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La potenzialità della lingua esperanta di superare le barriere linguistiche e di proporre un’identità mondiale seguendo i principi come l’eguaglianza, la non-violenza, il rispetto dell’altro per unire l’umanità hanno da sempre influenzato la Chiesa Cattolica italiana e questo avveniva rispetto alla comunità esperantista reciprocamente53. Mentre i primi sacerdoti vedevano nella lingua “universale” lo strumento perfetto per entrare in

49 Max Hans-Jürgen Mattusch, Ist Esperanto noch aktuell?, BoD – Books on Demand, Norderstedt, 2019, p.148.

50 Intervista con Ivan Orsini, Presidente del gruppo esperantista bolognese GEB, svoltasi il 29/06/2019 a Bologna.

51 Max Hans-Jürgen Mattusch, Ist Esperanto noch aktuell?, BoD – Books on Demand, Norderstedt, 2019, p.151.

52 Intervista con Romano Bolognese e Vito Tornillo, Presidente del gruppo esperantista DLF Bologna, svoltasi il 04/07/2019 a Bologna.

53 GEB - Gruppo Esperantista Bolognese, Chiesa ed Esperanto - Atti del seminario, Storie di alcuni sacerdoti esperantisti, 2018 a cura di Ivan Orsini.

29 contatto con i loro confratelli in tutto il mondo per facilitare la divulgazione dell’apostolato, gli esperantisti speravano di dare alla lingua internazionale un ruolo più ambizioso all’interno della Chiesa. Di conseguenza, quando tra il 1970 e il 1980 la lingua latina iniziava a perdere il predominio nel mondo cattolico emergeva un disputo feroce tra i vescovi cattolici, divisi tra progressisti e conservatori, tra esperantisti e tradizionalisti che erano fortemente contrari all’esperanto. Dopo l’apertura della Chiesa Cattolica di celebrare le messe non solo in latino, ma anche nelle lingue nazionali, il sacerdote Georgo J. Korytkowski che nel 1973 per primo ha esaminato la barriera linguistica nella Chiesa e le prospettive dell’esperanto suggeriva di adottarla come lingua ufficiale. Questo avvenimento, seppur in buona fede, veniva percepita come una minaccia e per niente apprezzata condannando la lingua esperantista uno strumento erroneo e fallace istituendo nel 1976 a iniziativa di Papa Paolo VI la

“Fondazione Latinitas” per favorire lo studio della lingua latina, della letteratura classica e cristiana e del latino medievale e per incrementare l’uso della lingua latina per mezzo della pubblicazione di testi in latino e con altre vie appropriate54.

Se fino agli anni 70 l’esperanto ha goduto un vivace interesse da parte della comunità linguistica a livello mondiale, come si può dedurre dall’intervista col presidente del gruppo esperantista bolognese dott. Ivan Orsini, lo scontro tra gli esperantisti e la Chiesa Cattolica ha sicuramente contribuito a un declino o almeno una stagnazione della attenzione nei confronti della lingua “interreligiosa”. Essa, durante “la questione della lingua” nell’ambito ecclesiastico non è riuscita a imporsi nel varare una determinata politica linguistica emanata, anche se con enorme resistenza, da parte dello Stato della città del Vaticano. Nella pianificazione linguistica, insomma, non è la prima volta che il conservativismo, in questo caso, mondiale avrebbe ostacolato la

“modernizzazione” e “democratizzazione linguistica” di una comunità multietnica.

Quanto all’esperanto, sarà l’affioramento dell’internet che le darà una nuova speranza, se non persino un impulso fondamentale per garantirle una rinascita.

54 GEB - Gruppo Esperantista Bolognese, Chiesa ed Esperanto - Atti del seminario, Adversus Esperantistas, 2018 a cura di Massimo Martiniello.

30 4.6 Ritorno dell’interesse sull’esperanto dall’invenzione dell’Internet

Il tema “Esperanto nell’internet” risulta difficilmente analizzabile dato della immensa presenza nel “World Wide Web”. Nessuno sa con precisione quante pagine in o sull’esperanto siano veramente online e dagli anni Novanta, dall’invenzione dell’internet, il numero delle pagine si è moltiplicato sempre di più, oltre ogni confine.

