• Non ci sono risultati.

Influenza dei Media sui comportamenti e gli stati di salute degli adolescenti

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2021

Condividi "Influenza dei Media sui comportamenti e gli stati di salute degli adolescenti"

Copied!
86
0
0

Testo completo

(1)

1

INDICE

1. Riassunto……….. Pag.4

2. Introduzione…..…………..……….…………. Pag.6

3. Scopo………...…….………. Pag.13

4. Soggetti e metodi……….…….. Pag.14

5. Risultati……….… Pag.18

5.1. Televisione, computer e cellulare………...Pag.18 5.2. Media e comportamenti violenti/bullismo………. Pag.23 5.3. Media e sostanze d’abuso……….……….. Pag.28 5.4. Media e attività sessuale………. Pag.32 5.5. Media, obesità e disturbi della condotta alimentare ………….. Pag.33

6. Commento ………...…... Pag.39

6.1. Televisione, computer e cellulare………...Pag.39 6.2. Media e comportamenti violenti/bullismo………...Pag.47

(2)

2

6.3. Media e sostanze d’abuso………... Pag.56 6.4. Media e attività sessuale……….……….………... Pag.60 6.5. Media, obesità e disturbi della condotta alimentare…………... Pag.65

7. Studio statistico ………... Pag.72

7.1 Risultati dello studio statistico ………... Pag.73

8. Conclusioni ……….. Pag.77

Bibliografia……….. Pag.81 Ringraziamenti ………... Pag.85

(3)

3

1. RIASSUNTO

L’adolescenza è una fase della vita segnata da profondi cambiamenti di ordine fisico, psicologico e comportamentale.

Nel corso degli anni sono mutati i disturbi che colpiscono questa fascia d’età, il Pediatra si trova ad affrontare, quindi, quelle che la American Academy of Pediatrics definisce come “le nuove patologie”; tra queste in particolare i cosiddetti “Effetti Media”.

Scopo di questa tesi è quello di valutare l’eventuale associazione tra l’eccessivo utilizzo dei Media e i comportamenti e gli stati di salute degli adolescenti.

Abbiamo valutato un campione di 1200 adolescenti, tra gli 11 e 14 anni, sul territorio nazionale, mediante l’utilizzo di un questionario anonimo.

Analizzando i campioni di coloro che guardavano la televisione per meno di un’ora al giorno e di coloro che la guardavano per più di tre ore, abbiamo potuto verificare la presenza di un’importante significativa associazione

(4)

4

tra l’eccessivo uso della televisione e l’assunzione di comportamenti rischiosi e di abitudini scorrette, alla base di numerose patologie.

Nello studio è stato riscontrato come il comportamento violento e il consumo di sostanze d’abuso siano particolarmente correlati con una maggiore

esposizione al mezzo televisivo. La stessa correlazione con l’eccessiva esposizione ai Media è riscontrabile anche per quanto riguarda le abitudini alimentari e il rapporto con il proprio corpo. Queste condizioni potrebbero favorire l’insorgere di patologie, quali l’obesità e i disturbi della condotta alimentare.

I meccanismi alla base della forte influenza dei Media sui comportamenti e gli stati di salute degli adolescenti restano comunque non completamente chiari. L’ipotesi più accreditata è che i Media potrebbero favorire, oltre

all’acquisizione di modelli comportamentali conseguenti a un processo emulativo, una modificazione di network neuronali in fase di crescita e

strutturazione. È ipotizzabile, che il sistema dei neuroni specchio e dei sistemi ancestrali di adattamento, possano essere maggiormente implicati in una

(5)

5

risposta a tali variazioni, le stesse che è possibile osservare in corso di adattamento allo stress.

(6)

6

2.

INTRODUZIONE

L’adolescenza è una fase della vita che è andata caratterizzandosi negli ultimi due secoli, quando con la rivoluzione industriale e l’urbanizzazione, si è creato uno strato di popolazione che, con le nuove abitudini sociali, ha avuto un periodo di istruzione più prolungato prima di raggiungere l’autonomia sociale [1].

Nel corso della crescita, l’adolescenza, può anche essere interpretata come il periodo maggiormente caratterizzato dalla maturazione, sia sul piano

somatico, con le “nuove” proporzioni corporee e con la comparsa dei caratteri sessuali secondari, sia sul piano psicologico, con il raggiungimento della formazione della personalità e dell’inserimento affettivo e intellettuale nel mondo degli adulti [2].

Non esiste, cronologicamente, una definizione univoca che ci permette di inquadrare questa fascia d’età, in Italia la Società Italiana di Pediatria la indica tra gli 11-21 anni, la Società Americana di Adolescentologia tra gli

(7)

7

11-25 anni; dunque, mentre l’inizio è individuabile dall’esordio dello

sviluppo puberale, la sua fine invece, non è ben definibile e viene comunque fatta coincidere con l’acquisizione dello status adulto, dal punto di vista sia economico che sociale; status che oggi nella società attuale viene raggiunto sempre più tardivamente anche a causa dell’effettiva difficoltà

dell’inserimento nel mondo del lavoro; il tasso di disoccupazione tra i giovani risulta infatti essere il triplo di quello della popolazione generale [1].

Contemporaneamente alla delineazione di questa nuova fase della crescita è emersa l’evidenza che gli adolescenti, in passato considerati

fondamentalmente sani, presentano invece sempre maggiori e specifici bisogni assistenziali, diversi sia da quelli degli adulti che da quelli dei bambini.

Si è andata quindi profilando una nuova scienza, quella dell’adolescentologia, nata in seguito all’indiscutibile necessità di percorsi assistenziali specifici di questa “età difficile” [2][1]. Necessaria anche in considerazione del fatto che, secondo i più recenti dati ISTAT, nel nostro Paese ci sono oggi quasi

(8)

8

5 milioni e mezzo di adolescenti, si tratta in pratica di oltre il 9% della popolazione italiana [1].

Oggi sono cambiate le cause di morbilità e di mortalità di questa fascia d’età, sono fortemente diminuite le malattie infettive classiche e si presentano quelle che l’Accademia Americana di Pediatria definisce come “nuove patologie”, rappresentate da:

- Incidenti, che rappresentano la prima causa di morte in questa fascia d’età

- Suicidi

- Abuso di sostanze (legali e illegali) - Attività sessuale

- Nutrizione (obesità e disturbi della condotta alimentare) - Effetti “Media”

tutto questo suggerisce la necessità di potenziare l’assistenza nell’età

(9)

9

I problemi non si limitano solo alla patologia da cui questi ragazzi sono affetti, ma anche alla loro crescita psicosociale, con le problematiche che poi ne derivano [3].

In questa fase della vita segnata da profondi cambiamenti, di ordine fisico, comportamentale e psicologico, la famiglia, la scuola e le istituzioni stanno assumendo un ruolo sempre più marginale; i ragazzi crescono costruendo la propria identità su deleteri modelli di vita che sempre di più si discostano dalla realtà in quanto parte di un mondo “costruito” e fittizio come quello della televisione e di internet.

La società è mutata e i bambini con essa; le cause di questo cambiamento sono da ricercare sia nel contesto socioculturale, specie quello mediatico con i suoi messaggi pubblicitari e/o di violenza, ma anche con i suoi stimoli

culturali, sia in quello familiare-ambientale, nuclei familiari dove entrambi i genitori molto spesso lavorano.

(10)

10

I bambini e gli adolescenti, quindi, tendono a maturare più precocemente, soprattutto in senso psicosociale, ad interessarsi più attivamente che in passato alle vicende del mondo degli adulti e spesso a confrontarsi, in modo ovviamente acritico e non responsabile, con i diritti, le richieste e le esigenze degli adulti [2].

C’è inoltre una carenza di rapporto tra adolescenti e adulti che rischia di generare una serie di conseguenze negative; a circa il 95% dei ragazzi tra gli 11 e i 14 anni, come è emerso da un’indagine annuale della Società Italiana di Pediatria, capita di rimanere a casa da solo, e tra questi, al 36% capita spesso. Prima di tutto, tanta solitudine si traduce, spesso inevitabilmente, in troppa tv, per riempire pomeriggi e serate, e troppa televisione rischia di favorire un processo di identificazione e di imitazione con i modelli televisivi che spesso porta i ragazzi ad assumere condotte pericolose per la propria salute [6]; questo vale in particolare per i più giovani, che mostrano un’innata tendenza ad imitare tutto ciò che osservano. I “neuro-scienziati” hanno infatti scoperto i

(11)

11

cosiddetti neuroni specchio, che sembrano promuovere questo processo di emulazione [4].

Il cambiamento del contesto sociale ha poi fatto sì che con il tempo venisse a modificarsi anche il rapporto tra adolescenti e Media. Negli ultimi anni, con l’enorme progresso tecnologico, abbiamo assistito ad un importante aumento dello sviluppo degli strumenti elettronici; ormai molti ragazzi possiedono, oltre alla televisione, un computer con accesso a internet e quasi tutti, compresi quelli delle scuole elementari, hanno un cellulare personale.

