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MULTIFUNZIONALITÀ AGRICOLA

Riduzione dei gas serra e tutela della biodiversità

Nel marzo 2007 l’UE si è impegnata a ridurre entro il 2010 le emissioni di gas serra del 20%, ad aumentare l’efficienza energetica del 20% e a contare su un mix energetico prove- niente per il 20% da fonti rinnova- bili; tra queste l’8% dovrà essere ge- nerato da biomasse e biocarburanti, arrivando a fissare per i carburanti “verdi” un minimo obbligatorio pari al 10% del mercato dei carburanti tradizionali. Gli obiettivi comunitari lasciano ai paesi membri piena fa- coltà di scelta del proprio mix ener- getico, a fronte della messa a punto di piani nazionali con obiettivi spe- cifici per elettricità, biocarburanti e riscaldamento.

Il 2 aprile 2007 è nato in Italia il mercato volontario nazionale per l’acquisto e la vendita dei diritti di emissione di CO2 delle grandi

Attuazione della Rete Natura 2000 in Italia

Regione ZPS Superficie ZPS SIC Superficie SIC (n. siti) (ha) (n. siti) (ha)

Piemonte 37 96.387 124 224.937 Valle d’Aosta 5 94.647 28 105.730 Lombardia 62 203.749 193 224.197 Trentino-Alto Adige 31 116.453 192 301.443 Veneto 67 331.505 100 367.765 Friuli-Venezia Giulia 7 99.002 56 132.372 Liguria 7 19.615 125 145.428 Emilia-Romagna 74 174.419 127 223.821 Toscana 61 126.861 120 282.513 Umbria 7 47.092 98 109.670 Marche 29 121.660 80 102.605 Lazio 42 402.870 183 143.175 Abruzzo 5 342.520 53 252.585 Molise 25 41.568 88 100.967 Campania 28 215.762 106 363.211 Puglia 16 207.126 77 465.448 Basilicata 17 35.592 47 55.461 Calabria 6 262.255 179 85.609 Sicilia 29 364.776 218 384.887 Sardegna 15 51.207 92 426.256 ITALIA 570 3.355.066 2.286 4.498.080

industrie gestito dal Gestore del mercato elettrico; nel maggio 2007 la Commissione europea ha accolto il piano italiano 2008-2012 per ri- durre l’emissione dei gas serra, au- torizzando un’assegnazione annua di 195,8 milioni di tonnellate di CO2.

La salvaguardia della biodiversità è una delle priorità individuate nel bi- lancio di medio termine del VI Pro- gramma comunitario di azione in materia di ambiente 2010-12. Se- condo l’Unione mondiale per la con- servazione della natura, le specie animali e vegetali a rischio di estin- zione sono 16.119, di cui 600 nella UE e 266 in Italia. Nel 2006 la UE ha adottato cinque strategie temati- che per interventi futuri in materia di inquinamento atmosferico, am- biente marino, ambiente urbano, uso delle risorse e rifiuti; ha ratifica- to l’Accordo sulla conservazione de- gli uccelli acquatici migratori; ha

firmato il protocollo di attuazione della Convenzione delle Alpi sull’a- gricoltura di montagna e ha emana- to la direttiva 118 sulla protezione delle acque sotterranee dall’inquina- mento.

I finanziamenti comunitari per l’ambiente

Lo strumento finanziario di sostegno alla politica ambientale della UE è LIFE, suddiviso per tematiche di progetti: natura, ambiente e paesi terzi. L’Italia, nel 2006, ha benefi- ciato di 7 progetti finanziati per LI- FE Ambiente (7,2 milioni di euro) e 4 per LIFE Natura (3,3 milioni di euro) per la tutela della biodiversità, la conservazione di habitat costieri e fluviali e la salvaguardia dei rapaci. Per il periodo 2007-13 la UE ha stanziato 2,1 miliardi di euro per il nuovo programma LIFE+, in vigore dal 12 giugno 2007.

La rete Natura 2000, estesa anche alle aree marine, è costituita dalle aree destinate alla conservazione della diversità biologica e alla tutela di habitat e specie animali e vegeta- li; essa comprende 5.501 Zone di protezione speciale (ZPS), pari a 454.723 kmq terrestri (9,9% del territorio UE) e 65.111 kmq mari- ni, e 20.862 Siti di importanza co- munitaria (SIC), pari a 560.445 kmq terrestri (12,2% del territorio UE) e 77.807 kmq marini. Per la gestione della Rete Natura 2000 e delle reti ecologiche nazio- nali, nella programmazione 2007- 13 gli Stati membri devono utiliz- zare e integrare più fondi (struttu- rali, sviluppo rurale, LIFE+); dal 1° gennaio 2007, inoltre, gli agri- coltori beneficiari di indennità per le aree Natura 2000 nell’ambito dei PSR, devono rispettare gli impegni di condizionalità definiti in ambito PAC.

