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Metodi quantitativi: i contributi della prassi dell’Europa continentale

1.2 Applicazione del principio di materiality: i metodi quantitativi

1.2.5 Metodi quantitativi: i contributi della prassi dell’Europa continentale

Si nota come nell’Europa continentale non siano predisposti degli standard in riferimento al tema della materialità, quest’ultima, quindi, non è stata formalizzata a differenza di quanto è avvenuto nei contesti anglosassoni sopracitati.

La mancanza di linee guida in tal campo potrebbe far dedurre che per tale principio ci si riferisca alle norme già in vigore in altri Paesi, come ad esempio quelle della vicina Gran Bretagna, che potranno quindi essere applicate in maniera uniforme e che potranno garantire così un livello accettabile di comparabilità.

Si riporta come in numerose ricerche si sia evidenziato che i diversi contesti abbiano delle caratteristiche peculiari che vanno ad influenzare lo sviluppo del concetto di materialità. Quindi, si è cercato di indagare sui motivi legati al mancato sviluppo del concetto e sono emerse delle caratteristiche che differenziano l’Europa continentale dal contesto anglosassone.

In prima istanza, si nota in particolare come i paesi dell’Europa continentale siano definiti “Credit oriented countries”, in quanto si osserva che in questi l’interesse delle imprese è rivolto verso i cosiddetti stakeholders, ovvero le famiglie, lo Stato e gli enti creditori in genere, che pur non avendo investito direttamente nell’organizzazione

36 vengono a contatto con essa e che quindi sono destinatari delle informazioni economico, finanziarie e patrimoniali dell’impresa.

D’altra parte si ritrovano invece Paesi come Stati Uniti, Gran Bretagna, Canada ed Australia, i quali vengono definiti “Shareholder oriented”60.

Da tale osservazione si può concludere come nei Paesi europei si opti per una rendicontazione più prudenziale e non espressamente creata con lo scopo di soddisfare il bisogno informativo degli investitori.

In particolare, si osserva come per quanto riguarda l’Italia la pratica contabile sia stata largamente influenzata dalla mancata pressione di redigere delle regole pratiche, dovuta alla forte presenza di piccole e medie imprese e dalla presenza di un mercato finanziario poco sviluppato. L’eventuale predisposizione di una regolamentazione avrebbe potuto garantire un maggior grado di comparabilità dei bilanci destinati ai diversi stakeholder61.

Si sottolinea inoltre come nei Paesi anglosassoni in primo luogo si cerchi di redigere un bilancio attento agli interessi degli azionisti, infatti, il problema della materialità per gli investor è stato da sempre un punto fisso nella redazione di bilancio e perciò largamente discusso in tali paesi. Tale concetto è stato più volte richiamato proprio allo scopo di fornire tutti gli elementi utili che potevano influenzare le decisioni di investimento. In secondo luogo si osserva come siano diversi i sistemi giuridici presenti in occidente, ovvero di common law e di civil law. Il primo tipo di sistema giuridico nasce in Inghilterra e si distingue per il suo generarsi ed evolversi dai singoli casi di giurisprudenza che si sono verificati nel tempo. Al contrario il sistema di civil law si basa su norme e principi generalmente accettati ed imposti dall’alto che regolano tutte le fattispecie giuridiche. Si evidenzia come quest’ultimo derivi dal diritto romano e sia radicato nell’Europa continentale62

.

Si può notare come lo sviluppo del principio di materiality sia stato proprio sancito dalla common law inglese, poi diffuso e quindi formalizzato. Date le origini del concetto, il problema della materiality in Europa non è stato affrontato con lo stesso vigore ed è

60

D.Alexander,C.Nobes, Financial Accounting: an international introduction, Pearson education, 2004

61

Capalbo F., Clarke F., ”The italian economia aziendale and chambers’ CoCoA”, Abacus 42, pag.66-86, 2006

37 stato introdotto formalmente soltanto con la direttiva europea in riferimento al principio del true and fair view.

Nello specifico, nel contesto italiano si sottolinea come il principio di materialità venga richiamato ufficialmente dalla definizione di una rappresentazione veritiera e corretta di bilancio, così come riporta l’articolo 2423 del Codice civile, e quindi si ribadisce come non vi sia un riferimento diretto a tal principio.

Di seguito si vuol mettere in evidenza la prassi italiana che si è affermata negli anni in merito al suddetto principio con riferimento alla professione del revisore contabile. Quindi, secondo quanto stabilito dall’Istituto dei revisori contabili italiani si nota come il revisore debba tenere conto di aspetti quantitativi per quanto riguarda la valutazione della materialità. Si specifica che dovrà esser valutata sia la dimensione assoluta che quella relativa dell’item. In particolare, la dimensione relativa dell’item sarà considerata in relazione ad altri elementi di bilancio, quindi si definirà una percentuale rapportata a:

 singole categorie di attività, passività, costi e ricavi;  attività o passività correnti;

 attività e passività totali;

 vendite, utile prima delle imposte ed utile netto;  patrimonio netto.

Inoltre, si afferma che il revisore potrà considerare gli effetti sugli indici di bilancio, sulla redditività, sul capitale, sull’indebitamento e sulla liquidità, ed ancora l’effetto sull’utile per azione e gli effetti potenziali sui bilanci dei successivi esercizi63

.

