione per le due categorie di prodotto principali: il nuovo prodotto sistemico ed il prodotto sistemico sostitutivo.
14.1) studio e sviluppo dei casi studio di prodotto.
Per poter procedere ad una corretta definizione dei casi studio, ed ottenere le caratteristiche che saranno poi il punto di partenza della progettazione futura, bisogna separare a monte le due tipologie di prodotto sistemico al quale tali casi studio fanno riferimento. Infatti, ciò che conta di più in questa fase non sono i casi studio finali, ma la qualità del metodo di ricerca con il quale si individuano, da strutturare sulla base delle possibilità aziendali; non è infatti utile alla progettazione l’identificazione di un caso studio che non sia integrabile nel processo aziendale.
Separando le due tipologie di prodotto sistemico, si separeranno perciò anche le modalità di ricerca dei casi studio, che, come anticipato nel paragrafo 13.3, seguiranno un iter specifico per ognuna delle due categorie.
Nuovo prodotto sistemico.
Il processo di definizione delle aree studio di prodotto, che si otterranno alla fine di questa fase, viene determinato dal punto di origine di tutte le attività, ovvero l’identificazione dello scenario di riferimento. La fase di partenza, come in tutte le cose, determina in modo critico il conseguimento degli obiettivi finali; è utile perciò dedicare massima qualità progettuale, e metodo, alla scelta dello scenario di destinazione. Al fine di trovare l’area di prodotto nel quale il compound possa valorizzare le sue proprietà, e che sia allo stesso tempo raggiungibile dalle tecnologie in uso, bisogna fare riferimento a ciò che sappiamo della Cornaglia, in particolare riguardo i tentativi di diversificazione di mercato svolti in passato.
Durante l’analisi dell’identità aziendale, effettuata su Cornaglia nel secondo
paragrafo del primo capitolo, si è evidenziata la volontà dell’azienda di orientare la propria produzione verso il mercato dell’arredamento e del retail. Queste attività, sebbene partecipino in modo marginale al volume produttivo totale della Cornaglia, evidenziano una conoscenza di processo legata al mondo dell’arredamento/retail già ben implementata all’interno dei processi produttivi. Si intuisce chiaramente il vantaggio di sfruttare le basi di know how preesistenti, facendo sì che la diversificazione di mercato avvenga in un settore del quale si sono già creati dei precedenti produttivi, piuttosto che integrare un nuovo sistema di conoscenze, attività lunga e dispendiosa di energie.
Selezionato il mondo dell’arredamento come possibile destinazione data la forte compatibilità con i processi produttivi, bisogna ora considerare il secondo driver di scelta, ovvero la compatibilità con la materia prima; in particolare con i suoi ritmi di fornitura e richiesta. I ritmi di fornitura della materia prima, come già citato precedentemente, sono molto variabili, e non permettono perciò di rispondere a richieste di produzione con ritmi continuativi . Per questo motivo, risulterebbe utile selezionare un’area dei prodotti d’arredo nel quale la richiesta sia sporadica o comunque ben determinata, in spazi di tempo limitati. Tenendo in considerazione questi fattori, bisogna poi verificare quale degli scenari sporadici dell’arredamento siano le culle ideali per valorizzare le proprietà fornite dal nuovo materiale, e dove tali proprietà possano andare ad innovare le funzioni dei prodotti base.