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Metodi identificativi dei paesaggi expert based

I. PAESAGGIO: OBIETTIVI, CONCETTI E METODI

3. METODI IDENTIFICATIVI DEI VALORI SOCIALI DEL PAESAGGIO

3.2. Carattere del paesaggio ed i processi di identificazione

3.2.1. Metodi identificativi dei paesaggi expert based

Il concetto di paesaggio contemporaneo amplia i confini metodologici e disciplinari di studio, ripercuotendo nei processi di identificazione di suoi valori, pianificazione e sviluppo di politiche di governance (Castiglioni e Marchi 2009).

Nel processo di caratterizzazione vengono individuati e classificati gli ambiti di paesaggio presenti nel territorio analizzato, mediante un’indagine sistematica delle componenti del territorio, ossia: la morfologia, la geologia, gli usi del suolo, i beni storici, le strutture insediative, inoltre alle interazioni tutti loro (Cassatella et al 2016).

L’identificazione del carattere del paesaggio per un migliore governo del territorio In questa traiettoria si rafforza l'idea del paesaggio come personaggio del territorio, sia nelle fasi di studio che nella preparazione di proposte di azione.

Una corretta identificazione del carattere del paesaggio, permette attivare meccanismi di tutela, salvaguardia, pianificazione e organizzazione del territorio:

influenzare le politiche di pianificazione e le strategie ai diversi livelli, facilitando la delimitazione delle aree per il nuovi sviluppi e le future trasformazioni delle città con un completo analisi per le valutazioni ambientali;

fornisce una base sia per l’elaborazione delle strategie di gestione del paesaggio e delle aree protette o da destinare a protezione, sia per l’identificazione dei confini di tali aree con la conseguente definizione delle più idonee politiche di tutela atti a salvaguardarle e, parallelamente, goderle.

BUONE PRATICHE

Il progetto “Adotta un terrazzamento” è un’iniziativa pubblica locale che ha l'obiettivo di regolare e allargare le attività sui terrazzamenti storici, valorizzando il carattere del paesaggio tipico del Canale di Brenta (Allegato 1)

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Analisi strutturale del paesaggio

Conoscere gli elementi che compongono il paesaggio, di natura sia fisica sia culturale, è fondamentale per proiettare percorsi evolutivi, per valutare le trasformazioni in atto o per pianificare il futuro tra le dinamiche d’innovazione e conservazione. L’individuazione del patrimonio territoriale è il nucleo dell’attenzione analitica come l’interpretazione strutturale del paesaggio (Cassatella e Gambino 2005, Cassatella et al 2016).

Il metodo d’analisi strutturale del paesaggio propone un confronto di diverse letture del territorio attraverso assetti:

assetto ambientale comporto da geomorfologia e agro-ecologia

assetto storico del territorio

assetto scenico-percettivo ed identitario.

Le valutazioni vengono realizzate da un team di lavoro con precise competenze e con criteri e linguaggi specifici di ogni disciplina, questa multidisciplinarietà permette integrare e confrontare l’informazione, non solo identificando valori ma anche criticità. Con queste letture se stabiliscono nei paesaggi dei fattori:

strutturanti – ossatura del territorio invariabile nel tempo;

caratterizzanti – una particolare fisionomia specifica di quel territorio;

qualificanti – elementi di particolare unicità nel territorio;.

criticità - conflitti o tendenze che modificano in maggiore misura il paesaggio causando degrado, abbandono, frammentazione, cambiamenti e trasformazioni di grande scala perdita o scomparsa di segni o tracce sul territorio.

La risultante è un’analisi di tipo orizzontale, dove le discipline specificate hanno la medesima importanza e le valutazione dei singoli componenti si interrelazionano, organizzata in una griglia, che permette individuare attraverso giustapposizioni /Cassatella, 2016), non solo un quadro conoscitivo, ma anche dei sistemi di relazioni tra fattori, aree di caratterizzazione paesaggistica, valori e problematiche. (fig. 4).

Fig. 4 Griglia di analisi strutturale – Fonte: Cassatella et al 2016 modificato.

Determinando le diversità degli assetti si possono valutare le capacità di resistenza e di resilienza della struttura locale e delle singole risorse e, in base alla scala di analisi, disegnare aree di caratterizzazione paesaggistica e ambiti di paesaggio che permetteranno la introduzione di strategie di pianificazione comunale o regionale, rinforzando di questo modo il governo del territorio.

