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leuterio Guazzo340, Ambrogio Fabi; B.: Alessandro Aiani, Giuliano Gardelli, Ottavio Veluti, Antonio Toni; Ct.: Cristoforo Platini, Giovanni Battista Ablondi; Tr.: Giovanni Zanetti, Gio- vanni Maria Conti, Giuseppe Marimò, Giovanni Battista Melgari341; ?: Andrea Pelosi 1616

M.°: Orlando Palma

Org.: Pietro Paolo Canti +tb342

S.: Girolamo Palma, Paolo Emilio Badano; Cs.: Pietro Paolo Quaquarella (S)343, Girolamo Germani (S), Alessandro Galli (S), Alessandro Trambaglio (S); C.: Alessandro Ferrari, Ludovico

340 Nel 1614 è assente negli ultimi tre bimestri. L’anno successivo, risulta attivo soltanto nei

mesi di marzo e aprile (Mandati 39, 24 aprile 1615). Probabilmente si licenzia in quanto la Stec- cata non accoglie la sua richiesta di aumento salariale: «A chi piace delle Sig.rie V.re che sia accre- siuto uno scudo al Mese […] à Ms.r Eleuterio Guazzo musico che fa la parte del Tenore nella Musica nel oratorio […] oltre il suo salario solito non ostando l’ordine che dispone in contrario [Ordinazioni 8, 23 ottobre 1608, f. 289] dia la balla gialla et à chi non piace dia la bianca. Non obtentum septem reprobantibus» (Ordinazioni 9, 1613-1616, 5 giugno 1615, f. 150v). Sta di fatto che nel 1616 lo troviamo in organico a San Petronio (GAMBASSI, La cappella Musicale di San Pe-

tronio cit., p. 109). È interessante notare che già nel 1614 (probabilmente nel periodo in cui non è presente nell’organico della Steccata) il musico è impegnato a trovare soluzioni professionali più gratificanti. Lo rivela una terminazione della MIA di Bergamo del 15 dicembre 1614: «Si è data commissione a S.ri Deputati alla Chiesa che prendano informatione di uno eleu- terio Guazzo Cremonese [sic], et di alcuni altri che si sono offerti di venir a servir la Chiesa per cantori del Tenore, et riferiscano la loro opinione» (PADOAN, La musica in S. Maria Maggiore cit., p. 104). Pochi giorni dopo, il 19 dicembre 1614, il musico parmigiano viene eletto. Nella ‘condotta’, tuttavia, si rileva che «perche esso s. Eleuterio non è sicuro di fermarsi in questa Citta, e nondimeno desidera mentre starà qui di servir essa Chiesa di S. maria, siccome ancora li S.ri Dep.ti desiderano che esso canti in essa Chiesa mentre starà qui.Perciò si conten- tano di dargli esso salario [tre scudi] di mese in mese alla fine di ciascun mese» (BCBg, Strumenti e scritture MIA 1538, 1611-1620, f. 206r). Questo accordo, che assicurava a Guazzo un salario doppio rispetto a quello percepito alla Steccata, non ebbe però seguito. I documenti contabili bergamaschi, infatti, non registrano la presenza del tenore parmigiano.

341 È assunto al posto del defunto Pizzi (cfr. nota 337). In diversi documenti il suo nome viene

registrato come ‘Malgari’. Nondimeno, in una supplica letta dai reggenti il 22 febbraio 1629, si firma in modo inequivocabile ‘Melgari’ (Mandati 48).

342 Viene formalmente assunto come organista in settembre «stando che m.r Vincenzo Bonizzi ha recusato d.o uff.o et questo con provisione di scudi cinque il mese da lire 7,6 per scudo ve- nendo lui à sonare et servire personalmente con ogni diligentia possibile in ogni tempo senza replica alcuna levandoli la provisione del scudo che se li dava il mese per sonare il trombone […]» (Ordinazioni 9, 9 settembre 1616, ff. 256v-257r).

