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Metodi partecipativi

I. PAESAGGIO: OBIETTIVI, CONCETTI E METODI

3. METODI IDENTIFICATIVI DEI VALORI SOCIALI DEL PAESAGGIO

3.2. Carattere del paesaggio ed i processi di identificazione

3.2.2. Metodi partecipativi

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rimangono invariati e quali hanno subito modifiche nel tempo. Analizzando un luogo si definisce il suo carattere. Allo stesso modo, anticipare i cambiamenti che un paesaggio potrebbe subire in futuro consente la visualizzazione dello scenario su cui deve essere sviluppato il processo di pianificazione e gestione del paesaggio (Ahern 1999).

Dalle fonti di informazioni storiche e dai dati statistici si possono identificare e sintetizzare i principali cambiamenti che il paesaggio ha subito cronologicamente e definire le caratteristiche che sono sopravvissute nel tempo: crescita urbana, cambiamenti insediativi, abbandono di zone meno urbanizzate, crescita o modifica del manto forestale, cambiamenti dovuti a dissesti o trasformazioni della geomorfologia, incendi, ecc. Lo studio delle caratteristiche distintive del passato ci aiuta a capire quali aspetti sono una parte inseparabile del carattere di un luogo. È necessario mappare le aree che hanno subito cambiamenti nel territorio, e in particolare quelle che potrebbero essere modificate in futuro.

Dalle fonti di informazione su piani e programmi in corso, dalle criticità e valori rilevati e dagli aspetti che potrebbero condizionare la futura evoluzione di un territorio, si estraggono quelle tendenze di cambiamento che si verificano nel paesaggio, indicando quali aree del territorio potrebbero essere influenzate. I cambiamenti nel territorio che producono un degrado del paesaggio possono essere provocati da cause naturali o antropiche. Le principali conseguenze negative dei paesaggi derivati dalle dinamiche territoriali sono la scomparsa e il degrado di paesaggi preziosi, la frammentazione del territorio e la comparsa di nuovi paesaggi di bassa qualità (Muñoz Criado 2012).

Da questo modo vengono stabiliti gli scenari, cioè le rappresentazioni grafiche delle caratteristiche del territorio:

scenari passati

scenario presente o dello stato di fatto

scenario futuro inerziale (senza interventi pianificatori)

scenario futuro proposto (potrebbe essere più di uno)

La lavorazione di scenari è uno strumento che facilita la visualizzazione ed interpretazione dei cambiamenti sul territorio e serve a spiegare le strategie in progetto, sintetizzare le bontà dei piani e le criticità o conflitti delle dinamiche in atto. Di questo modo i risultati conclusivi di determinate indagini o analisi possano essere esposti, non solo a personale specializzato, ma anche a la comunità, coinvolgendola nel riconoscimento del paesaggio e nella identificazione delle proposte più adeguate attraverso azioni partecipate.

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La partecipazione dei cittadini, intesa individualmente o collettivamente, permette che la decisione politica sia presa con consapevolezza dei valori e degli interessi che entrano in gioco, al fine di raggiungere il consenso sociale su un bene comune definito attraverso il dialogo.

La partecipazione:

incoraggia la comparsa di dinamiche di collaborazione tra cittadini e amministrazione;

facilita la trasformazione delle loro opinioni iniziali in altre più meditate;

genera fiducia della popolazione nei confronti delle istituzioni pubbliche e avvicinare i cittadini alla politica.

Dal punto di vista delle politiche pubbliche, la partecipazione dei cittadini consente di avere i contributi, le conoscenze e la sensibilità dei vari attori sociali ed economici coinvolti. Questo aiuta a prendere decisioni di migliore qualità, applicare politiche e superare la resistenza e gli ostacoli che accompagnano lo sviluppo di politiche complesse. La partecipazione e il dialogo favoriscono spazi di incontro che rafforzano le relazioni civiche e il capitale sociale, elementi necessari per avviare progetti collettivi (Nogué et al. 2010).

Esistono diversi gradi o livelli di partecipazione a seconda del tipo di coinvolgimento e intervento della cittadinanza (fig. 5):

semplice accesso alle informazioni (essenziale per partecipare ai condizionali)

consultazione, richiesta di informazioni su un argomento

partecipazione trasformativa o di decisione congiunta,

Fig. 5 – Livelli di partecipazione - Fonte: trasformato da Nogué 2007

Quando si parla della partecipazione dei cittadini alle decisioni pubbliche, di solito si fa riferimento ai gradi di consultazione e partecipazione trasformativa. La consultazione implica un controllo rigoroso del processo e delle informazioni da parte della persona che lo promuove, dal momento che solo i partecipanti forniscono dati ma hanno poca capacità di decidere.

