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3. Il progetto DIMMER

3.3 Metodologia di ricerca

Il lavoro svolto (si intende quello svolto prevalentemente da noi o da noi svolto prevalentemente) nei primi due anni del progetto può essere diviso in due fasi, aventi avuto luogo rispettivamente, grosso modo, nel primo e nel secondo anno. Durante il primo anno si sarebbe effettuata la ricostruzione, o mappatura, dei sistemi socio-tecnici energetici dei due distretti pilota. Il secondo anno sarebbe stato dedicato alla definizione di quelli che sarebbero stati chiamati “target users”, all'individuazione degli “user requirements”, alla valutazione da parte dei target users delle applicazioni che il consorzio sta sviluppando. La prima fase è stata mossa dai seguenti obiettivi:

− Identificare gli attori umani coinvolti nelle reti energetiche prese in considerazione da DIMMER nei due distretti pilota (teleriscaldamento a Torino; elettricità e gas naturale a Manchester). L'obiettivo dell'attività di mappatura è stato quello di andare oltre una generica rappresentazione, quindi avulsa dai contesti locali, delle reti energetiche. Questo aspetto è stato ritenuto critico per lo sviluppo di innovazioni che siano realmente utili e significative in quanto basate su bisogni specifici così come questi si manifestano in località specifiche. La possibilità di trasferire, ad uno stadio successivo, l'innovazione deve tenere in conto di queste peculiarità, al fine di garantire la flessibilità che le soluzioni di DIMMER devono avere per poter essere trasferibili.

− Individuare ed analizzare le caratteristiche di potenziali futuri utilizzatori di DIMMER. Le caratteristiche sono: ruolo in relazione ai sistemi energetici (di singoli edifici o della rete), interazioni con altri attori, livello di alfabetizzazione energetica (o termica) ed informatica, informazioni e dati già ricevuti o a loro disposizione; informazioni e dati richiesti (nuovi e/o migliorati);

− Capire come coinvolgere gli utenti generici del distretto (ad esempio, tra gli altri, lavoratori, studenti, cittadini) in azioni di disseminazione ed informazione. Ciò al fine di accrescere la consapevolezza sulle tematiche relative all'energia e alle reti energetiche e per accrescere l'efficacia delle innovazioni di DIMMER.

Le attività di mappatura avevano in particolare gli obiettivi di:

− Ricostruire le caratteristiche degli attanti umani svolgenti un qualche ruolo nell'insieme della rete o negli edifici dei quali sono utilizzatori o gestori;

− Identificare i dispositivi tecnici attualmente utilizzati e quelli desiderati o immaginati per il futuro;

− Identificare i legami, o l'assenza di legami, tra i vari attori; − Identificare le problematizzazioni di cui gli attori sono portatori.

Durante il primo anno sono state svolte 45 interviste (di cui 38 a Torino e 7 a Manchester) e 5 focus group (di cui 3 a Torino e 2 a Manchester). La maggior parte del nostro lavoro è stata quindi svolta a Torino e, anche se la realizzazione delle interviste e dei focus group a

