• Non ci sono risultati.

SOLUZIONI PROPOSTE

Nel documento Cronache Economiche. N.004, Anno 1983 (pagine 93-97)

1, 2. 3 ir Rapporto colore-volume dei rilievi ». / rilievi sono il 50%, i fondi il 17,6%, i vuoti H 32,4%. Il valore della tinta dei rilievi è quindi pre-dominante. Desaturazione da sinistra a destra con schiarimento dei rilievi. Il volume si alleggerisce progressivamente.

Es. 1 = rosso, 2 = giallo, 3 = grigio chiaro. 4. 5, 6 ir R a p p o r t o colore-superficie dei fondi ». // valore cromoplastico (chiaroscuro) dei fondi deve alleggerire i rilievi però con una tinta non troppo chiara. Dai due estremi troppo scuro e satu-ro (4) a tsatu-roppo chiasatu-ro desaturato (5) all'equilibrio dei colore medio (6) che tende a smorzare ia pre-dominanza visiva dei rilievi ed aumentare ia

pro-fondità. , Es. 4 = giallo ocra, 5 = grigio chiaro, 6 =

giallo-gnolo chiaro.

7, 8, 9 «-Rapporto s a t u r a z i o n e colori

fondi-ri-lievi ».

Da un colore troppo scuro e saturo nei rilievi anche se equilibrato da un colore saturo (7) ad un colore troppo chiaro e desaturato nei fondi che evidenzia rilievi più saturi (8). Il colore dei fondi deve equili-brare i rilievi (6) che non devono essere più scuri e saturi dei fondi. Soluzione proposta (9) saturazione equilibrata (50%) tra fondi e rilievi.

Es. 7 = fondi giallo ocra e rilievi rossi, 8 = fondi grigio chiaro e rilievi giallo, 9 = fondi giallognolo chiaro e rilievi grigio chiaro ad imitazione dei mar-mo di Chianoch.

Rilievi: biancastro Fondi: seppia chiaro

giallognolo chiaro

Le due soluzioni proposte si equivalgono. Mantenendo inalterata una tinta chiara ad imitazione del m a r m o di Chianoch delle parti lapidee, da ripulire, quella dei fondi può variare. Una stabilita in base al tono seppia chiaro del progetto originario del 1764, l'altra giallognola chiara in base alla prescrizione del 1845 dell'Arch. Blachier.

«... il 1600 per l'esterno adottò, come per l'interno, il sistema di coprire la superficie generalmente intonaca-ta con strati di tinintonaca-ta coloraintonaca-ta basintonaca-tante a dare all'intona-co l'apparenza di materiale diverso da quello usato. In questa nuova operazione, resa pratica dall'utilità di m a n t e n e r e l'indirizzo policromo dei secoli passati a ri-chiesta per correggere nel senso moderno la uniformità data dal colore naturale della calce dell'intonaco e per rendere uguali ed uniformi di tinta le superfici colora-te, il 1600 tenne una specie di regolare distribuzione delle tinte per la intonazione delle superfici colorate, d a n d o alle parti ornamentali, cornici, fasce ai pilastri ecc., rilevate dal fondo, un colore ad imitazione del materiale grezzo in uso per le costruzioni territoriali. Nei grandi specchi costituenti il fondo della massa co-struita e decorativamente architettata con linee ed or-nati già colorati, come si è anzi detto, il medesimo se-colo (1600) passava dalle tinte di grado e t o n o più leg-gero e più brillante delle prime, tendenti al giallognolo, al verde chiaro poco al rosa ed al bluastro e meno an-cora al rosso mattone.

Il 1700 segui il sistema della tinteggiatura per le super-fici intonacate, cercando, esso pure, di renderle di colo-re rispondenti al carattecolo-re e costrurcolo-re del t e m p o e del-l'ambiente... Per le cornici e parti di rilievo non sem-pre fu osservato il criterio del 1600, ma si variò spesso intonandole con grado di tinta più leggera e chiara di quella del fondo ottenendo così un effetto opposto al 1600, e forse più elegante...» (da l'imbianchino e il de-coratore di D a m a s o Frazzoni Ed. Hoepli Milano

1911).

Fig. 15 - Statua della chiesa di Santa Cristina in marmo bianco di Garessio.

P R O G E T T O DI COLORAZIONI

[ = 1

Visualizzazione con prospetti ribaltati degli ambienti unitari.

Particolare dei bugnato angolare. Particolare della trabeazione.

NOTE

' Tesi di laurea in architettura « I colori di Torino. 1800-1850» di G. Tagiiasacchi, A. Tropea, R. Zanetta. Relatore Prof. Arch. G . Brino. Luglio 1978.

2 « C o l o r e e Città. Il Piano del Colore di Torino. 1800-1850» di G. Brino e F. Rosso. Idea Editions, Mi-lano, G i u g n o 1980.

3 « A r c h i t e t t u r a e colore. Asti ieri oggi e...» di A. Boa-no e L. Viarengo. Assessorato per la Cultura del Co-m u n e di Asti.

4 L'équipe incaricata risultava così composta: Giovan-ni Brino, direttore; G e r m a n o Tagiiasacchi e Riccardo Zanetta, collaboratori, per il 1979/80/81. Jorrit Tornquist, consulente colorista per il 1979. Dal 1982 per il Centro Storico: Giovanni Brino e R o m a n o Guietti, consulente per le tinte a calce.