Da un’altra parte, nella partecipazione trasformativa o di decisione congiunta i partecipanti possono prendere parte al processo decisionale, incorporando una quota di responsabilizzazione ai partecipanti, che influiscono maggiormente sul risultato finale, spesso attraverso il lavoro congiunto e il processo decisionale collettivo. Pertanto, con la partecipazione trasformativa il promotore ha un controllo minore del processo partecipativo rispetto alla consultazione, ma i risultati finali sono più ricchi (Nogué et al 2010)

In ogni caso (e specialmente nella partecipazione trasformativa), è necessario spiegare (e giustificare) le persone che ne hanno contributo e quali sono stati presi in considerazione o no, ciò che è noto come il ritorno di l'informazione. (fig. 6)

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Fig.6 – Confronto tra consultazione e la partecipazione trasformativa – Fonte: trasformato daNogué et al 2016

Qualità delle informazioni

In ogni processo di partecipazione le informazioni devono essere:

adeguate - utilizzo di linguaggio appropriato, chiaro e semplice;

necessarie - tutta l’informazione riferita al progetto, campo d’applicazione, azioni da intraprendere e risposta attesa.

sufficienti - giusta, non confusionale e valutata in grado alla capacità del gruppo sociale chiamato a partecipare

opportuna - con tempistiche coordinate, evitando che sia sfasata alla richieste proposte.

Di questo modo i cittadini possono comprendere ed esprimere le loro opinioni sul processo, su basi reali, notificando idee o pregiudizi sbagliati dovuti all'ignoranza o alla conoscenza parziale della proposta. Dallo stesso modo la popolazione potrà essere informata dai cambiamenti introdotto in base ai risultati della partecipazione e il grado di applicabilità della loro opinione.

Partecipazione alla pianificazione territoriale, le politiche pubbliche

La partecipazione è senza dubbio un rinnovamento delle politiche paesaggistica che richiede una riflessione e sforzo per progettare le forme più adeguate di consultazione e coinvolgimento della popolazione e degli agenti sociali nei processi decisionali, ma è anche un percorso per la democratizzazione delle iniziative di pianificazione territoriale in generale, non solo del paesaggio (C.E. 2000)

“3avviare procedure di partecipazione del pubblico, delle autorità locali e regionali e degli altri soggetti coinvolti nella definizione e nella realizzazione delle politiche paesaggistiche 3 volte alla protezione, alla gestione, alla pianificazione dei paesaggi... “

(C.E. 2000, CEP art.5)

La partecipazione pubblica e sociale è uno strumento per coinvolgere e co-responsabilizzare la società nella pianificazione e nella gestione del suo paesaggio al fine di promuovere la governance del paesaggio. Allo stesso tempo, la partecipazione mira anche a contribuire all'apprezzamento e alla consapevolezza della popolazione in relazione ai problemi del paesaggio (Nogué et al. 2010) migliorare e legittimare i dialoghi, sensibilizzare l'opinione pubblica sul paesaggio e garantire la qualità democratica dei processi

Come già specificato, i dati scientificamente ottenuti, dal lavoro multidisciplinare degli esperti, devono essere parallelamente verificati e arricchiti dalla società nelle diverse fasi, sia in quelle d’analisi sia in fasi decisionale e di pianificazione.

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Poiché, come ha affermato l’urbanista Kevin Lynch (1992), "una partecipazione sbagliata è peggio che nessuna partecipazione". In ogni processo di partecipazione, devono essere rispettati certi principi atti a garantire che i risultati finali forniscano valore aggiunto (de Val 2014):

non si esercita con formule o ricette uniche;

deve essere informata;

deve essere trasparente, i contributi dei cittadini devono essere rispettati; ciò non significa che i terzi prendano decisioni, ma che contribuiscano al processo decisionale;

è fondamentalmente locale;

deve essere pianificata e documentata;

non è una formalità, è essenziale raggiungere soluzioni sostenibili ed efficaci;

deve essere proattivo;

generare responsabilità condivise;

richiede l'apertura delle parti durante l'intero processo del progetto.