Per chi desidera saperne di più della lingua, come un ottimo punto di partenza si propone il più importante motore di ricerca google.com. Esso offre da circa 20 anni la possibilità di usare i suoi servizi anche esclusivamente in esperanto scegliendo nelle impostazioni tra una lunga lista di lingue quella inventata da Zamenhof. Anche grazie alla diffusione dell’Unicode, il sistema di codificazione numerico dei caratteri indipendentemente delle lingue, promossa dall’Unicode Consortium55, permette agli utenti di scrivere e leggere in esperanto senza ostacoli56.

Consultando oggi la pagina di Google e digitando il termine “esperanto” nel campo di ricerca compaiono 183 milioni risultati in merito57; una dimostrazione che la lingua esperanta è lungi dall’essere dimenticata. Inoltre, il sistema di traduzione di Google su Internet traduce da e in esperanto, sebbene i risultati lasciano ancora a desiderare.

Per coloro che desiderano di entrare in contatto con altri esperantisti, oltre ai vari servizi di corrispondenza e alle diverse possibilità che offre l’Internet, esiste da decenni un Pasporta Servo, ovvero una rete di persone che parlano l'esperanto e che sono disposti a offrire agli altri esperantisti una sistemazione gratuita per una notte, simile al couch surfing. L’elenco degli indirizzi viene aggiornato ogni anno. Nell'edizione 2017, 974 ospiti si sono registrati in 81 paesi, tra cui 43 dall’Italia58.

Non di rado succede che interessati alla lingua esperanta pronti ad impararla non hanno un contatto diretto con altri esperantisti o associazioni nella loro vicinanza e si trovano isolati. L’accesso all’Internet diventa così un mezzo valido per trovare corsi online che permettono di intraprendere un percorso didattico in modo autonomo.

55 https://www.unicode.org/consortium/consort.html (ultima consultazione 31/07/2019).

56 Bertilo Wennegren, Esperanto im Internet, un articolo uscito in Spracherfindung – Sprachplanung – Plansprachen: Beiträge der 13.Jahrestagung der Gesellschaft für Interlinguistik e.V., Berlin, 2004 redatto da Detlev Blanke, p.93-95.

57 (ultima consultazione 31/07/2019).

58 www.pasportaservo.com (ultima consultazione 31/07/2019).

31 Numerosi sono i corsi che vengono offerti e merita soffermarsi sulla piattaforma online lernu.net, un sito multilingue che informa sull’esperanto e aiuta a impararlo facilmente e gratuitamente59. Lernu.net veniva lanciata nel 2002 e predispone di una nuova versione del percorso formativo dal 2016. Percorsi formativi del tipo eLearning velano ciononostante la difficoltà di migliorare la comunicazione nell’apprendimento di qualsiasi lingua nell’ambito della glottodidattica e di conseguenza lo studente è destinato a dover affrontare enormi problemi nell’apprendere correttamente la pronuncia e l’accento o nell’archiviare l’intonazione appropriata delle frasi; un fatto che ci porta sempre alla stessa domanda quante persone veramente parlino l’esperanto.

Una simile manifestazione del problema ci offre la possibilità di studiare l’esperanto via Duolingo, una piattaforma d’apprendimento linguistico, che dal 2015 offre un corso di esperanto per chi parla l’inglese. Secondo Vito Tornillo del gruppo esperantista DLF Bologna, fino ad oggi si sono iscritti al corso 2.000.000 di utenti di cui 500.000 rimasti attivi60. Un numero che dimostra un enorme interesse per la lingua esperanta e che potrebbe comportare qualche sorprendente cambiamento quanto al multilinguismo mondiale e alla pianificazione linguistica dei governi esposti a rivedere senza sosta la loro politica in merito. Anche se Duolingo dispone di una applicazione per i cellulari permettendo di allenarsi linguisticamente in qualsiasi parte del mondo e in qualsiasi momento della giornata, salvo l’accesso all’internet, le competenze nella comunicazione scritta e orale vengono decisamente meno e di conseguenza come alternativa non resta altro che recarsi presso uno dei più vicini associazioni o gruppi esperantisti che organizzano lezioni presso le loro sedi. Inoltre, congressi, incontri per lo più a livello internazionale consentono di entrare in contatto con altri esperanto-parlanti dando la possibilità di verificare il livello delle proprie competenze linguistiche.

