ORIGINE
10) proposta del Modello di sisteMa circolare
Finalizzati gli step dell’investigazione olistica, attraverso una fotografia reale del sistema aziendale, possiamo a questo punto proporre con maggiore sicurezza un modello di processo circolare adattabile alle necessità ed alle caratteristiche della Cornaglia. Al fine di poter proporre un modello di riconversione funzionale del processo, è però necessario tenere in considerazione simultaneamente le azioni di tutti gli elementi del sistema rilevati fino ad ora. La proposta del modello circolare si costruirà sulla linea evidenziata dalle esigenze e dai requisiti del sistema, aprendo poi la strada verso il conseguimento di nuovi benefici. Procedendo per step, la nostra prima azione sarà quella di definire alcune strategie di connessione circolare, utili a soddisfare i requisiti imposti dalle esigenze di sistema. Ottenute le formulazioni delle precise strategie, si valuterà la selezione di quella più funzionale, in base al grado di efficienza rispetto agli obiettivi prefissati. Ottenuta la conferma riguardo la strategia da selezionare, verranno in seguito descritti gli obiettivi specifici di quest’ultima, definendo nel dettaglio quali azioni verranno introdotte e come si comporterà il sistema verso lo scenario, interno ed esterno. Completato il quadro della strategia, si applicheranno le dovute modifiche al sistema attuale, aggiungendo connessioni e convertendo il suo funzionamento attraverso la proposta di una nuova configurazione circolare.
10.1) strategie di connessione circolare.
Seguendo le necessità evidenziate dai prerequisiti del nuovo sistema, le strategie di connessione circolare dovranno rendere fattibile l’inserimento di una nuova materia prima all’interno dei tradizionali processi produttivi della Cornaglia. Unico vincolo di tale materia prima è l’origine, che deve essere infatti originata dagli stessi processi nel quale sarà reinserita, e dovrà essere gestita da un attore esterno, con proprie responsabilità commerciali. Sebbene sembri un’azione piuttosto complessa, è in realtà molto semplice. Le aziende che si occupano di fornitura di materia prima polimerica verso i piccoli-medi produttori, come la Cornaglia, lavorano già attraverso una configurazione simile.
Ma prima di poter capire in che modo il ruolo dei fornitori plastici si possa adattare alle nuove esigenze del sistema, bisogna aprire una parentesi circa il funzionamento delle aziende leader nel settore di produzione polimerica. Le aziende produttrici di polimero di dimensioni minori, che forniscono invece i piccoli-medi produttori come la Cornaglia, ricevono il polimero dai leader della produzione polimerica, posizionati sul mercato come fornitori primi dei grandissimi produttori di prodotti plastici. Questi grandi fornitori di polimero, in grado di produrre milioni di tonnellate l’anno, destinano la maggioranza del materiale di “classe A” ai grandi produttori, conservando la “classe B”, ovvero le zone dell’estruso meno qualitative, per le aziende che dovranno invece fornire le piccole-medie produzioni. Queste dovranno quindi ricevere lo “scarto” del polimero di qualità elevata, e lavorarlo chimicamente o fisicamente per soddisfare le necessità richieste dai propri clienti, con dimensioni di produzione ridotte.
Osservando il sistema di fornitura dei polimeri, benchè sia estremamente
semplificato, si può facilmente notare come i fornitori di polimero della Cornaglia attuino già azioni simili a quelle che vogliamo proporre con il nuovo modello. La differenza sostanziale che si andrà ad introdurre è che, mentre nella condizione attuale i “piccoli” produttori di polimero ricevono lo scarto “dall’alto”, nel nuovo modello riceveranno il polimero “dal basso”, ovvero dagli stessi produttori che andavano a fornire. Si deduce quindi che, al fine di ottenere un modello circolare, la strategia di implementazione del nuovo attore di mercato debba passare attraverso la conversione del ruolo dei piccoli-medi fornitori di polimero. Ciò che manca oggi per rendere fattibile una conversione di tale misura è principalmente la convenienza economica nel fornire lo scarto “dall’alto” piuttosto che “dal basso”.
