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Monitoraggio dell’accoglienza: l’associazione Borderline Sicilia Onlus

Capitolo 4. La Sicilia, terra di frontiera

4.1. Monitoraggio dell’accoglienza: l’associazione Borderline Sicilia Onlus

Borderline Sicilia è una associazione ONLUS, Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale, costituitasi in Sicilia nel 2008 con sede nella città di Modica, in provincia di Ragusa.

È nata in collaborazione con l’associazione Borderline Europe - diritti umani senza frontiera, con sede a Berlino, in Germania, su iniziativa di una studiosa di scienze politiche insediatasi a Palermo, di due giovani avvocatesse siciliane e di una coppia di registi tedeschi.

Il 28 ottobre 2007 si è verificata una tragedia sulle coste siracusane nella quale hanno perso la vita 17 egiziani e palestinesi, sepolti poi frettolosamente senza essere preventivamente identificati e che poi ben presto sono stati dimenticati. È stato in seguito a questo episodio che Judith Gleitze, Paola Ottaviano, Germana Graceffo, Roman Herzog e Heike Brunkhorst si sono convinti della necessità di costruire una struttura stabile che promuovesse iniziative di memoria attiva. È stata dunque avviata una ricerca sulle identità di ognuno dei ragazzi deceduti, per poi risalire a parenti e amici del paese di origine.

Successivamente, nell’ottobre 2008, è stato promosso un incontro con la popolazione locale per condividere memorie e dolore e nel 2009 un recital teatrale “L’Europa fa morire” che ricostruisce cinque casi giudiziari sui naufragi nel Mediterraneo tra il 2002 e il 2009, quattro dei quali di pescatori o equipaggi accusati di favoreggiamento per aver salvato dei migranti che stavano affogando.

Nel frattempo, due delle fondatrici, avvocati di professione, occupandosi di immigrazione hanno notato quanto la realtà del fenomeno fosse distante dalle rappresentazioni politiche e mediatiche. Questo ha mosso in loro il desiderio di narrare la migrazione dandole una dimensione reale.

Il 20 ottobre 2009 Borderline Sicilia si è iscritta all’Anagrafe Unica delle Organizzazioni Non Lucrative di Utilità Sociale e al registro UNAR (Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali). Lo Statuto, che ne disciplina l’organizzazione, individua come scopi generali la tutela dei diritti umani, civili e politici, l’assistenza e la diffusione dell’impegno sociale.

Due sono gli aspetti che il lavoro di Borderline Sicilia vuole far emergere: il primo è la ristrettezza dei diritti riconosciuti ai migranti che, oltre ad essere una forma di inuguaglianza sociale, crea un precedente e rappresenta un grosso rischio per l'abbassamento del livello dei diritti in generale. Questo significa che non ci si vuole occupare dei diritti dei migranti come forma di carità nei confronti di persone svantaggiate, ma con la convinzione che occuparsi dei loro diritti significa occuparsi dei diritti di tutti.

Il secondo aspetto è la necessità di un lavoro di “memoria attiva” rispetto alle stragi che si stanno consumando nel Mar Mediterraneo. Non vuole essere una memoria di fatti passati, di qualcosa che è avvenuto e non si può più cambiare, vuole essere una monito attivo di ciò che sta succedendo oggi e che va fermato perché non capiti di ritrovarsi fra vent'anni, quando sarà diventato storia, a domandarsi come è potuto accadere che così tante persone perdessero la vita sotto i nostri occhi.

Attualmente l'associazione conta sette persone stabili, quattro fondatori e tre volontari che da diversi anni collaborano in modo continuativo. Poi ci sono altri volontari che per brevi periodi, generalmente qualche mese, offrono il loro contributo; da giungo a ottobre 2015 erano presenti in tre, compresa la sottoscritta. Per i nuovi entrati sono previsti momenti di formazione con uno dei soci fondatori, che viene individuato in base alla provincia di lavoro assegnata e sarà il punto di riferimento durante tutto il periodo di volontariato.

Il lavoro svolto dai membri dell’associazione è finalizzato alla promozione di attività di inclusione sociale dei migranti, sensibilizzazione della popolazione locale sulle tematiche legate all’immigrazione, monitoraggio delle prassi messe in atto dagli attori istituzionali e privati relative al soggiorno, all’accoglienza, alla detenzione e all’accesso ai servizi territoriali. I volontari, ognuno secondo le proprie professionalità, offrono ascolto attivo, assistenza legale e assistenza sociale; inoltre, grazie ai contatti ottenuti lavorando sul campo, si cerca di incentivare il lavoro in rete delle realtà siciliane, dalle associazioni di volontariato di espressione cittadina, fino alle grandi organizzazioni, come Save the Children e UNHCR. Di fondamentale importanza è la ricerca di un dialogo con tutti i livelli istituzionali per favorire la partecipazione cittadina ai processi decisionali.