Tv, internet e telefonino, sono tutti strumenti che possono, a seconda dell’uso che ne viene fatto, rappresentare per gli adolescenti una straordinaria

opportunità; sono le “nuove finestre sul mondo” e, se usati con criterio, possono essere un’importante fonte di conoscenza per i giovani, ma possono rappresentare anche una pericolosa fonte di dipendenza [5] essendo diventati i principali compagni dei ragazzi [6].

Come appare evidente da numerose fonti di letteratura, i potenti messaggi dei Media (pubblicità, film, video game, internet…) influenzano i comportamenti

(12)

12

degli adolescenti, le loro interazioni sociali, il rapporto con il loro aspetto e l’attuazione di comportamenti rischiosi [7].

(13)

13

3.

SCOPO

Lo scopo di questa tesi è quello di valutare l’eventuale presenza di una correlazione tra l’utilizzo dei Media e problemi socio-sanitari, quali la violenza sociale, l’abuso di sostanze, l’attività sessuale, e veri e propri problemi clinici come l’obesità e i disturbi della condotta alimentare.

(14)

14

4.

SOGGETTI E METODI

È stato valutato un campione di 1200 adolescenti, tra gli 11 e 14 anni. Il metodo di rilevazione dei dati si è basato sull’uso di un questionario anonimo.

L’indagine è stata realizzata nell’ambito di una collaborazione, svolta tra il 2004 e il 2007, tra la Società Italiana di Pediatria e la Clinica Pediatrica II dell’Università di Pisa.

Le domande che sono state proposte riguardavano diversi argomenti: TELEVISIONE

• Quante ore al giorno guardi la tv?

• Hai la tv in camera?

COMPUTER

(15)

15 • Hai il pc nella tua camera?

• Navighi in internet?

• Usi la chat?

• Quanto del tuo tempo libero passi giocando alla playstation, ai videogiochi sul computer, con il game boy o con il tuo telefonino?

CELLULARE

• In media quanti sms ricevi al giorno?

MEDIA E COMPORTAMENTI VIOLENTI/BULLISMO

• La tv trasmette immagini violente?

• Cosa provi vedendo le immagini di violenza in tv?

• Imiti i comportamenti dei personaggi della tv?

• Ti è mai capitato di assistere a prepotenze subite da un tuo amico da parte di altri ragazzi?

(16)

16 • Per quale motivo si fa il bullo?

• Come giudichi la vittima di un “bullo” che riferisce la cosa ad un adulto?

MEDIA E SOSTANZE D’ABUSO

• Hai mai fumato?

• Hai amici che hanno fumato una canna?

• Bevi alcolici?

MEDIA E ATTIVITA’ SESSUALE

• Sul sesso hai tutte le informazioni che ti occorrono?

MEDIA, OBESITA’ E DISTURBI DELLA CONDOTTA ALIMENTARE

• Ti piace mangiare?

(17)

17

• Ti capita di acquistare o farti acquistare dai genitori oggetti o alimenti che hai visto nelle pubblicità televisive?

• Cosa mangi tutti i giorni come “fuoripasto”?

• Come vorresti essere?

(18)

18

5.

RISULTATI

5.1 TELEVISIONE, COMPUTER E CELLULARE

Alla domanda quante ore al giorno guardi la tv i risultati ottenuti sono stati i seguenti: ore/giorno(%) 2004 2005 2006 2007 Meno di 1 12,6 12,9 14,1 14,8 Da 1 a 3 58,0 55,1 59,2 59,9 Più di 3 26,8 31,0 26,5 24,6 0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100 2004 2005 2006 2007 Meno di 1 ora Da 1 a 3 ore Più di 3 ore %

(19)

19 Hai la tv in camera? Hai il pc? % 2004 2005 2006 2007 SI 87,7 91,9 96,6 94,8 NO 12,3 8,1 3,4 5,2 % 2004 2005 2006 2007 SI 58 66,9 64,4 59,6 NO 42 33,1 35,6 40,4 0 20 40 60 80 100 2004 2005 2006 2007 % SI NO 0 20 40 60 80 100 2004 2005 2006 2007 SI NO %

(20)

20 0 20 40 60 80 100 2004 2005 2006 2007 % Tutti i giorni 2/3 volte settimana Ogni tanto Mai

Hai il pc nella tua camera?

Navighi in internet? % 2004 2005 2006 2007 Tutti i giorni 15,4 10,9 21,6 30,2 2/3 volte settimana 11,6 12,5 10,7 12,6 Ogni tanto 59,3 61,5 48,9 38,3 Mai 18,7 14,0 18 17,3 % 2004 2005 2006 2007 SI 43,8 52,6 50,5 58,4 NO 56,2 47,4 49,5 41,6 0 20 40 60 80 100 2004 2005 2006 2007 % SI NO +15,4

(21)

21

Usi la chat?

% 2004 2005 SI 43,5 68 NO 56,5 32

Quanto del tuo tempo libero passi giocando alla playstation, ai videogiochi sul computer, con il game boy o con il tuo telefonino?

% 2004

Più di 1 ora/gg 37,7 Meno di 1 ora/gg 23,9 2-3 volte/settimana 26,8 Non ci gioco mai 11,3

0 20 40 60 80 100 2004 2005 % SI NO +24,5 0 20 40 60 80 100

Più di 1 ora/gg Meno di 1 ora/gg

2-3 volte/sett Non ci gioco mai

37,7

23,9 26,8

11,3

%

(22)

22

In media quanti sms ricevi al giorno?

% 2004 2007 Fino a 10 al giorno 69,3 57,6 Tra 10 e 20 al giorno 10,1 13,4 Più di 20 al giorno 9,5 17,1 0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100 2004 2007 9,5 17,1 Fino a 10 al giorno Tra 10 e 20 al giorno Più di 20 al giorno %

(23)

23

5.2 MEDIA E COMPORTAMENTI VIOLENTI/BULLISMO

La tv trasmette immagini violente?

% 2004 2007 SI 65,5 63,8 NO 34,5 36,2 0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100 2004 2007 SI NO %

(24)

24

Cosa provi vedendo le immagini di violenza in tv?

% 2004 2007 Indifferenza 43,5 46,5 Fastidio 32,2 27,6 Paura 12,9 7,8 Smetto di guardarle 10 17,4 0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100 2004 2007 Indifferenza Fastidio Paura Smetto di guardarle %

(25)

25

Imiti i comportamenti dei personaggi della tv?

% 2004 2005 2006 2007 SI 65 56,2 53,2 52,8 NO 35 42,8 46,4 47,2

VISIONE DI TV AL GIORNO

2005 2006

% Meno di 1h/gg Più di 3 h/gg Meno di 1h/gg Più di 3 h/gg

SI 40 64 45,7 63,2 NO 60 36 54,3 36,8 0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100

Meno di 1h Più di 3 h Meno di 1h Più di 3 h

2005 2006 SI NO % 0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100 2004 2005 2006 2007 SI NO %

(26)

26

Ti è mai capitato di assistere a prepotenze subite da un tuo amico da parte di altri ragazzi?

% 2005 2006 2007

SI 65,8 71,6 71,9

CAPITA SPESSO 13,8 13,6 15,4

NO 20,4 14,8 12,7

Per quale motivo si fa il bullo?

% 2004 2007

Per essere ammirati dagli amici 41 84 0 20 40 60 80 100 2005 2006 2007 SI CAPITA SPESSO NO % 0 20 40 60 80 100 2004 2007 %

(27)

27

Come giudichi la vittima di un “bullo” che riferisce la cosa ad un adulto? % 2004 2005 2006 2007 Fa la cosa giusta 66,8 77,2 75 79,2 E' un fifone 20,8 12 13,9 11,6 E' una spia 11,3 9 9,9 8,9 VISIONE DI TV AL GIORNO 2005 2006 % Meno di 1h/gg Più di 3h/gg Meno di 1h/gg Più di 3 h/gg Fa la cosa giusta 80,4 65,9 75,3 66,4 E’ un fifone 8,9 16,8 10,5 20,4

E’ una spia 7,6 14,4 12,3 12,5

0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100

Meno di 1h Più di 3 h Meno di 1 h Più di 3 h

2005 2006

Fa la cosa giusta E' un fifone E' una spia %

(28)

28

5.3 MEDIA E SOSTANZE D’ABUSO

Hai mai fumato?

