• Non ci sono risultati.

Malattie respiratorie croniche

Nel documento Piano Sanitario Nazionale 2011-2013 (pagine 102-106)

4.1 Ricerca ed innovazione sanitaria

B. PATOLOGIE RILEVANTI

B.3 Malattie respiratorie croniche

Le malattie respiratorie croniche rappresentano una vasta gamma di gravi condizioni patologiche con caratteristiche epidemiologiche e quadri di morbidità diversi nella popolazione adulta/anziana e tra i bambini. In Italia queste malattie rappresentano la terza causa di morte e si prevede che, anche a causa dell‟invecchiamento della popolazione, la prevalenza di tali patologie sia destinata ad aumentare.

L‟approccio gestionale alle malattie respiratorie croniche, in grado di conciliare una ottimale assistenza sanitaria e una spesa pubblica sostenibile, è rappresentato dalla prevenzione primaria e dalla diagnosi il più possibile precoce, con strumenti standardizzati cui seguano terapie tempestive e appropriate, in grado di prevenire o ritardare l'invalidità, trattando i malati cronici il più possibile sul territorio.

È quindi prioritaria la promozione di interventi di informazione e di educazione sulla lotta ai principali agenti causali tra i quali il tabacco, e l‟attivazione di programmi di riduzione del rischio ambientale e professionale. Ed è importante la diagnosi precoce che nella maggior parte dei casi può essere eseguita con tecniche semplici, quale ,nell‟ambito di progetti di

103 case finding, la spirometria nei soggetti fumatori per individuare la patologia cronica in fase iniziale ed impedire la progressione della patologia respiratoria verso livelli di patologia più severi.

Occorre promuovere la qualificazione dei servizi di diagnosi e cura migliorandone la qualità e l‟accessibilità, valorizzando l‟utilizzo di linee guida nazionali ed internazionali e di protocolli condivisi, favorendo la concentrazione dell‟offerta in strutture qualificate dotate di moderne tecnologie e reparti di alta specialità. In considerazione della elevata mortalità ospedaliera associata alla BPCO riacutizzata occorre promuovere modelli organizzativi delle strutture di ricovero che favoriscano un corretto approccio in unità di terapia intensiva respiratoria con possibilità di attuare terapia intensiva respiratoria non-invasiva. Le diverse strutture devono essere inserite in un sistema di rete comprendente ospedale e territorio che faciliti l‟individuazione e l‟utilizzo di percorsi diagnostico-terapeutici-riabilitativi adeguati. L‟organizzazione in rete delle strutture e dei servizi costituisce un passaggio qualificante in grado di garantire omogeneità territoriale per le attività di diagnosi e di cura per patologie caratterizzate da elevata complessità. L'organizzazione in rete consente al paziente di orientarsi in modo sempre più consapevole all'interno di percorsi assistenziali di tipo specialistico di elevata complessità, e favorisce la diffusione di conoscenze tra i professionisti, consentendo loro di indirizzarsi verso le opzioni terapeutiche più appropriate. A livello territoriale sarà promossa l‟attivazione dell‟assistenza domiciliare integrata, in particolare per i pazienti affetti da insufficienza respiratoria grave, con l‟opportuna disponibilità di strumenti di monitoraggio della funzione respiratoria anche in modalità telematica e formazione di pazienti e familiari al fine di prevenire e correttamente gestire eventuali riacutizzazioni.

Con l‟emergere delle patologie respiratorie croniche si rileva la necessità di individuare i bambini con vere patologie pneumologiche potenzialmente evolutive e di prevenirle attraverso la profilassi ambientale e farmacologica. In quest‟ottica si ritiene opportuno valorizzare l‟offerta diagnostica ed assistenziale sul territorio, valorizzare ed estendere l‟utilizzo di PDT per il bambino con asma, attivare strumenti per intercettare già nell‟età precedente i 18 anni i casi che possono preludere alla BPCO e facilitare l‟uso dei presìdi realmente preventivi quali l‟immunoterapia allergene-specifica.

