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In alcune delle tradizioni esaminate, la presenza di Oreste in Arcadia è legata alla fondazione di un centro cittadino, chiamato! Ὀρέστειον: la terra che accoglie il matricida contaminato serba nel suo nome la memoria degli eventi purificatori trascorsi in quei luoghi, sia secondo la formula di un passaggio momentaneo sia secondo quella di una permanenza duratura dell’eroe nella regione250. Ferecide di Atene (FGrHist 3 F 135) ed
Euripide (Or. 1647; e silentio El. 1275) sono le testimonianze esplicite cronologicamente più alte. A esse possono poi aggiungersi una serie di fonti tarde (e.g. Pausania, Strabone, Stefano di Bisanzio) che in parte confermano quanto già riportato dal mitografo e dal tragediografo, in parte ampliano non solo la quantità dei luoghi legati a Oreste, ma in qualche modo anche la loro natura. Sono attestati infatti, nel continente e non solo, diversi luoghi nati di volta in volta a partire da differenti versioni mitiche circolanti sulla purificazione dell’eroe, secondo un’evoluzione diacronica e diatopica parzialmente ricostruibile a partire dai rapporti esistenti tra le varie tradizioni251.
Molta della varietà che esiste nelle fonti è probabilmente il frutto di una sovrapposizione tra luoghi originariamente legati all’eroe e altri che hanno potuto solo !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
250 Tale presenza può essere ricordata anche da una serie di monumenti innalzati dal matricida a
onore delle divinità persecutrici (Erinni/Manie) o di quelle purificatrici (Eumenidi). Cfr. e.g. Paus. VIII 34, 1-4; VII 25, 7; I 28, 5.
251 È il caso, ad esempio, di alcuni luoghi legati a Oreste in Macedonia (Steph. Byz. s.v.! Ἄργος;
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evocarne il nome. Per un processo di diffusione osmotica dei miti non è da escludere che alcuni centri abbiano inteso legarsi a cicli tradizionali particolarmente autorevoli, reinterpretando la vicenda mitica di base della purificazione di Oreste e contestualizzandola nel proprio territorio. Nel corso del tempo però tale molteplicità è divenuta generalità se Stefano di Bisanzio, alla rubrica relativa a Megalopoli, scrive che per metà l’intera città era chiamata! Ὀρεστία! e che i suoi cittadini venivano chiamati alternativamente! Ὀρέστιοι! e! Μεγαλοπολῖται252. Il geografo testimonia così quasi un
sinecismo mitico di più tradizioni autonome su Oreste, variamente diffuse nella piana, speculare a quello cittadino di Megalopoli che, nel IV sec. a.C., ha unificato preesistenti centri autonomi, custodi di alcune di quelle tradizioni.
La pluralità delle tradizioni ricostruibili o anche solo intuibili, unitamente alla frammentarietà e non univocità delle fonti tralatrici, ha determinato negli studi un analogo processo di generalizzazione. Meyer, seguito da altri studiosi, ritiene che il mito di Oreste, al pari dei toponimi a lui collegati (Ὀρέστειον, Ὀρέσθειον, Ὀρεστία, Ὀρεσθίς), vanno collocati tutti nella parte sud della piana di Megalopoli253. Anche la sepoltura
dell’eroe a Tegea attestata da Erodoto, da situare dunque in una zona diametralmente opposta alla piana di Megalopoli, viene inglobata in questo ciclo di miti tanto unico nel soggetto quanto in realtà variegato per i luoghi254. Non è mancato chi, come Bakke, per
ovviare al problema della multi-località delle tradizioni su Oreste in Arcadia, ha parlato di un vagare schizo-topico dell’eroe a seguito del matricidio, un atto che non gli avrebbe consentito di risiedere stabilmente in un territorio, ma lo avrebbe costretto invece a vagare come un nomade, anzi a trovare nel nomadismo la soluzione alla sua condizione di reietto255.
