2): OBIETTIVI DELLO STUDIO
3): MATERIALI E METOD
Il campione si basa su un numero di 25 pazienti affetti da Disturbo Ossessivo-Compulsivo in cura presso gli ambulatori della Clinica Psichiatria dell'Ospedale Santa Chiara di Pisa. Il decorso della patologia è stato monitorato per un periodo di tempo della durata di 9 mesi (dal
settembre 2014 al maggio 2015), durante i quali i pazienti sono stati
invitati a rispondere a delle “interviste” che hanno indagato sui vari aspetti del disturbo. Questi questionari sono inseriti all'interno delle scale di valutazione utilizzate nello studio dei singoli pazienti.
3.1: Y-BOCS
La Yale-Brown Obsessive-Compulsive Scale (Y-BOCS) è uno strumento ampiamente usato per valutare la sintomatologia del disturbo ossessivo- compulsivo. Il presente studio fornisce la prova che la Y-BOCS è ben rappresentata da un modello tridimensionale che comprende: gravità della
ossessioni (fattore 1), la severità delle compulsioni (fattore 2) e la resistenza a sintomi (fattore 3). La struttura a tre fattori è stata applicata
con analisi fattoriale confermativa e ha mostrato una maggiore affidabilità rispetto ai modelli mono- o bifattoriali utilizzati in precedenza.
Si tratta di un'intervista semi-strutturata medico-paziente che contiene 19 articoli di base, e a ognuno è assegnata una valutazione numerica e quantitativa, ottenuta su una scala di 5 punti (0-4, punteggi più elevati indicano una maggiore dispersione). Il punteggio totale viene calcolato dai primi 10 articoli.
Mentre gli articoli da 1 a 5 rappresentano le disfunzioni connesse alle ossessioni, gli articoli 6-10 misurano i disturbi associati a compulsioni. Gli elementi restanti sono stati originariamente introdotti per scopi esplorativi. Queste caratteristiche, anche se non sono specifiche per la malattia, danno informazioni preziose sia per la diagnosi differenziale (soprattutto per quanto riguarda l'insight) che per il trattamento (ad esempio la
prevenzione). Oltre alle sue eccellenti proprietà psicometriche, altri vantaggi della Y-BOCS rispetto ad altre scale sono rappresentati dalla capacità di quantificare la gravità della sintomatologia ossessivo- compulsiva, e dalla possibilità di attingere a fondo alle principali ossessioni e compulsioni su una lista di controllo, fornendo così ulteriori importanti informazioni qualitative riguardanti il follow-up e la risposta al trattamento del paziente.
La Y-BOCS è infatti oggi consensualmente riconosciuta come il gold
standard per catalogare la sintomatologia ossessivo-compulsivo.130
3.2: CGI
La CGI (Clinical Global Impressions) è una scala di valutazione sviluppata per fornire una breve e chiara analisi clinica del funzionamento globale del paziente prima e dopo l'inizio di una terapia medica. Essa fornisce una misura sintetica complessiva che tiene conto di tutte le informazioni disponibili, compresa la conoscenza della storia del paziente, circostanze psicosociali, i sintomi, il comportamento e l'impatto dei sintomi sulla capacità di funzionamento del paziente.
La CGI in realtà comprende tre importanti protocolli che misurano: (a) la
gravità della psicopatologia, con un punteggio da 1 a 7; (b) variazione
della sintomatologia rispetto l'inizio del trattamento su una simile scala, anch'essa misurata su sette punti; c) l'indice di efficacia del trattamento farmacologico (valutazione combinata degli effetti terapeutici e degli effetti collaterali).
A seguito di una valutazione clinica, il modulo CGI può essere completato in meno di un minuto da un valutatore esperto. È facilmente comprensibile e può essere utilizzato con relativa facilità.