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Manchester è stata effettuata dai partner presenti in loco, gli aspetti metodologici sono stati comunque definiti da noi. La grande differenza nella ripartizione degli sforzi tra Torino e Manchester è stata principalmente dovuta alle differenti caratteristiche dei due distretti pilota. A Manchester il distretto pilota è l'Oxford Road Corridor, asse stradale lungo il quale sono ubicati numerosi edifici tutti appartenenti all'Università di Manchester. Là l'ente proprietario decide, tramite un ufficio appositamente dedicato, della gestione degli edifici e dei sistemi energetici. Le persone che usano gli edifici sono “ospiti” di tali sistemi. Le loro pratiche hanno un consumo energetico, ma non hanno poteri significativi nelle decisioni relative agli aspetti energetici. A Torino il distretto pilota è situato nelle prossimità del Politecnico. Non corrisponde a uno o più quartieri riconosciuti, trattandosi piuttosto di edifici collegati a un certo numero di sub-partizioni, o baricentri, della rete di teleriscaldamento. Ai fini della modellizzazione per il distretto pilota di Torino è stato scelto, come già anticipato, un campione di sette edifici, tra cui il Politecnico stesso. La scelta degli edifici non è dipesa da noi: rispondeva difatti a criteri di tipo tecnico-strutturale e legati alla disponibilità di dati che avrebbero permesso o agevolato la costruzione dei modelli energetici. Ciò nondimeno si è cercato di inserire nel campione di Torino edifici aventi diverse finalità d'uso. Ci sono difatti edifici pubblici (un ufficio comunale, il Politecnico, due scuole) e residenziali (per famiglie e per studenti). È In virtù di questa caratteristica che si è ritenuta necessaria un'analisi più ampia nel distretto di Torino. Anticipando ciò che è avvenuto negli anni successivi, e ciò che si sta preparando, nel momento in cui si scrive, per il terzo e ultimo anno del progetto, una tale iniqua ripartizione degli sforzi tra i due distretti pilota non è più stata necessaria, se non per la finalizzazione delle attività del primo anno non ancora concluse all'inizio del secondo anno.

Edificio Utenti dell'edificio

Politecnico

Edifici pubblici

Più di 800 docenti, personale amministrativo; circa 30.000 studenti.

Scuola primaria 50 insegnanti; 20 collaboratori; 600 scolari (età 5-11); occasionalmente i genitori.

Scuola materna 15 insegnanti; 8 collaboratori; 150 bambini (età 3-5); occasionalmente i genitori.

Ufficio comunale 60 impiegati; 2.500 passaggi di utenti all'anno.

Condominio A

Edifici privati

35 appartamenti di composizione sociale mista: prevalentemente studenti, poi famiglie; presenti alcuni studi e attività commerciali e professionali.

Condominio B

90 appartamenti tra cui alcune attività commerciali. Sei piani da 15 appartamenti ciascuno. Composizione degli appartamenti: 70% famiglie, 30% studenti.

Studentato 175 studenti in stanze singole; 2 appartamenti per lo staff. Tabella 1: Edifici campione del distretto pilota di Torino e loro utilizzatori

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Una prima classificazione degli users era stata approntata dal consorzio attraverso un brainstorming preliminare. Questa divideva gli users in base alla loro “posizione” nel sistema di produzione-distribuzione-consumo di energia. Questa categorizzazione non si adattava in egual modo agli specifici distretti ed è per questo motivo che non tutte le tipologie sono state coinvolte nel percorso di ricerca. Durante i lavori all'interno del consorzio si è utilizzato il termine “users”, come già anticipato. Questo ha portato a numerose incomprensioni o a difficoltà di comunicazione. Nella descrizione delle attività del primo anno con il termine users si vuole parlare di coloro che usano (non quelli che gestiscono) gli edifici campione. Nella descrizione delle attività del secondo anno con il termine target users si intendono coloro che nel terzo anno useranno e testeranno, perché il progetto si è orientato a soddisfare le loro richieste, i sistemi sviluppati da DIMMER. Si sono quindi preliminarmente individuati soggetti:

Di alto livello: fornitori di energia e city managers, tra cui:

- Fornitori e distributori di energia (come IREN per Torino), il cui campo di attività è la produzione e/o la vendita di energia;

- Gestori della rete (DNO, Distribution Network Operator), il cui campo di attività riguarda la affidabilità e la manutenzione delle reti di distribuzione;

- Autorità locali;

- ESCo (Energy Services Companies).

Di medio livello: energy managers e facility managers, tra cui:

- Energy e facility managers di edifici pubblici (es. università, uffici pubblici, scuole); - Energy e facility managers di edifici privati (es. edifici residenziali e altre strutture

aventi caratteristiche residenziali, come studentati, ospedali, alberghi). Di basso livello: utenti e utilizzatori degli edifici, tra cui:

- Lavoratori, impiegati;

- Residenti (proprietari, affittuari, ospiti); - Visitatori.