Quanto appena descritto, costituisce materiale utile per il ruolo informativo che l’associazione si propone di assumere nel settore della tutela dei diritti umani, promuovendo la diffusione di un’informazione chiara e trasparente, che racconti,

attraverso la stesura di report, la realtà dei fatti soprattutto attraverso la promozione di monitoraggi svolti direttamente sul campo da parte dei volontari dell’associazione. I report prodotti dal lavoro di Borderline Sicilia vengono resi pubblici attraverso il continuo aggiornamento del blog siciliamigranti, tradotto a partire dal 2012 in inglese e tedesco, consultabile da chiunque ne sia interessato.

Considerando di fondamentale importanza il lavoro di rete, sono numerose le collaborazioni attive sia con le associazioni, ad esempio ASGI, Coordinamento antirazzista di Palermo, Rete antirazzista catanese, Osservatorio antidiscriminazione “Noureddine Adnane” di Palermo, LasciareCIEntrare, Watch the Med; sia con singoli: avvocati, giornalisti e scrittori, come ad esempio Gabriele Del Grande e Antonio Mazzeo, professori universitari, quali Fulvio Vassallo Paleologo e Emilio Santoro, e altri ancora. Per la ricchezza e la portata degli obiettivi e del lavoro svolto, si è vista assegnarsi numerosi riconoscimenti: nel 2013 il Premio Diritti Umani nell'ambito della piattaforma "Diritto di Soggiorno, Rispetto dei Richiedenti asilo e dei Rifugiati e Diritti Umani" a Schlainingen (Austria); a luglio del 2014 il 18° Premio Internazionale Alexander Langer in occasione della manifestazione annuale Euromediterranea a Bolzano; a dicembre del 2014 una menzione particolare durante la XII edizione del Premio nazionale Cultura della Pace.

A partire da marzo 2011, in collaborazione con l'associazione tedesca Borderline Europe, con il patrocinio dell'Università degli studi di Palermo e della Chiesa protestante del Rheinland tedesce, Borderline Sicilia è riuscita a strutturare in network le realtà di volontariato che si occupano di immigrazione nelle diverse province siciliane, allo scopo di monitorare il fenomeno e di diffondere le informazioni raccolte.

Successivamente, nel 2013, è stato attivato il progetto “Unità mobile emergenza nel Mediterraneo” che si avvale di operatori volontari addetti al monitoraggio del fenomeno migratorio. Con il tempo, grazie alla costanza e all’aumento dei volontari, si sono riuscite a coprire tutte le provincie siciliane: Trapani, Palermo, Agrigento, Caltanissetta, Enna, Ragusa, Siracusa Catania e Messina.

Il monitoraggio consiste in osservazione e analisi delle prassi messe in atto dagli attori sia istituzionali che privati relative innanzitutto alla fase di primo soccorso nelle località interessate agli arrivi via mare, successivamente nelle fasi di accoglienza, soggiorno e trasferimento dei migranti, durante l’accesso ai servizi essenziali e l'esercizio dei diritti fondamentali.

Entrando maggiormente nello specifico, le attività sono: monitorare le strutture governative e private segnalando in modo particolare le criticità ed eventuali mutamenti della gestione in relazione a fatti rilevanti; individuare sul territorio strutture di accoglienza istituite con i fondi dell'emergenza (CAS); monitorare le esperienze di assistenza dei principali sportelli per migranti presenti sul territorio; raccogliere segnalazioni su casi particolari da segnalare come precedenti giurisprudenziali, buone prassi, violazioni dei diritti, ecc.; redigere report relativi alle situazioni monitorate; raccogliere le storie dei migranti e distribuire i recapiti degli avvocati e delle associazioni di riferimento dei diversi territori provinciali in caso di necessità.

Il lavoro con l'associazione Borderline Sicilia da me intrapreso è durato tre mesi, da luglio a ottobre 2015, e si è concentrato principalmente nelle province di Catania e Messina. Durante questo periodo ho avuto modo di confrontarmi sul tema dell'accoglienza con diversi attori coinvolti, per interesse personale, a titolo volontario o a livello professionale. Questo, insieme all'esperienza e al lavoro svolto dagli altri volontari dell'associazione, mi ha permesso di delineare un quadro rappresentativo della situazione dell'accoglienza in Sicilia, per quanto riguarda sia l'organizzazione dei servizi che la loro messa in opera.

L'osservazione diretta del fenomeno offre un punto di vista privilegiato, e permette di fare maggiore chiarezza sulla situazione di questa regione di frontiera per quanto riguarda il fenomeno dell'immigrazione.