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MOMENTO SERA

Nel documento ORFEO 9 Opera Rock di Tito Schipa Jr. (pagine 60-63)

GIUDIZIO DELLA CRITICA

MOMENTO SERA

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO

“Orfeo 9” ha passato il diaframma: i giovani ne sono entusiasti.

MOMENTO SERA

C’è più buona musica in questo spettacolo che in diversi festival di Sanremo messi assieme!

ARENAMUSICA24.NET

Si tratta della più bella (se non l’unica) opera rock mai realizzata in Italia. Nato come spettacolo teatrale nel 1970, Orfeo 9 è diventato un disco nel ’72, regolarmente ristampato nei decenni successivi fino ad oggi. Questa trasposizione del mito di Orfeo in chiave pop e vagamente hippy offre alcune pagine di struggente bellezza che il tempo non è riuscito minimamente ad offuscare. Forse alcuni suoni, alcuni climi risultano (inevitabilmente) datati, ma il valore di un’opera che andrebbe sicuramente rivalutata e riconosciuta come un piccolo capolavoro, perdura intatto.

Tra gli interpreti due giovanissimi e all’epoca sconosciuti Renato Zero e Loredana Bertè.

ALIAS (Supplemento de "IL MANIFESTO") di Gabrielle Lucantonio

(estratto dall’intervista a Anthony Ettorre, direttore del Road to Ruins Film Festival) - Perché riproporre Orfeo 9 di Tito Schipa Jr. nel 2011?

“Orfeo 9, nei primi anni Settanta, rappresentò una sorta di corto circuito per il cinema italiano. Una straordinaria opera rock che fu vittima di un clamoroso caso di censura da parte della stessa Rai che lo produsse. Riproporlo non è solo un atto di riscatto verso un lavoro da troppi ignorato ma resta di sicuro l’unico film italiano in cui cinema e rock di qualità si fondono in ottima armonia. Non averlo nella nostra prima edizione sarebbe stato un errore imperdonabile”

61 EFFETTONOTTE ON LINE

“Quella prima opera pop-rock italiana: Orfeo 9 di Tito Schipa Jr.”

di Mauro Brondi

Orfeo 9, girato nei primi anni Settanta con bassissimo budget, porta in sé la genuinità di un lavoro che precorre i tempi. Tito Schipa jr. (all'epoca poco più di ventenne) si mette in gioco con uno sguardo, una passione, un'inventiva del tutto particolare: il suo film da questo punto di vista non ha nulla da invidiare a opere americane ben più note (vedi Jesus Christ Superstar) o alle esperienze kitsch inglesi (Tommy). Anzi, un certo utilizzo diretto della macchina da presa su scenografie finto-teatrali risulta esser estremamente affascinante e originale.

(…)

Il film è rimasto vivo grazie alle proiezioni nei circoli, nelle università, nei cineclub diventando un fenomeno cult contraddittorio, il cui disco ancora oggi riesce a vendere e a far parlare. Se oggi la televisione propina fenomeni come Saranno famosi e Operazione trionfo, un tempo qualcuno riusciva a concepire progetti come Orfeo 9, opera interamente originale di una giovane avanguardia, musicalmente ricca e interessantissima, visivamente non impeccabile ma in ogni caso coraggiosa.

(…)

"Il mio strumento musicale preferito era sempre stato, e resta ancor oggi, la macchina da presa" sostiene Tito Schipa Jr. artista ibrido e libero del panorama musicale italiano (sue le traduzioni in italiano di Dylan). E con il cinema l'autore sembra effettivamente divertirsi, attraverso scelte registiche efficaci: montaggio serrato con una costruzione narrativa che non disdegna i salti temporali (flashback, flashforward), scenografie simbolico-oniriche, primi piani intensi sugli attori che cantano in playback "credibili" (lo stesso Tito Schipa jr. è presente nel ruolo di protagonista).

(…)

Orfeo 9 non è un semplice documento di una generazione (quella beat italiana del post 68) perché in modo complesso propone un'estetica e una ricerca espressiva ben precisa. L'impianto teatrale dell'incipit (scenografie e luci palesemente costruite e evidenziate) si scontra in modo tutt'altro che banale con la parte centrale girata "on the road" nella periferia romana, che culmina con la splendida immagine della strada dipinta (creata ad hoc dall'Anas: "il bizzarro patchwork di strisce bianche che chiude la canzone non è un nostra invenzione: trovammo la strada così e francamente ci sembrò un suggerimento soprannaturale").