% 2004 2005 2006 2007 SI 29 25,7 28,8 23,6 NO 71 74,3 71,2 76,4 0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50 2004 2005 2006 2007 SI %

(29)

29 0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50

Meno di 1h pIù di 3 h Meno di 1 h Più di 3 h

2005 2006

%

VISIONE DI TV AL GIORNO

2005 2006

% Meno di 1h/gg Più di 3 h/gg Meno di 1 h/gg Più di 3 h/gg

(30)

30

Hai amici che hanno fumato una canna?

% 2004 2005 2006 2007 SI 39 40,1 44,3 34,9 NO 61 59,9 55,7 65,1 VISIONE DI TV AL GIORNO 2005 2006

% Meno di 1h/gg Più di 3 h/gg Meno di 1 h/gg Più di 3 h/gg

SI 36,1 48,8 45,1 47,7 NO 63,9 51,2 54,9 52,3 0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100

Meno di 1h pIù di 3 h Meno di 1 h Più di 3 h

2005 2006 SI NO % 0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100 2004 2005 2006 2007 SI NO %

(31)

31 Bevi alcolici? 2004 2005 2006 2007 Abitualmente Vino 4,6 5,9 5,2 Birra 5,9 8,2 7,9 Liquori 1,8 2,6 2,7 Qualche volta Vino 44,7 40,1 42,2 39,4 Birra 41 40,1 45,1 45,7 Liquori 22 20,9 20,5 15,6 2005 2006 Bevo abitualmente Meno di 1h/gg Più di 3h/gg Meno di 1h/gg Più di 3h/gg Vino 3,8 8,9 3,1 5,3 Birra 6,3 14,7 6,2 9,9 Liquori 2,5 4,7 1,9 4,9 0 5 10 15 20 25 30

Meno di 1h Più di 3 h Meno di 1h Più di 3 h

2005 2006

Bevo abitualmente Vino Bevo abitualmente Birra Bevo abitualmente Liquori %

(32)

32

5.4 MEDIA E ATTIVITA’ SESSUALE

Sul sesso hai tutte le informazioni che ti occorrono?

% 2006 2007 SI 66,2 70,3 NO 32,1 29,7 0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100 2006 2007 66,2 70,3 SI NO %

(33)

33

5.5 MEDIA,OBESITA’ E DISTURBI DELLA CONDOTTA ALIMENTARE Ti piace mangiare? VISIONE DI TV AL GIORNO 2005 % Meno di 1h/gg Più di 3 h/gg SI 87,3 91,1 NO 12,7 8,9

Mentre guardi la tv “mangiucchi”?

2005 2006

% Meno di 1h/gg Più di 3 h/gg Meno di 1h/gg Più di 3 h/gg

SI 62,7 80,6 62,7 80,6 NO 37,3 19,4 37,3 19,4 80 82 84 86 88 90 92 94 96 98 100 Meno di 1h Più di 3 h VISIONE DI TV AL GIORNO % +3,8 0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100

Meno di 1h Più di 3 h Meno di 1h Più di 3 h

2005 2006

80,6 80,6

SI NO %

(34)

34

Ti capita di acquistare o farti acquistare dai genitori oggetti o alimenti che hai visto nelle pubblicità televisive?

% 2004 SI 81,6 NO 18 100 20 30 40 50 60 70 80 90 100 SI NO 81,6 18 %

(35)

35

Cosa mangi tutti i giorni come “fuoripasto”?

VISIONE DI TV AL GIORNO % Meno di 1 h Più di 3 h Merendine confezionate 16,5 30,7 Snack salati confezionati 12 19,7

Panini fatti in casa 32,9 42,5

Frutta 62,7 45,9 Biscotti 29,7 36,2 Gelati 26,6 32,5 Cioccolata 27,2 37,3 Caramelle 16,5 34,4 Patatine 16,5 34,1 0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100 Meno di 1 h Più di 3 h %

(36)

36

Come vorresti essere?

% 2004 2005 2006 2007 Più bello 64,4 65,4 52,7 61,1 Più magro 49,3 52,9 49,8 50,3 Più alto 57,6 61,2 57,9 59,6 Più muscoloso 38,4 39,7 36,8 38,9 VISIONE DI TV AL GIORNO 2005 2006 % Meno di 1h/gg Più di 3h/gg Meno di 1h/gg Più di 3h/gg Più bello 65,2 69 54,3 67,8 Più magro 51,3 54,6 40,1 54,9 Più alto 61,4 63,3 58 57,6 Più muscoloso 36,1 47,5 37,7 39,5 0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100

Meno di 1h Più di 3 h Meno di 1h Più di 3 h

2005 2006 Più bello Più magro Più alto Più muscoloso %

(37)

37

Fai o hai mai fatto una dieta?

% 2004 2005 2006 2007 SI 17,4 19,4 19 20,3 No 82,6 80,6 81 79,7 0 5 10 15 20 25 30 2004 2005 2006 2007 SI %

(38)

38 0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50

Meno di 1 h Più di 3 h Meno di 1h Più di 3 h

2005 2006

SI %

VISIONE DI TV AL GIORNO

2005 2006

% Meno di 1h/gg Più di 3h/gg Meno di 1h/gg Più di 3h/gg

SI 19,6 23,4 14,2 25,3 NO 80,4 76,6 85,8 74,7 SU INDICAZIONE DI: Un medico 45,2 33,3 43,5 30,9 Ho deciso io 22,6 36,6 / / Dei genitori 29 20,4 / /

(39)

39

6.

COMMENTO

6.1 TELEVISIONE, COMPUTER E CELLULARE

Dai nostri dati è possibile vedere che la media delle ore trascorse davanti alla tv tende a stabilizzarsi nel corso degli anni, anzi la percentuale di chi la guarda per più di tre ore al giorno è diminuita nel 2007 rispetto agli anni precedenti e questo dipende probabilmente dal fatto che i giovani, con il crescere dell’età e con l’avanzare della tecnologia, sono sempre più esposti a diversi tipi di Media, quali, fumetti, cd, videogiochi, telefono cellulare, internet. È aumentata infatti la percentuale di chi possiede un computer e in particolare, è in costante crescita il numero di ragazzi che si collegano ad internet ogni giorno, dal 2004 al 2007 la percentuale di chi si collega alla rete quotidianamente è aumentata di circa il 20%. Si è rilevato infatti, un aumento della frequenza di connessione e un aumento notevole dell’uso delle chat, che in un solo anno è aumentato del 24,5%. Un altro dato preoccupante è che

(40)

40

aumentano anche i ragazzi che hanno il computer nella propria camera, questo non solo predispone all’isolamento ma, dato che circa l’81% dichiara di navigare in internet è evidente che molti lo fanno senza il controllo dei genitori.

Dall’indagine della Società Italiana di Pediatria del 2007 è emerso infatti che il 50,3% degli adolescenti naviga in solitudine e il 17% fa acquisti in internet. Un altro mezzo di comunicazione che sta prendendo sempre più spazio tra i giovani è il telefono cellulare, che viene utilizzato soprattutto per inviare messaggi; la percentuale di chi ne invia o ne riceve più di dieci al giorno è notevolmente aumentata nell’arco di tre anni passando dal 19,6% al 30,5% e se nel 2004 era il 9,5% a riceverne più di venti al giorno, nel 2007 era il 17,1%, dato praticamente raddoppiato.

Dall’indagine “Minori e Telefonia mobile” condotta nel 2007 dal Centro Studi Minori e Media, su 4000, tra ragazzi delle scuole elementari, medie e superiori e i loro genitori, sono emersi dati interessanti per quanto riguarda il

(41)

41

comportamento con il cellulare; da questo grafico possiamo vedere in quali occasioni il telefonino venga spento o tenuto acceso, con o senza suoneria:

Altro dato emerso è che il 4,4% del campione ha mandato a You Tube video propri o dei propri amici; più della metà del campione (70%) ha visto video girati a scuola con il cellulare [47].

Internet e cellulare possono quindi essere considerati le nuove dipendenze; in particolare l’avvento di internet ha portato allo sviluppo di una nuova condizione di dipendenza psico-comportamentale individuata nel corso degli

2,2 22,7 53,2 54,6 11,5 34,9 41,7 39,9 86,4 42,4 5,1 5,5 0% 20% 40% 60% 80% 100%

Con gli amici Quando studia A scuola In classe

Lo spengo

Lo tengo acceso senza suoneria Lo tengo acceso

(42)

42

ultimi anni: Internet Addiction Disorders (IAD), conseguente ad un uso eccessivo e patologico di internet [8].

La sintomatologia della IAD è simile a quella presente nei soggetti dipendenti da sostanze psicoattive, con importanti ripercussioni sulla qualità della vita dell’adolescente e la comparsa dei tipici segni d’astinenza in seguito alla sospensione dell’uso di internet.