Oltre a ciò, la CGI è in grado di monitorare i progressi clinici nel tempo e ha dimostrato una correlazione con gli strumenti di rating a più lungo
raggio in una vasta gamma di diagnosi psichiatriche. Proprio per questo, i pazienti hanno risposto in più occasioni, ai moduli in esso contenuti, al fine di calcolare con un punteggio i progressi o i peggioramenti del loro stato di salute.
Nella ricerca clinica, la CGI viene amministrata da un medico esperto che abbia familiarità con la malattia in fase di studio e la probabile progressione del trattamento. La CGI viene valutata senza considerare la convinzione del medico che le eventuali modifiche cliniche possono essere dovute ai farmaci, e senza considerare l'eziologia dei sintomi.131
3.3: MINI
L'ultima scala di valutazione utilizzata nel corso dello studio è stata la MINI. Essa è stata progettata come intervista breve strutturata per I disturbi psichiatrici più importanti, sia per l'Asse I DSM-IV che per l'ICD- 10.
La MINI contiene in tutto 16 moduli, ognuno riguardante una diversa patologia psichiatrica. Il paziente dovrà rispondere alle domande che gli vengono poste semplicemente con sì o no, permettendo così di valutare se egli è affetto oppure no da quel determinato disturbo, o anche se ne è stato affetto nel corso della sua vita. E' consigliabile una somministrazione da parte di un medico o di uno psicologo esperto, al fine di aumentarne l'affidabilità.
Difatti, in questo studio comparato dei DOC, questa scala di valutazione è risultata utile nella ricerca e nell'individuazione di eventuali comorbidità nei paziente, permettendo così di discriminare al meglio la presenza, la permanenza o l'assenza di una determinata patologia psichiatrica nel quadro clinico del paziente.
3.4: OBS-SR Lifetime
L'ultimo spettro di valutazione utilizzato nel corso del lavoro è stato l'OBS-Lifetime. Questo strumento di valutazione dello spettro ossessivo- compulsivo è costituito da 183 domande che valutano la presenza o assenza delle caratteristiche della sintomatologia ossessivo-compulsiva per un periodo di almeno 3-5 giorni durante il corso della vita del paziente. Le domande in esso contenute si riferiscono a situazioni o esperienze che il paziente può aver vissuto o che possono interessargli attualmente.
3.5: DATABASE
I dati raccolti nel corso dello studio sono stati inseriti all'interno di un database, aggiornato dopo ogni visita ambulatoriale o modifica del regime terapeutico in atto.
All'interno della prima sezione del database, vengono registrati i dati anagrafici di ogni paziente, l'eventuale presenza di familiarità per patologie psichiatriche – se presenti, specificare quali malattie -, l'età di esordio del disturbo, le comorbidità.
Nella seconda parte, sono riportati i trattamenti farmacologici, con relativi dosaggi per ogni principio attivo, dei singoli pazienti. Questo strumento si è rivelato di fondamentale importanza per la valutazione clinica di ogni singolo schema terapeutico nel tempo. Di ogni paziente vengono riportate le ultime cinque terapie prescritte nel corso delle visite mediche. Ed è proprio grazie a questo database che il Fattore Tempo (T) è stato determinante nell'osservazione dell'efficacia terapeutica. In questo modo, si è potuto dare una risposta ad una domanda molto interessante: dopo
quanto tempo i farmaci più efficaci per il disturbo ossessivo-compulsivo danno una risposta soddisfacente al controllo della sintomatologia o-c?
Le cinque terapie sono quindi riportate da T0 -ovvero la prescrizione presente all'inizio dello studio, il quale ha avuto quindi anche una visione retrospettiva della storia clinica del paziente-, a T4 -l'ultima terapia impostata.
Terza e ultima sezione: vengono riportate le risposte di tutti gli items delle scale di valutazione a cui i pazienti sono stati sottoposti. In questo modo abbiamo ottenuti importanti informazioni dirette riguardanti le caratteristiche e l'interferenza funzionale del disturbo (Y-BOCS Scale e Y- BOCS Sympthoms Checklist), le comorbidità associate (MINI) e rilevanti dati anamnestici della patologia dei pazienti (OBS-SR Lifetime).