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Landscape Character Assessment - La valutazione del carattere del paesaggio Il Natural England and Scottish Natural Heritage, propone uno strumento metodologico Landscape Character Assessment, valutazione del carattere del paesaggio (LCA), che consente identificare le caratteristiche che danno a un paesaggio un "senso del luogo" e capire perché lo differenzia da un altro paesaggio. Stabilisce due “elementi chiave” che definiscono il carattere del paesaggio (Natural England 2014):

i Landscape Character Types (LCT): “tipi di paesaggio” parzialmente omogenei, riconoscibili in più parti d’un territorio maggiore, risultato di una ripetuta associazione di componenti. Possono essere tipi di paesaggi di diverse scale; non sono esattamente identici ma posseggono una maglia comune di caratteristiche che li rendono distinguibili sul territorio. Ad esempio paesaggio della valle del canavese.

le Landscape Character Areas (LCA): “aree di paesaggio” sono luoghi geografici ben riconoscibili sul territorio, appartenenti ad un determinato tipo di paesaggio.

Condividono caratteristiche morfologiche o vegetazionali con altre aree dello stesso tipo, ma hanno una loro particolare identità: determinati elementi che lo compongono rendono quel paesaggio differente da un altro, e che determinano lo specifico “senso del luogo”. Ad esempio paesaggio della valle del fiume Malone.

Nel linguaggio tecnico della Regione Piemonte, a cui si fa riferimento per la pianificazione locale, il “tipo di paesaggio” equivale al “ambito o macroambienti di paesaggio” mentre “area di paesaggio” è paragonabile alla “unità di paesaggio”.

Un piccolo riassunto della metodologia del LCA permette verificare il carattere procedurale di questo strumento. Il LCA distingue quattro principi essenziali per comprendere l'approccio all'analisi e alla valutazione del paesaggio.

Identificazione del carattere del paesaggio: il modello distintivo e riconoscibile di elementi che produce un paesaggio come un'entità particolare. La combinazione di fattori ambientali, economici, storici, sociali ed emotivi e la relazione tra tutti loro creano un carattere - o un'identità - particolare che rende ogni parte del territorio diversa da un'altra ma non necessariamente più preziosa.

Suddivisione del processo in fasi: La valutazione del carattere di un paesaggio fa una distinzione importante tra due fasi del processo: fase di caratterizzazione e fase decisionale.

Consapevolezza della oggettività e soggettività del processo: Nella valutazione del paesaggio viene accettata la soggettività come parte del processo. Il riconoscimento degli elementi che compongono un paesaggio, la mappatura e la descrizione dei tipi di paesaggi, che molti potrebbero considerare come cause totalmente oggettive, possono comportare giudizi soggettivi. Lo importante è che tutti coloro che sono coinvolti nel processo comprendano e identifichino gli elementi oggettivi e loro soggettività, discutano e raggiungano un accordo.

Individuazione della scala di applicazione: da un livello europeo a un livello locale.

I tre livelli principali sono: scala nazionale o regionale, scala sovralocale e scala locale.

La scala locale è il più alto livello di dettaglio e necessita di una valutazione minuziosa della natura di un paesaggio, le informazioni vengono raccolte attraverso interviste, conversazioni formali e informali con persone locali, turisti, ecc., utilizzando mappe tematiche con annotazioni, descrizioni di situazioni e registro di elementi che si presume contribuiscano al carattere del sito.

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Fase 1: Caratterizzazione

Questa fase richiede l'identificazione, la descrizione e la classificazione dei paesaggi in base al loro carattere e la mappatura delle loro proprietà.

a) Definizione dell'ambito e lo scopo della valutazione. Ciò influenzerà chiaramente la scala, il livello di dettaglio, le risorse coinvolte e il personale che deve partecipare.

Come parte del processo di definizione è necessario visitare l'area per definire meglio lo scopo, i materiali e il tempo dello studio di valutazione.

b) Studio dell'area: implica la revisione e l'analisi di rapporti, articoli, libri, ecc., raccogliere e rivedere la cartografia e le mappe tematiche disponibili per definire, in via preliminare, le unità paesaggistiche comuni;

c) Lavoro sul campo: verifica delle unità paesaggistiche predefinite, rilievo delle caratteristiche del luogo, le qualità estetiche e visive, lo stato di conservazione del paesaggio, la presenza di pratiche agricole, raccolta delle informazioni fornite dai vicini, ecc. Alcuni aspetti estetici, legati al carattere di un paesaggio, sono la scala (intima o ampia), la diversità (monotona o complessa), la trama (liscia o ruvida), la forma (verticale o orizzontale), la linea (diritta o sinuosa), il colore (freddo o caldo), l’equilibrio (armonia o caotico), organizzazione (ordine o casuale). La riconoscibilità degli aspetti percettivi del paesaggio ha una valenza prevalentemente soggettiva; la valutazione dipende dalle esperienze e dal vissuto personale, esaminati fattori come la qualità della luce, il senso di sicurezza, la percezione della bellezza. ecc. Tra questi vi sono anche fattori la cui percezione non è legata alla vista, quali il rumore o la tranquillità. Sebbene la valutazione sia legata fortemente alla sfera soggettiva, il giudizio può essere definito da alcuni fattori oggettivi, come il senso di lontananza, determinata dall’accessibilità e l’assenza di insediamenti.