La problematicità nella ricostruzione si acuisce ulteriormente con gli svariati tentativi archeologici di individuare il o i centri legati all’eroe, che a loro volta si
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252 Steph. Byz. s.v.! Μεγάλη πόλις. L’affermazione del geografo dimostra tuttavia quanto fosse
radicata la presenza di Oreste in Arcadia.
253 MEYER 1939, col. 1014; cfr. studi precedenti e obiezioni in PRITCHETT 1982, pp. 29-31. 254 HUXLEY 1979, p. 145; WILLINK 1986, p. 353 s.
255 BAKKE 2008, p. 249 s. Lo studioso considera quello di Oreste a Tegea non tanto come il
sepolcro dell’eroe, quanto come uno dei molteplici che segnano il peregrinare dell’eroe per la purificazione; gli altri sarebbero i santuari di Maniai e Ake (Paus. VIII 34, 1-4), o Oresteion (Pherekyd. FGrHist 3 F 135).
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scontrano con l’evidente problema della coincidenza degli spazi storici con quelli mitici256.
Pritchett, riesaminando le fonti alla luce delle evidenze archeologiche della pianura Parrasia e della Menalia, giustamente sottolinea l’indipendenza e la rispettiva autonomia della tradizione collocabile a Tegea e di quelle individuabili svariatamente nella piana di Megalopoli. Un esame dettagliato delle tradizioni mitiche legate a Oreste e dei dati topografici desumibili dalle fonti permette di ricostruire con certezza almeno due diverse tradizioni nella piana di Megalopoli, collocabili in posizione opposta rispetto al centro cittadino; con qualche margine di dubbio forse anche una terza.
L’esame va dunque condotto a partire dalle tradizioni mitiche che vogliono una data città legata a Oreste; il confronto con i dati storici di alcune di queste città a sua volta permette di proporre una qualche forma di localizzazione topografica, tenendo in debita considerazione che i luoghi del mito possono non corrispondere esattamente a quelli storici, sia per l’evoluzione urbanistica che un dato centro può aver subito nel corso del tempo, sia per la voluta genericità delle fonti.
§ 2.5.1 Oreste e la pianura Parrasia
Euripide, sia nell’Elettra che nell’Oreste, afferma che Ὀρέστειον, il luogo in cui l’eroe matricida deve trascorrere il suo esilio permanente o annuale, è localizzabile nella pianura Parrasia, una delle quattro partizioni tribali della regione insieme all’Azania, Kynouria e Menalia257. Nella prima tragedia si parla di una città lungo le rive del fiume
Alfeo (v. 1273:!πόλιν ἐπ' Ἀλφειοῦ ῥοαῖς), nei pressi del santuario Liceo (v. 1274:!Λυκαίου πλησίον σηκώµατος); nella seconda, genericamente ma esplicitamente, della pianura Parrasia (v. 1645:! Παρράσιον δάπεδον). Quest’ultima è localizzabile grosso modo a ovest/sud-ovest della regione, e ha come estremi il monte Liceo a nord, il bacino
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256 Per i vari tentativi d’individuazione, ad esempio, di! Ὀρεσθάσιον/Ὀρέσθειον! a partire dalla
pluralità delle fonti cfr. JOST 1985, p. 194 (cfr. CASEVITZ ET ALII 1998 p. 267); PRITCHETT 1982, pp. 29-63;
PIKOULAS 1988, pp. 102-112; DRAKOPOULOS ELEFTHERIOS 1991; IDEM 1992; cfr. MOGGI –OSANNA 2003,
p. 495.
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dell’Alfeo a sud-est, le città di Licosura e Acacesio ad ovest258. La città nominata
da Euripide va dunque collocata a ovest del centro di Megalopoli.
