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Metodi quantitativi: i contributi della prassi Inglese

1.2 Applicazione del principio di materiality: i metodi quantitativi

1.2.4 Metodi quantitativi: i contributi della prassi Inglese

Si nota che nel Regno Unito durante gli anni Sessanta viste le problematiche derivanti dagli scandali finanziari ed in seguito alla critica di Governo ed accademica sull’inconsistenza delle norme contabili, si osserva come l’ Accounting Standards Committee (ASC) abbia cercato di ridurre la divergenza di pratiche professionali in alcune specifiche aree54. In tal senso, quest’ultimo organismo definì la materiality con

53

Arden D., Mackay R., The future of AASB 1031: Materiality, 2012, pag.45

33 lo Statement of Standard Accounting Practice (SSAP) come una percentuale del 5% nel calcolo dell’utile per azione (“earnings per share”).

Inoltre, si riporta anche l’autorevole contributo dell’Instituite of Chartered Accountants in England and Wales (ICAEW), in merito alla valutazione di materialità di alcune poste in bilancio. In particolare, l’ICAEW riporta a titolo esemplificativo il caso in cui una posta presenti un valore di 100.000£, e se rapportata alla grandezza di riferimento questa sia uguale al 3% e può considerarsi material. Lo stesso precisa, d’altra parte, che in un’altra circostanza, il medesimo valore di 100.000£, rappresentante il 10% della grandezza di riferimento sarà paradossalmente da ritenersi immaterial. Quindi, nonostante l’ammontare nei due casi risulti uguale, solo nella prima circostanza questo é considerato material, in virtù del diverso giudizio professionale del contabile, infatti l’ICAEW a tal proposito afferma che: “… a percentage guide can be applied but essentially the final assessment will be based on the auditor's judgement of materiality”55.

Infatti, questa osservazione vuol mettere in luce come le soglie quantitative possano fornire un limitato aiuto per i professionisti, i quali in primo luogo dovranno esercitare correttamente ed in maniera approfondita il loro giudizio professionale per riuscire a cogliere le peculiarità specifiche del contesto e dell’impresa.

L’ICAEW, inoltre, aggiunge che l’applicazione delle soglie e di un grado di tolleranza della materiality è fondamentale sia nel report interno che esterno, il quale è alla base della corporate governance, della gestione del rischio commerciale e del processo del decision making riguardante tale business.

In particolare, tale organismo suggerisce di applicare delle soglie di materialità piuttosto basse, in tal modo una serie di omissioni cumulative nel corso degli anni ed altri eventuali errori non porteranno ad un livello di errore significativo nel complesso del bilancio56.

In secondo luogo, lo stesso organismo specifica che: “…in some cases the nature and circumstances of an item can be of such importance to users that a size thresholds is of little practical significance in determining materiality” 57. Quindi, si vuol ribadire che la

55

Institute of Chartered Accountants in England and Wales, “Interpretation of “Material” in Relation to Accountants”, in The Accountant, 1968, Pag. 116-117

56

ICAEW, Guidance on materiality in Financial Reporting by UK Entities,2008

34 quantificazione del grado di materialità è questione fondamentale ed inevitabile, ma sottolinea nuovamente che questa non deve essere giudicata solamente con riferimento al valore assoluto della posta.

In virtù di ciò si riporta ad esempio il fatto che un milione di sterline sarà da considerarsi una cifra importante in bilancio, ma in relazione ad un potenziale errore nella voce vendite di una grande multinazionale questo ammontare potrebbe essere probabilmente non material. Diversamente, in altri casi la natura e le circostanze di una posta potranno essere ritenute maggiormente importanti dagli user, nonostante la dimensione di quest’ultima sia esigua. Inoltre, anche con l’applicazione delle soglie quantitative al suo esiguo ammontare emergerà che essa non si potrà definire material. Ad esempio, 10.000£ sono un piccolo ammontare ma questo potrebbe essere material se, anche per una grande multinazionale, è correlato a dei benefit che sono stati erroneamente omessi dalla comunicazione della remunerazione degli amministratori.

Un altro importante contributo sul tema della materialità e della sua applicazione ci viene dato da Ernest L. Hicks58. Egli afferma che le sole linee guida per le decisioni di materialità presenti a quel tempo erano quelle fornite dal Regulation S-X della SEC. Hicks sostiene che la materialità di un item è relativa all’impatto che esso può avere sul utente del report. Quindi, i professionisti contabili dovrebbero chiedersi se la comunicazione di tale posta o se, la crescita o decrescita del net income o di altra voce conseguente all’esposizione dell’importo di tale voce, influisca sulle decisioni investimento di un prudent investor o di un reasonable person.

Per rendere più semplice le valutazioni di materiality molto spesso si considera l’ammontare della voce come percentuale basata su una grandezza di riferimento, quindi un ammontare esposto in bilancio può esser visto come una percentuale del capitale corrente o del totale degli asset, così come una perdita o utile straordinario può essere considerato come una percentuale del net income.

Egli specifica però che le percentuali non sono “magic number”59, bensì evidenzia il fatto che queste sono utili solo nella misura in cui aiutano a pesare i potenziali effetti della decisione di materialità sugli investitori. In particolare, Hicks afferma che in

58

E. L. Hicks, “Materiality”, Journal of Accounting Research, Vol. n.2, 1964

35 generale non è stato praticabile o desiderabile stabilire, di regola, percentuali o intervalli di percentuali che denotano la materialità o la sua assenza. Infatti, notiamo come l’autore non si limiti a considerare la materiality come una regola meccanica quantitativa, egli pertanto negli esempi concreti della sua ricerca tenta di interpretare le regole rapportando per ogni singola posta la percentuale di riferimento al fine di capire ciò che è material e ciò che non lo è. Quindi, lo stesso conclude che qualora il valore di una posta sia inferiore al 10% dell’utile medio di esercizio, questa sarà non material, mentre se il valore sarà uguale o maggiore al 20% dell’utile si parlerà di materialità. Si può osservare che il metodo di Hicks pur utilizzando una percentuale fissa lasci al professionista contabile una gamma di oscillazione ampia per permettergli di valutare il singolo caso concreto. Egli mette in luce che è poco prudente fissare delle regole fisse e dettagliate visto la diversa natura delle transazioni, la peculiarità della storia aziendale e le varie circostanze in cui le transazioni avvengono.