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La mostra di Parigi e il manifesto dell'architettura nucleare

Nel documento Contaminazioni tra arte e architettura (pagine 180-187)

Terminati i lavori di casa Mastroianni e presentato, nel 1957, il progetto per l'ingresso al traforo del Monte Bianco e annessi servizi di frontiera, poi non realizzato, Enzo Venturelli termina l’elaborazione del suo manifesto sull'architettura del periodo nucleare. In seguito ai cambiamenti della società dopo il conflitto mondiale, sente l’esigenza di elaborare in modo programmatico un documento frutto dei suoi personale pensieri e concezioni sulle funzioni dell’architettura.

"L’architettura moderna con la sua esasperante nudità si è portata ormai all'estremo limite di espressione e saturazione. L’architettura funzionale- razionale ha dato quanto doveva e poteva dare e non potrà trovare altri elementi nuovi salvo che ripetersi, in quanto l'epoca moderna attuale si è ormai storicamente compiuta.

[...]

Così, l'era moderna, iniziatasi dalla Rivoluzione Francese, si esaurisce alle soglie dell'attuale formidabile periodo delle scoperte nucleari. La nostra vita, le nostre forme sociali, cambieranno ancora, useremo altre forme di energia, ed anche l'arte userà un altro linguaggio: così in architettura.

[...]

Enzo Venturelli, casa –studio dello scultore Mastroianni, 1953-54. Scorcio verso valle (Fonte: “E. Venturelli architetto”, ed. dell’Orso, Torino, 1999, pag. 62)

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L’architettura deve per l'avvenire rispondere ad una attenta accurata esigente richiesta anche del tema architettonico esterno, lasciando all'architetto piena libertà di ispirarsi alla sua cultura artistica, senza legami e senza vincoli a tema.

[...]

I nuovi e trasformati elementi architettonici della futura architettura nucleare, realizzeranno una espressione architettonica più elevata, ispirati alla nuova vita sociale fondata su temi preminentemente scientifici, caratteristici della nuova era umana.

[...]

In un prossimo futuro le città dovranno avere "aree aperte intermedie fra i piani" in modo da ottenere la possibilità di esercizi fisici, specialmente per i bambini, attualmente prigionieri urbani. Aree aperte di soggiorno permettere il contatto fra gli esseri umani.

[…]

Anziché il risultato di blocchi chiusi pigiati di alloggi, questo nuovo sistema di costruzione a piani staccati, otterrà il risultato di appartamenti a ville in città.

[...]

Si eviteranno i ristagni d'aria viziata attualmente stagnanti nelle vie urbane e si aprirà maggiormente la visione spaziale. I fabbricati al piano terreno saranno aperti in modo da non intralciare il traffico dei veicoli. Al primo piano vi saranno gli uffici i negozi e il convogliamento del movimento pedonale; i fabbricati al primo piano saranno collegati con passerelle sulle vie, in ogni qual tratto e, dove occorra, saranno disposte scale mobili o fisse di collegamento al piano stradale. viene così finalmente risolto l'immane incongruente e pericoloso traffico

Enzo Venturelli, studio per ingresso al tunnel del Monte Bianco, 1957. (Fonte: “E. Venturelli architetto”, ed. dell’Orso, Torino, 1999, pag. 66)

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congestionato di pedoni e veicoli convogliando gli stessi su due piani. Con il convogliamento del traffico su due piani si arriva ad una logica soluzione evitando ingenti opere e spese per la creazione delle metropolitane sotterranee.

[...]

I vuoti fra i piani saranno in corrispondenza ai pieni dei fabbricati fronteggianti, in modo che i piani d'abitazione avranno sempre vista aperta fra i vuoti dei fabbricati fronteggianti.

[...]

Per ottenere questi scopi è inteso che i regolamenti edilizi dovranno essere ancora modificati, e non più come attualmente limitati ad un insufficiente argine alla speculazione edilizia.