Fondamentale per l’apprendimento di una lingua consta la consultazione di un dizionario nella propria lingua. Il più famoso e più grande dizionario PIV (Plena Ilustrita Vortaro de Esperanto), apparso per la prima volta nel 1970, e che esiste dal Aprile

59 www.lernu.net (ultima consultazione 31/07/2019).

60 Intervista con Romano Bolognese e Vito Tornillo, Presidente del gruppo esperantista DLF Bologna, svoltasi il 04/07/2019 a Bologna.

32 2012 in versione online a cui contenuto hanno contribuito molte persone e organizzazioni come la SAT (Sennacieca Asocio Tutmonda)61, un'associazione globale indipendente e non neutrale di esperanto, fondata nel 1921 come organizzazione del movimento operaio dell'esperanto e considerata l’unico proprietario dell’opera e Edukado@Interreto62, un'organizzazione giovanile neutrale e non governativa che esiste dal 2005, che si occupa prevalentemente della gestione del dizionario online63. Non possono mancare riferimenti a siti che predispongono un ventaglio di possibilità nel caso che qualcuno si volesse informare sulle regole grammaticali della lingua esperanta. Ideata da Bertilo Wennergren e probabilmente la più completa risulta la PMEG (Plena Manlibro de Esperanta Gramatiko)64. L’intera grammatica della lingua si trova online ed è gratuitamente scaricabile. Si tratta di una grammatica ipertestuale interamente in esperanto che è almeno altrettanto dettagliata e ampia come la "Plena Analiza Gramatiko" (1985) di Kalocsay e Waringhien, ma scritta in uno stile molto più comprensibile. Wennergren crede perfino «che con queste due opere grammaticali l'esperanto nel world wide web si trovi in cima a tutte le lingue»65.

Una volta acquisite le competenze linguistiche, al neo-utente della lingua esperanta si offrono diversi mezzi per praticarla e utilizzarla in “Esperantujo”66. Attraverso e-mail, chat, facebook, newsgroups, skype, whatsapp e numerosi altri strumenti di comunicazione il nuovo utente della lingua può iniziare a curare una vivace corrispondenza con esperantisti in tutto il mondo per contrastare un eventuale isolamento.

Per coloro che invece aspirano all’ottenimento di un certificato, dal 2009 è possibile sostenere gli esami internazionali di esperanto nei livelli B1, B2, C1 presso gli istituti di

61 http://www.satesperanto.org/ (ultima consultazione 01/08/2019).

62 https://ikso.net/eo/ (ultima consultazione 01/08/2019).

63 http://vortaro.net/prie (ultima consultazione 01/08/2019).

64 https://bertilow.com/pmeg/ (ultima consultazione 01/08/2019).

65 Bertilo Wennegren, Esperanto im Internet, un articolo uscito in Spracherfindung – Sprachplanung – Plansprachen: Beiträge der 13.Jahrestagung der Gesellschaft für Interlinguistik e.V., Berlin, 2004 redatto da Detlev Blanke, p.98-99.

66 Tradotto dall’esperanto significa “il paese degli esperantisti”, cioè la comunità delle persone che lo parlano o studiano.

33 esperanto nei diversi paesi67 ed essere valutati nelle quattro abilità basiche: lettura e comprensione orale, comunicazione scritta e orale in accordo con il Quadro Comune Europeo di Riferimento per la conoscenza delle lingue68. In Italia è l’IIE (Istituto Italiano di Esperanto) che «favorisce, disciplina e controlla, dal punto di vista didattico e linguistico, l'insegnamento e le applicazioni dell'Esperanto, nel rispetto del Fundamento e delle direttive della Akademio»69. Nel decennio 2009-2018 sono stati promossi 690 partecipanti: 566 hanno sostenuto l’esame di 1° grado, 91 quello di 2° e 33 quello di 3°

grado.

Prendendo in considerazione le analisi sulla presenza della lingua esperanta nel world wide web possiamo senz’altro constatare un ritorno dell’interesse per la medesima.

67 In Italia: L'Istituto Italiano di Esperanto (I.I.E.), fondato il 20 aprile 1912 con la denominazione di 'Cattedra Italiana di Esperanto'.

68 https://lernu.net/it/esperanto (ultima consultazione 01/08/2019).

69 http://www.esperanto.it/iie/ (ultima consultazione 01/08/2019).