Si manifesta così una riduzione dell’interesse verso le altre attività, con apparente benessere solo quando il ragazzo è connesso in linea. Si presenta una crescita esponenziale del tempo dedicato alla rete, con una conseguente modificazione nelle abitudini di vita: allontanamento dagli amici, abbandono di altre forme di svago (come ad esempio lo sport), stanchezza, perdita di sonno, calo del rendimento scolastico, irascibilità, comparsa dei sintomi d’astinenza come: agitazione psicomotoria e ansia in seguito all’interruzione dell’uso di internet. Una recente ricerca [9] ha poi provato la relazione tra IAD e la depressione; l’adolescente depresso trova infatti nel mondo di internet una dimensione più adeguata a se stesso e un modo per fuggire dalla

(43)

43

propria condizione, che gli permette di rifugiarsi in un mondo irreale, diverso da quello che gli provoca disagio e angoscia [8].

L’eccessivo uso, e l’abuso, dei Media da parte degli adolescenti si presenta comunque rivolto verso tutti i mezzi di comunicazione. Un recente studio americano della Kaiser Family Foundation ha riscontrato infatti che in America i bambini tra gli 8 e i 18 anni trascorrono in media 6 ore e 21 minuti al giorno a contatto con i Media; l’80% di questi ha la televisione nella propria stanza, rispetto al nostro 60% e il 31% un computer [10], quasi il 100% degli adolescenti ha un proprio cellulare o più di uno.

L’utilizzo di tutti questi mezzi di comunicazione, per il 97% dei ragazzi spesso avviene contemporaneamente. Il “The Guardian” descrive una generazione di “multitasking children”, cioè bambini e ragazzi abituati a muovere gli occhi dal computer alla tv e dalla tv al cellulare. Quelli che non oscillano con lo sguardo tra tv e internet, saltano da un canale televisivo all’altro seguendo, o perlomeno cercando di seguire, due trasmissioni allo stesso tempo [11].

(44)

44

Questo studio ha inoltre provato che la media giornaliera di esposizione ai Media, per la maggior parte dei bambini, supera il tempo trascorso a svolgere ogni altra attività, con la sola eccezione del dormire [10].

E’ stata inoltre rilevata una maggiore esposizione durante il week-end e i giorni festivi, indicando che l’uso della tv da parte dei bambini aumenta con una maggiore disponibilità di tempo libero, sottraendo quindi spazio a tutte le altre forme di svago (gioco, attività fisica spontanea, sport, lettura, rapporti con i coetanei e con i familiari).

Si calcola che nel nostro Paese, in media, un ragazzo di 18 anni possa aver passato davanti allo schermo televisivo lo stesso tempo che ha trascorso nelle aule scolastiche; in altri Paesi, come ad esempio gli Stati Uniti, il tempo dedicato alla tv è ancora maggiore [12]:

Esposizione ai Media durante gli anni di scuola

Paese Numero soggetti Esposizione TV (ore: min/giorno) Esposizione TV (ore stimate)* Ore scuola (stimate)* Italia 677 2:30 10 - 14000 12000 USA 2065 3:16 16 - 20000 14000 *6-18 anni

(45)

45

Per quanto riguarda i dati sull’utilizzo dei Media a livello europeo e dei Paesi nord-americani, come gli Stati Uniti e il Canada, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, nel 2002, ha ottenuto i seguenti risultati:

ragazzi (14 anni) che guardano la tv per 4 o più ore al giorno:

0 10 20 30 40 50 60 Finlandia Francia Grecia Germania Spagna Canada ITALIA Norvegia USA Inghilterra Ucraina Israele Femmine Maschi %

(46)

46

Ragazzi (13 anni) che usano il computer per 3 o più ore al giorno:

È possibile notare come sia l’uso che l’abuso di tv e computer siano diffusi in tutto il mondo. Per quanto riguarda la televisione, il nostro Paese si colloca davanti a molti altri Paesi europei, mentre riguardo l’uso del computer l’Italia occupa uno degli ultimi posti rispetto agli altri Paesi industrializzati [13].

0 10 20 30 40 50 ITALIA Francia Spagna Germania Portogallo Danimarca USA Norvegia Canada Israele Femmine Maschi %

(47)

47

6.2 MEDIA E COMPORTAMENTI VIOLENTI/BULLISMO

L’influenza della violenza presentata dai Media è considerata una dei molti potenziali fattori che influiscono sull’instaurarsi di comportamenti aggressivi e violenti; sembra infatti determinare effetti a breve-termine e a lungo-termine sulla vita comportamentale dei ragazzi. Molti studiosi sono in accordo nell’affermare che questi effetti a breve termine sono dovuti principalmente a tre processi [14]:

1) Priming processes. Il Priming è il processo attraverso il quale si ha

l’attivazione di network neuronali del cervello a seguito di uno stimolo esterno. Questo processo inducendo l’attivazione di neuroni di zone cerebrali vicine, porta poi alla rappresentazione di una nozione, di un’emozione o di un comportamento. Quanto prima la violenza innesca il concetto di aggressività tanto è più probabile l’instaurarsi di un atteggiamento violento.

2) Arousal processes. Uno stimolo che suscita un’emozione potrebbe

(48)

48

provocazione potrebbe essere percepita non per quello che esprime ma per le emozioni che suscita; per questo alcune delle risposte emotive stimolate dai Media possono ripercuotersi sui comportamenti sociali degli individui.

3) Mimicry. I bambini hanno un’innata tendenza a imitare tutto ciò che

osservano e se posti di fronte a comportamenti aggressivi sono soggetti ad imitarli.

Gli effetti a lungo-termine invece sono dovuti ad altri fattori:

1) Observational Learning. Durante la prima infanzia e successivamente

nell’adolescenza i ragazzi immagazzinano le nozioni di ciò che verrà percepito come comportamento accettabile e queste nozioni derivano da ciò che viene osservato in famiglia, tra gli amici e dai Media. Di conseguenza un comportamento a lungo osservato verrà considerato come socialmente accettabile e quindi attuabile [4].

2) Desensitization. La prolungata esposizione alla violenza e alle

immagini violente che provengono dalla televisione o dai videogiochi determinano con il tempo una sempre minore risposta emotiva. Ad esempio,

(49)

49

l’aumento della frequenza cardiaca, la polipnea e il disagio che si manifestano normalmente di fronte alla vista del sangue con il tempo scompaiono.

3) Enactive Learning. I ragazzi che, ad esempio, giocano con video game

violenti, non sono solo spettatori ma usano attivamente la violenza e questo rinforza l’uso della violenza in generale [15].

Dai nostri dati emerge una riduzione di chi afferma che la televisione trasmette immagini violente, questo può essere messo in relazione con il fatto che i giovani sembrano sempre più abituati alla violenza. Il 46,5% sostiene infatti di provare indifferenza di fronte a queste immagini e solo il 17% smette di guardarle. Risulta inoltre, non solo una crescente assuefazione alla violenza, ma anche una tendenza all’emulazione, con particolare differenza tra chi guarda la tv per meno di un’ora al giorno e chi la guarda per più di tre ore. L’uso della violenza da parte degli adolescenti è sempre più comune, basti pensare che mentre nel 2005 era il 79,6% ad aver assistito ad atti di bullismo, la percentuale è salita all’85,2% nel 2006 e all’87,3% nel 2007.

(50)

50

Inoltre il “bullo” appare sempre di più come una figura positiva, l’84% del campione nel 2007, rispetto al 41% del 2004, dichiara infatti che il principale motivo per cui si diventa bulli è per avere l’ammirazione dei compagni.

Il comportamento aggressivo diventa quindi un mezzo di affermazione all’interno del gruppo-branco.

Tra chi guarda più televisione emerge anche un diverso atteggiamento nei confronti della risposta alla violenza, viene infatti giudicato negativamente chi riferisce ad un adulto di aver subito un atto di bullismo; il 32,9% di chi guarda più di 3 ore al giorno la tv giudica questi soggetti come fifoni o spie, dato sostanzialmente inferiore (22,8%), tra coloro che la guardano per meno di un’ora.

Diversi studi hanno dimostrato che più del 60% dei programmi televisivi contiene scene di violenza e che il 40% di questi contiene immagini molto violente [15]; dato da sottolineare è che negli Stati Uniti ogni ora vengono

(51)

51

mostrati circa 20-25 atti di violenza proprio all’interno di programmi per bambini [16].

Gli adolescenti inoltre trascorrono molto tempo con i videogiochi, ed è stato stimato che il 94% di quelli reputati adatti ai ragazzi, presentano in realtà contenuti violenti [15], e che al raggiungimento dell’età di 18 anni i bambini americani hanno assistito a circa 16.000 omicidi simulati e 200.000 atti di violenza [17]. Giocano con i video game per più di un’ora al giorno il 10% dei bambini tra i 2 e i 18 anni e i maschi, tra gli 8 e i 13 anni, giocano per più di 7,5 ore a settimana. Nonostante esistano giochi di tipo educativo, di strategia e di sport, i più venduti restano sempre quelli a contenuto violento. Uno studio di Buchman e Funk del 1996, dimostrava già che il 59% delle bambine e il 73% dei bambini, di quarta elementare, preferiva giochi a contenuto violento [18].