4): RISULTATI
Come precedentemente menzionato, riporteremo ora i risultati e le statistiche dei vari pattern analizzati nel corso dello studio.
Inizieremo con un inquadramento generale e specifico del campione in base alle risposte che gli stessi pazienti hanno rilasciato nel corso delle varie interviste con discreta affidabilità.
In secondo luogo, con le informazioni raccolte e l'aiuto del database, analizzeremo il trattamento farmacologico del disturbo e la sua correlazione con le comorbidità associate.
Discuteremo, infine i casi di resistenza alla terapia farmacologica.
4.1: CGI: confronto tra inizio e fine trattamento La CGI valuta fondamentalmente tre parametri:
1) gravità della malattia;
2) miglioramento globale del paziente;
3) indice di efficacia del trattamento (rapporto effetti terapeutici/effetti collaterali del trattamento).
Il punto 1) viene valutato su una scala numerica da 0 a 7 (più alto è il numero, peggiore è la prognosi);
il punto 2) viene misurato in egual modo al punto 1);
il punto 3) su una scala numerica da 1 a 16 impostata su un piano cartesiano.
Per ottenere un'analisi globale dell'andamento della patologia dell'intero campione, si è calcolata la media aritmetica di tutte le
risposte date dai pazienti nei tre moduli contenuti nella scala CGI all'inizio e alla fine del trattamento farmacologico.
modulo1) = 5 (“notevolmente ammalato”);
modulo 2) = 3 (lievemente migliorate);
modulo 3) = 10 (scarso miglioramento, con effetti collaterali
che NON interferiscono in maniera significativa con le prestazioni del paziente).
Al termine della terapia, invece, la media aritmetica delle tre voci è
stata:
- modulo 1) = 4 (“moderatamente ammalato”); modulo 2) = 2 (“moderatamente migliorate”);
modulo 3) = 7 (“sensibile miglioramento, con remissione parziale dei sintomi; effetti collaterali che interferiscono in maniera significativa con le prestazioni del paziente”).
Si può quindi notare un miglioramento della sintomatologia o-c nel corso dei 9 mesi di screening della terapia farmacologica.
Modulo 1) Modulo 2) Modulo 3)
0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 5 3 10 4 2 7 Media CGI sul campione totale
inizio tp fine tp
Attraverso l'analisi di questa scala di valutazione, possiamo inoltre dividere i risultati delle risposte fornite dai pazienti secondo le loro comorbidità, valutando quindi su quali di esse ha maggiore efficacia il trattamento farmacologico e quali invece si accompagnano a una maggiore gravità della patologia.
In questo caso, possiamo quindi studiare i pazienti affetti da disturbo ossessivo-compulsivo accompagnato da:
-disturbi d'ansia (disturbo di panico, disturbo d'ansia generalizzata e ansia
da separazione: Gruppo I);
-disturbi dell'umore (episodio depressivo maggiore, disturbo bipolare di tipo I e II: Gruppo II);
-disturbi dell'ansia e dell'umore (Gruppo III)
-quelli in comorbidità con Disturbi Psicotici e DCA (Gruppo IV e V).
4.1.1: CGI nei pazienti in comorbidità con disturbi d'ansia (GruppoI)
Nel Gruppo I rientrano i pazienti in comorbidità con disturbi d'ansia. La media aritmetica dei risultati CGI a inizio della terapia sono stati:
- modulo 1): = 4 (moderatamente ammalato); modulo2): = 3 (lievemente migliorate);
modulo 3): = 10 (scarso miglioramento, che non implica modificazioni di assistenza; effetti collaterali che NON interferiscono in maniera significativa con le prestazioni del paziente).
Invece, la media aritmetica delle risposte CGI consegnate al termine della
terapia dimostra un buon miglioramento delle condizioni di salute:
modulo 2): = 1,5 (compreso tra “molto” e “moderatamente migliorate”);
modulo 3): = 6 (sensibile miglioramento con remissione parziale dei sintomi; effetti collaterali che NON interferiscono in maniera significativa con le prestazioni del paziente).
