DEL SUO TEMPO
Aldo PedussiaLeonardo Bistolfi. L'entrata del parco. Olio su tavola,
cm. 2 5 x 15,5 (pubblicato su Catalogo Galleria Fo-gliato Torino - Pittori d e l l ' 8 0 0 - 1 9 8 3 ) .
Leonardo Bistolfi: scultore, ma altresì pit-tore, poeta, musicologo, in sostanza uma-nista. Nato a Casale nel 1859, moriva nel suo romitaggio-studio di La Loggia nel
1933.
Il cinquantenario della morte dell'Artista viene ricordato con serio ed encomiabile impegno a Casale: dal Comune a Gallerie private (ad es.: «Al portale») che ha rac-colto pure bellissime tavolette del Bistolfi pittore.
La grande pubblica mostra promossa dalla Civica amministrazione potrà poggiare su una significativa raccolta di gessi del Bi-stolfi donazione alla Città del comm. Ca-millo Venesio (il fondatore della Banca Anonima di Credito) cui si aggiungeranno bronzi, marine, disegni.
Leonardo Bistolfi, interprete fra i massimi del simbolismo e del liberty nella scultura italiana dell'ultimo scorcio dell'Ottocento e del primo Novecento, impersonò un'epo-ca che interpretò estetiun'epo-camente, ma con una Sua propria potente personalità, dan-do vita ad uno stile che brillantemente fu definito «bistolfismo».
È sommamente piacevole per chi ama lo studio dell'arte essere incaricato di traccia-re sinteticamente un profilo — comptraccia-reso nel suo tempo (perché ciò è indispensabile sempre) — di un Maestro (anche se discus-so) come Leonardo Bistolfi, che finalmente viene riscoperto e non solo nella sua Città natale: Casale, vuoi per la potenza artistica nelle sculture, vuoi per l'indubbio valore
pure delle sue opere pittoriche.
All'Accademia di Brera in Milano e quindi all'Accademia Albertina di Torino ha — non va dimenticato — per Maestri di scul-tura in ordine di tempo l'Argenti, il Gran-di, e il Tabacchi; e aggiungiamo il Fonta-nesi e il Delleani sono stati i Maestri di pittura che al di fuori delle aule accademi-che più a fondo hanno plasmato la sua ver-satile predisposizione artistica. E nelle Sue tavolette luminose ricche di colore (poco conosciute) vi è vuoi la «poesia del vero» del Fontanesi, vuoi la «prosa del vero» del Delleanj, e nelle ultime la difficile e tor-mentata tecnica divisionista del Morbelli.
Leonardo Bistolfi. Testa di Cristo. Gesso, cm.
5 4 x 5 1 , siglato (pubblicato su Catalogo Galleria " A l portale" - Casale - 1 983).
E del Fontanesi fu — forse più di ogni al-tro artista — estimatore dedicandogli un «Piccolo Monumento in terracotta» (Mu-seo Civico di Arte Moderna di Torino). Ma ritorniamo alla scultura del Bistolfi. Arturo Graf in cattedra a Torino aveva as-serito che l'Artista casalese riusciva «a dare forma corporea alla rimembranza, al desiderio, all'estasi, al sogno ...» ch'Egli indubbiamente trovò più congeniale pla-smare nel cantare la morte che solo l'idea della «bellezza» avrebbe potuto superare. Impropriamente Leonardo Bistolfi passerà alla storia dell'arte soprattutto come scul-tore cimiteriale «liberty», perché la poesia della morte appare fin dall'inizio l'ispira-zione fondamentale dell'opera del Bistolfi. Il suo primo importante passo fu invero un'opera funeraria: «L'Angelo della Mor-te» nella Cappella della Famiglia Brayda nel cimitero torinese.
E successivamente molte Cappelle di im-portanti cimiteri ospitarono le sue opere. Fu il Bistolfi sensibile al verismo o al ro-manticismo?