(52)

52

Da un’indagine condotta dal “Centro Studi Minori e Media” emerge che il 26% dei ragazzi italiani gioca da una a tre ore al giorno e il 6,5% gioca per più di tre ore. Nell’analisi della violenza all’interno dei videogiochi, è stato osservato che, mentre per chi gioca meno di un’ora la preferenza per i giochi violenti è del 13,5%; per coloro che giocano più di tre ore la preferenza sale al 28% [19].

La violenza all’interno dei videogiochi, inoltre, sembra essere sempre più incentivata dai produttori stessi; vengono infatti attribuiti, al compimento di atti violenti, suoni e immagini stimolanti. Lo studio di Anderson e Carnagey parla di “ricompense involontarie”, quando, ad esempio, a seguito

0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100 Femmine Maschi Preferiscono giochi non violenti Preferiscono giochi violenti %

(53)

53

dell’investimento automobilistico di una persona seguono spesso suoni e immagini eccitanti, che incoraggiano il giocatore a ripetere l’azione violenta; tutto questo alla ricerca appunto di una “ricompensa”, spesso lontana dallo scopo del gioco [20].

Che l’utilizzo eccessivo della tv da parte dei bambini più piccoli (4 anni) sia collegato ad un successivo comportamento da bullo quando arrivano intorno ai 9-11 anni, è chiaramente dimostrato da uno studio longitudinale pubblicato nel 2004 su Pediatrics [22], in cui si vede che quelli che a 9-11 anni avevano comportamenti da bullo erano proprio tra coloro che all’età di 4 anni guardavano più televisione.

Oggi il bullismo passa anche attraverso l’uso del telefono cellulare, tramite filmati e foto, e attraverso internet. Si parla di “cyberbullismo”, per indicare questa nuova tendenza caratterizzata dall’uso delle nuove tecnologie con lo scopo di tormentare e deridere i compagni. Per esempio l’utilizzo di e-mail o sms con intento minatorio e con sollecitazioni sessuali, oppure la realizzazione di filmati o foto imbarazzanti che vengono poi messi in rete.

(54)

54

Furthemore, Williams e Guerra hanno dimostrato che le aggressioni fisiche e gli scontri verbali faccia a faccia risultano comunque essere la forma prevalente di bullismo [22,23].

La relazione tra violenza proposta dai Media e comportamento aggressivo sembra essere particolarmente forte, specie se consideriamo che un legame più influente lo riscontriamo solo tra l’abitudine al fumo e il tumore del polmone [15]:

A. Fumo e tumore del polmone

B. Violenza dei Media e aggressività

C. Uso del profilattico e HIV sessualmente trasmessa

0 0,05 0,1 0,15 0,2 0,25 0,3 0,35 0,4 A B C D E F G H I L c o rr e la zi o n e

(55)

55

D. Fumo passivo e tumore del polmone

E. Esposizione all’insegnamento e QI nei bambini F. Cerotti di nicotina e interruzione del fumo G. Introito di calcio e massa ossea

H. Studio e successi scolastici

I. Esposizione all’asbesto e cancro laringeo

(56)

56

6.3. MEDIA E SOSTANZE D’ABUSO

Gli adolescenti sono fortemente esposti al rischio di sviluppare abitudini di uso di sostanze nocive, alcune legali (alcol, fumo), altre illegali (vari tipi di droghe). Tali abitudini sembrano rispondere a tutta una serie di bisogni abbastanza simili tra loro:

- si tratta di mezzi per ridurre l’angoscia e l’incertezza, attraverso comportamenti che allontanano dalla realtà quotidiana;

- sono un’occasione per sperimentare emozioni e situazioni nuove e stimolanti;

- sono strumenti per esprimere una sfida alle norme del mondo adulto; - sono un mezzo ed un’occasione di partecipazione e assimilazione al gruppi dei coetanei;

- sono un possibile mezzo per definire il proprio status nel gruppo ed una prova di conformità allo stile di vita del gruppo.

(57)

57

L’assunzione di sostanze ha quindi un insieme di funzioni psicologiche generali.

Le singole sostanze si differenziano per le esperienze specifiche che offrono sul piano fisico e percettivo, ma anche e soprattutto per i significati diversi che vengono loro attribuiti all’interno del gruppo [2].

Un’eccessiva esposizione ai Media può probabilmente favorire l’utilizzo di sostanze d’abuso, sia lecite che illecite, anche come dimostrazione dell’acquisito ruolo “da grande”. In effetti tra i fattori favorenti il consumo di alcol, oltre ai fattori familiari e al gruppo dei pari, un ruolo importante è tenuto dai fattori sociali e in particolare dai Media, con l’immagine positiva che viene proposta sul consumo di queste sostanze.

Dai nostri dati appare come il consumo di sostanze d’abuso, in particolare l’abitudine al fumo e il consumo di alcolici, sia correlato a un maggior tempo di esposizione alla tv. La percentuale di coloro che dichiara di aver fumato è infatti più alta per chi guarda più televisione, anche se questa differenza si riduce dal 2005 al 2006. Mentre nel 2005 i fumatori, tra chi guarda più di tre

(58)

58

ore al giorno la tv, erano il 14,3% in più, nel 2006 il divario si è ridotto al 3,2%. Dal 2005 al 2006 è aumentata la percentuale di chi ha amici che fumano canne, ma è rimasto invariato il fatto che chi guarda più tv, e quindi è maggiormente esposto ai Media, ha più amici che consumano questa sostanza illegale.

La percentuale di chi consuma alcolici è più che raddoppiata nei gruppi di ragazzi che guardano la tv per più di tre ore al giorno e possiamo evidenziare come la birra, sostanza alcolica tra le più pubblicizzate, sia quella preferita dai giovani.

L’attrattiva del fumo nei film è aumentata sempre di più nel corso degli anni. È stato dimostrato che c’è stato un aumento delle scene di fumo dagli anni ’50 al 2002 [24] e che i fumatori nei film vengono fatti apparire più sexy e più romantici dei non fumatori [25].

L’influenza della televisione sull’abitudine al fumo è significativa anche all’interno della popolazione dei giovani fumatori stessi. È stato osservato che

(59)

59

chi guarda più di cinque ore al giorno la tv fuma dalle 60 alle 147 sigarette alla settimana in più rispetto a chi la guarda meno di un’ora [26].

Per quanto riguarda gli alcolici, su un campione di 50 programmi della televisione britannica, ne è stata dimostrata la presenza di un riferimento ogni 6,5 minuti, e questi riferimenti, visuali o verbali, sono presenti nell’86% della totalità dei programmi [27].

Uno studio condotto da Everett nel 1998 ha portato alla conclusione che il 96% dei film americani presenta riferimenti positivi all’uso dell’alcol. Un altro particolare legame si riscontra tra l’uso di alcol e l’esposizione ai video musicali; nei programmi musicali viene spesso promosso uno stile di vita che stimola il consumo di alcol e viene data un’immagine attraente di chi ne fa uso; inoltre il numero di spot pubblicitari di bevande alcoliche è maggiore proprio su questi canali, che molti studi indicano tra i preferiti da parte degli adolescenti; il 63,6% li guarda più volte a settimana, e il 35,6% ogni giorno [27].

(60)

60

6.4 MEDIA E ATTIVITA’ SESSUALE

Tutti i ragazzi hanno una vita affettiva e sessuale che assume forme variabili in funzione dell’educazione, delle circostanze e dell’evoluzione personale. Oggi la tendenza ad un’attività sessuale precoce è un fenomeno indiscusso e non dobbiamo dimenticare che, nell’adolescente, la persistenza di sentimenti infantili può favorire la sottovalutazione del rischio di gravidanze indesiderate e di malattie sessualmente trasmissibili, che rappresentano i due rischi più frequenti dell’attività sessuale precoce nei più giovani [2][28].

Dal nostro questionario è emerso che, almeno per quanto riguarda gli ultimi due anni, la maggior parte dei ragazzi, il 66,2% nel 2006 e ben il 70,3% nel 2007, ritiene di essere a conoscenza di tutto quello che c’è da sapere a proposito del sesso. È interessante notare come tra i fattori che predispongono ad una precoce attività sessuale vengono riconosciuti: la pubertà precoce, la scarsa autostima, lo scarso rendimento scolastico, una carente educazione da parte dei genitori e l’esposizione alla televisione [28].