4.1.2: CGI nei pazienti in comorbidità con disturbi dell'umore (Gruppo II)
Nel Gruppo II sono raggruppate le risposte dei pazienti ossessivi in comorbidità con disturbi dell'umore.
All'inizio del trattamento, i risultati sono stati:
Modulo 1): = 5 (notevolmente ammalato); modulo 2): = 4 (nessun cambiamento);
modulo 3): = 11 (effetto terapeutico lieve; effetti collaterali interferenti).
Al termine del trattamento c'è stato un miglioramento molto simile a
quello del Gruppo I:
Modulo 1) Modulo 2) Modulo 3) 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 4 3 10 3 2 6
Media CGI del Gruppo I
inizio tp fine tp
modulo 1): = 4; modulo 2): = 3; modulo 3): = 10.
Tuttavia, nonostante una discreta risposta positiva al trattamento, i punteggi più alti in tutti e tre i moduli suggeriscono una diagnosi più sfavorevole e una risposta più lenta rispetto ai disturbi d'ansia.
4.1.3: CGI nei pazienti in comorbidità con disturbo d'ansia e d'umore (Gruppo III)
Sui 25 pazienti studiati, il 16% (Gruppo III) presenta in anamnesi clinica
sia disturbi d'ansia che disturbi dell'umore,
Ad inizio della terapia, si può notare come la prognosi sia peggiore
rispetto al Gruppo I e II, soprattutto in risposta al trattamento farmacologico. I risultati sono stati:
-modulo 1): = 5 (notevolmente ammalato); -modulto 2): = 4 (nessuno cambiamento);
Modulo 1) Modulo 2) Modulo 3) 0 2 4 6 8 10 12 5 4 11 4 3 10 Media CGI del Gruppo II
inizio tp fine tp
-modulo 3): = 12 (minimo effetto terapeutico del trattamento).
Al termine dello studio, invece, i dati finali danno una risposta
sovrapponibile a quella dei pazienti del Gruppo II (comorbidità con
disturbi dell'umore):
-modulo 1): = 4 (moderatamente ammalato); -modulo 2): = 3 (lievemente migliorate);
-modulo 3): = 10,5 (minimo effetto terapeutico del trattamento).
4.2: Y-BOCS:confronto tra inizio e fine trattamento
Con lo stesso metodo utilizzato per la registrazione delle risposte al CGI, la Y-BOCS è stata utile non solo a confermare i risultati della terapia farmacologica, ma anche a quantificare l'interferenza che ossessioni e compulsioni comportano nel paziente prima e dopo la terapia.
La media aritmetica dei singoli punteggi (somma delle prime 10 domande della Y-BOCS) è uguale:
-ad inizio del trattamento = 24;
-al termine del trattamento = 20.
Se consideriamo la suddivisione su comorbidità in tre Gruppi, precedentemente utilizzata nel CGI, possiamo tuttavia evidenziare delle differenze di risultati nelle tre classi prese in esame.
4.2.1: Y-BOCS: confronto dei risultati nei cinque gruppi
Attraverso le valutazioni fornite dalla Y-BOCS, abbiamo sommato i punteggi delle prime 10 risposte alle domande della scala (vedi range di
inizio tp fine tp 0 10 20 30 24 16 24 24 26 25 21 22 25 22
Y-BOCS nei Gruppi di comorbidità
Gruppo I Gruppo II Gruppo III Gruppo IV Gruppo V settembre 2014-maggio 2015 p u n te g g io Y -B O C S
punteggio); ottenute le somme, si è proceduto con la media aritmetica ai risultati, dividendoli poi per Gruppi di comorbidità:
• Nei pazienti del Gruppo I (disturbi d'ansia), la media aritmetica dei punteggi Y-BOCS è risultata essere:
-ad inizio trattamento: = 24;
-al termine del trattamento: = 16.