Ai tempi in cui il tragediografo scrive – è opportuno sottolinearlo – il riferimento al!Παρράσιον δάπεδον deve essere denso di significato etnico e storico, da una parte perché, insieme agli Azani, i Parrasi sono considerati, sin da Omero, gli abitanti più antichi della regione259; dall’altra perché
Megalopoli non è ancora nata per sinecismo e i vari centri cittadini, che poi verranno a costituirla, hanno ancora una propria autonomia.
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§ 2.5.2 Oreste e la pianura Menalia
Ferecide di Atene, per parte sua, lega la presenza di Oreste in Arcadia a un santuario di Artemide, localizzabile con buona probabilità da un passo di Pausania, che, descrivendo la strada che da Megalopoli va a Pallantio e Tegea (in direzione est rispetto alla piana di Megalopoli), ricorda i resti di un santuario di Artemide Iereia a Ὀρεσθάσιον260. Il centro indicato da Pausania viene dunque localizzato nella pianura
Menalia, a est di Megalopoli261, a metà strada tra Laodicea (sobborgo orientale di
Megalopoli) e Asea262.
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258 JOST 1985, p. 168 s.; NIELSEN 1996, p. 148. 259 Il. II 608; Strab. VIII 8, 1.
260 Paus. VIII 44, 2.
261 Tale pianura è collocabile, grosso modo, tra l’angolo orientale della piana di Megalopoli a sud,
il bacino d’Asea a est, e la valle dell’Elissone a nord. Cfr. JOST 1985, p. 193.
262 Paus. VIII 44, 1-3. Cfr. MOGGI –OSANNA 2003, p. 494 s. La notizia sembra confermata dal fatto
che Tucidide (IV 134) e Libanio (LIX 119, 6) parlano di!Ὀρεσθίς!per indicare un territorio più ampio di cui avrebbe fatto parte il centro!Λαοδοκεῖον/Λαδόκεια.
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La coincidenza dell’ Ὀρέστειον di Ferecide con l’ Ὀρεσθάσιον di Pausania sul piano mitico e cultuale è mostrata dalla funzione di Artemide nella versione del mitografo, che trova corrispondenza nell’epiclesi divina attestata dal Periegeta. Sul piano storico è confermata invece da alcune fonti263. Un tal Tellona, vincitore nel pugilato a
Olimpia nel 472 a.C., è identificato con l’etnico Ὀρεσθάσιος sul piedistallo della sua statua ritrovata a Olimpia e in Pausania (VI 10, 9), ma è definito Μαινάλιος in POxy 2.222.1.29264; Ὀρεσθάσιον partecipa al sinecismo di Megalopoli come città della pianura
Menalia265. Un passo di Tucidide parla di Ὀρέσθειον τῆς Μαιναλίας, luogo in cui gli
Spartani nel 418 a.C., durante la battaglia di Mantinea, mandano un contingente per difendere i Tegeati dall’attacco di Argivi e Ateniesi 266 ; Erodoto parla di
Ὀρέσθειον/Ὀρέστειον come città che dista una notte di cammino da Sparta e che è punto di passaggio dei cinquemila Spartani che partono in soccorso di Atene contro il nemico Persiano nel 479 a.C.267. Entrambi i passi fanno del centro in questione un punto
strategico e una tappa fondamentale a livello topografico nei passaggi militari dalla Laconia all’Arcadia e all’Attica. Esso è citato inoltre per la battaglia tra Figalesi e Spartani, in cui gli Oresthasii intervengono eroicamente a favore dei primi sconfiggendo il
nemico268.
A livello topografico si tratta di una direzione opposta a quella evocata da Euripide, lungo una direttiva che parte da Megalopoli e va verso est. Una conferma a tale localizzazione viene da quanto lo scoliasta al v. 1645 dell’Oreste di
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263 Sui toponimi cfr. MEYER 1939, col 1015; IACP s.v. Ὀρέστειον.