Senza soluzione di continuità si passa da un espressionismo divertito ad un realismo quasi documentaristico in cui i personaggi fiabeschi vengono inseriti nel contesto delle grandi opere autostradali dell'industrializzazione. Un gap che fa scattare qualcosa di affascinante e poetico considerando la vena rock del film con musiche che mescolano l'elettronico sperimentale a ballate classiche, in un mélange alquanto strano fra musica leggera italiana e avanguardia.

Il film pone in modo naturale delle fondamentali questioni sul rapporto musica e immagine. Orfeo 9 non è il musical classico, con il corpo di ballo che fa da sfondo ai protagonisti, né può essere facilmente avvicinato alle esperienze dei rock-movies realizzati nel cuore degli anni Settanta, girati con piena consapevolezza (attoriale e

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autoriale). E' un laboratorio visivo fatto con passione e genuinità, una sorta di accademia creativa, musicale e cinematografica, che si mette in gioco davanti al suo pubblico

(...)

Un film e un'esperienza da recuperare.

Tratto dal "RISERVATO" de "L'ESPRESSO" n. 24

“Orfeo riabilitato”

di Paolo Forcellini

Non solo il film "La meglio gioventù" di Marco Tullio Giordana, rimasto per mesi nei cassetti Rai e appena premiato a Cannes. Tra le vittime illustri della nostra tv, "Orfeo 9", la prima opera pop mai realizzata in Italia (debuttò al teatro Sistina nel gennaio 1970) e anche l'unica che abbia saputo dar voce a una generazione, quella beat italiana del post '68, divisa tra Woodstock e Che Guevara. «Risposta tricolore a

"Hair" e "Jesus Christ Superstar"», la definirono i giornali. In realtà, con la sua trasposizione del mito di Orfeo in chiave vagamente psichedelica, Tito Schipa jr., figlio del grande tenore, tentò un'impresa più ambiziosa: di coniugare per la prima volta rock e melodramma in una vera e propria opera. Risultato: un doppio album, uscito nel '72, e che non ha mai cessato di vendere, e un film, realizzato per la Rai e considerato tutt'oggi un cult. Purtroppo i dirigenti Rai, spaventati da certa simbologia (il viaggio all'inferno di Orfeo sostituito dall'esperienza con l'Lsd), lo boicottarono; fu mandato in onda solo nel '75. A tarda notte. Da allora "Orfeo" è sopravvissuto nella Rete (www.orfeo.it), oggetto di culto. Nel trentennale arriva la riabilitazione. Il film verrà trasmesso su Raisat-Show.

IL TEMPO

“Con Schipa Jr. rinasce l’opera rock all’italiana”

di Lorenzo Tozzi

(…) Ma momenti di gloria sopraggiungono anche per suo figlio Tito Schipa jr, regista lirico, cantautore della seconda generazione, traduttore ufficiale di Bob Dylan e Jim Morrison in Italia, autore di un Don Pasquale rock messo in scena a Broadway nel 1983 e soprattutto di quell' Orfeo 9 che nei lontani Anni Settanta segna la nascita dell'opera rock in Italia. Applaudito due anni fa alla Mostra del Cinema di Venezia, il lavoro è ora proiettato all'Azzurro Scipioni (…) Un bel traguardo per una partitura tanto amata da essere oggetto di tre pagine di Facebook, di un sito web molto visitato, di diversi fanclub, eppure tanto al contempo dimenticata soprattutto in Italia. «Quella di Orfeo 9 è un'esperienza isolata in Italia, non certo nel mondo! - racconta Schipa jr, che la compose a soli 25 anni, coinvolgendo nella esecuzione anche Renato Zero e Loredana Bertè - Tommy, Jesus Christ Superstar, Sweeney Todd, Evita, Rent, sono tutte operazioni in linea e in successione rispetto a noi. Ma l'Italia ha rinnegato il melodramma nel suo complesso, tagliandosi le ali senza rendersene conto.

63 TG 3

di Teresa Marchesi

Alla Mostra di Venezia doveva andarci 35 anni fa Orfeo 9. Non solo la prima opera rock italiana, ma oggetto di un culto sotterraneo e tenace, oggi dilaga incredibile nelle pagine web.

Quest’anno, risarcimento dovuto, ha l’onore di chiudere la 65° Mostra, avanguardia e trasgressione pura dal remoto 1970. Denunciava il veleno della droga. Prodotta in via sperimentale dalla Rai di allora, poi rimossa, sparita. Per decine di migliaia di fans, tuttora, un mito perseguitato.

Nel documento ORFEO 9 Opera Rock di Tito Schipa Jr. (pagine 60-63)

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