(61)

61

Recenti ricerche hanno dimostrato infatti ,che il 70% dei programmi televisivi favoriti dagli adolescenti presentano alti livelli di contenuti sessuali, ma non mostrano loro quali sono i reali rischi associati all’attività sessuale stessa [29-30]. I ragazzi tra i 13 e i 15 anni classificano i Media come la loro principale risorsa di informazione sul sesso. Nonostante la presenza di fasce protette, vengono trasmessi molti programmi televisivi e molti spot pubblicitari con contenuti di tipo sessuale o erotico, con un costante incremento di volgarità [31-32-33]. Le più frequenti situazioni presentate dai Media mostrano infatti rapporti facili, assenza di precauzioni, situazioni sessualmente equivoche, che pur non essendo la rappresentazione della realtà [34] possono comunque avere influenze negative sui comportamenti nella vita reale [31]. Il 76% degli adolescenti afferma che una delle ragioni per cui i giovani fanno sesso è che i programmi televisivi e i film lo fanno sembrare normale per i ragazzi [35]. È stato infatti dimostrato che guardare più di due ore di televisione al giorno è associato all’anticipazione di un anno dell’attività sessuale [28].

(62)

62

L’importanza del ruolo che i Media rivestono come fonte d’informazione per i giovani, risulta evidente anche dai risultati di uno studio, che mostra come gli adolescenti li ritengano una fonte di informazione sul sesso più attendibile dei genitori, degli amici e del medico [31-36]

Un recente studio pubblicato su Pediatrics, relativo a oltre 1000 adolescenti di età compresa tra 10 e 16 anni, ha messo in rapporto il Sexual Media Diet (SMD), un indice che valuta i contenuti sessuali di tv, magazine, internet e video musicali, con l’inizio dell’attività sessuale. I ragazzi che hanno una più elevata SMD sono proprio quelli con una maggiore attività sessuale e con un inizio più precoce della stessa [37].

FONTI ATTENDIBILI DI INFORMAZIONI SULLA SESSUALITA' SECONDO GLI ADOLESCENTI

ISTITUZIONE % Scuola 40 Media 39 Genitori 36 Amici 27 Fratelli e parenti 12 Medici 9

(63)

63

Come risulta dalla nostra indagine sono molti (58%) ad avere un computer con accesso a internet nella propria camera e questo, accompagnato al fatto che spesso si trovano a casa da soli (36%), potrebbe essere causa dell’aumento, dal 2004 al 2005 dell’uso delle chat, che sale dal 43,5% al 68%. Infatti, oltre alla televisione, un altro mezzo attraverso cui i giovani vengono a contatto con il sesso è rappresentato proprio da internet. In rete è possibile accedere senza difficoltà ad innumerevoli siti pornografici, o collegarsi a

Proporzione di adolescenti con rapporti sessuali completi

(64)

64

chat-line dove più facilmente, grazie all’anonimato, vengono formulate richieste sessuali [37].

(65)

65

6.5. MEDIA, OBESITA’ E DISTURBI DELLA CONDOTTA ALIMENTARE

L’obesità oggi rappresenta il principale disturbo nutrizionale in età evolutiva nei Paesi occidentali. È un problema che sta assumendo proporzioni sempre più importanti, tanto che la World Health Organization ha definito il

fenomeno come una “globale epidemia”.

Si è stimato che, almeno 155 milioni di giovani nel mondo, e 17 milioni in Europa, sono sovrappeso o francamente obesi [38].

Riconoscendo una predisposizione genetica per l’obesità, stimata intorno al 20-40%, dobbiamo anche comprendere l’importanza dei fattori ambientali, che incidono per il 60-80% su questa patologia [39].

Mentre il corredo genetico predispone all’acquisizione di peso, i fattori ambientali possono promuovere lo sviluppo dell’obesità è [40].

Tra i fattori ambientali, sicuramente le ore trascorse di fronte alla tv o al pc, sottraendo tempo alle altre attività, riducono la spesa energetica e favoriscono

(66)

66

l’introito calorico. A questo proposito uno studio di Epstein e altri ha dimostrato che aumentando del 50% il tempo di esposizione alla tv, si osserva un incremento dell’introito calorico giornaliero di 250 Kcal [41]. Altri studi hanno dimostrato inoltre, una significativa associazione tra l’uso dei video game e l’obesità, con quasi un aumento di 2 volte del rischio per ogni ora al giorno spesa a giocare [42]; è stata poi dimostrata una relazione inversa tra il tempo speso per giocare e la giornaliera attività fisica [43]. Inoltre i bambini mentre guardano la televisione spesso mangiano e contemporaneamente, sono sottoposti al continuo bombardamento pubblicitario con sponsorizzazione di cibi e bevande ad alto contenuto calorico [44].

Dalla nostra ricerca emerge infatti, che a chi guarda più televisione, non solo piace di più mangiare, ma ha anche abitudini alimentari peggiori: mangia quotidianamente più snack e merendine confezionate e meno frutta di chi la guarda per un tempo minore.

(67)

67

Dai dati si può osservare come il principale fuori-pasto per entrambi sia la frutta , anche se con una sostanziale differenza, 62,7% per chi guarda la tv meno di un ora contro il 45,9% per chi la guarda per più di tre. Altri alimenti, meno sani, e sicuramente più pubblicizzati, come ad esempio patatine e caramelle, vengono consumati, per più del doppio, da parte di chi guarda di più la tv. Dai dati si osserva come la pubblicità influisca molto sulle scelte degli adolescenti, l’81,6% di loro infatti acquista, o si fa acquistare, oggetti o alimenti visti in tv.

Molte ricerche hanno dimostrato l’evidente rapporto tra le richieste di cibo da parte dei bambini, e i messaggi pubblicitari a cui vengono esposti. Il guardare la tv e l’esposizione alla pubblicità sono direttamente associati con un

aumento dell’introito calorico; questo vale per gli adulti, ma in particolar modo per i giovani, che sono più esposti alla pressante pubblicizzazione dei ristoranti fast-food, che spesso utilizzano anche gadget al fine di attrarli [44].

(68)

68

Un altro crescente problema legato alla nutrizione è rappresentato dai Disturbi della Condotta Alimentare.

I disturbi della condotta alimentare sono rappresentati dall’Anoressia Nervosa, dalla Bulimia Nervosa e dal Binge Eating Disorder (BED). Per queste sindromi, ben distinte sul piano sintomatologico, in realtà oggi si sta acquisendo la nozione di un “continuum” tra le varie forme: i disturbi della condotta alimentare si possono combinare in maniera varia tra loro o

succedere l’uno all’altro, perché il meccanismo che ne determina l’insorgenza tende ad auto-mantenersi, potendo determinare una fenomenologia clinica differente a seconda dell’età e della fase del disturbo.

Queste patologie interessano prevalentemente il sesso femminile, ed

esordiscono spesso in giovane età. Seppur non riguardando esclusivamente l’età pediatrica, rappresentano sempre più una problematica tipica

dell’adolescenza data la sempre più precoce insorgenza [45].

In riferimento proprio a questi problemi, alcuni importanti dati ottenuti da quest’indagine, indicano che gli adolescenti italiani non si piacciono.

(69)

69

Più del 60% desidera essere più bello, circa il 50% più magro e il 38-39% più muscoloso; queste percentuali aumentano notevolmente tra chi guarda più di tre ore al giorno la televisione. Per migliorare il proprio aspetto fisico i ragazzi di conseguenza ricorrono a diete, una tendenza in aumento negli ultimi quattro anni; nel 2004 ad aver fatto una dieta era infatti il 17,4%, percentuale che aumenta del 3% nei successivi tre anni.

Anche in questo caso chi guarda più televisione, è più soggetto a far ricorso a diete alimentari e inoltre, tra questi, emerge la tendenza a decidere

autonomamente, senza il parere di un medico attuando quindi diete spesso sbilanciate; nel 2006 meno di un terzo di questi si è rivolto ad una figura professionale prima di intraprendere una dieta.

Oltre al contesto sociale in cui questi ragazzi vivono, e al loro disagio psicologico, una particolare influenza può essere attribuita ai Media, e ai modelli da loro proposti, che ritraggono la magrezza come espressione di successo e bellezza. Questo può favorire nell’adolescente, e in particolare nelle ragazze, una percezione distorta della propria immagine corporea [8],

(70)

70

con insoddisfazione per il proprio corpo e conseguente desiderio di

trasformare la propria figura reale in quella ideale, al fine di raggiungere il consenso e l’ammirazione in ambito sociale, funzionando da catalizzatore di quei meccanismi evidentemente presenti in precedenza e sottostanti al disagio [45].

La televisione mostra messaggi contrastanti, in quanto, promuove

contemporaneamente il consumo di cibi ad elevato contenuto calorico, e la magrezza come obiettivo da raggiungere; questo potrebbe essere alla base di una risposta adattiva che vede nella bulimia l’unico modo di poter mangiare tutto ciò che si desidera rimanendo magri [46].