264 FGrHist 415 F 1, 16. Cfr. PRITCHETT 1982, p. 43; NIELSEN 1996, p. 136. 265 Paus. VIII 27, 3.
266 Thuc. V 64, 3.
267 Hdt. IX 11 (cfr. Plut. Arist. X 9).
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Euripide aggiunge in relazione alla versione di Ferecide di Atene. Commentando la versione tragica, che colloca esplicitamente la presenza di Ὀρέστειον nella Pianura Parrasia (Eur. Or. 1645), il commentatore nota che il centro rinominato dall’eroe è in realtà lontano da tale pianura (τὸ δὲ Ὀρέστειον τῆς Παρρασίας κεχώρισται) e che è quella indicata da Ferecide, quindi quella nei pressi del santuario di Artemide, la reale città in cui risiede l’eroe (καὶ αὕτη πόλις οὖσα τῆς Ἀρκαδίας καὶ κληθεῖσα ἀπὸ Ὀρέστου), non quella euripidea269. Per il commentatore dunque il vero Ὀρέστειον non sarebbe quello
indicato da Euripide, ma quello di Ferecide.
Pausania riporta una vaga traccia dell’evento mitico che ha determinato! il cambiamento del nome del centro: con il tempo la città di! Ὀρεσθάσιον, fondata dal mitico!Ὀρεσθεὺς!figlio di Licaone270, cambiò il suo nome in!Ὀρέστειον!da Oreste figlio di
Agamennone271. Benché il Periegeta non riporti il motivo dell’arrivo dell’eroe in Arcadia,
è verosimile pensare alla sua permanenza nella regione a seguito del matricidio, per purificarsi272. Se non si vuole ammettere dunque l’esistenza di due centri nella pianura
Menalia, l’uno di nome! Ὀρεσθάσιος! e legato a Orestheus e l’altro! Ὀρέσθειον/ Ὀρέστειον! legato a Oreste – tacendo in questo modo l’ultima informazione del Periegeta – bisogna concludere che la città potesse essere chiamata alternativamente con i due nomi tanto nel mito quanto nella storia.
Sui tempi e sui modi di questa sovrapposizione o sostituzione non è possibile raggiungere una conclusione. Pritchett sottolinea che l’iscrizione rinvenuta a Olimpia, redatta con scrittura di V sec. a.C., sarebbe contemporanea alla vittoria di Tellone e proverebbe che l’etnico Ὀρεσθάσιος era ancora in uso all’epoca, ovvero che nella prima metà del V sec. a.C. ancora non si era verificato il passaggio di nome da Ὀρεσθάσιον a Ὀρέσθειον/ Ὀρέστειον. Lo studioso aggiunge per altro che tale eventuale cambiamento di nome, oltre a non essere anteriore al 472 a.C., deve essere posteriore al IV sec. a.C., perché a quell’epoca risale un documento proveniente da Cirene in cui ricorre ancora !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
269 Cfr. anche la versione della sezione dello scolio data dal codice A: Παρράσιον οἶκον· τὸ
Παρράσιον οἱ µὲν πόλιν, οἱ δὲ χώραν εἶναί φασιν ἀπὸ Πα<ρρασίου> τοῦ υἱοῦ τοῦ <Π>ελασγοῦ ὀνοµασθεῖσαν. ἔστι µέντοι τῆς Ἀρκαδίας. τὸ µέντοι Ὀρέστειον τῆς Παρ<ρ>ασίας κεχώρισται, καὶ αὕτη ἡ πόλις κληθεῖσα ἀπὸ Ὀρ<έστου> οὖ<σα τ>ῆς Ἀρκαδίας, καθάπερ φησὶ Φερεκύδης (…).
270 Paus. VIII 3, 1; Steph. Byz. s.v.! Ὀρεσθάσιον. Cfr. PRITCHETT 1982; DRAKOPOULOS
ELEFTHERIOS 1992, p. 269.
