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Molto elevato il grado di copertura dell’indagine

Nel documento Consorzio Interuniversitario A (pagine 69-73)

3. CARATTERISTICHE DELL’INDAGINE

3.1. Molto elevato il grado di copertura dell’indagine

L’interesse che l’indagine riscuote tra i laureati sin dal suo avvio, la cura con cui la stessa è stata preparata e condotta, unitamente al costante aggiornamento della banca-dati, si traducono nelle elevatissime percentuali di rispondenti che, ancora a cinque anni dalla laurea, e nonostante le peculiarità del collettivo, raggiungono la soglia del 74%.

Una riflessione più articolata meritano invece i laureati post-riforma94 (esclusi quelli di primo livello a tre e cinque anni) i quali, come è stato accennato, sono stati oggetto di una doppia tecnica di indagine, CAWI e CATI. La necessità di contenere i costi di rilevazione e, soprattutto, l’ampia disponibilità di indirizzi di posta elettronica hanno suggerito di contattare i laureati via e-mail e di invitarli a compilare un questionario ospitato sul sito internet di ALMALAUREA: l’indirizzo di posta elettronica è infatti noto per oltre il 90% dei laureati post-riforma del 2010 (solo per Scienze della Formazione primaria tale quota scende al 74%) e per l’89% dei colleghi di secondo livello del 2008. Il disegno di ricerca ha previsto tre solleciti e condotto a tassi di risposta all’indagine CAWI elevati per rilevazioni di questo tipo: risulta complessivamente pari, a un

93 Per un’analisi più articolata ed approfondita delle popolazioni qui analizzate si rinvia al volume sul Profilo dei Laureati 2010. Tutta la documentazione, articolata fino a livello di corso di laurea, è disponibile su www.almalaurea.it/universita/profilo/profilo2010.

94 Da questo punto in poi, ove non diversamente specificato, con l’espressione “laureati post-riforma” si intenderanno anche i laureati in

anno, al 48,5% (rispetto alle e-mail inviate) ed è significativamente più contenuto solo tra i laureati in Scienze della Formazione primaria (34%) e a ciclo unico (41%)95. Tra i laureati di secondo livello contattati a tre anni dal titolo la partecipazione è invece pari al 34%, che scende al 28% tra gli specialistici a ciclo unico (e al 26% tra i colleghi di Scienze della Formazione primaria).

Durante la seconda fase di rilevazione, tutti coloro che, per vari motivi, non avevano compilato il questionario on-line sono stati contattati telefonicamente, al fine di riportare i tassi di partecipazione agli standard abituali. Al termine della rilevazione, il tasso di risposta complessivo ha raggiunto tra i laureati a un anno l’88%: la massima partecipazione si è rilevata tra i laureati di secondo livello e specialistici a ciclo unico (89% per entrambi), cui hanno fatto seguito i colleghi di primo livello (88%) e, infine, di Scienze della Formazione primaria (76%). Tra i laureati di secondo livello del 2008 coinvolti nella rilevazione a tre anni il tasso di risposta ha raggiunto comunque un apprezzabile 83% (85% per i laureati in Scienze della Formazione primaria, 83% per gli specialistici e 81,5% per il ciclo unico).

I laureati di primo livello a tre e cinque anni sono stati coinvolti in un’indagine pilota di tipo CAWI: anche in tal caso, pertanto, tutti i laureati in possesso di posta elettronica (84% a tre anni e 77% a cinque anni) sono stati invitati a partecipare all’indagine compilando un questionario on-line. Non è stata però prevista la successiva fase integrativa di rilevazione CATI. La partecipazione all’indagine è stata pari al 29,5% a tre anni e al 26% a cinque anni (valori calcolati sul totale delle e-mail inviate). I tassi di risposta raggiunti, pur apprezzabili, risultano più contenuti rispetto a quanto rilevato ad un anno dal titolo. Ciò è determinato non solo dalla crescente difficoltà nel rintracciare i laureati96, ma anche dalla particolare selezione effettuata sul collettivo sottoposto a rilevazione: come si vedrà

95 La minore partecipazione alla rilevazione web da parte dei laureati in Scienze della Formazione primaria è giustificata in particolare dal minor livello di conoscenza degli strumenti informatici. Ciò è in parte vero anche per i laureati specialistici a ciclo unico, tra i quali però, la minore adesione alla rilevazione è spiegata anche dalle più contenute quote di rispondenti tra i medici e i laureati del gruppo giuridico.

96 Una parte delle e-mail in realtà non è neppure stata recapitata, in particolare a causa dell’obsolescenza degli indirizzi di posta elettronica, nonché a problemi legati alle caselle piene. Il fenomeno, in gergo tecnico

“rimbalzi”, riguarda, analogamente allo scorso anno, circa il 9% degli indirizzi e-mail a tre anni e ben il 17% di quelli a cinque anni.

meglio più avanti, infatti, sono stati contattati i soli laureati che non hanno proseguito ulteriormente la formazione iscrivendosi a un corso di laurea. Si tratta quindi, verosimilmente, di persone intenzionate ad inserirsi direttamente nel mercato del lavoro, se non già inserite da tempo, forse meno interessate a partecipare a rilevazioni via web.

