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MEDIA, OBESITA’ E DISTURBI DELLA CONDOTTA ALIMENTARE

FONTI ATTENDIBILI DI INFORMAZIONI SULLA SESSUALITA' SECONDO GLI ADOLESCENT

6.5. MEDIA, OBESITA’ E DISTURBI DELLA CONDOTTA ALIMENTARE

L’obesità oggi rappresenta il principale disturbo nutrizionale in età evolutiva nei Paesi occidentali. È un problema che sta assumendo proporzioni sempre più importanti, tanto che la World Health Organization ha definito il

fenomeno come una “globale epidemia”.

Si è stimato che, almeno 155 milioni di giovani nel mondo, e 17 milioni in Europa, sono sovrappeso o francamente obesi [38].

Riconoscendo una predisposizione genetica per l’obesità, stimata intorno al 20-40%, dobbiamo anche comprendere l’importanza dei fattori ambientali, che incidono per il 60-80% su questa patologia [39].

Mentre il corredo genetico predispone all’acquisizione di peso, i fattori ambientali possono promuovere lo sviluppo dell’obesità è [40].

Tra i fattori ambientali, sicuramente le ore trascorse di fronte alla tv o al pc, sottraendo tempo alle altre attività, riducono la spesa energetica e favoriscono

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l’introito calorico. A questo proposito uno studio di Epstein e altri ha dimostrato che aumentando del 50% il tempo di esposizione alla tv, si osserva un incremento dell’introito calorico giornaliero di 250 Kcal [41]. Altri studi hanno dimostrato inoltre, una significativa associazione tra l’uso dei video game e l’obesità, con quasi un aumento di 2 volte del rischio per ogni ora al giorno spesa a giocare [42]; è stata poi dimostrata una relazione inversa tra il tempo speso per giocare e la giornaliera attività fisica [43]. Inoltre i bambini mentre guardano la televisione spesso mangiano e contemporaneamente, sono sottoposti al continuo bombardamento pubblicitario con sponsorizzazione di cibi e bevande ad alto contenuto calorico [44].

Dalla nostra ricerca emerge infatti, che a chi guarda più televisione, non solo piace di più mangiare, ma ha anche abitudini alimentari peggiori: mangia quotidianamente più snack e merendine confezionate e meno frutta di chi la guarda per un tempo minore.

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Dai dati si può osservare come il principale fuori-pasto per entrambi sia la frutta , anche se con una sostanziale differenza, 62,7% per chi guarda la tv meno di un ora contro il 45,9% per chi la guarda per più di tre. Altri alimenti, meno sani, e sicuramente più pubblicizzati, come ad esempio patatine e caramelle, vengono consumati, per più del doppio, da parte di chi guarda di più la tv. Dai dati si osserva come la pubblicità influisca molto sulle scelte degli adolescenti, l’81,6% di loro infatti acquista, o si fa acquistare, oggetti o alimenti visti in tv.

Molte ricerche hanno dimostrato l’evidente rapporto tra le richieste di cibo da parte dei bambini, e i messaggi pubblicitari a cui vengono esposti. Il guardare la tv e l’esposizione alla pubblicità sono direttamente associati con un

aumento dell’introito calorico; questo vale per gli adulti, ma in particolar modo per i giovani, che sono più esposti alla pressante pubblicizzazione dei ristoranti fast-food, che spesso utilizzano anche gadget al fine di attrarli [44].

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Un altro crescente problema legato alla nutrizione è rappresentato dai Disturbi della Condotta Alimentare.

I disturbi della condotta alimentare sono rappresentati dall’Anoressia Nervosa, dalla Bulimia Nervosa e dal Binge Eating Disorder (BED). Per queste sindromi, ben distinte sul piano sintomatologico, in realtà oggi si sta acquisendo la nozione di un “continuum” tra le varie forme: i disturbi della condotta alimentare si possono combinare in maniera varia tra loro o

succedere l’uno all’altro, perché il meccanismo che ne determina l’insorgenza tende ad auto-mantenersi, potendo determinare una fenomenologia clinica differente a seconda dell’età e della fase del disturbo.