271 Paus. VIII 3, 1-2.
272 Pausania (VIII 5, 4) racconta che Oreste da Micene giunge in Arcadia in conformità con un
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l’etnico Ὀρεσθάσιος273. Tuttavia è opportuno ricordare che le tradizioni, nel corso del
tempo, possono modificare la realtà storico-geografica dei centri in cui sono ambientate talune vicende, sino quasi a far perdere la reale coincidenza tra spazio storico e spazio mitico.
L’insieme di queste testimonianze, se la loro interpretazione è corretta, obbliga dunque a ritenere che la città di Ὀρεσθάσιον, collocabile nella pianura Menalia, possa essere storicamente chiamata anche Ὀρέσθειον/ Ὀρέστειον (Erodoto e Tucidide) e che a livello mitico abbia un qualche legame con Oreste (Ferecide e Pausania).
§ 2.5.3 Oreste tra Pianura Menalia e Pianura Parrasia
Con un salto temporale di circa sei secoli rispetto alle attestazioni di Euripide e Ferecide, Pausania riporta una versione della purificazione di Oreste collocabile nella piana di Megalopoli, lungo la strada che dal centro arcadico conduce a sud verso Messene274. Si tratta dei luoghi che hanno ospitato la persecuzione e la purificazione
dell’eroe, i gesti dell’autofagia del dito e della recisione della chioma, i sacrifici espiatori in onore delle Erinni e di ringraziamento per le Eumenidi. Il Periegeta racconta quello che gli arcadi tramandano e descrive i monumenti che recano memoria degli atti su nominati. Tuttavia non dice che tali luoghi prendono nome da Oreste, ma si limita ad affermare che prendono nome da altri elementi che hanno caratterizzato la vicenda dell’eroe: un luogo si chiama
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273 PRITCHETT 1982, p. 43. È utile richiama anche il fatto che la città abbia mantenuto il nome
Ὀρεσθάσιον nella battaglia accanto ai Figalesi contro gli Spartani (Paus. VIII 39, 3- 5; 41, 1).
274 Paus. VIII 34, 1-4:!ἐκ δὲ Μεγάλης πόλεως ἰόντι ἐς Μεσσήνηνκαὶ σταδίους µάλιστα προελθόντι
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Mανίαι in memoria della persecuzione dell’eroe, l’altro Ἄκη, a memoria della sua guarigione275.
Il fatto che il Periegeta non nomina Ὀρέστειον per questi luoghi potrebbe indurre a pensare che si tratti di una tradizione differente da quella tragica o ferecidea, che non prevede l’eponimia, o che il Periegeta nella sezione in questione spieghi dettagliatamente ciò che altrove accenna solamente in merito, ad esempio, a Ὀρεσθάσιον (VIII 3, 2), quando parla del cambiamento del toponimo. Le indicazioni geografiche del Periegeta sono precise e puntuali: la vicinanza con il fiume Gateata che si getta nell’Alfeo (VIII 34, 5) e il fatto che la strada in questione conduca a Messene (VIII 35, 1), sono dati che con buona possibilità permettono di localizzare le zone in questione a sud di Megalopoli, più in direzione dei luoghi citati da Euripide che non di quelli citati da Ferecide e collocabili a est di Megalopoli276. Non è da escludere che la tradizione riportata
da Pausania sia alternativa rispetto a quella euripidea o ferecidea; tuttavia la maggiore vicinanza topografica alla pianura Parrasia, piuttosto che alla Menalia, potrebbe far propendere per una coincidenza di questa versione con quella attestata da Euripide277.
§ 2.5.4 Oreste a Tegea
La tradizione riportata da Erodoto sulla sepoltura di Oreste a Tegea e sulla traslazione delle sue ossa a Sparta (Hdt. I 66-68) per alcuni studiosi solleva il problema, forse più apparente che reale, della localizzazione di tale tradizione e del suo rapporto con quelle disseminate nella piana di Megalopoli. La brachilogia della testimonianza erodotea, unitamente all’impossibilità di ricostruire il percorso che ha condotto l’eroe a Tegea, ha spinto alcuni studiosi a dubitare della tradizione stessa in nome di un’unicità megalopolitana del mito di Oreste.
