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Lo sciopero ai tempi del Coronavirus: i reiterati inviti del Garante a non effettuare

«I diritti fondamentali si pongono a presidio della vita, che in nessuna sua manifesta-zione può essere attratta nel mondo delle merci» (22).

Le parole del noto giurista, se rilette alla luce dell’emergenza sanitaria pandemica da Covid-19, rendono ancor più evidente quale sia l’importanza dell’opera svolta dalla Commissione di garanzia per gli scioperi dal momento in cui sarebbe facile cadere nella tentazione di teorizzare un divieto generalizzato del diritto di sciopero.

In altri termini, il diritto di sciopero «va usato con accuratezza, non abolito» (23) perché il lavoratore non è una merce e, specie in un momento così drammatico per il Paese, la sua protesta è comprensibile e non andrebbe soffocata ad oltranza.

Come si è avuto di descrivere (si veda supra, cap. 4, § 1), tra le attribuzioni della Com-missione di garanzia spicca il c.d. potere di influenza, che si concretizza in un’efficace azione di moral suasion verso una condotta leale ed onesta degli affair esercitato anche con le c.d. delibere “di invito” (si veda supra, cap. 5, § 1).

Di talché, sin dai primi istanti dell’emergenza sanitaria l’autorità garante, soprattutto grazie all’autorevolezza che la contraddistingue nel panorama delle relazioni indu-striali, ha posto in essere una pressante azione di persuasione dei comportamenti dei sindacati o dei soggetti gestori dei servizi pubblici essenziali.

Andando con ordine, il 24 febbraio 2020, il Garante, preso atto dello stato di emer-genza sanitaria proclamato dal Governo sul territorio nazionale, ha rivolto «un fermo invito a tutte le Organizzazioni sindacali ed alle Associazioni professionali affinché non vengano effettuate astensioni collettive dal 25 febbraio al 31 marzo 2020, al fine di evitare ulteriore aggravio alle Istituzioni coinvolte nell’attività di prevenzione e contenimento della diffusione del virus».

Conseguentemente, il 28 febbraio è stata emessa una delibera di invito, ai sensi dell’ar-ticolo 13, comma 1, lettera d, della legge n. 146/1990, per la “sospensione” degli scio-peri generali proclamati per il successivo 9 marzo 2020 da USI, USB, CUB, Unicobas, USI-CI (24).

Di contro, nei confronti delle aziende e delle amministrazioni erogatrici di servizi pub-blici, è stato rivolto «un fermo invito […] ad osservare scrupolosamente quanto previsto dai richiamati provvedimenti governativi, dal momento che eventuali blocchi totali dei servizi (ad esempio trasporto pubblico), non in linea con detti provvedimenti, possono comportare l’aggravamento dell’attuale situazione emergenziale, oltreché es-sere oggetto di valutazione di questa Autorità» (25).

(22) S.RODOTÀ, La vita e le regole: tra diritto e non diritto, Feltrinelli, 2009, p. 38.

(23) D.PIRONE, Scuola, il Garante: «Scioperi inopportuni, valutare la precettazione» (intervista a Santoro-Pas-sarelli), in Il Messaggero, 17 settembre 2020.

(24) «La Commissione di garanzia dell’attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essen-ziali ha inviato in maniera formale, ai sensi dell’articolo 13, comma 1, lettera d, della Legge n. 146 del 1990, le Segreterie nazionali Slai Cobas per il sindacato di classe, Usi, Usb, Cub, Unicobas, Usi-Ci, a sospendere gli scioperi generali proclamati per il 9 marzo 2020».

(25) Comunicato CGSSE 12 marzo 2020, Coronavirus, garante scioperi: aziende rispettino norme governo su sicurezza: «“Da notizie di stampa si registrano nel Paese azioni di sciopero attuate a seguito dell’asserita mancata applicazione, da parte delle aziende, delle misure di sicurezza contenute nei recenti provve-dimenti del governo”, relative all’emergenza epidemiologica legata alla diffusione del coronavirus.

Quest’ultimo invito è stato, poi, reiterato in riferimento allo stato di agitazione sinda-cale del comparto Igiene ambientale con un «forte appello al senso di responsabilità»

rivolto a sindacati, aziende ed enti pubblici circa la tutela della salute e sicurezza dei lavoratori nonché al rispetto degli accordi economici assunti (26).

Inoltre, sul differente versante delle astensioni collettive dei lavoratori autonomi circa le medesime preoccupazioni in tema di salute e sicurezza, si segnala la mancata cele-brazione delle udienze da parte dei magistrati, che dallo scorso 1° dicembre hanno interessato il Tribunale di Palermo con conseguente invito del Garante al rispetto delle norme della legge n. 146/1990: «tutti i soggetti coinvolti hanno condiviso l’impegno per il futuro a svolgere ogni forma di protesta, che si concretizzi in astensioni collet-tive idonee a provocare una riduzione o disorganizzazione del servizio essenziale, nel rigoroso rispetto della Legge n. 146 del 1990 […] nell’apprezzare l’impegno da tutti assunto, la Commissione riconosce che l’emergenza pandemica ha contribuito ad ag-gravare le condizioni di precarietà, fragilità, difficoltà, insicurezza in cui versano molte categorie di lavoratori autonomi tra cui quella dei giudici di pace, magistrati e vice procuratori onorari» (27).