d) Classificazione e descrizione: la classificazione del paesaggio effettuata viene contrastata e validata, le unità vengono mappate, accompagnate da descrizioni per ciascuna tipologia di paesaggio, documentando le forze e dinamiche del cambiamento, le pressioni sullo sviluppo e le tendenze nella gestione del territorio.

Fase 2: Decisione

e) Determinazione dell'approccio decisionale: inizio del processo di pianificazione del paesaggio, con la partecipazione delle parti interessate, determinando gli obiettivi e definendo il ruolo che le parti svolgeranno nelle decisioni (ad esempio, associazioni di quartiere, ONG, gruppi di interesse, ecc.).

f) Decisioni finali: la natura delle decisioni, possono essere molto ampie, fondamentalmente si deve rispondere a:

- la conservazione e mantenimento del carattere esistente;

- il miglioramento della situazione attuale, attraverso l'introduzione di nuovi elementi e funzionalità o una gestione diversa da quella esistente.

- il ripristino del carattere;

- la creazione di un nuovo paesaggio;

In definitiva il LCA è un processo di identificazione e descrizione delle variazioni di carattere del paesaggio, la combinazione unica di elementi e caratteristiche che lo rendono distintivo, valutando anche come il paesaggio viene percepito, vissuto e apprezzato dalle persone.

L’interpretazione dei risultati del quadro cognitivo: gli scenari

Il paesaggio cambia nel tempo a causa di fattori naturali e / o antropici. L'immagine di un territorio nel passato e il susseguirsi delle tendenze in atto, mostrano quali aspetti del paesaggio

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rimangono invariati e quali hanno subito modifiche nel tempo. Analizzando un luogo si definisce il suo carattere. Allo stesso modo, anticipare i cambiamenti che un paesaggio potrebbe subire in futuro consente la visualizzazione dello scenario su cui deve essere sviluppato il processo di pianificazione e gestione del paesaggio (Ahern 1999).

Dalle fonti di informazioni storiche e dai dati statistici si possono identificare e sintetizzare i principali cambiamenti che il paesaggio ha subito cronologicamente e definire le caratteristiche che sono sopravvissute nel tempo: crescita urbana, cambiamenti insediativi, abbandono di zone meno urbanizzate, crescita o modifica del manto forestale, cambiamenti dovuti a dissesti o trasformazioni della geomorfologia, incendi, ecc. Lo studio delle caratteristiche distintive del passato ci aiuta a capire quali aspetti sono una parte inseparabile del carattere di un luogo. È necessario mappare le aree che hanno subito cambiamenti nel territorio, e in particolare quelle che potrebbero essere modificate in futuro.

Dalle fonti di informazione su piani e programmi in corso, dalle criticità e valori rilevati e dagli aspetti che potrebbero condizionare la futura evoluzione di un territorio, si estraggono quelle tendenze di cambiamento che si verificano nel paesaggio, indicando quali aree del territorio potrebbero essere influenzate. I cambiamenti nel territorio che producono un degrado del paesaggio possono essere provocati da cause naturali o antropiche. Le principali conseguenze negative dei paesaggi derivati dalle dinamiche territoriali sono la scomparsa e il degrado di paesaggi preziosi, la frammentazione del territorio e la comparsa di nuovi paesaggi di bassa qualità (Muñoz Criado 2012).

Da questo modo vengono stabiliti gli scenari, cioè le rappresentazioni grafiche delle caratteristiche del territorio:

scenari passati

scenario presente o dello stato di fatto

scenario futuro inerziale (senza interventi pianificatori)

scenario futuro proposto (potrebbe essere più di uno)

La lavorazione di scenari è uno strumento che facilita la visualizzazione ed interpretazione dei cambiamenti sul territorio e serve a spiegare le strategie in progetto, sintetizzare le bontà dei piani e le criticità o conflitti delle dinamiche in atto. Di questo modo i risultati conclusivi di determinate indagini o analisi possano essere esposti, non solo a personale specializzato, ma anche a la comunità, coinvolgendola nel riconoscimento del paesaggio e nella identificazione delle proposte più adeguate attraverso azioni partecipate.