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275 Paus. VIII 34, 1-2.!
276 RIZZO (2004, p. 524) ritiene di identificare la località di Maniai con la zona indicata da Stefano
di Bisanzio come Orestea (s.v. Ὀρέσται).
277 In questo senso si esprimono sia MASARACCHIA (1978, p. 155), sia VANNICELLI
nell’aggiornamento del 2006 al precedente volume (p. 188 s.), benché quest’ultimo poi accosti Euripide e Ferecide in materia di tradizioni mitiche comuni, come aveva già fatto DELCOURT (1959, p. 93).
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Huxley, partendo dal confronto con tutte le altre fonti che legano l’eroe al centro di Oresthasion/Orest(h)eion, considera il racconto erodoteo il frutto di una confusione a livello topografico fra tradizioni mitiche, e ne propone una rilettura mirante a integrare la tradizione tegeate con le altre diffuse nella pianura di Megalopoli278. Le ossa di Oreste in
origine sarebbero state a Oresthasion, dove resti paleontologici di animali (ovviamente attestati ai tempi dello studioso e ipotizzati come scoperti nel VI sec. a.C. per essere identificati con l’enorme scheletro del racconto di Erodoto) si sarebbero potuti identificare senza problemi come oggetti di culto eroico; ai tempi di Erodoto (quindi prima del sinecismo di Megalopoli) la città di Oresthasion, in quanto parte della pianura Menalia, avrebbe fatto parte del dominio di Tegea, anch’essa in parte nella medesima pianura, e poteva essere quindi genericamente scambiata con una parte di essa; infine la tradizione attestata da Pausania (che localizzava il sepolcro di Oreste sulla strada tra Tegea e Tirea, quindi in una direzione opposta a quella di Megalopoli), sarebbe stata uno sviluppo successivo di quella nella pianura Parrasia.
Il discorso dello studioso, in maniera piuttosto evidente, mostra due punti deboli279: ritrovamenti paleontologici non sono caratteristici della sola pianura di
Megalopoli, ma sono presenti anche in quella di Tegea, come dimostrato dagli studi in merito280; le tradizioni su Oreste in Arcadia non sono localizzabili tutte in un solo centro,
come visto in precedenza281. L’indeterminatezza che lo studioso vuole dare alla
localizzazione delle ossa nella città di Tegea, a favore di un presso questo centro, necessita dunque di una revisione alla luce della molteplicità di tradizioni su nominata.
Ai tempi del Periegeta, tra Megalopoli e Tegea è possibile tracciare una distanza topografica (le separano i due centri di Asea e Pallantio), che al contempo ha il suo corrispettivo nell’autonomia politica dei due centri. Tegea nasce con ogni probabilità come città sinecizzata negli anni ’80 del V sec. a.C., come frutto congiunto sia della politica antispartana e democratica che si sviluppò nel Peloponneso nel decennio successivo alle guerre persiane; sia dello spirito identitario che i Tegeati hanno
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278 HUXLEY 1979, p. 145; 1983. Cfr. anche PARKE –WORMEL 1956, p. 96; DELLA SANTA 2009, p.
201.
279 Una menzione/obbiezione al problema sollevato da HUXLEY è presente in PRITCHETT 1982, p.
45 s.
280 BAKKE 2008, pp. 247-253.
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progressivamente sviluppato durante il conflitto persiano, n particolare a Platea282.
Megalopoli invece nasce più di un secolo dopo, negli anni ’60 del IV sec. a.C., inglobando villaggi della pianura Parrasia, della Menalia e dell’Eutresia, sempre in funzione identitaria antispartana283. A fronte di tale precedenza cronologica è verosimile
immaginare, almeno ai tempi di Erodoto un Oresthasion indipendente e non sinecizzato, dunque dotato di proprie tradizioni, e non un errore dello storico nell’attribuire tradizioni di Oresthasion a Tegea, o un’appartenenza delle tradizioni della zona di Tegea in realtà alla piana di Megalopoli, come in parte lasciato intendere da Huxley.