B.4 Obesità

L‟obesità è una malattia complessa dovuta a fattori genetici, ambientali ed individuali con alterazione del bilancio energetico ed accumulo eccessivo di tessuto adiposo. Nel suo “Rapporto sulla salute in Europa” (2002), l‟Ufficio regionale europeo dell‟OMS definisce l‟obesità come una “epidemia estesa a tutta la Regione europea”. Secondo l‟ ISTAT(2007) aumenta la quota di coloro che sono in sovrappeso (dal 33,9% nel 2001 al 35,6% nel 2007) oppure obesi (dal 8,5% nel 2001 al 9,9% nel 2007) con una differente distribuzione geografica. In particolare il fenomeno dell‟obesità in età pediatrica è un dato allarmante, tenendo conto che essa in età pre-adolescenziale e adolescenziale ha una forte capacità predittiva dello stato di obesità da adulti. L‟obesità in età evolutiva non trova successi a livello terapeutico ed è complessa a livello preventivo, poiché è una condizione multifattoriale che enfatizza la necessità di un approccio multisettoriale.

104 I programmi di contrasto all‟obesità del Ministero della Salute si articolano in diverse linee di attività con una strategia mirata a favorire alleanze tra Ministeri, Regioni, Istituzioni scientifiche, amministrative per implementare un cambiamento dei determinanti sociali, economici ed ambientali. Per la prevenzione della condizione, si pongono come obiettivi da raggiungere nel triennio:

• il controllo e la diminuzione della prevalenza e dell‟incidenza dell‟obesità; l‟aumento delle conoscenze nella popolazione sui benefici legati ad una alimentazione sana e ad una regolare attività fisica;

• il coinvolgimento attivo dei Medici di Medicina generale (MMG) e dei Pediatri di libera scelta(PLS) per favorire interventi di prevenzione, attraverso un approccio motivazionale per la modifica degli stili di vita;

• la diminuzione della prevalenza di alcuni fattori di rischio “ambientali” di sovrappeso e obesità.

Pertanto le strategie devono riguardare la realizzazione di una serie di misure per promuovere:

• l'educazione alla salute, sia rivolta alla collettività, sia al singolo soggetto; l‟ informazione alle gestanti e alle puerpere per la promozione dell‟allattamento al seno;

• gli interventi educativi in raccordo con la scuola e con le altre istituzioni; • l‟attività motoria, comportamenti e stili di vita corretti.

Per quanto riguarda poi il trattamento degli obesi la raccomandazione di ridurre il peso corporeo è cogente ed è fondata sull‟evidenza della relazione che lega l‟obesità a una minore aspettativa di vita. Tuttavia, il trattamento a lungo termine è problematico e richiede un approccio integrato, con competenze professionali diverse, le quali condividano l‟obiettivo di una riduzione percentuale di peso, mantenuta per cinque anni dalla fine del trattamento, compresa tra il 5 e il 10%, con un miglioramento della qualità della vita.

Pertanto, per il trattamento degli obesi, gli obiettivi da perseguire nel triennio sono

• il controllo e la diminuzione del sovrappeso e l‟obesità nei giovani tramite interventi che coinvolgano la famiglia, la scuola, la città e infine i mass media e gli organismi di controllo;

• l‟individuazione dei soggetti con eccesso ponderale, attivando interventi di eliminazione/contenimento del fattore di rischio e implementando sistemi di monitoraggio degli stili di vita già esistenti e sistemi di sorveglianza sul sovrappeso e obesità;

• il coinvolgimento dei MMG e PLS nella sensibilizzazione della popolazione degli assistiti;

• lo svolgimento e il mantenimento di un‟adeguata attività motoria nella popolazione degli assistiti;

• lo sviluppo di percorsi assistenziali che prevedano l‟integrazione operativa tra la medicina generale, la pediatria e le strutture territoriali con lo sviluppo di progetti di formazione, sorveglianza, prevenzione e trattamento;

