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MANTRA E INIZIAZIONE

I MANTRA E I RITI INIZIATICI

MANTRA E INIZIAZIONE

Tutti i testi sacri e tutti i maestri spirituali enfatizzano il bisogno di un insegnante che faccia da guida sul sentiero dello spirito. Quando pensate di aver trovato il vostro Guru, concedetevi il tempo di esaminare voi stessi e le vostre motivazioni, non desiderate l’iniziazione prima di aver deciso di voler accettare gli Insegnamenti e di essere disposti ad ascoltare e a obbedire. Accantonate ogni timore di poter finire per dipendere dal vostro insegnante perché un vero Guru vi porterà alla scoperta del Guru interiore. Per riconoscere il vostro Guru chiedete all’Altissimo che porti un segno ben stabilito perché lo riconosciate, e quando avrete dubbi se avete finito il vostro periodo con quel Guru chiedete un altro segno specifico. Una vera iniziazione al Mantra è come un matrimonio spirituale fra il Guru e il proselito, in quanto non può essere dissolta infrangendo il rapporto umano fra i due, rottura che comporterebbe soltanto un ritardo e la necessità di riprendere e continuare il rapporto in un'altra vita, fino a quando il discepolo avrà raggiunto

l’Autorealizzazione. Il Guru prende l’impegno di rimanere con l’adepto, nonostante la cocciutaggine, la resistenza e la fuga dal dovere dimostrate dal discepolo, fino a quando questi non avrà raggiunto l’Autorealizzazione. Il Guru e il suo seguace sono sempre uniti attraverso il potere del Mantra ed esiste un obbligo da entrambe le parti: colui che inizia l’altro accetta la responsabilità nei confronti del

discepolo, mentre l’iniziato deve essere pronto ad

accettare la guida e l’autorità del Guru e sentire che è una cosa giusta sottoporsi all’iniziazione. Secondo Swami Sivananda, se da un lato è estremamente difficile trovare un maestro che sia disposto a cercare sinceramente l’interesse esclusivo dell’allievo, è anche estremamente difficile trovare un discepolo che agisca sinceramente secondo le istruzioni della sua guida. Il suo consiglio agli aspiranti è di equipaggiarsi di sincerità, di devozione e di umiltà prima di avvicinare un Guru e di non contare troppo sulla razionalità nell’effettuare la scelta. Per

entrambe le parti si tratta di una relazione intensa che deve essere cara a tutti e due in virtù della sua durata e

importanza. Prima dell’iniziazione lo studente e l’insegnante devono esaminare il loro rapporto per verificare se qualcosa potrebbe creare attrito fra loro.

Infatti il discepolo non dovrebbe mai accettare l’iniziazione fino a quando non ha sopraffatto le sue peggiori debolezze.

Durante l’iniziazione, o diksha, il Guru trasmette

all’adepto parte del potere del Mantra. Gurudev Sivananda spiega che "l’iniziazione dona potere spirituale e distrugge il peccato. Come una lampada viene accesa dalla fiamma di un'altra, così il divino Sakti all’interno del Mantra viene comunicato dal Guru al discepolo."

Il fenomeno può essere assimilabile a un lieve shock elettrico, ma può essere sperimentato anche come una gioia estatica, quasi si camminasse sulle nuvole, che dura parecchie ore o anche qualche giorno. L’iniziazione produce svariati effetti, in quanto il potere del Mantra

diventa maggiore e tende a farsi sempre più percettibile per il discepolo, aumentando la sua sensibilità. A quel punto il Mantra diventa una forza autogenerante che spinge il proselito all’unione con il potere del Mantra stesso. L’effetto sul ricevente dipende dalla qualità dell’amore e dalla profondità della sincerità con cui il potere del Mantra viene trasmesso.

Esiste una terribile responsabilità nell’accettare

l’iniziazione, perché il potere del Mantra è neutro e Ciò che si fa con esso può essere una benedizione per l’iniziato stesso e per gli altri, così come causa di un grande male. L’iniziazione è paragonabile ai primi tempi di un matrimonio, quando forti sono l’infatuazione e l’attrazione, ma la vita umana ha i suoi cicli e questo periodo dura soltanto un paio d’anni, poi la fase romantica finisce. Non si deve però mai infrangere l’impegno preso con il proprio Mantra. A volte capiterà di effettuare la pratica quotidiana per un senso di dovere, a volte per amore, mentre in altri momenti si può avvertire un'aridità spirituale. Quest’ultimo stato deve essere recepito come l’indicazione della necessità di un periodo di riposo, durante il quale non si devono prendere avventate decisioni in merito al proprio futuro spirituale.

Una volta ricevuta l’iniziazione, si assume l’impegno di essere schietti e aperti con il Guru in merito alle azioni e ai progetti della propria vita, in quanto nell’accettare

l’iniziazione si attribuisce al Guru il diritto di intervenire nei propri affari personali. Il Guru si può opporre a un progetto matrimoniale o a un cambiamento nella carriera, oppure può chiedere che si intraprenda un lavoro con cui

non si ha familiarità, o che ci si trasferisca in un'altra città.

In questo rapporto l’iniziato ha qualcuno che si prende cura di lui e che è disposto a fornire consigli obiettivi, evitando in tal modo errori e sofferenze. Se però

l’intenzione di un libero scambio muore nelle fasi iniziali del rapporto, questo è un segno evidente per entrambe le parti che tale rapporto dovrebbe essere rivalutato, in quanto possono essere esistite da parte dell’iniziato false speranze di ottenere straordinari poteri o di vivere

esperienze eccitanti. In questo caso bisogna mettere in discussione la sincerità della sua decisione e applicare appieno il significato dell’iniziazione o sciogliere il rapporto.