[…]

Il problema dell'edificio urbano è un tema di interesse pubblico che non deve essere liberamente abbandonato nelle mani della speculazione col rischio che anche nell'era nucleare, dove l'uomo sicuramente affronterà anche gli spazi cosmici, si dovrà continuare a rivivere in deprimenti agglomerati di abitazioni."24

Tale documento, in seguito ad un fraintendimento dell'editorialista che non aveva forse ancora ben inteso la differenza tra esperimenti di tipo atomico e nucleare, fu pubblicato come manifesto della "architettura

atomica". Ciò nonostante, all’interno vi sono tutti gli elementi che

successivamente Enzo Venturelli meglio elaborerà nella visione più ampia della città.

Enzo Venturelli, studio per ingresso al tunnel del Monte Bianco, 1957. (Fonte: “E. Venturelli architetto”, ed. dell’Orso, Torino, 1999, pag. 67)

24 Lettera dell’ arch. Enzo Venturelli a proposito del "manifesto dell'architettura atomica", in “Atti e Rassegna tecnica” n. 4, aprile 1958, Società degli ingegneri e degli architetti, Palazzo Carignano Torino, op. cit in “Enzo Venturelli architetto”, ed. Dell’Orso, Torino, 1999, pag. 24.

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"Quasi a gara con quelle grandi correnti funzionaliste che assumono acriticamente ed in modo schematico le idee dei sociologi e degli igienisti del principio del '900 trasformandole tout court in norme di comportamento per i progettisti, sulla scia delle ipotesi di Tony Garnier e Le Corbusier, e nella fiducia di una prorompente gestualità plasmatrice di forme e spazi non aliena dalla cultura figurativa torinese di Spazzapan e Mastroianni, Enzo Venturelli, propone modelli urbani ed abitativi in cui separazione tra traffico veicolare e pedonale, il rigoroso rispetto dei principi del soleggiamento, l'aria, la luce diventano il tema dominante nella realizzazione di immaginari piani urbanistici"25.

L’architetto torinese venne poi viene invitato a Parigi nell'aprile del 1958 presso l'Office National Italien de Turism, ad esporre le sue opere. Jerome Mallquist che così presenta i suoi lavori:

"Il y a peu de temps que deux conception sont dominé en architecture contemporaine: l'architecture fonctionelle-rationelle et san antihése affermissante que la forme d'un édifice doit se déterminer par sa situation du milieu et naturelle. Les adhérents à la première thèse ont soutenu qu'on doit respecter une rigidité et une nudité presque géométrique et que l'édifice doit révélerses structures sans déguisements. Des autres, en soutenant la deuxième opinion, ont affirmé qu'un édifice devrait sa forme relativement à san manière d'exploiter les caractéristiques du milieu de cette localité.

[...]

Ce pendant peu d'architects se sont dédié à l'étude des exigence de l'ère nouvelle dans laquelle le mond est entré violemment en 1945. À ce

Enzo Venturelli, studio per ingresso al tunnel del Monte Bianco, 1957. (Fonte: “E. Venturelli architetto”, ed. dell’Orso, Torino, 1999, pag. 67)

Enzo Venturelli, studio di edifici per il futuro. (Fonte: “E. Venturelli architetto”, ed. dell’Orso, Torino, 1999, pag. 72)

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point an doit insérer la contribution de l'architecte turinois Enzo Venturelli qui très courageusement formule ce qu'ilappelle le style du "temps nucléaire".

[...]

La versatilité de cet architecte se développa graduellement démontrant un grand esprit créateur en anxieux développement.

[...]

En 1953, le très connu sculpteur Mastroianni, lui donnait complète liberté pour lui projeter sa maison-atelier sur la colline turinoise. Cette construction fut définie une "explosion" et elle répond à cette definition puis qu'il y a annulés tous les concepts architectoniques précédents, employant des plans et des angles interrompus, chose pas de tout commune. Cette construction produisit en architecture un movement parallèle à celui post-futuriste en peinture.

Mettant en relief ces nouvelles formes, il met en relief aussi des autres conceptions: il soutient que dans l'ère nucléaire l'architecture doit se renouveler.

Les conditions de la vie d'aujourd'hui, il pense, exigent facilité de mouvement. Notre monde n'est plus statique. Mais comment est-il possible, si les rues rèstent semblables à des vallées bloquées de tous les deux còtés par des édifices, que le traffic réussisse à éviter la congestion dans ces fentes pareilles à des tranchées?

