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Modalità di Forwarding 1:1 VLAN (stacked VLAN) per accessi xDSL

14 SERVIZI BITSTREAM SU RETE ETHERNET CON INTERCONNESSIONE AL NODO

14.4 Banda Ethernet fino al Nodo Parent (Backhaul)

14.4.1 Modelli disponibili per la banda di backhaul

14.4.1.2 Modalità di Forwarding 1:1 VLAN (stacked VLAN) per accessi xDSL

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14.4.1.2 Modalità di Forwarding 1:1 VLAN (stacked VLAN) per accessi xDSL

Il modello è basato su VLAN di tipo double tag: modalità di Forwarding 1:1 VLAN (1 VC su una C−VLAN con incapsulamento QinQ), detto anche stacked VLAN (secondo la Raccomandazione IEEE 802.1ad clause 9 and 15).

Secondo questo modello di servizio, viene configurata in rete una S−VLAN (VLAN di Servizio) che identifica la connessione da ogni Kit di consegna fino al DSLAM. All’interno di una S−VLAN, possono essere configurate più C−VLAN, tutte con lo stesso valore di CoS della S−VLAN che le ospita. Ciascuna C−VLAN è associata ad un singolo VC dell’accesso ADSL del cliente finale. Sullo stesso accesso ADSL è possibile avere più C−VLAN, ognuna con un proprio valore di CoS. Le C−VLAN sono incapsulate nelle S−VLAN dell’Operatore a parità di CoS. L’Operatore indica il valore di banda per la S−VLAN di tipo MonoCoS 3 e 5, ma non indica alcun valore di banda per la S−VLAN nel caso di MonoCoS 0 e 1. La rete non associa alcun valore di banda alla C−VLAN nel caso MonoCoS, quindi la capacità complessiva della S−VLAN o dell’aggregato CoS 0 e 1 al kit di consegna è statisticamente ripartita tra le varie C−VLAN in essa contenute.

Ogni C−VLAN è configurata sull’accesso ADSL ed ogni S−VLAN è configurata a livello di DSLAM. L’Operatore potrà richiedere una o più S−VLAN.

Questo modello prevede sulla linea di accesso ADSL del cliente finale le pile protocollari IPoE e/o PPPoE illustrate nelle figure che seguono:

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Figura 5: Pila protocollare IPoE sulla linea di accesso ADSL del cliente finale

Figura 6: Pila protocollare PPPoE sulla linea di accesso ADSL del cliente finale

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La sorgente di traffico del cliente finale dell’Operatore trasmette i propri dati con protocollo IP su Ethernet (IPoE) e/o PPPoE su Ethernet (PPPoE) utilizzando una CPE Ethernet (Router Cliente). Per gli accessi ADSL, la trama Ethernet è mappata su ATM su un VC/VP (es. con identificativo 8/35 per C−VLAN/S−VLAN con CoS=0, identificativo 8/38 per C−VLAN/S−VLAN con CoS=1 e identificativo 8/36 per C−VLAN/S−VLAN con CoS=3) e quindi trasmessa sulla linea di accesso fisica fino al DSLAM, che termina il livello ATM. Il DSLAM aggiunge nel senso upstream (e rimuove nel senso downstream) i due livelli di VLAN TAG alla trama ethernet:

 il livello di C−VLAN, associato univocamente al VC cliente;

 il livello di S−VLAN, che potrà contenere altre C−VLAN.

Come illustrato nella figura con lo stack protocollare tra DSLAM e modem, per la configurazione del VC ATM sul DSLAM Telecom Italia ha adottato il seguente criterio:

 AAL Type: AAL5.

Per gli accessi simmetrici EFM (non ATM) la gestione dello stacking dei protocolli su indicata è parimenti valida con la precisazione che sulla linea di accesso sono configurate userVLAN (non VC) e che la pila protocollare IPoA non è applicabile. Si riportano di seguito gli stack protocollari da utilizzare:

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Figura 7: Pila protocollare IPoE sulla linea di accesso simmetrica del cliente finale

Figura 8: Pila protocollare PPPoE sulla linea di accesso simmetrica del cliente finale

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I due livelli di VLAN TAG, oltre a contenere i rispettivi identificativi di VLAN ID, comprendono anche il campo 802.1p dedicato al CoS (Class of Service). Questo campo è valorizzato coerentemente con le classi di servizio acquisite dall’Operatore.

Il traffico dati trasmesso sulla S−VLAN da ogni singolo DSLAM Ethernet viene quindi raccolto e consegnato all’Operatore sul Kit GbE.

Gli Operatori possono specificare in fase di richiesta di attivazione di un accesso asimmetrico consegnato su VLAN QinQ di utilizzare la pila protocollare IPoA (ex RFC 1483 routed, ora RFC 2684), al posto dell’attuale default IPoE. Nel caso in cui l’Operatore scelga IPoA, per ogni VC dovrà indicare:

 l’indirizzo IP statico assegnato all’apparato CPE (es. router) connesso al DSLAM tramite linea ADSL;

 l’indirizzo IP statico assegnato all’apparato OLO (es. router) connesso al Kit di consegna. Entrambi gli indirizzi dovranno appartenere alla stessa subnet IP (v4).

La pila protocollare IPoA sulla linea di accesso ADSL del cliente finale è illustrata nella seguente figura:

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Il DSLAM per ricostruire il frame Ethernet deve conoscere per ciascun VC / C-VLAN:

IP Router Cliente

IP Router di Accesso

Figura 9: Pila protocollare IPoA sulla linea di accesso ADSL del cliente finale

In questo caso le C-VLAN e la relativa S-VLAN che le ospita possono essere anche di tipo MultiCoS.

Nota 1: Non è possibile fornire connettività di livello 2 tra circuiti afferenti a distinte CVLAN. Pertanto, l’Operatore dovrà terminare le CVLAN su un proprio L3-Terminator (Router) il quale potrà instradare il traffico verso le opportune destinazioni. Questo comportamento è dovuto alla presenza di apparati nella rete Bitstream Ethernet di Telecom Italia che basano l’inoltro del traffico sulla coppia S-VLAN/MAC address destinazione, senza considerare la C-VLAN. Tutti gli switch Ethernet utilizzano tale modalità di inoltro.

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Nota 2: Nello scenario QinQ, nel caso di due o più accessi asimmetrici/simmetrici che utilizzino la stessa S-VLAN con stack protocollare IPoE oppure PPPoE, i MAC Address Source inviati dalla CPE/router situata nella sede del cliente finale devono essere univoci all’interno della stessa S-VLAN, indipendentemente dall’identificativo di C-VLAN.