34 5 La diffusione della lingua Esperanto sul territorio italiano

La più grande organizzazione internazionale degli esperanto-parlanti è l’Universala Esperanto Asocio (UEA) che ha come obiettivo non solo di diffondere l'esperanto, ma anche di suscitare discussioni sul problema linguistico del mondo e di attirare l'attenzione sulla necessità d’uguaglianza linguistica. Essa si impegna di diffondere l'uso della lingua internazionale esperanto, di lavorare per la soluzione del problema linguistico nelle relazioni internazionali e facilitare la comunicazione internazionale, di facilitare le relazioni spirituali e materiali tra le persone, indipendentemente da nazionalità, razza, genere, religione, politica o lingua e di promuovere un forte senso di solidarietà tra i suoi membri e sviluppare comprensione e apprezzamento per gli altri popoli.

L'attenzione speciale dell'UEA è la diffusione dell'esperanto in paesi e parti del mondo dove non esiste ancora alcun movimento indipendente e il collegamento di attivisti in quei paesi con il movimento mondiale. Inoltre, ha rappresentato a lungo il movimento dell'Esperanto presso organismi internazionali come le Nazioni Unite, l'UNESCO, il Consiglio d'Europa, ecc.

L'UEA è una grande casa editrice essendo il principale distributore dei libri in esperanto. Dispone di una segreteria congressuale ed è un centro informazioni.

Possiede un'importante biblioteca e la sua rete di attivisti è la più grande e internazionale del movimento70.

La sezione giovanile dell’UEA è TEJO (Tutmonda Esperantista Junulara Organizo), l’Organizzazione Mondiale della Gioventù Esperantista, con iscritti e sezioni nazionali presenti in circa 50 paesi. Oltre gli scopi già menzionati in merito alle attività dell’UEA, alla TEJO si aggiungono altre due: aiutare la gioventù ad avere un ruolo attivo nella costruzione di una società inclusiva, internazionale, dove vi sia intercomprensione e rispetto dei diritti e fornire il movimento esperantista di forze giovanili71.

70 https://uea.org/ (ultima consultazione 03/08/2019).

71 https://www.tejo.org/ (ultima consultazione 03/08/2019).

35 5.1 Associazioni nazionali

Le associazioni che rappresentano le organizzazioni mondiali l’UEA e la TEJO in Italia sono la FEI (Federazione Esperantista Italiana) e la IEJ (Gioventù Esperantista Italiana), con sede a Milano e diretti rispettivamente dalla presidentessa Michela Lipari e il presidente Emanuele Regano. Essi si impegnano di promuovere la lingua esperanta su tutto il territorio italiano e accomunano tutte le altre associazioni regionali e locali.

Siccome la Chiesa Cattolica ha avuto un ruolo importante nella diffusione della lingua esperanta merita soffermarsi sulle associazioni esperantisti di stampo cristiano. Oltre la FEI e la TEJO risulta l’IKUE (Internacia Katolika Unuiĝo Esperantista), l’Unione Esperantista Cattolica Internazionale, con sede a Roma il punto di riferimento per gli esperantisti cattolici. Strettamente legati al Vaticano aggiornano i loro seguaci sulle attività della Chiesa Cattolica mediante la rivista “Espero Katolika” (dal 1903) e le trasmissioni in esperanto messe in onda dalla Radio Vatikana (dal 1977). La sezione italiana dell’IKUE è l’Unione Esperantista Cattolica Italiana (UECI) con sede a Sesto San Giovanni. Obiettivi degli esperantisti cattolici sono l’adempimento del comando di Gesù Cristo: "Andate in tutto il mondo e predicate il Vangelo a ogni creatura"

attraverso l'esperanto, la dimostrazione dell'unità della Chiesa usando la lingua internazionale, il contribuire alla realizzazione della comprensione umana, della fratellanza e della pace e l’adoperarsi "affinché tutti siano uno"72.

Tra le associazioni più importanti non può mancare la Sennacieca Asocio Tutmonda (SAT) con sede a Parigi, la più importante organizzazione mondiale di lavoratori esperantisti che raggruppa persone generalmente con opinioni di sinistra, di ogni tendenza ideologica, che trovano la propria unità in un’azione comune. La SAT è un’associazione mondiale con struttura anazionale (non nazionale). Questo vuol dire che le persone aderiscono direttamente in forma individuale, e non attraverso un’altra organizzazione, come ad esempio un’associazione nazionale. Nella SAT non si presta alcuna attenzione alla nazionalità dei membri73.