Si evidenzia, però, come i principi di revisione nazionali non fissino dei parametri determinati per il calcolo del livello di significatività in termini quantitativi, bensì sarà il compito del revisore valutare ogni singolo caso concreto, seguendo i criteri elaborati dalla migliore prassi professionale.

Si vuole sottolineare l’impegno degli organismi contabili professionali italiani, i quali hanno indicato dei parametri utilizzabili, solamente però a titolo indicativo, quindi tali non costituiscono delle prassi generalmente accettate. Si ritiene che un item sia material

38 qualora si trovi nella fascia dal 1% al 3% dei ricavi, sia il 10% dell’Attivo patrimoniale, il 5% del Patrimonio netto e del Risultato ante imposte. Inoltre, risulta interessante il fatto che anche in Italia si precisi che i fattori qualitativi dovrebbero esser presi in considerazione nella valutazione di materialità, infatti si prescrive che i criteri qualitativi non sono meno importanti e devono essere considerati in fase di giudizio64.

Inoltre, l’Istituto di Ricerca dei Dottori commercialisti e degli Esperti contabili italiani riporta altre fasce di soglie orientative applicate nella prassi in riferimento ad un valore da individuare a bilancio. Si sottolinea tuttavia l’importanza in tal giudizio delle considerazioni in merito all’attività svolta dall’azienda ed alle caratteristiche di bilancio65.

Tabella 5 : Soglie quantitative per la determinazione di materialità secondo l’Istituto di Ricerca dei Dottori commercialisti e degli Esperti contabili italiani.

Valore di riferimento % minima % massima

Ricavi 0,5 1

Risultato ante imposte 5 10

Totale attivo 0,5 1

Patrimonio netto 1 5

Si vuole proseguire l’analisi approfondendolo sviluppo del tema in oggetto nella prassi tedesca. Si vuole quindi di seguito evidenziare quanto sancito dai principi di revisione IDW ed in particolare dal IDW EPS 250, che tratta appunto la significatività nel contesto della revisione contabile.

Si nota fin da subito come in tal principio di revisione non sia riportato alcun metodo per la determinazione della materialità66.

Infatti, secondo l’Istituto dei revisori contabili tedeschi la valutazione di materialità di un item, in riferimento ad un determinato contesto, è materia di giudizio professionale.

64

R.Bauer, La revisione legale, Professionisti&imprese, 2013

65

Istituto di Ricerca dei Dottori commercialisti e Esperti contabili, L.Lovera, aprile 2013

39 D’altra parte, lo stesso precisa che spesso nella determinazione pratica della materialità del bilancio si utilizza come punto di partenza una percentuale di riferimento, ma sarà lo stesso revisore contabile a scegliere tale percentuale e la relativa grandezza di riferimento. Tali percentuali determineranno, quindi, se la posta sarà material o meno. Si osserva come, in tal caso, la difficoltà sia evidente per il professionista, in quanto data la mancata specificazione di soglie generalmente accettate, quest’ultimo dovrà scegliere i valori di riferimento con dovuta discrezione, tenendo conto delle circostanze reali, in modo tale che essi siano significativi per l’organizzazione in questione dato il suo business e il settore in cui opera67.

Tuttavia, analizzando quanto sancito dagli istituti professionali tedeschi si nota il ricorso a determinate percentuali e grandezze di riferimento per quantificare la materialità. Anche qui si vuol specificare come queste non siano delle regole, bensì delle percentuali che trovano un ampio riscontro nella pratica.

Un item sarà quindi material qualora si riferisca a tali percentuali e valori:  5% - 10% del Risultato ante imposte;

 3% - 6% del Risultato operativo della gestione ordinaria;  0,25% - 3% dei Ricavi;

 Circa 1% dell’Equity;  0,5% del Totale attivo68

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67

Das Konzept der Wesentlichkeit in den nationalen Prüfungsstandards, Universität Hamburg, dicembre 2012

68 Das Konzept der Wesentlichkeit in den nationalen Prüfungsstandards, Universität Hamburg, dicembre

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Tabella 6 : Soglie quantitative per la determinazione di materialità proposte dall’Istituto dei revisori contabili tedeschi.

Valore di riferimento Soglie percentuali

Risultato ante imposte 5% - 10%

Risultato operativo ante imposte della

gestione ordinaria 3% - 6%

Ricavi 0,25% - 3%

Equity 1%

Totale attivo 0,5%

Riassumendo, si evidenzia che, con riferimento al contesto dell’Europa continentale, i professionisti contabili valutano la materiality sulla base di diversi metodi quantitativi che si sono sviluppati nella prassi e che quindi possono differire da Paese a Paese. D’altra parte si sottolinea anche come vi sia un elemento in comune, dettato dal fatto che i professionisti contabili ritengano che la valutazione di materiality sia materia di giudizio professionale. Infatti, il contabile che esercita il giudizio dovrà, oltre che a scegliere la percentuale da applicare e il valore di riferimento, porre attenzione al contesto in cui l’organizzazione opera e valutare il settore ed, inoltre, dovrà comprendere le peculiarità del business, in modo tale da formulare una valutazione corretta. Il fatto che la valutazione di materialità sia materia di giudizio è sottolineato anche da alcuni studi che mettono in luce come i professionisti tedeschi giudichino la materiality in modo più conservativo rispetto ai contabili italiani.69.

69

Heidhues E., Patel C., “German and Italian Accountants’ Materiality Judgements : A cross cultural study”, 2012

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