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L’emotrasfusione è una pratica terapeutica salvavita non scevra da rischi. Oltre al verificarsi di reazioni trasfusionali immuno-mediate e non, con il sangue possono essere trasmessi agenti patogeni capaci di causare malattia nel soggetto ricevente. Prima di procedere alla somministrazione dei prodotti trasfusionali il veterinario deve valutare il rapporto rischio/beneficio, poiché l’assoluta innocuità non può essere mai garantita.19,20

A tal proposito si evince quanto sia importante la selezione dei soggetti donatori e l’esecuzione di test di screening per le malattie potenzialmente trasmissibili.19,20

Le malattie trasmesse da vettori del cane (CVBDs: Canine Vector-Borne Diseases) comprendono un gruppo di malattie infettive e/o infestive causate da un’ampia gamma di patogeni che includono virus, batteri, protozoi ed elminti, trasmessi da vettori artropodi come zecche, pulci, zanzare e flebotomi.21,22

L’endemicità delle CVBDs è in relazione alle caratteristiche geografiche e climatiche del territorio, all’introduzione di vettori competenti in aree libere da malattia e al trasporto involontario di patogeni durante i viaggi di animali infetti (da compagnia, randagi o selvatici). La situazione epidemiologica di ogni area dovrebbe essere continuamente monitorata perché estremamente dinamica, inoltre potrebbero essere individuati nuovi organismi e altri, precedentemente riconosciuti, potrebbero essere rinominati.21

L’Italia è un paese con elevata prevalenza di CVBDs poiché le condizioni ambientali contribuiscono alla sviluppo di vettori artropodi ed è presente un’elevata quantità di cani randagi in aree urbane e rurali. Se ospitati nei canili pubblici, questi soggetti hanno un maggior rischio di contrarre le malattie trasmesse da vettori, perché spesso non vengono sottoposti a profilassi contro gli ectoparassiti e le loro scarse condizioni

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generali li rendono più suscettibili alle infezioni. Inoltre, se malati, spesso non vengono monitorati né trattati.21,22

Un altro fattore che contribuisce alla presenza di CVBDs in Italia è lo spostamento di cani da e verso aree endemiche, ad esempio per vacanze. Ciò favorisce l’introduzione di patologie esotiche, la cui diffusione è condizionata dalla presenza dei vettori competenti.21

Pertanto risulterebbe molto importante stabilire un sistema di sorveglianza efficace per prevenire l‘importazione in Italia di cani infetti.21

In uno studio recente sono stati indicati i patogeni trasmessi da vettori che possono infettare i cani presenti in Italia:21

Patogeni del cane trasmessi da vettori presenti in Italia

Patogeno Vettore(i) a Distribuzione geografica b

Anaplasma phagocytophilum

Ixodes ricinus, Rhipicephalus sanguineus

(?) C, Sardegna

Anaplasma platys R. sanguineus (?) C, S

Babesia canis Dermacentor reticulatus (?), R. sanguineus

(?) C, N

Babesia vogeli R. sanguineus, I. ricinus (?) C, S, N

Babesia gibsoni R. sanguineus (?) S

Bartonella henselae R. sanguineus (?) Sardegna

Bartonella vinsonii

berkhoffii R. sanguineus (?) S

Borrelia burgdorferi I. ricinus C, N, S

Dirofilaria immitis

Anopheles maculipennis, Aedes albopictus, A. cinereus, A. geniculatus, A. detritus, A. punctor, Coquillettidia richiardii, Culex modestus, C. pipiens, C. torrentium

C, N, S

Dirofilaria repens A. albopictus, A. maculipennis, C. pipiens C, N, S

Acanthocheilonema grassii R. sanguineus S Acanthocheilonema dracunculoides R. sanguineus S Acanthocheilonema reconditum R. sanguineus S

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Patogeno Vettore(i) a Distribuzione geografica b

Ehrlichia canis R. sanguineus C, N, S, Sardegna

Hepatozoon canis R. sanguineus C, N, S

Leishmania infantum Phlebotomus ariasi, P. neglectus,

P. perniciosus, P. perfiliewi, P. tobbi (?) C, N, S

Rickettsia conorii R. sanguineus S

Thelazia callipaeda Phortica variegata S, N

Otranto, D., & Dantas-Torres, F. (2010)

Abbreviazioni: C, centro Italia; N, nord Italia; S, sud Italia. a Il punto interrogativo (?) indica "vettore sospetto" per i cani. b

La distribuzione geografica si riferisce alla rilevazione del patogeno nei cani o nei vettori.