Leonardo Bistolfi. Paesaggio. Olio su tavola, cm. Leonardo Bistolfi. Paesaggio. Olio su tavola, cm.
2 6 x 16,3 (pubblicato su Catalogo Galleria " A l por- 2 7 , 5 x 17, siglato (pubblicato su Catalogo Galleria t a l e " - Casale - 1 9 8 3 ) . " A l portale" - Casale - 1983).
Leonardo Bistolfi. La Primavera. Bronzo, h. cm. 47,
f i r m a t o (pubblicato su Catalogo Galleria " A l portale" - Casale - 1983).
Leonardo Bistolfi. Stagno. Olio su tavola, cm. Torino - Pittori d e l l ' 8 0 0 - 1 9 7 9 ) .
1 7 , 7 x 2 9 (pubblicato su Catalogo Galleria Fogliato
Uno storico dell'arte attento come Piero Scarpellini dice del Bistolfi:
«Fu avviato dal Grandi e dal Cremona verso un romanticismo sentito in modo in-tellettuale e un simbolismo che Egli espres-se in figure e ritmi lineari e fregi floreali». Dice ancora Luigi Mogliati: «La Sua scul-tura inizialmente compare non sotto forma di realismo drammatico attinto alle scene della vita, ma come l'estrinsecazione pla-stica di un concetto astratto e trascenden-tale».
È quindi perfettamente logico parlare per il Bistolfi di «bistolfismo» e basta; «bistol-fismo» interprete delle realtà culturali del-l'epoca del liberty.
E Bistolfi morì quando, come puntualizza Marziano Bernardi, il «bistolfismo» era morto da un pezzo, ossia con il 1° dopo-guerra e la fine dell'epoca del liberty. E al grande Maestro Bistolfi nel 1905 — nell'età d'oro del «bistolfismo» — il poeta Gabriele d'Annunzio aveva dedicato un sonetto.
Ricordiamo le principali opere di questo casalese figlio artistico del Piemonte — realista e idealista parimenti — che imper-sonano nella scultura un'epoca e soprattut-to la cultura artistica di quell'epoca. Il bronzo «Il boaro» (1885) nel Palazzo Civico di Casale; il monumento a Urbano Rattazzi (1888) in Casale; «La Sfinge» (1889) nella Cappella Pansa nel cimitero di Cuneo; «Monumento Ottavi» (1890) in Casale; «La salita al Calvario» (1892) in una Cappella al Santuario di Crea; «Le bellezze della morte» (1895) esposta alla Biennale di Venezia oggi ospitata a Borgo San Dalmazzo; il Monumento sepolcrale a Hermann Bauer (1904) in Staglieno a Ge-nova; il Monumento sepolcrale al Senatore Orsi (1905) in Staglieno a Genova; «La Croce» (1905) nel Cimitero di Staglieno in Genova; il monumento a Segantini a Saint Moritz (1906) (che è da considerare fra i capolavori del «bistolfismo»); «Il Sacrifi-cio» all'Altare della Patria in Roma; il monumento a Garibaldi (1908) in San Remo; «La Cappella Toscanini» (1911) nel Cimitero di Milano che Rossana Bos-saglia studiosa del periodo liberty definì un capolavoro da porre il Bistolfi fra uno dei più grandi nell'ambito della scultura flo-reale; il monumento a Carducci in Bologna (terminato nel 1926). Casale ospita altresì il monumento a il «Fante» statua eccezio-nale, la più pura nelle linee, ricca di
uma-nità.
Morì mentre stava preparando il monu-mento a Gozzano per Agliè.
E soprattutto i piccoli bronzi presentano la potenza artistica del Maestro e la Sua scul-tura legata ad un particolare momento sto-rico.
Questo legame ad un particolare momento storico è stato la causa della caducità della sua arte anche se di grande valore e forte-mente impregnata della sua personalità, perché in ultima analisi la sua scultura era di un particolare momento sociale e secon-do una particolare moda artistica.