• Nel Gruppo II (disturbi dell'umore), la media aritmetica dei punteggi Y-BOCS è stata:
-ad inizio trattamento: = 24; -al termine del trattamento: = 21.
• Nel Gruppo III (disturbi d'ansia e dell'umore), anche in questo caso, il risultato delle risposte è sovrapponibile a quella dei pazienti del Gruppo II (disturbi dell'umore).
-ad inizio trattamento: = 24; -al termine del trattamento: = 21.
• Nel Gruppo IV (disturbi psicotici), la gravità globale del quadro clinico è maggiore che nei gruppi precedentemente descritti, e il miglioramento della sintomatologia è minimo:
-ad inizio del trattamento: = 26;
-al termine del trattamento: = 25.
• Nel Gruppo V (DCA), infine, i risultati non sono uniformi. Questi pazienti presentano altre e diverse comorbidità, oltre al DCA, che ne condizionano la sintomatologia. Ne risulta una risposta media al trattamento e una gravità globale media della patologia:
-ad inizio trattamento: = 25;
Da questi dati possiamo quindi confermare una migliore risposta al trattamento farmacologico da parte dei pazienti in comorbidità con disturbi d'ansia e una gravità globale finale maggiore nei pazienti in comorbidità con disturbi psicotici e dell'umore.
4.2.2: Y-BOCS SYMPTOMS CHECKLIST: statistiche sulle più frequenti ossessioni e compulsioni
La Y-BOCS Symptoms Checklist è uno strumento di valutazione costituito da 67 domande, comprendenti i principali comportamenti ossessivi e compulsivi che caratterizzano il disturbo. Il paziente dovrà quindi rispondere se quei sintomi sono presenti o meno all'interno del suo quadro clinico.
Le più frequenti ossessioni che sono state riferite nel campione di 25 pazienti sono state (in ordine di frequenza):
1)ossessioni di contaminazione (56% del campione); 2)ossessioni di ordine e simmetria (44%);
3)ossessioni somatiche e ipocondriache (40%);
4)ossessioni di aggressione (28%);
5)ossessioni religiose (8%).
Le più frequenti compulsioni riscontrate sono state invce:
1) compulsioni di controllo (65%);
2) compulsioni di pulizia (59%);
3) compulsioni di simmetria e ordine (45%); 4) compulsioni di ripetizione (39%);
4.3: MINI: studio delle comorbidità
La MINI ha permesso di determinare la comorbidità del disturbo ossessivo-compulsivo con altre patologie psichiatriche. Su tutti i 25
pazienti del campione dello studio, solamente 1 ha rivelato un disturbo ossessivo-compulsivo puro. Questo fa delle comorbidità un parametro fondamentale della diagnosi e della terapia del paziente.
Come abbiamo precedentemente rilevato dalle precedenti scale, abbiamo specificato i disturbi che rappresentano le comorbidità con:
-disturbi d'ansia (Gruppo I): = 15 pazienti (40%) -11 = Disturbo di Panico;
-3 = Disturbo d'Ansia Generalizzata; -1 = Ansia da Separazione; 14 11 10 7 2
Ossessioni più frequenti nel campione
contamin az. ordine e simm. somatich e aggressiv e religiose 16 15 11 10 4
Compulsioni più frequenti nel campione
controllo pulizia ordine e simm. ripetizio ne accumul o
-disturbi dell'umore (Gruppo II): = 11 pazienti (30%) 8= Disturbo Bipolare;
3 = Episodio Depressivo Maggiore (EDM);
-disturbi d'ansia/dell'umore (Gruppo III): = 4 pazienti (11%)
-disturbi psicotici (Gruppo IV): 3 pazienti (8%)
-disturbi della condotta alimentare (DCA- Gruppo V): 4 pazienti (11%)
In base a questa suddivisione, abbiamo studiato l'effetto terapeutico del trattamento farmacologico nelle varie classi di comorbidità.