I laureati pre-riforma degli anni 2000, 2001 e 2002, anch’essi coinvolti in un’indagine di tipo CAWI. Coloro che erano in possesso di indirizzo e-mail aggiornato (solo il 38% del collettivo, ma si deve tener conto dell’ampio intervallo di tempo trascorso dalla laurea) sono stati invitati a partecipare all’indagine on-line. Il tasso di risposta ottenuto, sempre con riferimento alle e-mail inviate, è stato pari al 20%97. Il collettivo risulta pertanto autoselezionato ma, come si vedrà meglio nel prossimo paragrafo, le interviste raccolte sono state rese rappresentative del complesso dei laureati italiani degli anni in esame attraverso un processo di post-stratificazione. Si rimanda al box 8 (§ 8.9) per ulteriori dettagli sul processo di rilevazione.

La verifica di eventuali distorsioni legate alla combinazione di strumenti di rilevazione differenti (CAWI e CATI) sui risultati della rilevazione 2010 è confortante circa la qualità dei dati rilevati e la portata delle risposte fornite, indipendentemente dallo strumento di rilevazione. Nello specifico, infatti, le discrepanze tra le risposte rese da coloro che hanno partecipato a un tipo di rilevazione rispetto all’altra sono decisamente contenute (nell’ordine di qualche punto percentuale), salvo un paio di eccezioni legate più alla formulazione e alla complessità dei quesiti che non allo strumento di rilevazione utilizzato: di tali aspetti si è tenuto conto nella stesura dei successivi questionari di indagine98.

97 Anche in questo caso alcune e-mail non hanno neppure raggiunto il diretto interessato, a causa della qualità e del logoramento degli indirizzi a disposizione.

98 Per approfondimenti sull’integrazione di risultati ottenuti con metodologia di indagine mista (CAWI+CATI) F. Camillo, V. Conti e S. Ghiselli, Integration of different data collection techniques using the propensity score, presentato a: WAPOR (World Association for Public Opinion Research) 62nd Annual Conference 2009, Lausanne, 11-13 settembre 2009 ed in corso di pubblicazione. L’articolo è disponibile su www2.almalaurea.it/universita/

Box 2. I servizi che ALMALAUREA offre ai propri laureati Da diversi anni ALMALAUREA rende disponibili ai propri laureati numerosi servizi: controllo della documentazione ufficiale dei curricula e aggiornamento degli stessi, consultazione e risposta alle offerte di lavoro, avvisi per le offerte di lavoro, bacheca dell’offerta formativa post-laurea, certificazione delle performance del laureato a fini concorsuali e/o borsa di studio all’estero. Inoltre, la banca-dati ALMALAUREA, dall’autunno del 2008, si è estesa a livello internazionale:

tutta la documentazione e i curricula, che consentono la comparabilità delle discipline di studio a livello europeo, sono disponibili in lingua inglese. I servizi di ricerca e di selezione sono stati predisposti per agevolarne l’utilizzazione nelle aziende di tutto il mondo. La molteplicità dei servizi offerti costituisce un elemento nevralgico del crescente processo di

“fidelizzazione” dei laureati e un fattore insostituibile per l’aggiornamento continuo della banca-dati.

A testimonianza dell’efficacia del sistema ALMALAUREA, lo studio di M. F. Bagues e M. Sylos Labini, presentato a Boston nell’ambito della conferenza del National Bureau of Economic Research, dimostra che i laureati degli atenei aderenti ad ALMALAUREA, rispetto ai laureati di atenei non aderenti, hanno maggiori possibilità di trovare lavoro, traggono maggiore soddisfazione dal loro lavoro e hanno maggiore mobilità territoriale (M. F. Bagues e M. Sylos Labini, Do Online Labor Market Intermediaries Matter? The Impact of ALMALAUREA on the University-to-Work Transition 2009, op. cit.).

Specifici approfondimenti, compiuti per valutare l’esistenza di distorsioni dovute ad eventuali differenti caratteristiche strutturali dei laureati intervistati rispetto a quelli che non hanno partecipato all’indagine, evidenziano l’esistenza di alcune differenze che non compromettono però la rappresentatività complessiva dei risultati.

In particolare, a un anno dalla laurea la partecipazione per percorso di studio (indipendentemente dal tipo di corso) è lievemente più ampia (al massimo di 3 punti percentuali) tra i laureati dei gruppi ingegneria, economico-statistico, psicologico, geo-biologico, chimico-farmaceutico, agrario e scientifico; a tre anni sono i laureati di secondo livello dei gruppi ingegneria, economico-statistico, psicologico, geo-biologico, insegnamento ed educazione fisica a partecipare in misura maggiore (le differenze sono sempre

nell’ordine di 3 punti percentuali); a cinque anni sono i laureati pre-riforma di ingegneria, nei gruppi economico-statistico, insegnamento e geo-biologico a contribuire maggiormente alla rilevazione (in questo caso le differenze superano i 4 punti percentuali). Le differenze tra uomini e donne sono contenute, pari a qualche punto percentuale. Esulano da tali considerazioni i residenti all’estero, data l’oggettiva difficoltà nel rintracciarli (il tasso di risposta per questo collettivo è comunque complessivamente pari al 58% a un anno, al 42% a tre anni e al 53,5% a cinque anni).

Nell’interpretazione dei risultati qui presentati si tenga conto che nell’indagine telefonica, oltre un terzo dei contatti falliti (6% del complesso dei laureati contattati ad un anno, che sale al 10% tra i laureati di secondo livello a tre anni e al 12% tra i pre-riforma a cinque anni) è dovuta a problemi di recapito telefonico errato o all’impossibilità di prendere contatto con il laureato (perché ad esempio all’estero o perché temporaneamente assente).

Nel documento Consorzio Interuniversitario A (pagine 69-73)