Non solo, un monito è stato lanciato anche circa i ritardi dei pagamenti delle pubbli-che amministrazioni nella “catena degli appalti” e, dunque, sulla necessità pubbli-che siano liquidate le «necessarie risorse economiche» alle appaltatrici per «poter adottare ogni misura di tutela e continuare a svolgere il servizio».

Nel medesimo settore, si segnala anche la richiesta alle OO.SS. proclamanti, di una riduzione della durata dello sciopero del 20 aprile, alla luce dell’esito dei chiarimenti richiesti all’azienda municipalizzata per la raccolta dei rifiuti di Roma circa l’asserito

“Alcune di tali astensioni sono state proclamate richiamando la disposizione contenuta nell’articolo 2, comma 7, della legge n. 146 del 1990 e successive modificazioni”. È quanto si legge in una nota della Commissione di garanzia dell’attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali, inviata a tutte le associazioni datoriali e alle aziende erogatrici di servizi pubblici essenziali. “A tal proposito, la Commissione – prosegue la nota – rivolge un fermo invito alle aziende e alle ammini-strazioni erogatrici di servizi pubblici ad osservare scrupolosamente quanto previsto dai richiamati provvedimenti governativi, dal momento che eventuali blocchi totali dei servizi (ad esempio trasporto pubblico), non in linea con detti provvedimenti, possono comportare l’aggravamento dell’attuale si-tuazione emergenziale, oltreché essere oggetto di valutazione di questa Autorità”».

(26) Comunicato CGSSE 17 marzo 2020, Coronavirus, garante scioperi: scongiurare astensione e tutelare salute lavoratori: «Appello rivolto a organizzazioni sindacali, società, enti locali e prefetture. “Con riferimento ad annunciate o pervenute proclamazioni di sciopero nei servizi pubblici essenziali di pulizie e igiene ambientale da alcuni sindacati di base (di recente, nella Regione Calabria), motivate dalla carenza di idonee misure di sicurezza durante lo svolgimento del servizio, la Commissione di garanzia dell’at-tuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali – si legge in una nota – rivolge un forte appello al senso di responsabilità di tutte le organizzazioni sindacali, affinché sia scongiurata l’attuazione di astensioni dal servizio, nei servizi pubblici essenziali in questo particolare momento di emergenza epidemiologica, oltre a risultare inopportune, produrrebbero un incalcolabile danno alla collettività” Il Garante chiede inoltre “alle società titolare del servizio” di attuare “scrupolosamente tutte le misure di tutela e sicurezza della salute dei lavoratori (bene primario e irrinunciabile), in ot-temperanza alle indicazioni fornite dal Governo” e “analogo forte appello rivolge agli Enti locali appaltanti affinché si adoperino con ogni mezzo al fine di mettere le Società nelle condizioni effettive di poter adottare ogni misura di tutela e continuare a svolgere il servizio, dotandole delle necessarie risorse economiche”. La Commissione “invita” infine “le Prefetture” a “valutare l’adozione di ogni intervento necessario a controllare l’esatta erogazione del servizio”».

(27) Comunicato CGSSE 22 dicembre 2020, Tribunale Palermo, Garante scioperi incontra delegazione magi-strati onorari.

7. Conflitto collettivo nel 2017-2020 e l’attività della Commissione durante la pandemia

mancato rispetto del protocollo nazionale ed aziendale sulle misure per la prevenzione e contrasto del Covid-19 sui luoghi di lavoro (28).

Un’azione di conciliazione tra le parti, quest’ultima, che probabilmente ha inciso sulla successiva revoca completa dell’astensione proclamata.

Inoltre la moral suasion, unitamente all’opera dell’Esecutivo, ha permesso di scongiu-rare la chiusura degli impianti di distribuzione del carburante, annunciata per il 25 marzo e poi ritirata (29).

Sennonché, l’opera di persuasione non si è diretta unicamente nei confronti dei sog-getti collettivi, portatori di interessi propri ed in conflitto.

Ebbene, sul ritardo degli emolumenti dei lavoratori e sul rischio di aggravamento del conflitto la Commissione, a fine giugno, ha inviato una missiva ai Presidenti delle Camere e al Presidente del Consiglio, raccogliendo, così, il “grido di allarme” delle OO.SS. dei trasporti: «I ritardi nell’erogazione delle retribuzioni, o integrazioni, a ca-tegorie di lavoratori particolarmente deboli sotto il profilo contrattuale ed economico-sociale – spesso dovuti ad inerzia delle Amministrazioni – costituiscono la principale causa di insorgenza e di aggravamento del conflitto collettivo […] appare fondamen-tale rappresentare l’esigenza di sollecitare tutte le iniziative coordinate e tempestive a tutela dei lavoratori che subiscono – in taluni casi drammaticamente – gli effetti della crisi in atto».