343 Conclude il proprio servizio dopo il terzo mandato. In una supplica, letta dai reggenti il 20

maggio 1616, chiede ed ottiene ‘buona licenza’ in quanto gli si presenta l’occasione di «andare à servire fuori de stato di S.A. et havendo sopra detta servitù ottenuta buona licenza da S.A. Ser.ma» (Documenti riguardanti la Cappella musicale 1614-1631 cit.). Da un’istanza successiva, esami- nata in Congregazione il 14 giugno 1624 (Mandati 46), apprendiamo che il musico si spostò a Varsavia «à servire il Rè di Polonia». Tornato a Parma alla fine del 1623, tenta invano di ripro-

Zanetti, Pietro Paolo Veluti, Alessandro Boselli; T.: Baldassarre Conti, Giovanni Fontana, Am- brogio Fabi, Pietro Songeoni344; B.: Alessandro Aiani, Giuliano Gardelli, Ottavio Veluti345, Antonio Toni; Ct.: Cristoforo Platini, Giovanni Battista Ablondi; Tr.: Giovanni Zanetti, Gio- vanni Maria Conti, Giuseppe Marimò, Giovanni Battista Melgari, Giuseppe Chievino346; ?: An- drea Pelosi

1617

M.°: Orlando Palma Org.: Pietro Paolo Canti +tb

S.: Palma Girolamo, Paolo Emilio Badano; Cs.: Girolamo Germani (S), Alessandro Galli (S), Alessandro Trambaglio (S); C.: Alessandro Ferrari, Ludovico Zanetti, Pietro Paolo Veluti, Ales- sandro Boselli; T.: Baldassarre Conti, Giovanni Fontana, Ambrogio Fabi, Pietro Songeoni; B.: Alessandro Aiani, Giuliano Gardelli, Ottavio Veluti + tb347, Antonio Toni; Ct.: Cristoforo Pla- tini, Giovanni Battista Ablondi; Tr.: Giovanni Zanetti, Giovanni Maria Conti, Giuseppe Mari- mò, Giovanni Battista Melgari, Giuseppe Chievino; ?: Andrea Pelosi

porsi alla Steccata. Non avendo «potuto ottener tal gratia» egli – spinto dall’indigenza – chiede ed ottiene un contributo finanziario (73 lire) per potersi trasferire in altre città. È interessante notare che il musico risulta in organico nella cappella di Santa Maria Maggiore a Bergamo pro- prio negli anni 1624-1626 (PADOAN, La musica in S. Maria Maggiore cit., pp. 189-190). Più in par-

ticolare, nella basilica bergamasca viene assunto il 29 novembre 1624 come contralto: «hanno condotto […] D. Pietro francesco [sic] Quacquarellj Parmigiano presente et accettante per can- tar la parte del contralto nella detta Chiesa […] con salario di scudi settantadue all’anno a bene- placito delle parti» (BCBg, Scritture 1304, 1621-1631, f. 159r). Da rilevare che, prima di partire per Bergamo, è ingaggiato dalla Steccata per la festività dell’Assunzione del 1624 (cfr. Appendi- ce 2, doc. 11).

344 Variante: Songeon. Francese, eletto il 7 ottobre 1616: «per la parte del tenore nella musica

del oratorio di cotesta R.da Compagnia In grazia del eccmo sr Don Ottavio farnese sino sotto li 9 del mese di settembre pross.o passato venendo esso a cantare In d.a Musica […]» (Ordinazioni 9, f. 260v). L’ordinazione è preceduta da un’istanza – letta in Consiglio il 9 febbraio 1616 - in cui il cantore chiede di essere ingaggiato, affermando di avere «preso moglie parmigiana da Colorno» e di essere «risoluto di qui fermarsi, per avervi più comodo tratenimento per tenore nella musi- ca». Sul verso dell’istanza: «Ordinano che sij accettato il sudetto S.r Pietro in gratia dell’ecc.mo S.r Do: Ottavio farnese […] con quella provisione che alli SSri parerà convenevole» (Documenti ri- guardanti la Cappella musicale 1614-1631 cit.).

345 È presente soltanto nel primo bimestre (Mandati 44, 27 febbraio 1615).

346 Variante (come nel caso di Francesco Chievino): Chivino e Chiovino. In una supplica, letta

dai reggenti il 22 febbraio 1629, si firma in modo inequivocabile “Chievino” (Mandati 48). È cappellano residente. In un memoriale, letto in Consiglio il 23 settembre 1616, chiede di venire ingaggiato in quanto «di presente si ritrova esser vachiato [vacante] il loco di Pietro Paolo Canti nella musicha» (Documenti riguardanti la Cappella musicale 1614-1631 cit.). Viene eletto – su racco- mandazione del Duca – il 7 ottobre 1616 (Ordinazioni 9, f. 262r).

347 E ingaggiato di nuovo il 17 marzo 1617 «per sonare il trombone contrabbasso con provi-

sione di scudi doi il mese […] conforme a quello che si fa all’altri venendo à sonare et servire in tutti i tempi come fanno li altri musici» (Ordinazioni 17, ff. 3-4).