4.4: Trattamento farmacologico del campione
Nel corso della terapia farmacologica monitorata durante lo studio, le classi di farmaci maggiormente impiegate sono state: Antidepressivi Serotoninergici (SSRIs), Triciclici (TCA), Antipsicotici atipici e Stabilizzanti dell'umore. 40% 30% 11% 11% 8% Indice di comorbidità Ansia Umore Ansia/Umore DCA Psicosi
Di seguito saranno riportate le molecole maggiormente utilizzate nel corso della terapia, analizzando poi i risultati positivi e negativi che queste hanno apportato:
FARMACI
N° pazienti
Fluvoxamina 16 pazienti Clomipramina 11 pazienti Aripiprazolo 11 pazienti Sertralina 9 pazientiAcido Valproico 5 pazienti
Gabapentin 4 pazienti
Olanzapina 3 pazienti
Quetiapina 3 pazienti
Altri farmaci riscontrati nel quadro terapeutico del campione sono stati:
Carbamazepina, Venlafaxina, Pregabalin, Trimipramina, Amitriptilina, Pimozide.
4.4.1: Fluvoxamina
La fluvoxamina è stato il primo SSRI ad essere studiato per il trattamento del DOC nel 1980. Studi in doppio cieco hanno da tempo dimostrato l'efficacia della fluvoxamina nel trattamento a lungo termine del disturbo ossessivo-compulsivo.132 Il meccanismo d’azione della fluvoxamina sembra essere correlato all’inibizione selettiva della ricaptazione della
serotonina nei neuroni cerebrali, che lo rende un farmaco SSRI di ampio
spettro. Esiste un’interferenza minima con i processi noradrenergici.
La fluvoxamina ha un'elevata affinità per i recettori sigma-1, che sembrerebbe contribuire alle sue spiccate proprietà ansiolitiche e ad indicare una sua specifica efficacia nel trattamento delle forme depressive associate a psicosi.133
La dose raccomandata è compresa tra 100 e 300 mg al giorno. I pazienti devono iniziare con 50 mg al giorno. Sebbene possa verificarsi un aumento potenziale degli effetti indesiderati ad alte dosi, se dopo qualche settimana alla dose raccomandata si osserva una risposta insufficiente, si è notato che alcuni pazienti possono beneficiare di un aumento graduale della dose fino ad
un massimo di 300 mg al giorno.
Se è stata ottenuta una buona risposta terapeutica, il trattamento può essere continuato con un dosaggio aggiustato su base individuale.
Nel corso dello studio condotto nell'arco dei 9 mesi, la fluvoxamina si è
rivelata efficace nei Gruppi I e II (sia nei pazienti ossessivi in comorbidità
con disturbi d'ansia che quelli con disturbi dell'umore). In entrambi i gruppi, l'item riguardante il miglioramento globale riportato sulla Y-BOCS è uguale a 4 (lievemente migliorate).
Lo stesso risultato è stato fornito dai pazienti del Gruppo V con disturbi
della condotta alimentare (DCA).
Tuttavia, contrariamente a quanto affermato dalla letteratura, 2 dei 3 pazienti
ossessivo-compulsivi in comorbidità con disturbi psicotici, non presentano sostanziali miglioramenti dello stato di salute dopo l'assunzione di
fluvoxamina, oltre a presentare la più alta media dei punteggi della scala CGI (5,5; 3; 10,5).
-Y-BOCS inizio tp Gruppo I: = 24 - Y-BOCS inizio tp Gruppo II: = 25 -Y-BOCS inizio tp Gruppo III: = 25 -Y-BOCS inizio tp Gruppo V: = 24
Sui 15 pazienti che hanno assunto una terapia a base di fluvoxamina, un effetto terapeutico efficace è stato riferito in un arco di tempo che va da un minimo di 2 settimane a un massimo di 3 mesi.