Il problema coinvolge sempre di più anche il sesso maschile, sottoposto a modelli di uomini sempre più muscolosi; si parla oggi di vigoressia, per definire la “ossessiva attenzione per la propria forma fisica e lo sviluppo muscolare”. Questi ragazzi trascorrono la maggior parte del tempo libero in palestra, sottoponendosi ad estenuanti e ripetitivi esercizi muscolari, si scrutano continuamente allo specchio e si pesano in continuazione per

(71)

71

valutare lo sviluppo dei singoli muscoli, intraprendono diete iperproteiche, utilizzano integratori e, nei casi più gravi, anche farmaci anabolizzanti [45]. L’ossessivo interesse, rivolto verso il proprio peso e il proprio aspetto, si riversa anche in rete, dove, molte ragazze accomunate dallo stesso desiderio, quello di essere sempre più magre, e dalla stessa paura, quella di ingrassare e di non essere adeguate, si confrontano e si scambiano diete, tramite chat e forum, la maggior parte delle volte, estreme. Tutte queste ragazze,

indistintamente, venerano le dee “ana” (anoressia) e “mia” (bulimia), che rappresentano il pensiero dominante delle loro giornate [45].

(72)

72

7.

STUDIO

STATISTICO

Per verificare che ci sia un’effettiva correlazione tra l’eccessivo uso della televisione e la presenza di determinati comportamenti, e quindi accertarci che i risultati riscontrati non siano dovuti al caso, abbiamo utilizzato il test del

χ2 con valori significativi per p<0,05. Tale test statistico valuta l’eventuale correlazione tra due variabili qualitative, nel nostro caso indipendenti. In particolare abbiamo preso in esame gli anni 2005 e 2006.

(73)

73

7.1 RISULTATI DELLO STUDIO STATISTICO

Abbiamo applicato il test statistico sui dati ottenuti dalle domande poste ai ragazzi che abbiamo ritenuto più significative.

I risultati ottenuti sono i seguenti:

• Imiti i comportamenti dei personaggi della tv? 2005: χ2 =27 p<0,001

2006: χ2=14,7 p<0,001

Dato che p<0,001 (p<<0,05), in entrambi gli anni la differenza risulta molto significativa.

• Come giudichi la vittima di un “bullo” che riferisce la cosa ad un adulto?

2005: χ2 =11,4 p<0,001

2006: χ2 =257 p<0,001

Dato che p<0,001 (p<<0,05), in entrambi gli anni la differenza risulta molto significativa.

(74)

74 • Hai mai fumato?

2005: χ2 =11,11 p<0,001

2006: χ2 =6,4 p<0,005

Dato che nel 2005 p<0,001 (p<<0,05), la differenza risulta molto più significativa rispetto al 2006 dove p<0,005, quindi al meno significativa.

• Bevi alcolici?

2005: χ2 =15,2 p<0,001

2006: χ2 =6,4 p<0,005

Dato che nel 2005 p<0,001 (p<<0,05), la differenza risulta molto più significativa rispetto al 2006 dove p<0,005, quindi meno significativa.

• Ti piace mangiare?

2005: χ2 =1,96 p>0,05

(75)

75 • Mentre guardi la tv “mangiucchi”?

2005: χ2 =20 p<0,001

2006: χ2 =19,9 p<0,001

Dato che p<0,001 (p<<0,05), in entrambi gli anni la differenza risulta molto significativa.

• Come vorresti essere?

• Più bello

2005: χ2 =0,86 p>0,05

2006: χ2 =8,5 p<0,01

Dato che nel 2006 p<0,01 la differenza risulta significativa, mentre nel 2005, dove p>0,005, la differenza non è significativa.

• Più magro

2005: χ2 =0,4 p>0,05

(76)

76

Dato che nel 2006 p<0,001 la differenza risulta molto significativa, mentre nel 2005, dove p>0,05, la differenza non è significativa.

• Fai o hai mai fatto una dieta? 2005: χ2 =0,9 p>0,05

2006: χ2 =8,5 p<0,005

Dato che nel 2005 p>0,05 la differenza risulta non significativa; mentre nel 2006, dove p<0,005, la differenza è significativa.

(77)

77

8.

CONCLUSIONI

Dallo studio effettuato risulta quindi, che chi è esposto maggiormente alla televisione assume comportamenti e adotta abitudini che possono essere alla base di numerose patologie.

Abbiamo infatti riscontrato una differenza significativa, nell’accettazione della violenza, tra coloro che guardano meno di un’ora al giorno la televisione e coloro che ne guardano più di tre; chi è più esposto alla tv accetta il comportamento aggressivo ed emula maggiormente i personaggi della televisione, presumibilmente anche quelli violenti.

Anche per quanto riguarda il consumo di sostanze d’abuso, in entrambi gli anni in esame, abbiamo riscontrato una differenza significativa; questo probabilmente in relazione ai messaggi positivi, già citati in precedenza, proposti da film e programmi televisivi nei confronti di queste sostanze.

Anche l’alimentazione è condizionata dall’esposizione alla tv, ma, mentre non è risultata significativa la differenza tra i due gruppi analizzati per quanto

(78)

78

riguarda il piacere del cibo, c’è una differenza significativa nel “mangiucchiare” mentre si guarda la televisione.

Abbiamo poi analizzato le domande che possono essere messe in relazione con i disturbi della condotta alimentare. Nei dati riguardanti il 2005 non abbiamo trovato una differenza significativa tra i due campioni, né tra chi desidera essere più bello o più magro, né tra chi ha fatto o vorrebbe fare una dieta; dati che invece risultano avere una differenza molto significativa nel 2006.

Un limite di questo studio è dato dal fatto che i nostri risultati si basano su risposte soggettive che potrebbero non essere necessariamente veritiere, ma questo rischio è stato minimizzato tramite l’utilizzo dell’anonimato, che dovrebbe aver favorito la sincerità.

La veridicità dello studio è avvalorata dal fatto che il nostro campione è formato da adolescenti di diverse regioni italiane e differenti contesti sociali; quindi le risposte dei ragazzi risultano, nel complesso, indipendenti

(79)

79

I meccanismi alla base della forte influenza dei Media sui comportamenti e gli stati di salute degli adolescenti non sono completamente chiari; tuttavia, i Media con coinvolgimento plurisensoriale (udito, vista) e quelli interattivi (unione tra gesto reale, tramite mano/joystick, a cui corrisponde un’azione virtuale) potrebbero favorire, oltre all’acquisizione di modelli

comportamentali conseguenti a un processo emulativo, anche una

modificazione di alcuni network neuronali in fase di crescita e strutturazione, come sono quelli di un bambino [37, 48]. È ipotizzabile, sebbene non sia stato dimostrato, che il sistema dei neuroni specchio e dei sistemi ancestrali di adattamento, possano essere maggiormente implicati in una risposta a tali modificazioni. La risposta fisiologica registrata in bambini di 8 anni dopo soli quindici minuti di videogioco [48] è molto simile, infatti, alle modificazioni che si osservano in un individuo in corso di adattamento allo stress [49]. La cronica esposizione ai Media di un soggetto in fase di crescita, potrebbe quindi influenzare la strutturazione dei network neuronali coinvolti nella regolazione dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene e del sistema locus

(80)

ceruleo-80

norepinefrina, con l’induzione di un fenotipo neuroendocrino caratterizzato da uno stato di benessere solo con maggiori livelli di certi neurotrasmettitori e attivazione cronica dei meccanismi ancestrali di adattamento all’ambiente [50]; contribuendo quindi allo sviluppo di quei comportamenti a rischio, psicofisici e/o sociali, che più frequentemente sono stati riscontrati negli adolescenti e negli adulti che da bambini sono stati esposti ad un uso eccessivo dei Media [8].

(81)

81

BIBLIOGRAFIA

1. Saggese G: Aspetti pediatrici associati all’utilizzo dei media. Educatodica Aprile (2008)

2. Saggese G : L’ Adolescente e il suo pediatra Società Italiana di Pediatria (2003)

3. Saggese G : Attività assistenziali per gli adolescenti Chieti (2007) 4. Rizzolatti G, Fadiga L, Gallese V, Fogassi L . Premotor cortex and the

recognition of motor actions. Brain Res CognBrain Res. (1996)

5. Saggese G : Bambini e adolescenti, le nuove dipendenze 6. Saggese G : Giovani e tv, computer e cellulari

7. Joe S. McIlhaney, Jr: Problems and Solution Associater With Media

Consumation: The Role of the Practitioner. Pediatrics (2005)

8. Bertelloni S, Tucci M, Lombardi D, Burgio GR: L’esposizione ai media (2007)

9. Jee Hyun, Su Yeon, Soojeon, Sujin, Hyungjiun, Minyoung, In Kyool, Soo:

Depression and Internet Addiction in Adolescents. Psychopathology

(2007)

10.Kaiser family Foundation. Generation M: media in the lives of 8-18

year-olds.( 2006)

11. Editorials. Effect of Media on Children and Adolescents. Arch Pediatr adolesc Med (2006)

12.Bertelloni S, Tucci M, Lombardi D, Burgio GR: TV, Internet e minori.

