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Nel Regno Unito l’utilizzo, come evidenziato da Moscati203, gli strumenti alternativi al giudizio per la risoluzione delle controversie hanno suscitato particolare interesse sin dalla fine degli anni novanta

201201

G.A. PARINI, “La negoziazione assistita da avvocati”, cit., pag. 172.

202

J. BAUTISTA LóPEZ, El divorcio ante notaro, in Act. Jur. Aranzadi, 2012, n. 837, p. 1.

203

M. F. MOSCATI, “Risoluzione dei conflitti alternativa al giudizio e diritto di famiglia in Inghilterra” in “Separarsi e divorziare senza giudice?”, cit., pag. 98.

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del secolo scorso anche grazie al contributo dei giudici che, attraverso le loro decisioni e la redazione di guide giudiziarie specializzate, hanno creato una cultura tendente al ricorso ad ADR. In tale contesto, particolare rilevanza hanno assunto, secondo l’autrice204

, le riforme del sistema di giustizia civile il cui obiettivo era quello di trovare valide misure alternative alle procedure giudiziali, che fossero basate su un approccio non conflittuale e che privilegiassero soluzioni prese dalle parti stesse. Tale sviluppo non ha risparmiato il tema della crisi coniugale, la cui regolamentazione è frutto di annose e dibattute discussioni. Il filo conduttore dei vari interventi normativi in materia sembra essere l’accento posto sull’importanza di ridurre la conflittualità nella risoluzione delle controversie cercando di incoraggiare le parti di un divorzio ad utilizzare la conciliazione.205 La relazione Booth - indicando la conciliazione quale tecnica più consona del processo a raggiungere soluzioni che proteggano

204

M.F. MOSCATI, “Risoluzione dei conflitti alternativa al giudizio e diritto di famiglia in Inghilterra”, cit., pag. 99.

205

M. ROBERTS, Mediation in Family Disputes. Principles of Practice, Aldershot, 2014.

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le relazioni affettive coinvolte - costituisce un ulteriore passaggio verso la creazione di una giustizia familiare aperta agli strumenti stragiudiziali. La relazione Family Law and the Ground for Divorce precisa che l’obiettivo della conciliazione “è aiutare

la coppia a raggiungere un accordo sul futuro, migliorare la comunicazione, e aiutare i genitori a cooperare nel far crescere i propri figli”.

Sulla base di tali documenti il Governo inglese nel 1996 aveva introdotto il Family Law Act che, seppur mai approvato, ha comunque avuto un notevole ascendente sui successivi interventi normativi relativi alla crisi matrimoniale.

A seguito della pubblicazione, da parte del Ministero della Giustizia, del report Family Justice Review, a partire dal 2011 il Governo britannico ha attuato una serie di riforme volte alla tutela dei minori coinvolti dalla disgregazione del vincolo matrimoniale. Assistiamo in quell’anno alla creazione di una

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famiglia) e ad un significativo taglio del sistema di gratuito patrocinio.

In particolare il Pre-Application Protocol for

Mediation Information and Assessment Meeting

(2011) evidenzia la necessità che i coniugi vengano adeguatamente formati sulla possibilità di scegliere la via stragiudiziale e sulle caratteristiche di tali procedure adr mediante un “Meeting Information and

Assessment Mediation” (MIAM), obbligatorio per

tutti i partner sposati di sesso opposto o dello stesso sesso o in civil partnership che stiano attraversando una crisi di coppia e che vogliano separarsi o far cessare definitivamente il vincolo matrimoniale. Oltre al compito informativo, attraverso il MIAM un mediatore determina se la mediazione sia adeguata alla gestione di quel determinato conflitto verificando se ci sono stati episodi di abuso familiare tra le parti, condizione ostativa all’esperimento di tale tecnica.

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Moscati sottolinea che Mauro Cappelletti206 aveva tuttavia evidenziato come il taglio al gratuito patrocinio in tema di giustizia familiare, ora possibile solo per i c.d. public law cases e per le cause in cui vi sia stato abuso domestico o il pericolo di tale abuso nei confronti di minorenni parte della famiglia, avesse costituito un’evidente violazione dei principi di accesso alla giustizia.

L’utilizzo degli strumenti stragiudiziali per la gestione della crisi matrimoniale è oggi, nel Regno unito molto frequente. Oltre alla mediazione, le parti possono optare per il collaborative law, la negoziazione assistita tra avvocati e l’arbitrato familiare. L’autrice ricorda che, seppur valersi della mediazione non sia obbligatorio, lo è il MIAM cui tuttavia si può non ricorrere quando la coppia sia concorde su tutti gli aspetti del divorzio ed in caso di un primo tentativo fallito di mediazione.

206

M. CAPPELLETTI, B. GARTH, Access to Justice: the Newest Wave in the Worldwide Movement to Make Rights Effective, in Buffalo Law Review, 1977-1978, vol. 27, p. 181, citato da M.F. MOSCATI, “Risoluzione dei conflitti alternativa al giudizio e diritto di famiglia in Inghilterra”, cit., pag. 104.

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Dopo un primo periodo in cui a svolgere il ruolo di mediatori erano soggetti formatisi come assistenti sociali o psicoterapeuti, circostanza che creava confusione tra i due istituti radicalmente distinti della mediazione familiare e della terapia familiare, con il nuovo millennio gli avvocati hanno cominciato ad avvicinarsi a tale tecnica, fino a portare all’adozione da parte della Law Society di uno specifico codice professionale per solicitor mediator.

Concludendo, notiamo come in Inghilterra la Family

Justice “privilegi il ricorso a metodi stragiudiziali e in particolare la mediazione”207 per la risoluzione delle controversie riguardanti il divorzio.

Ribaltando le conclusioni cui è addivenuta nel suo elaborato l’autrice cui abbiamo fatto riferimento, possiamo dedurre che se è vero che ci sono conflitti in cui è imprescindibile l’intervento del giudice, con le misure alternative viene data ai coniugi l’opportunità di considerare ed elaborare anche gli aspetti non strettamente legali o patrimoniali della controversia, e

207

M.F. MOSCATI, “Risoluzione dei conflitti alternativa al giudizio e diritto di famiglia inInghilterra”, cit., pag. 108.

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ai terzi o a coloro che non avrebbero possibilità di esprimersi in un giudizio di rendere note le proprie ragioni. Seppur quindi talvolta sia impossibile ricorrere a metodi stragiudiziali pare a chi scrive indispensabile, in linea con la cultura anglosassone, incentivarne l’uso quando questi possano favorire una più soddisfacente soluzione del conflitto. Come suggerisce il nome stesso, gli adr sono una possibilità “alternativa” ma - sembra a noi – indispensabile per garantire l’efficienza del sistema giustizia.

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2. Diritto processuale civile europeo e negoziazione