Il percorso di mappatura è iniziato con alcune interviste a personale di IREN Energia, partner del progetto e soprattutto società che gestisce il teleriscaldamento a Torino. Negli edifici campione si è proceduto ad individuare e intervistare i rispettivi facility manager. In seguito a quella prima intervista avremmo ottenuto indicazioni in merito ad altre figure che sarebbe stato opportuno coinvolgere per ogni edificio. Il numero di interviste svolte in ogni edificio non è lo stesso. I motivi sono da ricercarsi in mutate priorità progettuali e/o in difficoltà di accesso e contatto.

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Diverse tracce di intervista57 sono state preparate, sostanzialmente una per ogni tipologia

di utenti coinvolti durante il primo anno. Alcune tracce hanno tra loro differenze minime. Le tracce sono comunque state inserite in una apposita sezione dell'Appendice (sezione 2).

Con l'esclusione delle tracce per i facility managers e gli altri energy managers, i principali argomenti affrontati sono stati i seguenti:

- Informazioni generali (es. età, professione ecc.); - Abitudini e usi negli edifici/uffici/abitazioni; - Grado di conoscenza dei sistemi termici/elettrici; - Percezioni legate al comfort termico;

- Pratiche di comfort termico e di monitoraggio;

- Attitudini al cambiamento delle pratiche energetiche;

- Opinioni sul ruolo delle soluzioni tecnologiche per il cambiamento. Agli energy managers e ai facility managers è stato invece chiesto:

− Di “mappare” i sistemi socio-tecnici energetici degli edifici; − Di descrivere le loro pratiche lavorative;

− Le loro opinioni e attitudini in merito ai cambiamenti negli usi e nell'uso dell'energia;

− Di descrivere le informazioni che utilizzano nelle loro pratiche lavorative;

− Di suggerire i nominativi di altri partecipanti, seguendo quindi un sistema di campionamento “a valanga”.

Ogni intervista è stata registrata per mezzo di un registratore audio portatile e poi interamente trascritta per essere analizzata. La fase di analisi è iniziata dopo il completamento della fase di realizzazione delle interviste e della loro conseguente trascrizione.

Sempre durante il primo anno si sono svolti nel distretto pilota di Torino, tre focus group. I focus group hanno fornito l'occasione per testare la fattibilità di un approccio di co- design con gli utenti, approccio che si sarebbe voluto (e dovuto in quanto contenuto nella proposta progettuale) seguire durante gli anni successivi. I tre focus group organizzati a Torino hanno avuto luogo nella scuola primaria, nell'ufficio comunale e nello studentato.

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Hanno visto partecipare figure aventi diversi ruoli all'interno di quegli specifici edifici e si è trattato, nella maggior parte dei casi, di persone che erano già state precedentemente intervistate. I focus group sono durati poco meno di due ore ciascuno. Gli incontri sono stati registrati attraverso registratori sia audio che video. Gli incontri sono stati strutturati in parti: introdotti da una spiegazione, o narrazione, “frontale” di 10 minuti circa avente come oggetto il tema delle smart grids avvalendosi dell'ausilio di diagrammi come quelli riportati in Appendice (sezione 2); dopodiché discussioni aventi come oggetto i temi inseriti in Tabella 2.

Focus group Temi discussi

Scuola primaria

Opinioni sugli obiettivi del progetto

Quali informazioni sull'energia potrebbero essere utili nel contesto della scuola e perché

Quali informazioni sull'energia potrebbero essere utili al di fuori del contesto scolastico (abitazioni, quartiere) e perché.

Ufficio comunale

Cosa farebbero per migliorare i consumi energetici dell'edificio (senza compromettere il comfort)

Quali informazioni sull'energia potrebbero essere utili nel contesto dell'edificio e perché.

Quali informazioni sull'energia potrebbero essere opportuno disseminare a livello di quartiere

Studentato

Cosa farebbero per stimolare una maggiore attenzione al consumo energetico nell'edificio.

Quali informazioni sull'energia potrebbero portare a una maggiore consapevolezza e attenzione ai consumi energetici nel contesto dello studentato.

Quali informazioni sull'energia potrebbe essere opportuno disseminare a livello di quartiere e come

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