tiall' altrui savia confiderazione la maraviglia
non
pic-cola, chesi ravvisa nello induftrioso artifizio adoprato permano
della Natura nella generazione deimedefi-ffiiinsetti;
mentre
adireil vero,infra tntte lecose ri-ferite poc'anzi ,niunave n*ha,incuidel Divino Arte-fice della naturanon risplenda qualchenuovo
,infolito, edammirando
magistero,siccomepotrà conoscersi più chiaramente per quel che diremo nel capo , che segue .In qual tempo
precisoleCavallette partoriscano
le loro
uova
;ed
inqual tempo
ellemuojano naturalmente
, eperche
.CAPITOLO V.
Si
è detto nel Capitolo precedente,essere stata opi-nione di Aristotile, che lefemmine
di questi in-setti, leuova
loro partoriscano nel fine della Prima-vera, nò molto diversamente aver creduto la stessa cosa l'Arabo Scrittore Altazuino;ma
perlo contra-rio aveie affermato Plinio, a AlbertoMagno,
che questa faccenda segua intorno al fine dell1
Autunno.
Or
da quanto si è riferito poco fa, vien chiaramente dimostrato, esser vera la sentenza delMagno
Al-berto, e. di Plinio;mentre
le molte, e molte os-servazioni fatte,pongono
in chiaro ,chei.parti delle Cavallette seguono nell'Autunno, enon già nella Pri-mavera.. E.dove
alla certezza , che nasce dalle spe-rienze , si potesse aggiugneremaggior lume
dive-rità per
mezzo
delle ragioni, par certamente, che.DigitizedbyGoc
queste stesse ragioni si avrebbero in pronto: imper-ciocché essendo pur troppo
vero,
che le Cavallette sono grandi , e rigogliose neltempo
che le biade tutte, ed il grano sono inerba , e vicine a granirsi e perfezionarsi del tutto, cioè a dire , ne'due mesi diMaggio,
e diGiugno,
nei quali le dette bestiole, fanno lamaggior
guerra contro allebiademedesime
;adunque
in questotempo
le Cavallette nonhanno
per anco le loro uova partorite, giacchédopo
que-sta funzione ellemuojono
subitamente; laonde fadi mestiere il dire , che il parto delle lorouova
seguadopo
alla raccolta del grano, la qual cosa non puntosi adatta al partorirsi ledette uova nella Primavera già trascorsa, e di
un
pezzo faterminata.Insomma
per quanto dimostrano tutte le osservazioni , la sto-ria della breve vita, che hannole Cavallettesi e V in-frascritta .
Nascono
dalle uova nella Primavera, chi di loro prima, e chi poi, secondo che il caldodell' ariamaggiore, o
minore.più, omeno
sollecita fa la loro nascita, quindi cibandosi diogni generedierba,e
di verzura, che loro si para d'avanti , vannoap-poco
appoco crescendo, fino che grosse , e adulte si diffondono d* ogni intorno ,e il tutto devastano; ed in tal guisadopo
esser vissute per tutta quinta la state, attendono nel seguenteAutunno
alla propaga-zione della loro specie,ed alloraformano
quegli -adu-namenti <li piccole , enumerose uova
, de 1 quali nel precedente Capitoloabbiamo
a lungo favellato, e questi lasciando depositati ne i superficiali nascondi-gli della terra , per ricca ,e sicura semenza della nuo-va prole da nascere nella futuraPrimavera ,muoiono
pocodopo
tutte lefemmine
,e i maschi altresì,re-DigitizedbyGoogle
1
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stando intal guisa libera la
campagna
dalleloro in-giurie.Ma
qui torna dinuovo
a intrigarsi il nostro discorso da un' altra non piccola difficoltà , apparte-nente allo stabilire, qual sia lavera cagionedel
mo-rire questi insetti poco
dopo
aver le lorouova
par-torite .Conciossiache trovandosi vera , colle osserva-zioni , così fatta lor morte in questotempo
, la ra-gione poi , chediun
simile effetto ne viene addotta dagli Scrittori sopraccitati: Statini apana
morìuntur,
vermiculis circa collum innasce ntibus tempore partus , qui eas /Irangulent , conforme lasciò scritto Aristotile ,e fu confermato da Plinio , e da altri non pochi;
que-sta ragione , dico, non porge un pascolo sufficiente ali*avida curiosità degli esploratori della natura. Per
farcia credere, e perspacciare altruiper vera questa cosa, bisognerebbe aver con gli occhi proprj visti
,
e rivistipiùvolte così fattivarmlcciuoli, uccisori del-le partorienti Locuste; e bisognerebbe , che ci
fossi-mo
ben soddisfatti nelF intendere la ragione, per,cui allora solamente , cioè neltempo
del parto , e nonprima,
nè poi , gli stessi vermicciuoli fusselo pronti a strangolar le Locustemedesime
. tuttele qualino-tizie a noi
mancando
presentemente , non possiamo perciòacquietarci così di leggiero all'addotta cagione della lormortella
quale sembraci ( per parlarein-genuamente
) anzi immaginaria , che nò.Laonde
fi-noa tanto , che si acquistino migliori notizie, ci
fa-remo
lecito di credere , morir le Cavallette , neltempo
accennato , cioèdopo
aver partorito leuova
loro, morir dico esse non già dimorte
violentafma
naturale , perchè a quel termine di età per ap-punto, e non più, giunga per legge di natura la
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ftreve
camera
delia lor vita , e ra stessa cosaper
lacagione
medesima
, segua altresì ne i maschi di tali insetti ,Ne mancano
nella storia naturale gliesempj
di altri insetti , la viia de i quali termini na-turalmente subitodopo
, chehanno
le uova loro partorito ; ed infra gli altriabbiamo
le Farfalle a tutti notissime, de i Bachi da seta , le quali dopo-avere escluse dal ventre le piccoleuova
, linis;ono di vivere tòstamente.La
natura- a chi ben* osservaI!opere su? nella generazione de i viventi, si rico-nosce esser diligente , e sollecita al segno
maggior
nel conservare , e propagar ciascheduna specie de t viventi medesimi .
Ma
si osserva , che per conse-guir questo fine la detta natura spende volentieri le vite de i particolari individui di esse specie ,non
stimando punto le vite loro purché con questo prez-zo conseguisca , che la specie universalesi conservi,, e si propaghi ; della qual cosaun. chiarissimo riscon-tro si mira in tutte quante le pianteannue,
le qualiappena maturatoschehanno il loroseme
,subitosì seccano , e
muoiono
. Or' una cosadi simil guisa siccome accade in altre specie d'insetti , crediamo, che nelle Locuste si verifichi parimente ,onde
di morte naturale , e non violenta elle terminino la lor vita subitodopo
aver l'ulva loro partorite.E
chi:sa , che le dette
femmine
nelmandar
fuori del.loro corpicciuolo isopra- descrittiammassamenti
di uovave-stiti di una