Il rischio principale di un processo partecipativo è che non si tengano conto dei contributi forniti dai partecipanti o non rispettino i compromessi concordati o non sia stata chiara e precisa l’informazione di base ed non siano stati espressi gli obiettivi principale della loro partecipazione. Il personale tecnico ha il compito di ricevere ed introdurre l’informazione aggiuntiva, valutarla ed integrarla o scartarla, con dovute giustificazione, nell’informe conclusivo. La partecipazione dei cittadini genera aspettative e se i responsabili politici non li prendono sul serio compromettono il processo partecipativo in corso e inibiscono la partecipazione futura. (Nogué 2016)

Esistono modelli di democrazia partecipativa alternativa a quelli tradizionali (referendum, iniziativa legislativa e iniziativa popolare) che sono stati implementati in materia paesaggistica (Busquets, 2009):

il sondaggio di opinione deliberativo: consiste nel raccogliere un campione rappresentativo di cittadini al fine di discutere questioni di rilevanza e avere l'opportunità di porre domande ad esperti e rappresentanti istituzionali.

giuria di cittadini: sulla base della tradizionale tecnica della giuria, riuniscono un gruppo di cittadini, sotto la guida di un moderatore neutrale, discutono delle questioni che li riguardano.

comitato consultivo di cittadini: sono composti da rappresentanti di organizzazioni di cittadini e autorità pubbliche e, sotto il coordinamento di un moderatore, sono chiamati a trovare punti di consenso tra interessi contrastanti.

strutture di partecipazione al vicinato: possono variare in termini di composizione, scopo, funzionamento o grado di influenza come centri di informazione sui servizi sociali, commissioni di lavoro, centri civici, ecc.

forum di discussione: radunare cittadini che decidono di partecipare volontariamente a processi deliberativi, cercando di andare oltre le posizioni tecniche, ideologiche e politiche.

conferenze di consenso: consentono ai cittadini di esprimere la propria opinione su questioni tecniche complesse, ascoltare esperti e raggiungere un consenso, aiutati da un moderatore.

mediazione: le parti coinvolte giungono a soluzioni operative concordate, con un mediatore.

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strumenti elettronici basati sull'uso delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione che guidano la partecipazione dei cittadini, soprattutto attraverso Internet. Le caratteristiche di questi nuovi strumenti - facilità di accesso, capacità di interazione, velocità, basso costo - agevolano notevolmente la diffusione di informazioni, l'organizzazione di dibattiti, le consultazioni dei cittadini o la comunicazione tra cittadini e politici.

I metodi di partecipazione e consultazione più efficaci in materia di paesaggio sono i lavori di gruppo, ma è un'attività prolungata nel tempo e presenta una gestione più complicata. È un metodo attraente per la popolazione, essendo un processo interattivo con i tecnici. In secondo luogo I questionari o sondaggi possono fornire grandi informazioni se il questionario è ben fatto. È un metodo più veloce, ma la popolazione deve essere motivata per essere incoraggiata a partecipare. La valutazione attraverso le fotografie è un sistema semplice e facile da eseguire, attraente per il partecipante perché non richiede molto sforzo.

La partecipazione è qualcosa di abbastanza complessa e solo una partecipazione attiva dei cittadini alle questioni paesaggistiche rafforzerà la legittimità delle decisioni pubbliche nel loro insieme (Castiglioni e De Marchi 2009). Per ottenere risultati soddisfacenti, è importante che la partecipazione non sia considerata un prodotto autonomo, come un'esperienza indipendente del progetto paesaggistico, ma piuttosto che sia pienamente integrata nel lavoro di squadra dei professionisti e degli attori coinvolti.

Di fronte all'attuazione di un processo di partecipazione alle questioni paesaggistiche si può appellare al contributo dei cittadini nelle diverse stadi pianificatori, Nogué individua quattro fasi nel processo partecipativo utilizzato per la realizzazione del Catalogo del Paesaggio della Catalunya (fig. 7).

Fig.7 – Incidenza della partecipazione alle fasi del lavoro. – Fonte: trasformato da Nogué 2007

Riorganizzando il processo in tre gradini fondamentali possiamo sintetizzare la partecipazione nelle seguenti fasi:

Fasi cognitive e di caratterizzazione del paesaggio:

Partecipazione nella differenziazione della caratterizzazione dei paesaggi;

Partecipazione per identificazione elementi tangibili e intangibili che segnano il territorio;

Partecipazione per riconoscere il paesaggio come patrimonio comune.

Fasi di valorizzazione e sensibilizzazione:

Partecipazione nella messa in valore del paesaggio e suoi componenti;

Partecipazione nella scelta di azioni per tutelare e salvaguardare il paesaggio;

Partecipazione nei percorsi dell’educazione al paesaggio;

Fasi di proposta, controllo e monitoraggio:

Partecipazione nelle scelte propositive di gestione del territorio;

Partecipazione nella valutazione dei risultati ottenuti

Partecipazione nel monitoraggio dell’andamento delle politiche applicate.

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Il promotore, l’amministrazione locale od altre entità pubbliche o private, dovranno organizzare il processo di partecipazione (fig. 8)

Fig. 8 - Fasi del processo di partecipazione – Fonte: de Val 2014 modificato

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4. DALLA SENSIBILIZZAZIONE ALL’EDUCAZIONE AL PAESAGGIO: UN