Manca essenzialmente uno scenario commerciale in grado di eguagliare il valore di questi due metodi, che renda economicamente sostenibili le lavorazioni necessarie a processare la plastica recuperata. Per realizzare ciò, bisognerà fare in modo che lo scenario commerciare, che andremo a costruire attraverso la strategia, riesca in qualche modo a concretizzare lo scarto in prodotti con funzionalità specifiche,
permettendo al cliente, ed al mercato, di comprenderne immediatamente il valore aggiunto. La macro struttura della strategia preliminare di connessione è chiara:
implementare un nuovo materiale compound originato dall’integrazione di scarto plastico e rifiuto generico, rilavorato da laboratori chimici, realizzando prodotti nuovi con tecnologie di produzione attuali, e con l’obiettivo finale di innescare la nascita di nuovi segmenti di mercato. La strategia appena presentata è finalizzata al raggiungimento finale della configurazione circolare del sistema, ciò che si deve però tenere in considerazione sono anche le condizioni che il processo dovrà affrontare durante questo percorso. Durante il percorso di conversione circolare, è infatti importante che il processo produttivo rimanga nelle giuste condizioni per affrontare la trasformazione. Nel caso in cui tale processo dovesse incontrare situazioni in grado di causare l’arresto definitivo delle attività di conversione
circolare, si renderebbero vani tutti gli sforzi compiuti fino a quel momento. Risulta perciò utile che la strategia di connessione circolare sia finalizzata non solo al raggiungimento della configurazione finale del sistema, ma anche al mantenimento delle condizioni aziendali, necessarie allo sviluppo della strategia.
Sebbene la struttura di base rimanga invariata, le caratteristiche di ogni singolo elemento della strategia saranno valutate separando gli obiettivi del sistema in due destinazioni separate: per la trasformazione del sistema nel modello circolare e per il mantenimento delle condizioni necessarie a tale trasformazione.
Strategia per il raggiungimento del modello circolare.
Come anticipato precedentemente, la strategia per il raggiungimento del modello circolare prevede connessioni commerciali tra aziende produttrici e laboratori esterni di fornitura dei compound sistemici, dalla cui collaborazione prenderà vita una
nuova nicchia di mercato, composta di prodotti sistemici con funzionalità innovative.
I compound utilizzati all’interno della strategia saranno integrazioni di scarto
plastico e di cariche organiche originate dal rifiuto solido urbano, vero elemento che caratterizza le nuove funzionalità del prodotto. Per ottenere ciò è importante che i ruoli di tutti gli elementi chiave della strategia siano ben definiti ed impostati.
Azienda produttrice + laboratorio chimico: l’azienda che ospita la produzione non dovrà effettuare nessun investimento interno e nessuna conversione
tecnologica. L’unica componente che dovrà aggiornare sarà quella organizzativa, per coordinarsi con il fornitore del compound.
Compound organico: La fornitura e formulazione del compound avrà origine chimica e sarà effettuata da aziende esterne, dedicate non solo alla produzione del polimero ma anche alla raccolta ed alla tracciatura dello scarto.
Nicchia di mercato: la destinazione finale consisterà in un segmento di mercato nuovo, originato da un innovativo approccio sistemico alla produzione industriale serializzata.
Prodotto sistemico finale: il prodotto sistemico finale sarà un oggetto in possesso di funzionalità completamente nuove, in grado di oltrepassare le prestazioni standard, ed aprendo la strada al riconoscimento colletivo del valore aggiunto fornito dal prodotto sistemico.
PLASTIC WASTE WASTE
PRODUCT WASTE
PRODUCT MATERIALE
VERGINE
OUTPUT
CLEANING PRODUCT
ANALYSIS
MANUFACTURING FINAL PRODUCT
OUTPUT REMOVAL
PLASTIC
WASTE WASTE
PRODUCT MATERIALE
VERGINE
OUTPUT
CLEANING PRODUCT
ANALYSIS
FINAL PRODUCT
Descrizione: collaborazione dell’azienda con un fornitore esterno, per la produzione di un nuovo materiale vergine a partire dallo scarto, da inserire in un settore di mercato raggiungibile dalle tecnologie automotive. Il polimero di scarto, invece di essere riciclato, viene riformulato nella creazione di un nuovo materiale con scheda prodotto propria, con esigenze chimico/fisiche stabilite in rapporto alla gamma di prodotti che si vorranno realizzare. La possibilità di realizzare un materiale studiato sulle esigenze di prodotto, e soprattutto di sistema, permetterebbe di aumentare i cicli limitati del riciclaggio standard, limitando il più possibile a monte gli effetti di downcycling del materiale.
SISTEMA: Sistema di collaborazione circolare tra attori diversi. L’output del sistema Cornaglia diventa input per il fornitore che trasforma e ridistribuisce come materiale nuovo.
MATERIALE: Nuovo polimero o nuovo compound.
PRODOTTO: Tipologia di prodotto valorizzabile dall’uso del nuovo materiale o nuovo compound.