Egli non fece caso del ritorno al classico — ad esempio del Gemito — né parimenti della rottura dei suoi Maestri Argenti e Ta-bacchi con l'arte del Canova; Egli ha cer-cato, interpretando il «gusto» del suo tem-po, di forgiare una particolare realtà con una grande vitalità poetica.
Di qui il suo tormento e la sua lotta arti-stica.
In questo quadro sta la grandezza dell'arte del Bistolfi, non «poeta della morte», ma prepotentemente vivo nonostante l'oblio verso di lui da parte di chi erroneamente considera Maestro unicamente chi afferma il nuovo per il nuovo. Questo valorosissi-mo scultore operante a cavallo del XIX e XX secolo che nello sguardo, nel viso, ne-gli occhi ricorda Michelangelo Buonarroti, ha onorato indubbiamente Casale, il Pie-monte, l'Italia.
Nelle pagine che seguono si presenta uno stralcio del-l'indagine curata dall'istituto camerale torinese sull'an-damento congiunturale dell'economia provinciale nel corso del 3° trimestre 1983.
I SETTORI PRODUTTIVI IN GENERALE
Il terzo trimestre dell'anno, come già accaduto nel secondo, denuncia un bilancio produttivo dell'indu-stria apprezzabilmente meno sconfortante di quello medio nazionale. Infatti, mentre per l'Italia si stima una flessione operativa di almeno il 5% circa in ter-mini reali rispetto al luglio-settembre 1 9 8 2 , per la provincia di Torino le cose paiono essere andate me-glio grazie essenzialmente ai discreti ritmi di lavoro sostenuti dall'industria automobilistica. Il sondaggio d'opinione c o n d o t t o a settembre m e t t e invero in ri-salto una serie di saldi negativi, che però sono tutti meno accentuati rispetto a un anno fa. Ciò vale sia per i giudizi a consuntivo, sia per quelli previsionali. In sostanza si può dire che mediamente l'industria torinese si sta riallineando ai valori del corrisponden-te periodo dello scorso anno e in alcuni casi li ha su-perati, anche se taluni settori di grande importanza (meccanico, metallurgico, tessile e abbigliamento) si mantengono ancora sotto zero e appaiono ben di-stanti da un'effettiva ripresa.
Industria
Il 10% delle imprese intervistate ha dichiarato di aver prodotto di più rispetto al trimestre precedente,
il 5 1 % allo stesso modo e il 3 9 % di meno (saldo - 2 9 % , a fronte di +1% la volta scorsa e - 3 9 % un anno fa). Il confronto con il terzo trimestre 1 9 8 2 mette in luce un 2 5 % di giudizi di aumento, un 2 8 % di stazionarietà e un 4 7 % di diminuzione (saldo - 2 2 % , contro - 2 0 % il trimestre passato e - 2 4 % lo scorso anno).
La capacità produttiva è risultata in ascesa
sull'aprile-giugno dal 6 % delle aziende interpellate, costante per l ' 8 6 % e cedente per l'8% (saldo - 2 % , a fronte di zero sia a giugno che nel settembre 1 982). I costi di
produzione sono lievitati a detta d e l l ' 8 3 % degli inter-pellati, rimasti invariati per il 15% e scesi per il 2 % (saldo +81%, contro + 8 9 % tre mesi fa e + 8 8 % nel 1982).