Rischi e opportunità.

13.Young people’s health in context, World Health Organization (2002)

14. Bushman BJ, Huesmann LR. Short-term and long-term effects of violent

media on aggression in children adults. Arch Pediatr adolesc Med (2006)

15.L. Rowell Huesmann, Ph. D. The Impact of Electronic Media Violence:

Scientific Theory and Research. Journal of Adolescent Health (2007)

16.Kevin D Bowne, Catherine Hamilton-Giachritsis: The Influence of Media

on children and adolescents: a public-health approach. The Lancet (2005)

17.Muscari M. Media violence: advice for parents. Pediatr Nurs (2002) 18.Craig A. Anderson and Brad J. Bushman: Effects of Violent Video Games

on Aggressive Behavior, Aggressive Cognition, Aggressive Affect,

Physiological Arousal, and Prosocial Behavior: A Meta-Analytic Review of the Scientific Literature. American Psychological Society (2001)

(82)

82

20.Nicholas L. Carnagey and Craig A. Anderson: The Effects of reward and

Punishmant in Violent Video Games on Aggressive Affect, Cognition, and Behavior. Psychological Science (2005)

21.Christakis et al: Early Television Exposure and Subsequent Attentional

Problems in Children. Pediatrics 113: (2004)

22.Corinne David-Ferdon, Ph.D. and Marci Feldman Hertz, M.S.: Electronic

Media, Violence, and adolescents: An Emerging Public Health Problem.

Journal of Adolescent Health (2007)

23.Williams KR, Guerra NG. Prevalence and predictors of internet bullying. Journal of Adolescent Health (2007)

24.S. Glantz, K. Kacrirk and C. McCulloch, Back to the future: smoking in

movies in 2002 compared with 1950 levels. Am. J. public Health (2004)

25.W.D. McIntosh, D. G Bazzani, S.M. Smith and Wayne, Who smokes in Hollywood? Characteristics of smokers in popular films from 1940 to 1989. addict. Behav. (1998)

26.Klass Gutschoven and Jan Van den Bulck: Television viewing and

smoking volume in adolescent smokers: a cross-sectional study.

Department of Communication, Leuven Belgium (2004)

27.Jan Van den Bulck and Kathleen Beullens: Television and music video

exposure and adolescent alcohol use while going out. Alcohol and

Alcoholism (2005).

28.Sarah L. Ashby et al:television Viewing and Risk of Sexual Initiation by

Young Adolescents. Arch Pediatr adolesc Med (2006)

29.Henry J Kaiser Family Foundation. Kaiser Family Foundation and Children Now National Surveys. Talking with Kids about Tough Issues. Menlo Park, Calif: Henry J Kaiser Family Foundation; (1997)

30.Kunkel D, Eyal K, Finnerty K, Biely E, Donnerstein E. Sex and TV4: A

Biennal Report to the Kaiser Family Foundation; (2005)

31.Strasburger VC. Children, adolescents, and the media. Curr Probl Pediatr Adolesc Health Care (2004)

32.America Academy of Pediatrics, Committee on public Education.

Sexuality, contraception and the media. Pediatrics (2001)

33.Bertelloni S, Tucci M, Saggese G, Adolescents and internet: What

concerns for Paediatricians. Ital Pediatr (2002)

34.Nonoyama M, Tsurugi Y, Shirai C, Ishikawa Y, Horiguchi M. Influence of

sex-related information for STD prevention. J Adolesc Health(2005)

35.Susan Villani, M.D.: Impact of Media on Children and Adolescents: A

10-Year Review of the Research. J. AM. Acad. Child Adolesc.

(83)

83

36.Takkar N, Goel P, Saha PK, Dua D, Contraceptive practices and

awareness of emergency contraception in educated working women.

Indian J Med Sci (2005)

37.Bertelloni S, Lombardi D, Tucci M, Burgio GR. TV, Internet e salute dei

minori. Ital J Pediatr (2006)

38.Saggese G, Massai G, De Cesaris F: The epidemic of obesity and the high

risk adolescents. Europaediatrics (2008)

39.Raija-Leena Punamachi et al:Use of Information and Communication

Technology (ICT) and Perceived Health in Adolescence: The Role of

Sleeping Habits and Waking-Time Tiredness. Journal of Adolescent Health

(2007)

40.Hanna-Reetta Layunen et al: Are Computer and Cell Phone Use

Associated with Body Mass Index and Overweight? A Popular Study among Twin Adolescents. BMC Public Health (2007)

41.Epstein LH, Paluch RA, Consalvi A, Riordan K, Scholl T: Effects of

Manipulating Sedentary Behavior of Physical Activity and Food Intache. J

Pediatr (2002)

42.Dietz WH Jr, Gortmaker SL: Do we Fatten our Children at the Television

set? Obesity and Television viewing in Children andAadolescents.

Pediatrics (1985).

43.Robinson TN. Television Viewing and Childhood Obesity. Pediatr Clin North Am. (2001)

44.Jean L. Wiecha et al: When Children Eat What They Watch, Impact of

Television Viewing on Dietary Intake in Youth. Arch Pediatr Adolesc Med

(2006)

45.Saggese G: Effetti degli Squilibri Alimentari. Pavia (2007)

46.Dietz WH. You are What You Eat – What You Eat is What You are. University school of Medicine, New England Medical Center, Boston, Massachusetts.(1990)

47.Indagine Minori e Telefonia Mobile (2007)

48.Healy JM: Early television exposure and subsequent attention problems in

children. Pediatrics (2004)

49.Wang X, Perry AC. Metabolic and physiologic response to video game

play in 7- to 1-year-old boys. Arch Pediatr Adolesc Med (2006)

50.Charmandari E, Tsigos C, Chrousos G: Endocrinology of stress response. Annu Rev Physiol (2005)

51. Tucci M:Bambini e Adolescenti: le nuove dipendenze. Indagine della Società Italiana di Pediatria sugli adolescenti (2004)

(84)

84

52.Tucci M: La Società degli Adolescenti:tra nuove opportunità e nuovi

disagi”. Indagine della Società Italiana di Pediatria sugli adolescenti

(2005)

53.Tucci M: La Società degli Adolescenti:modelli comportamentali e

integrazione multietnica.”Adulti senza esserlo:un gioco rischioso”.

Indagine della Società Italiana di Pediatria sugli adolescenti (2006) 54.Tucci M: Adolescenti allo specchio. Indagine della Società Italiana di

(85)

85

RINGRAZIAMENTI

Un particolare ringraziamento al Prof. Giuseppe Saggese, che con il suo appoggio e il suo aiuto mi ha permesso realizzare tutto questo.

Vorrei esprimere la mia riconoscenza anche alla Dott.ssa Renza Cristofani per la sua disponibilità e per il tempo dedicatomi.

Non dimentico tutti quelli che mi sono sempre stati vicini in questi anni: tutta la mia famiglia, in particolare i miei genitori, che hanno creduto in me fin dall’inizio e mi hanno sostenuto, soprattutto nei momenti più difficili. Ringrazio loro per i consigli e per l’incondizionato supporto.

Le mie sorelle, Chiara e Martina, che mi sono sempre state vicine sottovalutando l’importanza della loro presenza.

Ringrazio la famiglia di Andrea, in modo particolare i suoi genitori, per la disponibilità che hanno avuto verso di me in tutti questi anni e per aver contribuito al conseguimento di questo traguardo.

Riferimenti

Documenti correlati

Pertanto, è possibile rilevare come, indipendentemente dalla quantità di tempo speso nel loro utilizzo (differente nella percezione dei genitori rispetto a quanto riferito dai

Chiunque si sottoponga ad un test, dopo consenso informato, deve essere libero di non conoscere il risultato, anche se il test è già stato eseguito (art. Nell'intervallo

Un gruppo di 20 ex studenti del (vecchio) corso di laurea di scienze biologiche `e stato chiamato ad esprimere un giudizio, con un voto tra 1 e 10, su: a) la preparazione fornita

Studi riguardanti ragazzi al di sotto dei 18 anni (ricercati tra quelli pubblicati in lingua inglese su Medline, PsycInfo, Embase e Web of Science) effettuati per valutare

ha permesso di riprendere le concezioni iniziali: i semi di mais sono gialli (biodiversità ristretta), osservando che dal seme nero era nata una pannocchia nera i bambini hanno

Le 14 persone morte in carcere nella prima settimana del lockdown, a causa delle rivolte che si sono verificate in diversi istituti penitenziari, sono la cruenta e

In addition, for a more signi ficant assessment of the relationship between deposition parameters and coating thickness, for each group of samples obtained with the same