Quest’ultimi temi, unitamente ai timori circa una nuova stagione di conflitti come conseguenza della ricaduta occupazionale dell’epidemia da Covid-19, sono stati al cen-tro dell’audizione del Garante presso la Commissione Lavoro del Senato del 2 luglio.

(28) Comunicato CGSSE 16 aprile 2020, Coronavirus, garante chiede chiarimenti ad ama su sicurezza lavoratori:

«La Commissione di garanzia dell’attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali, a seguito della proclamazione di uno sciopero in AMA per l’intera giornata del 20 aprile 2020, indetto da Fp Cgil, Fit Cisl, Fiadel e Ugl, ha invitato AMA S.p.A. a fornire precisi chiarimenti su quanto lamentato dalle organizzazioni sindacali, in merito alla mancata osservanza delle misure di sicurezza legate all’emergenza coronavirus, che peraltro fanno parte di un apposito accordo siglato in azienda.

La Commissione, pur ribadendo, come affermato in vari interventi, che la salute dei lavoratori costi-tuisce un bene primario e irrinunciabile, ha invitato le organizzazioni e le rappresentanze sindacali a valutare l’opportunità di una riduzione della durata dello sciopero, anche alla luce dell’esito dei chia-rimenti richiesti all’azienda. In alternativa alla riduzione dello sciopero, le organizzazioni sindacali sono state invitate a predisporre un ampliamento dei servizi minimi, da concordare con l’azienda, anche limitatamente ad alcune aree della città. Inoltre, considerato il rilievo fondamentale per la col-lettività del servizio pubblico di igiene ambientale, l’Autorità sugli scioperi ha invitato il Comune di Roma ad adottare ogni possibile iniziativa per garantire la corretta applicazione dei protocolli di sicu-rezza in AMA, richiamandolo ad un ruolo attivo di vigilanza sulle modalità e sulla qualità del servizio erogato».

(29) Comunicato CGSSE 24 marzo 2020, Coronavirus, garante: revocare subito astensione benzinai: «La Com-missione di garanzia dell’attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali, dopo aver appreso oggi, a mezzo stampa, di una chiusura degli impianti di distribuzione carburante a decorrere da domani, 25 marzo 2020, proclamata dalle Segreterie nazionali delle Organizzazioni sindacali FAIB Confesercenti, FEGICA Cisl, FIGISC ANISA Confcommercio, invita le stesse Organizzazioni sin-dacali a revocare immediatamente l’astensione, dandone tempestiva comunicazione anche alla Com-missione. Resta fermo che la Commissione accerterà, in seguito all’eventuale apertura del procedi-mento di valutazione, ogni altra violazione che dovesse emergere. Il Garante ribadisce il fermo invito a tutte le organizzazioni sindacali, fino al 31 marzo 2020, considerato lo stato di emergenza epide-miologica dichiarato sul territorio nazionale, dovuto al diffondersi del virus COVID-2019, a non effettuare scioperi che coinvolgano i servizi pubblici essenziali, dal momento che essi non farebbero altro che aggravare la condizione dei cittadini».

La pervicace opera di moral suasion, posta in essere dall’autorità garante per gli scioperi nei servizi pubblici essenziali durante l’intero periodo emergenziale, mostra che essa si dipana nei confronti di tutti i soggetti a vario titolo coinvolti nel conflitto collettivo e nella sua governance.

E ciò al fine di sollecitare opportune riflessioni e stimolare un costante dialogo, senza dover necessariamente concludere nel senso di un generalizzato invito al differimento degli scioperi.

Non da ultimo, si consideri che in relazione agli scioperi proclamati dai sindacati au-tonomi nel comparto Scuola, del 24 e 25 settembre 2020, la Commissione ha pubbli-cato i dati di adesione alle astensioni degli stessi soggetti sindacali posti in essere tra il febbraio 2019 e l’agosto 2020 (con una punta partecipativa di appena l’1,84% dei lavoratori interessati) (30).

È evidente che una pratica simile possa annoverarsi tra le modalità con cui si può esercitare in concreto pressione: si può ritenere infatti che si sia voluto “lanciare un messaggio” alle istituzioni scolastiche circa la capacità di aggregare consenso dei sin-dacati pronti allo sciopero e delle relative azioni di risposta – nella speranza che quest’ultime siano congrue e non eccessive – di chi ha la responsabilità degli studenti.

4. I «gravi eventi lesivi della sicurezza dei lavoratori» di cui all’articolo 2,