Quanto ai prezzi di vendita, il confronto con il
trime-stre precedente rende noto che il 2 6 % degli operato-ri ha registrato un accrescimento, il 7 2 % stazionaoperato-rie- stazionarie-tà e il 2% un calo (saldo +24%, a fronte di + 2 7 % a giugno e + 3 5 % nel settembre di un anno fa). Se relativamente al fatturato, il 19% ha espresso un
giudizio favorevole, il 3 8 % non ha riscontrato varia-zioni degne di nota e il 4 3 % ha notato un'involuzione (saldo - 2 4 % , contro + 1 2 % nel trimestre passato e - 3 8 % nel settembre 1982), per quel che riguarda la
domanda interna, l ' 1 1 % l'ha vista crescere, sempre
nei confronti del trimestre precedente, il 5 5 % restare immutata e il 3 4 % calare (saldo - 2 3 % , a fronte di - 1 5 % lo scorso trimestre e - 4 1 % un anno fa). Ri-spetto agli ordinativi esteri, il 16% ha denotato una
lievitazione, il 6 0 % stazionarietà e il 2 4 % un regres-so (saldo - 8 % , contro +3% a giugno e - 3 8 % nel set-tembre 1 9 8 2 ) .
Le previsioni per l'ottobre 1 9 8 3 - m a r z o 1 9 8 4 hanno
dato luogo ai seguenti saldi: produzione - 4 % ( - 6 % tre mesi fa) ( - 3 0 % un anno fa); domanda interna - 1 4 % (-9%) ( - 4 3 % ) ; domanda estera - 4 % ( - 6 % ) ( - 3 4 % ) ; occupazione - 2 7 % ( - 2 8 % ) ( - 3 3 % ) ; prezzi di vendita + 5 5 % (+52%) (+53%).
Commercio
Le vendite dei grossisti, a valori costanti, sono
au-mentate tra il secondo e il terzo trimestre 1 9 8 3 a giudizio del 1 4 % degli intervistati, rimaste staziona-rie per il 4 5 % e scese per il 4 1 % (saldo - 2 7 % ) . Nel-l'indagine di tre mesi fa il saldo era stato pari_ al - 2 0 % , mentre il raffronto con il corrispondente tri-mestre dell'anno precedente mette in luce un saldo più negativo dell'attuale ( - 4 8 % ) . Quanto ai detta-glianti, la situazione appare ancora più sconfortante, visto che il 10% delle risposte indica un aumento, il 3 8 % stazionarietà e il 5 2 % una flessione (saldo - 4 2 % , contro - 2 8 % la volta scorsa e - 4 9 % un anno fa).
In merito alle giacenze, vi è una leggera tendenza
al-l'esuberanza sia tra i grossisti (16% sovrascorta, 7 4 % normalità e 10% scarsità e saldo di +6%) che tra i dettaglianti (26%, 5 8 % e 16% nell'ordine e sal-do di +10%). Tre mesi fa il salsal-do era di +3% tra i c o m m e r c i a n t i all'ingrosso (zero nel settembre 1 9 8 2 ) e di + 1 7 % tra quelli al dettaglio (+18% un anno pri-ma).
Parrebbe essere rientrato lo sfasamento che vi era lo scorso anno tra i grossisti, relativamente con i m a -gazzini più equilibrati, e i dettaglianti, ancora con ap-prezzabili eccedenze.
Sul fronte dei prezzi, il 6 3 % dei grossisti li ha
giudi-cati in ulteriore crescita rispetto al trimestre prece-dente, il 3 5 % stazionari e il 2 % in cedimento (saldo +61%, a fronte di + 3 8 % nel trimestre passato e + 5 4 % nel settembre 1 9 8 2 ) . Tra i dettaglianti, il 6 6 % ha denotato un aumento, il 3 3 % stazionarietà e l'1% un calo (saldo +65%, contro rispettivamente + 5 1 % e +67%).
Circa le previsioni per il trimestre di fine 1 9 8 3 il 3 0 %
dei grossisti è ottimista, il 4 3 % non s'aspetta niente di nuovo e il 2 7 % è pessimista (saldo +3%, a fronte di - 2 8 % tre mesi fa e di - 1 9 % lo scorso anno). Tra i dettaglianti, il 3 1 % s'attende un'evoluzione del-le vendite, il 4 7 % stazionarietà e il 2 2 % un regresso (saldo +9%, contro - 5 3 % nel giugno del corrente anno e zero del settembre 1 9 8 2 ) .