Particolarmente rimarchevole si presenta l’IFEF (Internacia Fervojista Esperanto-Federacio), l’Associazione Internazionale Ferrovieri Esperantisti che raggruppa

72 www.ikue.org (ultima consultazione 04/08/2019).

73www.satesperanto.org (ultima consultazione 01/08/2019).

36 associazioni nazionali e membri individuali in decine di paesi al mondo74. Lo scopo dell’IFEF è di diffondere e applicare l'esperanto nelle amministrazioni ferroviarie e negli ambienti e circoli ferroviari attraverso il loro motto: Le rotaie uniscono i paesi, l’Esperanto i popoli.

5.2 Associazioni locali

Tra le associazioni esperantiste locali spiccano il Circolo Esperantista Milanese75 che è stato fondato nel 1906 e che organizza incontri, dibattiti, conferenze, corsi d'apprendimento della lingua esperanto, l’Esperanto Centro Torino “Giorgio Canuto”, fondato nel 1913; Gruppo Esperantista Bolognese “Achille Tellini 1912” e DLF – Dopolavoro Ferroviario, Gruppo Roma Esperanto-Centro "Luigi Minnaja" o l’Associazione Esperantista Triestina. Ma esistono anche gruppi e circoli a Vercelli, Brescia, Bergamo, Mantova, Sondrio, Bolzano, Trento, Treviso, Udine, Venezia, Verona, Vicenza, Ancona, Parma, Fidenza, Reggio Emilia, Genova, Chiavari, Massa-Carrara, Firenze, Grosseto, Livorno, Pisa, Lucca, Pistoia, Frascati, Pescara, Chieti, Campobasso, Salice Salentino, Bari, Napoli e Catania76. Da questo elenco delle città in cui si trovano gruppi esperantisti si deduce che il movimento esperantista italiano dispone di una ampia rete di attivisti che permette ognun neo-interessato di informarsi, di aderire a uno dei gruppi e di intraprendere gratuitamente un corso di esperanto.

5.3 Congressi e Seminari

Per tutti quelli che hanno voglia di approfondire l’argomento Esperanto a livello interpersonale si offre la possibilità di partecipare a una vasta gamma di congressi, seminari, eventi e incontri organizzati a livello mondiale o nazionale.

Nel 2019, il congresso dell’UEA si è svolto a Lahti, Finlandia e il prossimo ci sarà a Montreal, in Canada. Degno di nota risulta il fatto che negli ultimi due decadi si sono svolti congressi a Seoul, Buenos Aires, Hanoi, Havana e Yokohama che indica un interesse crescente per la lingua in Asia e nell’America del Nord e Sud. In Slovacchia è

74 www.ifef.free.fr (ultima consultazione 04/08/2019).

75 http://milano.esperantoitalia.it/ (ultima consultazione 04/08/2019).

76 http://www.esperanto.it/gruppi.htm (ultima consultazione 04/08/2019).

37 avvenuto il congresso di TEJO di quest’anno, la FEI organizza il suo 86esimo congresso a Trieste77 e l’IFEF il 71enismo a Malaga78; troppi da elencare tutti qui.

Numerosi sono anche i seminari sulla lingua internazionale organizzati in tutto il mondo. Basta sapere che l’Esperantujo offre a tutti e tutte l’occasione giusta per entrare in contatto con persone con lo stesso scopo: di diffondere la lingua esperanta non solo a livello mondiale, ma anche in Italia.

77 https://esperantotrieste.altervista.org/ (ultima consultazione 04/08/2019).

78 https://www.dlf.it/cultura-e-spettacolo/3995-congresso-dei-ferrovieri-esperantisti.html (ultima consultazione 04/08/2019).

38 6 Conclusioni

Questo studio ha cercato di mettere in evidenza la diffusione della lingua esperanta sul territorio italiano. A tal fine, è stata condotta un’indagine sull’origine della lingua pianificata, sul suo inventore Zamenhof, su alcune caratteristiche della grammatica, sullo sviluppo storico della lingua internazionale in Italia e sulle associazioni che costituiscono i pilastri di una rete di attivisti che affermano il diritto di credere a una democratizzazione linguistica non solo in Italia, ma in tutto il mondo.