Per le aree esterne al Cento Storico: Ugo Jelmini, Ger-m a n o Tagiiasacchi e Riccardo Zanetta. Consulente co-lorista Jorrit Tornquist.

5 «... il cromatico possiede una singolare doppiezza ed una sorta di doppio ermafroditismo, uno strano richia-mare, connettere, mescolare, neutralizzare, annullare, etc., ed inoltre, una esigenza di effetti fisiologici, pato-logici ed estetici, che p u r dopo lunga consuetudine re-sta conturbante. E p p u r e esso è pur sempre sore-stanziale, tanto materiale, che n o n si sa che cosa pensarne!» G o e t h e J. W. « L a teoria dei colori».

BIBLIOGRAFIA

BERTAGNA U. - Piazza San Carlo: dal Castellamonte ai

restauri statici del 2° settecento, da Cronache

Econo-miche, novembre/dicembre 1976.

BOANO A. ed VIARENGO L. - Architettura e colore. Asti

ieri oggi e..., Assessorato alla Cultura del C o m u n e di

Asti.

Città di Torino - Immagini della collezione Simeon, Archivio Storico della Città di Torino, 1983.

COMOLI MANDRACCI V. - Città piazza monumento, da C r o n a c h e Economiche, nn. 7-8, 1978.

FRAZZONI D. - L'imbianchino e il decoratore, U. Hoe-pli, Milano 1911.

GOETHE J. W. - La teoria dei colori, Sansoni, Firenze 1965; Il Saggiatore, Milano 1979.

PARETO R. e SACHERI G . - Enciclopedia delle Arti e

In-dustrie, volume V°, parte seconda, T o r i n o 1981.

SACCO F. - Geologia applicata della Città di Torino, Perugia 1907.

SPURGAZZI E. - Saggio sulla pittura murale, presentato alla Commissione esaminatrice per Laurea in Archi-tettura, Torino 1870.

WITTGENSTEIN L. - Osservazioni sui colori, Einaudi, Torino, 1981.

BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE SUL PIANO REGOLATORE

DEL COLORE DI TORINO (1979/83)

GIOVANNI BRINO e FRANCO R o s s o , Colore e Città - Il

Piano del Colore di Torino, 1800/1850, Idea

Editions, Milano 1980.

BAGLIONI A . e G . GUARNERIO - La ristrutturazione

edi-lizia, Hoepli, Milano 1981.

T O M PORTER, THAMES e H U D S O N - Colour Outside,

London 1982.

JORRIT TORNQUIST - Colore e Luce, applicazione basic

design, Hoepli, Milano 1983. Periodici

Domus n° 602, 1980. «Colore a T o r i n o » di Giovanni

Brino.

L'industria delle costruzioni n° 116, 1981. « I l Piano

Regolatore del Colore a T o r i n o » di G e r m a n o Taglia-sacchi.

Casa Vogue n° 130, 1982. «Il colore restituito» di

Gio-vanni Brino.

Gran Bazaar n° 4. 1983. «Il Piano Regolatore del

Co-lore di Torino. Aree periferiche al Centro Storico» di Ugo Jelmini, Jorrit Tornquist, G e r m a n o Tagiiasacchi e Riccardo Zanetta.

Urbanistica, n° 24/25, 1983. « C o l o r e e Città: u n a

re-censione ed altre postille» di M a r c o Porta.

FONTI MANOSCRITTE

• Archivio Edilizio del C o m u n e di T o r i n o A . E . C . T O Permessi Edilizi 1891 -1931 -1934.

• Archivio Storico del C o m u n e di T o r i n o A.S.C.TO Coli. X, n° 48 « P e r il drizzamento di D o r a Grossa 1757-1771 ».

Coli. X, Congresso degli Edili Voi. 1 1773-1817 Voi. 9" 1843-1848

Permessi Edilizi 1845-1891 Vicariato Voi. 409 1845 Atti Municipali 1891. • Archivio di Stato A.S.TO

Sezioni Riunite. Patenti Controllo Finanze. Art. 689 1300 in 1717, trascritte in Borelli (op. g. c.) Patenti Controllo Finanze. Art. 689 1717 in 1801, reg. 47-1773

Sezione Corte. Paesi per A e B. Torino, mazzo 17 fase. 20.

Si ringraziano: per la restituzione grafica Ugo Jelmini; per le riprese e riproduzioni fotografiche Marco Trivel-lai; per la collaborazione presso gli archivi comunali, Dorina Chiamenti (A.S.C.TO) e Sante Girardi (A.E.C. TO).

A G G I O R N A M E N T O A L 16 D I C E M B R E 1983

A conferma della c o n t i n u a specializzazione della ricerca, della sostanziale giustezza delle intuizioni pro-poste, pubblichiamo in extremis il d o c u m e n t o senza dubbio più importante' e che completa il mosaico della storia del colore di Piazza San Carlo.

È la prescrizione con cui Filippo Juvarra definisce la tinta per il palazzo già Birago di Borgaro nell'attua-le Via Carlo Alberto 16 ed indica con precisione la tonalità del colore della piazza.

1717 circa «... Biancastra madreperlacea simile a quella degli edifici nella piazza della Chiesa di San Carlo ovverosia u n colore de zucca verde tagliata di fresco ...» A . S . T O Sezioni Riunite.

Nel documento Cronache Economiche. N.004, Anno 1983 (pagine 93-97)