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minori stranieri non accompagnati: una nuova sfida educativa

Fabrizio Pizz

XVI.I minori stranieri non accompagnati: una nuova sfida educativa

ragazzo, la sua età e le motivazioni su cui si fonda la sua migrazione (ANCI, 2014, p.114)2.

In merito a tali questioni, un utile strumento può essere rappresentato dalle Linee guida per il diritto allo studio delle alunne e degli alunni fuori dalla fami- glia di origine (2017), frutto di un protocollo sottoscritto tra il MIUR e l’Au- torità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza. Con l’obiettivo di garantire pari opportunità nell’istruzione, sulla base del principio dell’unicità biografica e re- lazionale, le Linee guida sono rivolte a tutti gli alunni che si trovano, per ragio- ni diverse, in via definitiva o solo provvisoriamente, al di fuori della loro fami- glia d’origine. Bambini e ragazzi in affidamento famigliare oppure accolti nelle strutture dei sistemi di protezione (case famiglia, comunità educative), ma an- che minori stranieri non accompagnati o sottoposti a provvedimenti dell’au- torità giudiziaria minorile. Il documento contiene indicazioni e suggerimenti, a tutti i livelli: dalla governance (“chi fa che cosa”), alla gestione della classe e delle relazioni tra gli allievi, dagli aspetti pratici relativi all’iscrizione a scuola, all’inserimento in classe, dalla documentazione del percorso scolastico, spesso frammentato, all’avviamento al lavoro.

Si sta qui parlando di presa in carico educativa dei MSNA, soffermandosi sulle strutture di accoglienza e sulle istituzioni scolastiche. Questi, tuttavia, non sono gli unici luoghi dove si può espletare la “cura” educativa nei confron- ti del minore straniero. Tra le iniziative possibili vi è anche l’educazione di stra- da, che non si svolge all’interno di una struttura. L’educativa territoriale è una tipologia di intervento sociale basata su una azione di avvicinamento degli operatori ai luoghi di vita quotidiana delle persone, soprattutto di quelle che spontaneamente non si avvicinerebbero facilmente ai servizi. L’educativa di strada realizza interventi rivolti soprattutto ad adolescenti e giovani singoli e/o aggregati in gruppi informali che spesso non partecipano ad ambiti istituzio- nali di aggregazione-formazione e quindi sono maggiormente esposti a rischio di disadattamento, devianza, emarginazione o già vivono esperienze di disagio conclamato. Gli operatori di strada possono contattare in maniera diretta i mi- nori non accompagnati presenti nel loro territorio, “verificando di persona le

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2 C’è da dire, a riguardo, che il MIUR ha pubblicato un decreto dipartimentale, n. 1144 del 9/11/2016, relativo alla presentazione di progetti volti a favorire l’integrazione a scuola di minori stranieri non accompagnati e degli alunni/studenti stranieri di recente immigrazio- ne, stanziando fondi specifici per tale obiettivo. Le istituzioni scolastiche presentano le pro- poste progettuali all’USR di competenza e sono valutate da apposite commissioni istituite presso gli stessi Uffici scolastici regionali.

Gruppo 3 - Fabrizio Pizzi

condizioni in cui vivono, aiutandoli a ottenere un permesso di soggiorno, pro- ponendosi come interlocutori dialoganti e non come agenzie di socializzazio- ne forzata o di repressione” (Rebughini, 2006, p. 59).

Conclusioni

L’immigrazione dei minori stranieri soli, che arrivano in Italia senza genitori o figure adulte di riferimento, iniziata nel nostro Paese intorno agli anni Novan- ta del secolo scorso, non costituisce più un fatto eccezionale. Va tuttavia rile- vato come la loro gestione sia stata per lo più affrontata senza una visione stra- tegica di medio e lungo periodo. Bisogna, a tal riguardo, partire “dalla consa- pevolezza degli aspetti di criticità e di problematicità riscontrabili nel contesto normativo e operativo attuale e dalla lenta maturazione dei principi legati alla tutela dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, posto che l’Italia affronta l’ac- coglienza dei MSNA solo in termini di emergenza e non in termini di ‘cultura dell’educazione’ e di progettualità pedagogica” (Muscarà, 2015, p. 208).

Sembra offrire uno spiraglio di cambiamento la prima legge specifica in materia, recentemente approvata dal Parlamento italiano, volta a regolamen- tare in maniera organica le procedure di presa in carico dei MSNA. È la legge 7 aprile 2017, n. 47, recante “Disposizioni in materia di misure di protezione dei minori stranieri non accompagnati”, che si pone l’obiettivo di rafforzarne le tutele e garantire un’applicazione uniforme delle norme per l’accoglienza e l’integrazione, su tutto il territorio nazionale3. Pur non essendo privo di ele-

menti di criticità, tale dispositivo può contribuire ad una gestione più efficace del fenomeno, fornendo, alle figure professionali interessate, un quadro di ri- ferimento più certo, tramite il quale garantire ai MSNA il loro inserimento nella società italiana.

Bibliografia

Agostinetto L. (2015). Minori stranieri non accompagnati. Colpa o diritto: la misura delle istanze interculturali. In M. Catarci, E. Macinai (eds.), Le parole chiave della

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3 La nuova norma, in particolare, prevede la possibilità per gli enti locali di promuovere la formazione di affidatari, in modo da favorire l’accoglienza dei MSNA in famiglia piuttosto che in strutture.

XVI.I minori stranieri non accompagnati: una nuova sfida educativa

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Educazione religiosa