Dalle risposte ottenute si evince che Zamenhof, in primis oftalmologo, ha escogitato una lingua che ha dimostrato di essere di facile apprendimento e di prestarsi perfettamente come lingua ponte nell’ambito della pianificazione linguistica non solo a livello mondiale. La motivazione principale di Zamenhof d’inventare la lingua esperanta non è stata del tipo linguistico, ma piuttosto umano cercando una soluzione per le tensioni tra le etnie e religioni che mettevano e ancora mettono l’equilibrio del mondo continuamente alla prova. Proprio per questa ragione, attribuendole un’identità, un’anima la lingua esperanta è diventata la lingua con più successo tra tutte le lingue pianificate e ha contribuito fortemente alla diffusione di essa sul territorio italiano influenzando non poco la Chiesa Cattolica.

Attraverso un ripasso di alcune regole grammaticali della lingua è stata confermata la semplicità della struttura della lingua e le radici lessicali, per lo più selezionate da lingue romanze, facilitano ulteriormente l’apprendimento per neo-utenti della lingua situati nelle zone italofone.

La storia e lo sviluppo della lingua internazionale sul territorio italiano hanno fatto emergere le grandi difficoltà che la lingua ha dovuto affrontare durante le guerre mondiali. Solo nel secondo dopoguerra l’esperanto ha vissuto un vero boom che ha condotto alla nascita di numerose associazioni prevalentemente nel Nord del paese garantendo una vivace corrispondenza linguistica tra esperantisti in tutto il mondo.

Anche se negli anni 80 si assisteva a un calo dell’interesse per la lingua esperanta, al più tardi con l’invenzione dell’internet si affermava una promettente ripresa per il futuro. Tuttavia, non è stato possibile di individuare un numero autentico degli utenti della lingua esperanta sul territorio italiano e troppo difficile risultava anche la

39 missione di inquadrare i livelli delle loro conoscenze linguistiche. Una raccomandazione per ulteriori ricerche future potrebbe essere proprio quella di trovare dei metodi per il censimento dei parlanti di una lingua pianificata.

40 7 Bibliografia

Redatto da Detlev Blanke, Spracherfindung – Sprachplanung – Plansprachen: Beiträge der 13.Jahrestagung der Gesellschaft für Interlinguistik e.V., Berlin, 2004, Interlinguistische Informationen: Mitteilungsblatt der Gesellschaft für Interlinguistik e.V. (GIL)

Blanke Wera, Esperanto-Terminologie und Terminologiearbeit, Mondial, 2008, New York

D’Achille Paolo, L’italiano contemporaneo, Società editrice il Mulino, Bologna, Terza edizione 2010

Dell’Aquila Vittorio, Iannàccaro Gabriele, La pianificazione linguistica, Garocci editore, 2004, Roma

GEB - Gruppo Esperantista Bolognese, Chiesa ed Esperanto - Atti del seminario, 2018, a cura di Ivan Orsini e Massimo Martiniello

Haarmann Harald, Weltgeschichte der Sprachen, Beck, München, 2006

Mattusch Max Hans-Jürgen, Ist Esperanto noch aktuell?, BoD – Books on Demand, Norderstedt, 2019

Migliorini Bruno, Manuale di Esperanto, Cooperativa Editoriale Esperanto, Milano, 1995

Minnaja Carlo, Lazzaro Ludovico Zamenhof – Antologia, Federazione Esperantista Italiana, Milano, 2009

Minnaja Carlo, L’esperanto in Italia, Il Poligrafo, Padova, 2007

Willkommen Dirk, Esperanto-Grammatik: eine Lerner- und Referenzgrammatik, Helmut Buske Verlag, Hamburg,

41 8 Sitografia

https://www.ethnologue.com/language/epo (consultato l’08/07/2019)

https://www.lavocedinewyork.com/onu/2015/07/20/obiettivo-18-per-lonu-esperanto-la-lingua-comune-della-specie-umana/ di Giorgio Pagano, pubblicato il 20/07/2015 (consultato l’08/07/2019)

http://www.karapaco.de/kioestas.html apparso su un volantino del Deutschen Esperanto-Bundes e.V. und der Deutschen Esperanto-Jugend e.V. così come nella brochure "Freunde in allen Erdteilen" (consultato il 09/07/2019)

https://bertilow.com/pmeg/gramatiko/vortordo/frazpartoj.html (consultato il

https://bertilow.com/pmeg/gramatiko/vortordo/frazpartoj.html (consultato il

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