• la promozione da parte dei PLS di programmi per il sostegno dell‟allattamento al seno, lo svezzamento salutare, la promozione di una sana alimentazione, la gestione del bambino soprappeso;

105 • il miglioramento delle conoscenze di base e cliniche sull‟obesita` al fine di trovare soluzioni idonee preventive, di diagnosi precoce, di terapia e di riabilitazione delle patologie abitualmente associate;

• la promozione di campagne informative che contempli la disamina delle patologie associate o complicanti l‟obesità quali: diabete, asma, tumori, infarto, ictus, ecc. Per il trattamento dei grandi obesi o obesi gravi , gli obiettivi da perseguire nel triennio sono:

• la promozione di iniziative deputate alla individuazione dei soggetti affetti da obesità gravi;

• la definizione di appropriati percorsi diagnostici-terapeutici per le grandi obesità, favorendo lo sviluppo di modelli integrati tra specialistied attività assistenziali territoriali;

• la promozione della pianificazione e realizzazione di nuovi studi idonei alla valutazione esauriente del profilo di sicurezza e dell‟efficacia degli interventi chirurgici e sulla loro standardizzazione.

• l‟implementazione di una formazione specifica per gli interventi di diagnosi e trattamento di obesità gravi da parte dei professionisti.

B.5 Diabete

L‟assistenza alle persone con diabete ( mellito) rappresenta oggi uno dei principali problemi di organizzazione dei “Sistemi Salute” a livello internazionale. Per le caratteristiche epidemiologiche, cliniche e gestionali, nonché per l‟impatto in termini di costi, il diabete, esempio paradigmatico di malattia cronica, richiede la messa a punto di prototipi di “clinical governance”, che tengano in considerazione la condivisione delle informazioni, il ruolo di ogni attore coinvolto, la capacità di gestione da parte dell‟organizzazione complessiva, e impone la ricerca di percorsi organizzativi che diminuiscano il più possibile l‟incidenza di eventi acuti o complicanze invalidanti. È oggi riconosciuto che un sistema di approccio multidisciplinare e multiprofessionale, che agisca da collettore tra la medicina primaria ed i livelli specialistici secondari, con il coinvolgimento (empowerment) del paziente, possa essere in grado di ottenere i migliori risultati.

Il Piano, considerando che la sfida di una moderna cura della malattia è la gestione del Percorso Assistenziale, si pone i seguenti obiettivi per il triennio:

• omogeneizzare ed implementare le attività di rilevazione epidemiologica finalizzate alla programmazione dell‟assistenza;

• migliorare la conoscenza circa la prevenzione, la cura e il trattamento del diabete attraverso l‟informazione, la formazione, l‟educazione, lo sviluppo della ricerca sia di base che clinica;

• prevenire o ritardare l‟insorgenza della malattia diabetica ed identificare precocemente le persone a rischio o con diabete;

• ridurre le complicanze e la morte prematura nelle persone con diabete di tipo1 e di tipo 2;

• rendere omogenea l‟assistenza, prestando particolare attenzione a quelle in condizioni di fragilità e vulnerabilità socio sanitaria;

106 • assicurare la diagnosi e l‟assistenza per le donne con diabete gestazionale e raggiungere outcome materni e del bambino nel diabete pregravidico equivalenti a quelli delle gravide non diabetiche;

• migliorare la qualità di vita e della cura per le persone con diabete in età evolutiva; • migliorare la capacità del Sistema Sanitario nell‟erogare e monitorare i servizi,

attraverso l‟individuazione di strategie che perseguano la razionalizzazione dell‟offerta e che utilizzino metodologie di lavoro basate soprattutto sull‟appropriatezza delle prestazioni erogate;

• sviluppare l‟empowerment dei pazienti e delle comunità; • sostenere e promuovere idonee politiche di intersettorialità.

Nel documento Piano Sanitario Nazionale 2011-2013 (pagine 102-106)