Il karma non avrà effetto quando esiste un accordo fra due individui che si stanno separando, accordo inteso a

garantire che non ci siano delusione o dolore da parte di nessuno dei due. Questa regola si applica al comune matrimonio e ci si può quindi aspettare ragionevolmente che si applichi in certa misura anche al matrimonio

mistico inaugurato dall’iniziazione al Mantra. Un rapporto unilaterale non è un rapporto effettivo. Ci sono molte idee errate in merito al concetto di iniziazione, e l’iniziazione al Mantra può assumere molteplici forme. In India può essere data ai bambini dal padre o dalla madre, come è avvenuto per esempio nella vita di Papa Ramdas, il

famoso santo dell’India meridionale. In queste situazioni il genitore ha un calibro spirituale elevato e guida i passi del figlio con l’intento di aiutarlo a raggiungere il suo stesso stato di Realizzazione. Questo significa che la vita che si conduce nella casa è altamente spirituale, dedicata allo

studio delle scritture, alla recitazione di sacri testi e al canto del Mantra. L’effetto di un addestramento in età così giovane è profondo e duraturo, e il genitore che inizia un figli o non ha in mente come meta il sanyas (Papa Ramdas non era un samnyasin). In questo caso si tratta di una benedizione per il bambino e si usa un diverso tipo di Mantra.

L’iniziazione al Mantra può anche essere data da un Guru compassionevole al fine di aiutare un individuo, non sempre sulla base del riconoscimento del potenziale di un grande potere spirituale, ma piuttosto di uno stato di bisogno. Possono esistere condizioni karmiche che risultano difficili da affrontare e che metterebbero in discussione una nascita favorevole nella vita successiva.

Uno dei giovani seguaci nell’Ashram di Sivananda aveva dei precedenti come ladro. Quando mi sono resa conto che era stato iniziato da Swami Sivananda, ho ritenuto che non fosse stata una decisione saggia e sono rimasta perplessa di fronte al fatto che un Guru potesse aver esercitato così poca cautela. Quando gli ho chiesto per quale motivo avesse iniziato una persona del genere la sua risposta è stata che nell’accettare quell’individuo e nel dargli l’iniziazione lo stava aiutando a ottenere in un'altra vita condizioni migliori e gli stava anche fornendo nell’attuale esistenza un sostegno nel vincere le proprie debolezze.

Affinché uno sforzo del genere da parte di un Guru abbia buon fine, il discepolo deve però possedere vera umiltà e un profondo senso di gratitudine. Sfortunatamente la riconoscenza può essere espressa in maniera soltanto temporanea e scomparire presto come inghiottita dalle

sabbie mobili. È evidente che il Divino porgerà sempre il proprio aiuto, indipendentemente da quelli che possono essere i problemi contingenti, e che è molto sciocco permettere all’orgoglio di impedirci di accettare e di apprezzare un dono tanto prezioso.

A volte un Guru elargisce l’iniziazione a cento o più persone in una speciale cerimonia. Swami Sivananda mi ha spiegato che un simile rituale lancia un richiamo per i pochi che possono recepire il messaggio, per metterli in grado di ricevere la piena iniziazione.

Se un Mantra è stato ricevuto in sogno, di solito in quello stato si S sperimentata una parte del suo potere sufficiente a permettere all’aspirante di riconoscere il Guru, ma rimane comunque a completa discrezione del Guru se concedere o meno l’iniziazione, perché in questi casi il Guru non ha l’obbligo di darla, così come non esiste nessun obbligo soltanto per il fatto che il Guru sia stato in contatto con un devoto per un certo numero di anni, neppure nel caso che questi viva nell’Ashram del Guru.

L’iniziazione al Mantra non S infatti una sorta di promozione automatica.

A volte il Guru e il discepolo sè incontrano a causa della promessa con tenuta nel Mantra e il discepolo tornerà anche quando il Guru si incarnerà di nuovo per aiutarlo nell’opera divina, per ripagare il tempo e la fatica che questi gli ha dedicato nelle vite precedenti.

Le donne devono stare attente a cercare l’iniziazione soltanto per opera di un Guru capace di accettare una donna come una sua pari, in quanto un maestro di sesso maschile che non è capace di farlo non si è pienamente

realizzato. L’impegno richiesto da un'iniziazione al Mantra non è adatto o possibile per tutti, ma gli ideali che esso implica possono essere ricercati con pari serietà anche dai non iniziati.

L’iniziazione al Mantra

è un primo passo essenziale, se lo scopo è quello di diventare un samnyasin. In un Ashram è regola generale che una persona venga iniziata dal Guru prima al Mantra, alcuni anni più tardi al Brahmacharya e infine al sanya. I periodi di tempo che intercorrono fra queste fasi sono destinati allo studio intensivo e servono a mettere in pratica quello che si S imparato. L’iniziazione a swami elargisce il diritto di insegnare i Vedanta. Ci sono diversi ordini di sanyas.

Gli aspiranti chiedono spesso cosa succederebbe al mondo se tutti diventassero iniziati e arrivassero al

brahmacharyPa o al sanyas. Non c’è pericolo che il mondo si estingua perché in esso troppe persone desiderano

continuare a vivere secondo i vecchi schemi.

APPENDICE A

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