Credito
Il 4 0 % degli istituti di credito intervistati ha valutato l'affluenza del risparmio nel terzo trimestre di que-st'anno superiore a quella dell'aprile-giugno, il 5 0 % invariata e il 10% in flessione (saldo +30%, contro + 1 1 % tre mesi fa e - 1 2 % nel settembre 1 9 8 2 ) . A proposito delle richieste di credito, il 10% delle
banche le ha giudicate in aumento, l ' 8 0 % costanti e il 10% in regresso (saldo zero, a fronte di + 1 1 % e di + 1 3 % nell'ordine); quanto alle concessioni, il 3 0 % le
ha viste salire, il 6 0 % restare invariate e il 10% dimi-nuire (saldo +20%, contro + 3 4 % a giugno e di - 1 3 % un anno fa).
Il costo del denaro è calato a detta dell'80% degli
in-terpellati e rimasto invariato per il 2 0 % (saldo - 8 0 % , a fronte di - 1 0 0 % nel trimestre scorso e - 1 0 % nel settembre 1 9 8 2 ) .
Le previsioni per l'ultimo trimestre dell'anno non
sono certo favorevoli: l ' 8 0 % è per la stazionarietà e il 2 0 % per un nuovo arretramento (saldo - 2 0 % , contro zero a giugno e - 5 0 % lo scorso anno). Rispetto al 1 9 8 2 però le cose appaiono in lieve, seppur relativo, miglioramento.
M O V I M E N T O A N A G R A F I C O E DELLE FORZE DI LAVORO
Popolazione
Nei primi quattro mesi del 1 9 8 3 sono nate in provin-cia di Torino 6 . 1 0 3 persone ( - 7 , 1 % rispetto al
corri-spondente periodo dello scorso anno) e ne sono morte 8 . 9 8 7 (+1 1,8%) con un saldo naturale negati-vo di 2 . 8 8 4 unità ( 1 . 4 6 6 dodici mesi fa).
Quanto al m o v i m e n t o migratorio, si è registrato un certo miglioramento sul gennaio-aprile 1 9 8 2 , anche se il saldo è rimasto di segno negativo. Infatti, men-tre gli immigrati sono lievitati di ben il 2 8 , 6 % (da 1 7 . 4 3 0 a 2 2 . 4 2 0 ) , gli emigrati sono saliti solamente del 13,3% (da 2 1 . 2 3 6 a 2 4 . 0 6 5 ) . Ne consegue un saldo di - 1 . 6 4 5 unità, contro uno di - 3 . 8 0 6 l'anno passato. Nel complesso la popolazione della provin-cia ha perso 4 . 5 2 9 abitanti, a fronte di 5 . 2 7 2 nel pri-m o quadripri-mestre del 1 9 8 2 .
In merito al capoluogo, nei primi sette mesi dell'anno si è verificato un calo sia dei nati ( - 1 0 , 8 % ) che dei morti (-1,6%). La differente entità delle variazioni ha fatto peggiorare il saldo naturale (da - 1 . 0 5 6 nel
1 9 8 2 a - 1 . 5 4 7 quest'anno). Nel f r a t t e m p o il saldo migratorio è sceso da - 1 0 . 4 1 5 unità a - 1 2 . 0 1 7 , in virtù di una crescita del 5,3% degli emigrati (da 2 0 . 9 7 3 a 2 2 . 0 7 7 ) e di un calo del 4 , 3 % degli i m m i -grati (da 1 0 . 5 5 8 a 10.109). In totale Torino ha regi-strato nel gennaio-luglio una flessione di 1 3 . 5 6 4 abitanti (ora ne ha 1 . 0 6 6 . 1 8 7 e si sta avviando a scendere al di sotto del milione), contro 11.471 del-l'ugual lasso temporale del 1 9 8 2 .
Il quadro generale resta perciò invariato, caratteriz-zato da un regresso della natalità accompagnato da una redistribuzione della popolazione tra capoluogo e provincia.