Nel cane le VBDs potenzialmente trasmissibili con la trasfusione sono leishmaniosi, babesiosi, ehrlichiosi, anaplasmosi, rickettsiosi, dirofilariosi, borreliosi e bartonellosi. Alcune di queste sono zoonosi. Un’altra malattia infettiva, non trasmessa da vettori, potenzialmente trasmissibile con la trasfusione è la brucellosi.19

Leishmaniosi: patologia sistemica causata da protozoi della specie Leishmania infantum trasmessi dalla puntura di flebotomo, appartenente al genere Phlebotomus in Europa ed al genere Lutzomyia in America. La trasmissione via trasfusione, nonostante non sia frequente, è documentata. É una zoonosi e i cani sono considerati i principali reservoirs per l’infezione nell’uomo.19,20,23,24

Babesiosi: patologia causata da protozoi del genere Babesia. Le specie Babesia canis e

Babesia gibsoni infettano con maggiore frequenza il cane. Le modalità di trasmissione

dell’infezione sono: zecca vettore, trasmissione perinatale, trasmissione diretta con vettori meccanici. La malattia può avere varie forme: iperacuta, acuta, cronica o subclinica. La trasmissione con la trasfusione è descritta sia nell’uomo che nei cani.19,20

Ehrlichiosi, Anaplasmosi: i batteri dei generi Ehrlichia e Anaplasma appartengono alla famiglia Rickettsiaceae. Molte specie infettano il cane e sono trasmesse da artropodi, per alcune i vettori sono le zecche. Le specie E.canis, E.ewingii, E.chaffeensis,

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tutte E.canis ha una prevalenza elevata nel cane e determina malattia in forma acuta, cronica o subclinica.19,20

Rickettsiosi: la Rocky Mountain Spotted Fever è una patologia trasmessa da zecche causata dal batterio Rickettsia rickettsii. Colpisce uomini e cani ed è associata ad emorragie cutanee o retiniche, epistassi, melena, ematuria ed altri reperti clinici. Tutti i cani infetti manifestano segni di malattia. In seguito al trattamento ed alla risoluzione dei sintomi il batterio viene eliminato.19,20

Dirofilariosi: patologia cardio-polmonare trasmessa da zanzare, causata dal nematode

Dirofilaria immitis. La trasmissione di microfilarie (primo stadio larvale circolante nel

sangue del cane infetto) via trasfusione è possibile, ma non è sufficiente a determinare la malattia nel ricevente poiché, per completare il ciclo biologico, è indispensabile che il parassita compia delle fasi nel vettore.19

Borreliosi: la malattia di Lyme è causata dalla spirocheta Borrelia burgdorferi, trasmessa da zecche del genere Ixodes. Le infezioni determinano segni clinici come zoppia per poliartrite, febbre, linfoadenopatia e glomerulonefriti. È una zoonosi. La trasmissione via trasfusione non è accertata, nonostante il sangue possa risultare positivo alle indagini molecolari.19

Bartonellosi: Bartonella vinsonii subsp. berkhoffi è un batterio a localizzazione intraeritrocitaria trasmesso da vettori, isolato in cani con endocarditi, miocarditi e malattie granulomatose. La trasmissione via trasfusione non è stata riportata ma è potenzialmente possibile. È un patogeno emergente.19,20

Brucellosi: patologia infettiva non trasmessa da vettori e causata dal batterio gram negativo Brucella canis. Inizialmente colpisce l’apparato riproduttore maschile e/o femminile e la trasmissione avviene con l’accoppiamento o per via oronasale con il contatto di scolo vaginale o materiale abortito. I soggetti maschi possono albergare l’organismo nella prostata o nell’epididimo e le urine e il liquido seminale possono essere fonti di infezione. La trasmissione con sangue infetto è stata documentata nell’uomo ma non nel cane. Comunque è riscontrata una fase di batteriemia nei cani infetti.19,20

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Il controllo delle CVBDs richiede un approccio olistico che deve considerare la distribuzione e l’ecologia dei vettori e dei patogeni che possono essere trasmessi, congiuntamente alla progressione dello stato di malattia negli animali infetti. Molte di queste patologie hanno una rilevanza zoonotica, pertanto il loro controllo non dovrebbe essere solo un problema veterinario ma anche una priorità di salute pubblica.21,22,25

Attualmente le strategie di controllo delle CVBDs si basano sull’utilizzo di acaricidi e/o insetticidi a livello ambientale e sull’ospite, sulla profilassi farmacologica e sulla somministrazione di vaccini.22

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