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Violenza dei Media e aggressività

C. Uso del profilattico e HIV sessualmente trasmessa

0 0,05 0,1 0,15 0,2 0,25 0,3 0,35 0,4 A B C D E F G H I L c o rr e la zi o n e

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D. Fumo passivo e tumore del polmone

E. Esposizione all’insegnamento e QI nei bambini F. Cerotti di nicotina e interruzione del fumo G. Introito di calcio e massa ossea

H. Studio e successi scolastici

I. Esposizione all’asbesto e cancro laringeo

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6.3. MEDIA E SOSTANZE D’ABUSO

Gli adolescenti sono fortemente esposti al rischio di sviluppare abitudini di uso di sostanze nocive, alcune legali (alcol, fumo), altre illegali (vari tipi di droghe). Tali abitudini sembrano rispondere a tutta una serie di bisogni abbastanza simili tra loro:

- si tratta di mezzi per ridurre l’angoscia e l’incertezza, attraverso comportamenti che allontanano dalla realtà quotidiana;

- sono un’occasione per sperimentare emozioni e situazioni nuove e stimolanti;

- sono strumenti per esprimere una sfida alle norme del mondo adulto; - sono un mezzo ed un’occasione di partecipazione e assimilazione al gruppi dei coetanei;

- sono un possibile mezzo per definire il proprio status nel gruppo ed una prova di conformità allo stile di vita del gruppo.

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L’assunzione di sostanze ha quindi un insieme di funzioni psicologiche generali.

Le singole sostanze si differenziano per le esperienze specifiche che offrono sul piano fisico e percettivo, ma anche e soprattutto per i significati diversi che vengono loro attribuiti all’interno del gruppo [2].

Un’eccessiva esposizione ai Media può probabilmente favorire l’utilizzo di sostanze d’abuso, sia lecite che illecite, anche come dimostrazione dell’acquisito ruolo “da grande”. In effetti tra i fattori favorenti il consumo di alcol, oltre ai fattori familiari e al gruppo dei pari, un ruolo importante è tenuto dai fattori sociali e in particolare dai Media, con l’immagine positiva che viene proposta sul consumo di queste sostanze.

Dai nostri dati appare come il consumo di sostanze d’abuso, in particolare l’abitudine al fumo e il consumo di alcolici, sia correlato a un maggior tempo di esposizione alla tv. La percentuale di coloro che dichiara di aver fumato è infatti più alta per chi guarda più televisione, anche se questa differenza si riduce dal 2005 al 2006. Mentre nel 2005 i fumatori, tra chi guarda più di tre

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ore al giorno la tv, erano il 14,3% in più, nel 2006 il divario si è ridotto al 3,2%. Dal 2005 al 2006 è aumentata la percentuale di chi ha amici che fumano canne, ma è rimasto invariato il fatto che chi guarda più tv, e quindi è maggiormente esposto ai Media, ha più amici che consumano questa sostanza illegale.

La percentuale di chi consuma alcolici è più che raddoppiata nei gruppi di ragazzi che guardano la tv per più di tre ore al giorno e possiamo evidenziare come la birra, sostanza alcolica tra le più pubblicizzate, sia quella preferita dai giovani.

L’attrattiva del fumo nei film è aumentata sempre di più nel corso degli anni. È stato dimostrato che c’è stato un aumento delle scene di fumo dagli anni ’50 al 2002 [24] e che i fumatori nei film vengono fatti apparire più sexy e più romantici dei non fumatori [25].

L’influenza della televisione sull’abitudine al fumo è significativa anche all’interno della popolazione dei giovani fumatori stessi. È stato osservato che

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chi guarda più di cinque ore al giorno la tv fuma dalle 60 alle 147 sigarette alla settimana in più rispetto a chi la guarda meno di un’ora [26].

