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Le metodologie di ricerca nell’economia aziendale Nell’ambito delle scienze sociali, l’economia aziendale, in

CONSIDERAZIONI METODOLOGICHE E DISEGNO DELLA RICERCA

3.2 Le metodologie di ricerca nell’economia aziendale Nell’ambito delle scienze sociali, l’economia aziendale, in

quanto scienza empirica53, si prefigge lo scopo di indagare di un oggetto reale, l’azienda, intesa qui nella sua più ampia accezione, e le sue poliedriche manifestazioni di vita, con il fine di chiarirne gli andamenti ed i reali comportamenti (Ferraris Franceschi, 1998).

Avvalendosi delle parole di Zappa (1927, p. 30), l’economia aziendale è pertanto “la scienza che studia le condizioni di esistenza

53 Si intende quindi il campo delle scienze dedito all’indagine di fenomeni reali, mediante la

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e le manifestazioni di vita delle aziende, la scienza ossia

dell’amministrazione economica delle aziende”. L’azienda

rappresenta quindi “l’unità elementare dell’ordine economico generale dotata di vita propria e riflessa, costituita da un sistema di operazioni, promanante dalla combinazione di particolari fattori e dalla composizione di forze interne ed esterne, nel quale i fenomeni della produzione, della distribuzione e del consumo vengono predisposti per il conseguimento di un determinato equilibrio economico, a valere nel tempo, suscettibile di offrire una rimunerazione adeguata ai fattori utilizzati e un compenso, proporzionale ai risultati raggiunti, al soggetto economico per conto del quale l'attività si svolge” (Giannessi, 1979, p. 11).

La complessità che inevitabilmente accompagna gli studi nell’ambito di tale disciplina emerge chiaramente dalla sua definizione così come da quella del suo oggetto di studio, l’economia aziendale è infatti, al contempo, scienza empirica letta in relazione con la realtà, ma anche scienza sociale, letta in relazione alle sue finalità e, in quanto tale, priva di qualsiasi opportunità di sperimentazione sul campo delle sue ipotesi o delle teorie proposte. Va da sé che la ricerca in essa condotta richiede una meticolosità e un rigore maggiore rispetto ad altri settori per quanto attiene la fase della scelta e dell’esplicitazione delle procedure logiche da seguire e delle tecniche da implementare (Ferraris Franceschi, 1998).

Quanto sino ad ora affermato conduce all’inevitabile conclusione che non può esistere un percorso metodologico preferibile per l’indagine in economia aziendale, così come non è possibile definire a priori un metodo in assoluto migliore ad altri. Tutto va relazionato con quanto si vuole descrivere, indagare,

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conoscere ed esplicitare. Da sola, infatti, la mera descrizione non comporta conoscenza aggiunta, il ricercatore deve invece essere capace di fornire anche una interpretazione del fenomeno aziendale oggetto del suo studio; in altre parole l’economia aziendale non può essere una scienza né esclusivamente esplicativa e nemmeno prescrittiva (Ferraris Franceschi, 1998). Il metodo in economia aziendale si identifica pertanto come una combinazione della logica deduttiva e induttiva. Come chiaramente sottolineato da Ferraris Franceschi (1998, p. 55) “il metodo di ricerca (…) costituisce la sola base logica capace di garantire la razionalità tendenziale e la validità nel tempo di quanto è stato elaborato”.

Si genera così un processo di ricerca che, partendo da ipotesi teoriche, elaborate dell’osservazione, giunge ad una sua verifica di validità spazio temporale con la finalità ultima di elaborare teorie aventi elevata generalità (Canziani, 2007).

Al fine di dare compiuta realizzazione alle finalità ultime degli studi in economia aziendale, è necessario fare ricorso a diversi strumenti e tecniche, solitamente distinti in quantitativi e qualitativi. La misurazione numerica conferisce il carattere di quantitativo ad una variabile, mentre l’attribuzione di denominazioni od etichette, invece, quello di qualitativo (Bailey, 1995).

La scelta della tecnica di indagine è in relazione diretta con il problema di ricerca postosi dallo studioso, così come con le ipotesi e gli obiettivi conoscitivi da esso formulati. Esso è pertanto in relazione diretta con le caratteristiche del fenomeno in esame, che dovrà a sua volta spiegare ed interpretare nel migliore dei modi.

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3.2.1 Il processo di ricerca in economia aziendale

Le teorie rappresentano sempre il punto di partenza e di arrivo dell’itinerario tipico del processo di ricerca in economia aziendale, mentre centrali sono le fasi di raccolta e analisi dei dati. Ogni azione compiuta dal ricercatore in questo percorso deve essere opportunamente motivata e spiegata, in ossequio del rigore metodologico proprio di ogni ricerca scientifica. Devono quindi essere chiare le premesse iniziali, così come gli obiettivi che si vogliono raggiungere e le fasi logiche che si intende percorrere (Ferraris Franceschi, 1998).

Nello specifico, i momenti fondamentali dell’indagine scientifica possono essere così sintetizzati (Ferraris Franceschi, 1998, p. 168):

- le condizioni antecedenti all’indagine, ovvero la situazione iniziale;

- la percezione dell’esistenza di una problematica e la sua impostazione;

- l’individuazione di una possibile soluzione. Dall’osservazione delle realtà ai dati dell’indagine empirica;

- la razionalizzazione; - l’applicazione e la verifica.

Le fasi o i passi precedente esposti, possono trovare nella tavola 3.2 una più compiuta articolazione, che ne permette di evidenziare altresì il carattere circolare e le strette relazioni di causa- effetto che legano tra loro i singoli momenti del processo di ricerca. Nello specifico il momento deduttivo o processo di astrazione si esplicita nel passaggio dalla prima alla quinta fase. Con la

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formulazione delle ipotesi, infatti, si giunge ad una sotto-articolazione della teoria dotata di un grado di generalizzabilità inferiore, ma con un livello di specificazione maggiore in quanto empiricamente controllabile (Corbetta, 1999).

Tavola 3.2 – Le fasi del processo di ricerca in economia aziendale

Fonte: adattamento da Ferraris Franceschi (1998, p.194)

Il momento della rilevazione empirica, sesta fase, sottintende il processo di operazionalizzazione delle ipotesi, ovvero la loro

(1) Impostazione del problema, individuazione degli obiettivi primari

(2) Elaborazione del quadro teorico/empirico di riferimento

(3) Delimitazione del campo di indagine

(4) Formulazione obiettivi operativi

(5) Formulazione ipotesi di ricerca

(6) Esplorazione della realtà mediante indagine sul campo – Scelta delle

tecniche

(7) Elaborazione e formulazione del sistema di asserzioni – teoriche, tecnologiche, normative, pratiche

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trasformazione in affermazione sperimentalmente osservabili. In esso trova quindi chiara e definitiva esplicitazione il disegno della ricerca che permette la trasformazione dei concetti in variabili e la coerente e motivata scelta degli strumenti e delle procedure di rilevazione.

Seguirà poi la raccolta dei dati, riorganizzati e filtrati in relazione alle esigenze della ricerca, al fine di fornire le informazioni di base utili per compiere la settima fase del processo di indagine, ovvero la presentazione dei risultati alla quale si arriva attraverso la loro razionale interpretazione.

Il passaggio dall’ottava alla prima fase rappresenta, infine, l’aspetto induttivo della ricerca. In esso si pongono a confronto le ipotesi teoriche e le risultanze empiriche con il fine ultimo di smentirle, confermarle o riformularle.