Queste patologie interessano prevalentemente il sesso femminile, ed

esordiscono spesso in giovane età. Seppur non riguardando esclusivamente l’età pediatrica, rappresentano sempre più una problematica tipica

dell’adolescenza data la sempre più precoce insorgenza [45].

In riferimento proprio a questi problemi, alcuni importanti dati ottenuti da quest’indagine, indicano che gli adolescenti italiani non si piacciono.

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Più del 60% desidera essere più bello, circa il 50% più magro e il 38-39% più muscoloso; queste percentuali aumentano notevolmente tra chi guarda più di tre ore al giorno la televisione. Per migliorare il proprio aspetto fisico i ragazzi di conseguenza ricorrono a diete, una tendenza in aumento negli ultimi quattro anni; nel 2004 ad aver fatto una dieta era infatti il 17,4%, percentuale che aumenta del 3% nei successivi tre anni.

Anche in questo caso chi guarda più televisione, è più soggetto a far ricorso a diete alimentari e inoltre, tra questi, emerge la tendenza a decidere

autonomamente, senza il parere di un medico attuando quindi diete spesso sbilanciate; nel 2006 meno di un terzo di questi si è rivolto ad una figura professionale prima di intraprendere una dieta.

Oltre al contesto sociale in cui questi ragazzi vivono, e al loro disagio psicologico, una particolare influenza può essere attribuita ai Media, e ai modelli da loro proposti, che ritraggono la magrezza come espressione di successo e bellezza. Questo può favorire nell’adolescente, e in particolare nelle ragazze, una percezione distorta della propria immagine corporea [8],

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con insoddisfazione per il proprio corpo e conseguente desiderio di

trasformare la propria figura reale in quella ideale, al fine di raggiungere il consenso e l’ammirazione in ambito sociale, funzionando da catalizzatore di quei meccanismi evidentemente presenti in precedenza e sottostanti al disagio [45].

La televisione mostra messaggi contrastanti, in quanto, promuove

contemporaneamente il consumo di cibi ad elevato contenuto calorico, e la magrezza come obiettivo da raggiungere; questo potrebbe essere alla base di una risposta adattiva che vede nella bulimia l’unico modo di poter mangiare tutto ciò che si desidera rimanendo magri [46].

Il problema coinvolge sempre di più anche il sesso maschile, sottoposto a modelli di uomini sempre più muscolosi; si parla oggi di vigoressia, per definire la “ossessiva attenzione per la propria forma fisica e lo sviluppo muscolare”. Questi ragazzi trascorrono la maggior parte del tempo libero in palestra, sottoponendosi ad estenuanti e ripetitivi esercizi muscolari, si scrutano continuamente allo specchio e si pesano in continuazione per

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valutare lo sviluppo dei singoli muscoli, intraprendono diete iperproteiche, utilizzano integratori e, nei casi più gravi, anche farmaci anabolizzanti [45]. L’ossessivo interesse, rivolto verso il proprio peso e il proprio aspetto, si riversa anche in rete, dove, molte ragazze accomunate dallo stesso desiderio, quello di essere sempre più magre, e dalla stessa paura, quella di ingrassare e di non essere adeguate, si confrontano e si scambiano diete, tramite chat e forum, la maggior parte delle volte, estreme. Tutte queste ragazze,

indistintamente, venerano le dee “ana” (anoressia) e “mia” (bulimia), che rappresentano il pensiero dominante delle loro giornate [45].

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7.

STUDIOSTATISTICO

Per verificare che ci sia un’effettiva correlazione tra l’eccessivo uso della televisione e la presenza di determinati comportamenti, e quindi accertarci che i risultati riscontrati non siano dovuti al caso, abbiamo utilizzato il test del

χ2 con valori significativi per p<0,05. Tale test statistico valuta l’eventuale correlazione tra due variabili qualitative, nel nostro caso indipendenti. In particolare abbiamo preso in esame gli anni 2005 e 2006.

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