Per quanto riguarda gli alcolici, su un campione di 50 programmi della televisione britannica, ne è stata dimostrata la presenza di un riferimento ogni 6,5 minuti, e questi riferimenti, visuali o verbali, sono presenti nell’86% della totalità dei programmi [27].

Uno studio condotto da Everett nel 1998 ha portato alla conclusione che il 96% dei film americani presenta riferimenti positivi all’uso dell’alcol. Un altro particolare legame si riscontra tra l’uso di alcol e l’esposizione ai video musicali; nei programmi musicali viene spesso promosso uno stile di vita che stimola il consumo di alcol e viene data un’immagine attraente di chi ne fa uso; inoltre il numero di spot pubblicitari di bevande alcoliche è maggiore proprio su questi canali, che molti studi indicano tra i preferiti da parte degli adolescenti; il 63,6% li guarda più volte a settimana, e il 35,6% ogni giorno [27].

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6.4 MEDIA E ATTIVITA’ SESSUALE

Tutti i ragazzi hanno una vita affettiva e sessuale che assume forme variabili in funzione dell’educazione, delle circostanze e dell’evoluzione personale. Oggi la tendenza ad un’attività sessuale precoce è un fenomeno indiscusso e non dobbiamo dimenticare che, nell’adolescente, la persistenza di sentimenti infantili può favorire la sottovalutazione del rischio di gravidanze indesiderate e di malattie sessualmente trasmissibili, che rappresentano i due rischi più frequenti dell’attività sessuale precoce nei più giovani [2][28].

Dal nostro questionario è emerso che, almeno per quanto riguarda gli ultimi due anni, la maggior parte dei ragazzi, il 66,2% nel 2006 e ben il 70,3% nel 2007, ritiene di essere a conoscenza di tutto quello che c’è da sapere a proposito del sesso. È interessante notare come tra i fattori che predispongono ad una precoce attività sessuale vengono riconosciuti: la pubertà precoce, la scarsa autostima, lo scarso rendimento scolastico, una carente educazione da parte dei genitori e l’esposizione alla televisione [28].

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Recenti ricerche hanno dimostrato infatti ,che il 70% dei programmi televisivi favoriti dagli adolescenti presentano alti livelli di contenuti sessuali, ma non mostrano loro quali sono i reali rischi associati all’attività sessuale stessa [29- 30]. I ragazzi tra i 13 e i 15 anni classificano i Media come la loro principale risorsa di informazione sul sesso. Nonostante la presenza di fasce protette, vengono trasmessi molti programmi televisivi e molti spot pubblicitari con contenuti di tipo sessuale o erotico, con un costante incremento di volgarità [31-32-33]. Le più frequenti situazioni presentate dai Media mostrano infatti rapporti facili, assenza di precauzioni, situazioni sessualmente equivoche, che pur non essendo la rappresentazione della realtà [34] possono comunque avere influenze negative sui comportamenti nella vita reale [31]. Il 76% degli adolescenti afferma che una delle ragioni per cui i giovani fanno sesso è che i programmi televisivi e i film lo fanno sembrare normale per i ragazzi [35]. È stato infatti dimostrato che guardare più di due ore di televisione al giorno è associato all’anticipazione di un anno dell’attività sessuale [28].

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L’importanza del ruolo che i Media rivestono come fonte d’informazione per i giovani, risulta evidente anche dai risultati di uno studio, che mostra come gli adolescenti li ritengano una fonte di informazione sul sesso più attendibile dei genitori, degli amici e del medico [31-36]

Un recente studio pubblicato su Pediatrics, relativo a oltre 1000 adolescenti di età compresa tra 10 e 16 anni, ha messo in rapporto il Sexual Media Diet (SMD), un indice che valuta i contenuti sessuali di tv, magazine, internet e video musicali, con l’inizio dell’attività sessuale. I ragazzi che hanno una più elevata SMD sono proprio quelli con una maggiore attività sessuale e con un inizio più precoce della stessa [37].

FONTI ATTENDIBILI DI INFORMAZIONI SULLA

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