Capitolo I : Gli strumenti derivati: le opzioni finanziarie
II.2 IL MERCATO ENERGETICO
Uno degli ambiti di applicazione delle Spread Options sono proprio gli energy market, i mercati delle materie prime che si occupano del commercio e della fornitura di energia. Il termine energia fa riferimento al mercato dell’elettricità e alle altre fonti di energia presenti nel mercato; di particolare importanza petrolio greggio, gas naturale e le nuove energie rinnovabili.
14 Ondate di calore hanno comportato aumenti di prezzo spot dell’ordine del 1.000% per brevi periodi di tempo.
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Negli ultimi dieci anni i mercati energetici hanno visto rapidi cambiamenti, soprattutto per l’introduzione del trading di energia e della ristrutturazione degli stessi mercati. La diversità nelle caratteristiche statistiche degli indici sottostanti su cui sono definiti gli strumenti finanziari assieme alla complessità estrema dei derivati negoziati rendono l’analisi di questi mercati una sfida per gli studiosi, principalmente dal punto di vista matematico.
I contratti finanziari hanno un ruolo fondamentale nel fornire l’assicurazione giusta agli operatori del mercato contro la volatilità dei prezzi nei mercati dell’energia: i prezzi nei mercati competitivi si muovono rapidamente in risposta alle mutevoli condizioni di domanda e offerta. I movimenti hanno effetto vantaggioso nell’accogliere in modo efficiente domanda e offerta ma possono avere effetto negativo sulle aziende che basano la loro attività sui prezzi di tali materie prime, la cui variazione potrebbe portare a perdite economiche. È importante sottolineare come il mercato di questi contratti riesca a riallocare in modo efficiente i rischi di prezzo e di quantità tipici di questa realtà finanziaria che fa sempre i conti con le situazioni economiche e sociali dei Paesi produttori principali di energie e per le problematiche geo-politiche che mettono sempre in discussione le esportazioni e le importazioni.
In passato i rischi di fornitura di energia elettrica erano gemellati con l’elettricità della stessa. Ad oggi, con la riforma del mercato dell’energia, uno dei benefici di cui si può approfittare è la possibilità di disaggregare il rischio della fornitura del bene di base e gestirlo separatamente in modo flessibile e conveniente nei mercati dell’energia che sono mercati finanziari quindi non hanno bisogno di specifiche normative riguardo l’energia elettrica. Tuttavia, come negli altri mercati di futeres e commodities, i contratti finanziari dell’elettricità necessitano di essere tutelati da sanzioni finanziarie e garanzie per assicurare che tali contratti siano onorati.
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Alcuni studiosi inoltre pensano che i contratti finanziari riescano a frenare il potere del mercato perché con essi il prezzo che il produttore riceve viene definito nel contratto stesso invece che fissare prezzi elevati direttamente sul mercato all’ingrosso. I contratti finanziari non mitigano in realtà il potere di mercato, almeno non in modo significativo.
I contratti finanziari di energia15 per la maggior parte assumono forza di contratti a
termine, contratti di opzione e accordi di potere di acquisto (detti anche PPA). Gli ultimi sono anche chiamati contratti fisici perché indicano quali sono gli impianti che forniranno l’alimentazione e sono comunemente utilizzati dai produttori indipendenti di energia per vendere a un acquirente di stampo monopolistico. I primi tre sono descritti come contratti finanziari perché non c’è bisogno di specificare quale impianto fornirà il potere contrattuale.
I contratti a termine, più comunemente chiamati forward contracts, sono accordi bilaterali per fornire energia ad un dato prezzo. Essi lavorano in combinazione con un mercato all’ingrosso competitivo e sono una delle forme più semplici di strumenti derivati che vengono utilizzati per il trasferimento o copertura del rischio di prezzo. Se il prezzo di mercato alla consegna è superiore al prezzo di esercizio, il venditore del contratto compensa l’acquirente per la differenza, se è inferiore l’acquirente del contratto compensa il venditore, per questo viene chiamato anche contratto per differenza (contract for difference). I contratti a termine standardizzati e negoziati in un mercato regolamentato sono più comunemente chiamati futures, e sono quei contratti a cui si fa riferimento quando si parla di questo tipo di mercato perché sono più utilizzati dei contratti di opzione, in quanto non implicano un prezzo o un premio da pagare per acquistarli e permettono di neutralizzare completamente il rischio.
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I contratti di opzione invece danno la facoltà, ma non l’obbligo come i precedenti, di acquistare o vendere energia alla scadenza. Generalmente gli operatori utilizzano questi contratti per coprirsi dal rischio di fluttuazione negative dei loro margini. Quindi i sottostanti sono per lo più i crack spreads e gli spark spreads. Il pezzo di riferimento a cui sono vendute o acquistate alla scadenza è composto da due elementi:
1. Option fee: è il premio per ogni unità di materia prima che il possessore del titolo deve saldare al momento della firma del contratto.
2. Strike price: il prezzo di esercizio da pagare per ogni unità effettivamente consegnata.
Per il venditore del contratto, le opzioni sono più vantaggiose perché consentono di coprire almeno una parte dei costi fissi di produzione con il premio pagato dalla controparte16,
indipendentemente dall’andamento futuro del prezzo della materia prima.
Negli ultimi decenni i forwards, futures e le opzioni hanno spopolato tra gli operatori di questi mercati. In particolare, forwards e opzioni sono per lo più negoziati nel mercato inglese e gallese, nel Nord Pool Spot17 e nei mercati energetici australiani, Australian NEM, dove vengono preferiti i contratti a scadenza.
Negli energy markets operano sia i traders di temporal spread, cioè coloro che traggono vantaggio dalle differenze nei prezzi dello stesso prodotto in date future diverse, sia di locational spread, cioè i traders che cercano di coprire l’esposizione al rischio di trasporto o trasmissione derivanti di contratti futures sulla stessa merce ma con consegne fisiche in due diverse località. In ogni caso la maggior parte dei commercianti che operano con gli spread hanno a che fare con almeno due tipi diversi di materie prime fisiche.
16 Il meccanismo di funzionamento delle opzioni previsto negli energy markets è identico a quello previsto per tutti gli altri tipi di mercati finanziari.
17 Nord Pool gestisce il più grande mercato per l’energia elettrica in Europa, misurato in termini di volume di scambio e di quota di mercato. Opera in Norvegia, Danimarca, Svezia, Finlandia, Estonia, Lettonia, Lituani, Germania e UK. Più dell’80% del consumo totale di energia elettrica nel mercato nordico è scambiato in questa sede. Offre ai suoi clienti sia mercati infra-giornalieri che riferiti al giorno precedente.
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