Venturelli, en hasardant une solution radicale, propose que le movement urbain soit complètement libre de constructions et un nouveau type d'édifice soit adopté. Ces nouveaux edifices qu'il propose, sauf les pilastres de support, laisseront le sol urbain libre, et il sauront les étages souperiors detaches en manière de laisser des

Enzo Venturelli, vista prospettica della città del futuro. (Fonte: “E. Venturelli architetto”, ed. dell’Orso, Torino, 1999, pag. 75)

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espaces libres pour séjour à l'ouvert et une plus grands liberté. En meme temps rejoinder une plus ample vision de l'espace actuellement fermée par les rideaux à bloc des édifices. On peut ainsi facilement imaginer camme la ville modern serait transformée dans san aspect. Pour obtenir toujours un plus facile libres mouvement des véhicules sur le sol urbain, Venturelli propose aussi que les edifices representatives soient réalisés avec des structures de soutènement à pont.

Sur un de ses plans, par exemple, cette idée est évidente dans un théatre à forme d'un grand armadille, dans lequel précisément la structure à pont permet une libre circulation au sol, liberté de movement qu'aujourd'hui est essentielle.

Il prévoit aussi un futur avec des édifices qui devront s'éléver détachés du sol. S'éloigner en hauter de la zone des bruits et de l'ai rvicié à cause du trafic, pour rejoindre dans les habitations des visions de l'espace en panoramiques.

[...]

Si toutefois il est un inventeur de plans, d'autre part il présente des affinité avec les innovations architectoniques de Sant'Elia, qui projeta des nouvelles solutions aux problèmes du 1914. Pendant qu'il se différencie des autres pour le fait de s'etre dédié à resoudre des problèmes placé là où c'est urgent et nécessaire une nouvelle adaptation à la vie d'aujourd'hui, problèmes qui sont d'énorme complexité.

Camme résultat il nous donne une direction, une parole et une solution si audacieuse et courageuse, de nous induire à la réflexion et à

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réexaminer nos actuels sentiments. Certaiment cet architecte sera destiné à devenir le précurseur de cette nouvelle architecture"26.

La mostra, presentata successivamente a Milano e a Torino nello stesso anno, non suscitò lo stesso interesse e dibattito critico che si ebbe a Parigi.

Non poteva che essere la capitale della Francia, città dal valore internazionale nel campo dell'arte e dell'architettura, ad accogliere con interesse l'opera di Venturelli. La mostra ebbe infatti un successo internazionale ed ebbe molte furono le recensioni positive sulle

"proposte profetiche" di Enzo Venturelli. Il suo lavoro di architetto-

urbanista venne apprezzato per la qualità dissacrante ed innovativa che avrebbe posto le basi per avanguardie degli anni a venire.

A differenza di quanto avvenne in Italia, leggendo le varie recensioni, si ha la convinzione che le sue tesi assai inusuali vennero prese seriamente come ipotesi da cui far partire dibattiti per il futuro delle metropoli: ... "de ce qu'il nomme l'architecture"nucléaire"; il faut

comprendre une architecture répondant aux besoins du siècle. Cette aspiration n'est pas nouvelle; les solutions de Venturelli le son parfois .

... Venturelli a raison de rechercher tout ce qui peut stimuler

l'imagination des constructeurs... "27.

"Certes, nombre de formes raramente rencontrées dans le batiment sont de nature à surprendre un esprit non prévenu, mais les intentions de l'auteur apparaissent vite et on lui sait gré d'avoir un tel culte de l'espace, de la lumière, de l'air et de la ''fonction"28.

26Jerome Mallquist "Architecture prophétique de Turin", Parigi, 1958, op. cit in “Enzo Venturelli architetto”, ed. Dell’Orso, Torino, 1999, pag. 25. 27A. Chastel, Le Monde, Parigi, 25.4.1958, op. cit in “Enzo Venturelli architetto”, ed. Dell’Orso, Torino, 1999, pag. 27.

185 ... "But it is quite possible that Mr. Venturelli uses all this futuristic

sensationalism basically as a bait to attract the curious who, once they are in the exhibition room, cannot help seeing another side of his work – a very serious, very ingenious and very practical conception of what the future city street may have to be"29.

L’urbanistica spaziale e le utopie sulla pianificazione degli

Nel documento Contaminazioni tra arte e architettura (pagine 180-187)