-Y-BOCS fine tp Gruppo I: = 15
- Y-BOCS fine tp Gruppo II: = 21
-Y-BOCS fine tp Gruppo III: = 22 -Y-BOCS fine tp Gruppo V: = 19
In 3 pazienti, fluvoxamina ha dato benifici minimi, e in 2 non c'è stata risposta terapeutica. Nel complesso quindi, come riportato in letteratura, il
farmaco, somministrato ad un dosaggio compreso tra i 50 ed i 300 mg / die (in media: 150 mg) ha prodotto una riduzione statisticamente significativa dei sintomi del disturbo ossessivo compulsivo, nochè di essere sicuro e ben tollerato.
I più comuni effetti collaterali riscontrati sono stati infatti sonnolenza, faticabilità , cefalea, anorgasmia.
4.4.2: Clomipramina
Nel corso dello studio effettuato, sono stati 11 i pazienti che hanno fatto uso di clomipramina (8 in comorbidità con disturbi d'ansia, 3 in comorbidità con disturbi dell'umore). Y-BOCS Gr. I Y-BOCS Gr.II Y-BOCS Gr.III 0 5 10 15 20 25 24 25 25 15 21 22 Fluvoxamina su Y-BOCS Inizio terapia Fine terapia
L'effetto maggiormente benefico è stato a favore dei pazienti del Gruppo I, che presentano una migliore aderenza alla terapia con Triciclici. Questo dato è confermato dalle risposte date alle domande contenute in CGI e Y-BOCS riguardanti la terapia farmacologica:
• Inizio trattamento:
-CGI T0 Gruppo I: = 5 – 3 – 10; -CGI T0 Gruppo II: = 5 – 4 -11.
• Fine trattamento:
-CGI T4 Gruppo I = 4,5 – 2 – 6;
-CGI T4 Gruppo II = 5 – 3 – 10
• Y-BOCS interferenza del DOC in T4: 16 per il Gruppo I, 22 per
il Gruppo II;
• Y-BOCS miglioramento globale in T 4: 4,5 per il gruppo I, 3,5
Gruppo II. CGI 1 CGI 2 CGI 3 0 2 4 6 8 10 12 5 3 10 5 4 11 Clomipramina su CGI (T0) Gruppo I Gruppo II
CGI 1 CGI 2 CGI 3 0 2 4 6 8 10 4,5 2 6 5 3 10 Clomipramina su CGI (T4) Gruppo I Gruppo II
Si annoverano anche 2 pazienti non responsivi al farmaco.
Il tempo impiegato per rilevare benefici dal trattamento con clomipramina è compreso tra le 3 settimane e 1 mese e mezzo.
Il dosaggio medio somministrato di questa molecola è di 125 mg (dosi terapeutiche: 75-100 mg). Conferma dunque che il DOC necessita di dosaggi più elevati rispetto ai disturbi dell'umore o ai disturbi d'ansia.
Gli effetti indesiderati maggiormenti riscontatrati durante l'assunzione di clomipramina comprendono: xerostomia, difficoltà nella minzione, stipsi, calo della libido, ipotensione postulare, tachicardia, sedazione, aumento ponderale nel lungo termine.
Tuttavia, nostante il suo alto tasso di effetti collaterali, la clomipramina appare efficace quanto i composti di ultima generazione, e secondo alcuni studi dimostrerebbe una efficacia persino maggiore.134
Possiamo dunque affermare che Fluvoxamina e Clomipramina risultano entrambi efficaci nel trattamento del disturbo ossessivo-compulsivo. L'unica eccezione è l'intervallo libero-ossessione per la Yale-Brown Obsessive
Y-BOCS T4 (interferenza) Y-BOCS miglior. Tot. 0 5 10 15 20 25 16 4,5 22 4 Clomipramina su Y-BOCS Gruppo I Gruppo II
Compulsive Scale, che era significativamente più lungo nel trattamento con fluvoxamina.
4.4.3: Aripiprazolo
L'aripiprazolo è un derivato chinolonico dotato di attività agonista
parziale sui recettori dopaminergici D2 e D3. Questa caratteristica