Si potrebbe pensare che una delle città più importanti della pianura Menalia (Tegea) abbia custodito una tradizione sulla morte dell’eroe alternativa ad altre presenti nella regione; oppure che essa abbia inteso appropriarsi delle tradizioni sull’eroe ambientate in altri centri vicini; o ancora che gli Spartani stessi, desiderosi di conquistare la città, le abbiano attribuito tradizioni non strettamente tegeate, integrando nell’espansionismo geografico un’impresa di natura più strettamente culturale ed etnica nei confronti della regione. Qualunque sia la possibile nascita di tale tradizione, correttamente Pritchett sottolinea che non è possibile sovrapporla a quelle megalopolitane, facendo di Ὀρεσθάσιον una parte dei possedimenti di Tegea, e che è necessario considerarla una tradizione autonoma rispetto alle altre, della quale però non restano altre tracce284.
! Né Erodoto né le fonti successive attestano una fondazione cittadina di Oreste a Tegea, ma Pausania parla del sepolcro vuoto venerato dai Tegeati fuori dalle mura285. È
utile tuttavia ricordare, come prova della forma variabile con cui gli antichi si interessavano alla figura di Oreste, il fatto che in Scizia Luciano attesta la presenza di un! Ὀρέστειον, da interpretare come tempio in cui l’eroe insieme a Pilade veniva venerato286.
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282 Per il sinecismo di Tegea cfr. MOGGI 1976, pp. 131-139. 283 IBIDEM, pp. 293-351.
284 PRITCHETT 1982, p. 43 s.! 285 Paus. VIII 54, 4.
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§ 2.5.5 Conclusioni
Dalla lettura delle fonti è possibile dunque affermare che almeno due tradizioni certe su Oreste e la fondazione di una città sono presenti in Arcadia, l’una nella pianura Parrasia (Euripide) l’altra nella Menalia (Ferecide; Pausania VIII 3,2; 44, 2); più problematica la definizione della tradizione riportata da Pausania e ambientata lungo la strada che da Megalopoli va a Messene (VIII 34, 1-5), che geograficamente sembrerebbe assimilabile a quella euripidea, ma che per contenuto potrebbe essere alternativa a entrambe.
Da un certo momento in poi, è attestata l’alternanza tra il toponimo Ὀρεσθάσιον e Ὀρέσθειον/Ὀρέστειον! per indicare il centro che da Sparta conduce verso il nord, sede dell’eroica battaglia tra Figalesi e Spartani e della versione del mito presentata da Ferecide. In concomitanza alla diffusione di più tradizioni sulla purificazione dell’eroe devono essere sorte altrettante versioni sulla fondazione di centri cittadini, da cui la divergenza nelle fonti mitografiche nell’identificare i vari Ὀρέστειον.
Insieme a quella su Oreste sepolto a Tegea, le tradizioni sulla fondazione di Ὀρέστειον dovevano circolare in forma ben distinta in pieno V sec. a.C., viste le testimonianze di Euripide e Ferecide. In qualche modo dovettero subire evoluzioni durante i sinecismi di Tegea (V sec. a.C.) e Megalopoli (IV sec. a.C.). Mentre la tradizione tegeate continua a persistere intatta nella sua unicità anche dopo il sinecismo, probabilmente perché unica nel suo genere, la nascita di Megalopoli, al fronte tra la pianura Parrasia e la Menalia, in virtù della prossimità delle due zone ha potuto determinare una confusione tra tradizioni autonome dislocate ora al di qua ora al di là della futura Megalopoli, confusione di cui vi è traccia ad esempio in Pausania o negli scolii euripidei che tramandano la versione di Ferecide di Atene.