La politica nazionale a favore dell’ambiente

Il ministero dell’Ambiente ha accele- rato il percorso di istituzione per nuove aree marine e per la tutela delle coste ed ha ottenuto il coordi- namento dell’Istituto nazionale di fauna selvatica. Al dicastero sono stati assegnati, per il 2007, 490 mi- lioni di euro per il Fondo per la dife- sa del suolo e la tutela dell’ambiente, di cui 200 per la difesa del suolo, 100 per interventi di bonifica e ripri- stino ambientale, 70 per migliorare la qualità dell’aria e ridurre le polve- ri sottili, 51 per la tutela dal rischio idrogeologico e oltre 20 per interven- ti a difesa del mare. La legge 266/06 (finanziaria 2007) ha assegnato al Fondo per la montagna 25 milioni di euro, ha attribuito alle Regioni la re- sponsabilità diretta nella gestione dei siti Natura 2000, ha aumentato i fondi per i parchi, ha lanciato il pro-

gramma straordinario di demolizio- ne delle opere abusive nelle aree pro- tette (9 milioni di euro fino al 2009)

e un piano d’azione per acquisti ver- di della pubblica amministrazione; la legge, inoltre, ha istituito il Fondo

1.438 265 554 2.170 146 1.644 2.124 932 623 5.732 1.343 2.821 Nord Centro Sud ITALIA Totale Superficie di mare Parchi nazionali Superficie delle aree naturali protette in Italia*

* Migliaia di ettari, censimento 2003. Fonte: ISTAT, Italia in cifre 2007.

per lo sviluppo sostenibile, il Fondo per la mobilità sostenibile ed il Fon- do rotativo per Kyoto, dotati rispetti- vamente di 75, 270 e 600 milioni di euro fino al 2009, e il Fondo per l’acqua, alimentato con un contribu- to sulle bottiglie di plastica.

Biodiversità: aree protette e rete ecologica nazionale

L’Italia ha aderito per primo tra gli Stati membri dell’UE all’iniziativa internazionale Countdown 2010 che coinvolge 188 paesi, per frenare la perdita della biodiversità: su un to- tale di 198 habitat presenti in Euro- pa ed elencati dalla direttiva Habi- tat, 127 sono nel nostro paese, di cui

43 sono a rischio tra ambienti umidi paludosi e costieri, macchia medi- terranea e foreste ripariali. L’Italia ha anche promosso una Carta per le 50 zone umide che interessano 58.507 ettari, riconosciute nell’am- bito della Convenzione internazio- nale di Ramsar.

Le aree naturali protette (la lista è sul sito www.minambiente.it) e le numerose altre zone tutelate copro- no una superficie di 5,7 milioni di ettari, pari al 19% della superficie territoriale; la superficie a mare tu- telata è di 263.415 ettari e rappre- senta il 3,8% delle acque costiere nazionali; ad essa si aggiungono i 2,5 milioni di ettari marini del san-

tuario dei mammiferi marini che interessa Liguria, Sardegna e To- scana).

Aree protette di recente istituzione

• Parco naturale dei Colli di Berga- mo (Lombardia)

• Parco naturale Nord Milano (Lom- bardia)

• Riserva naturale regionale orien- tata dei Laghi di Conversano e Gravina di Monsignore (Puglia) • Riserva naturale speciale e zona di

salvaguardia di Fontana Gigante (Piemonte)

• Riserva naturale speciale e zona di salvaguardia della Palude di San Genuario (Piemonte).

La produzione

Il ruolo delle fonti energetiche rinno- vabili (FER) - eolica, geotermica, idroelettrica, fotovoltaica e biomasse - sul totale del fabbisogno energetico europeo è ancora piuttosto contenu- to nonostante l’importanza che po- tenzialmente la Commissione gli ri- conosce sia per la sicurezza dell’ap- provvigionamento che nel contrasta- re il cambiamento climatico in atto. Nel 2005, la biomassa solida per la produzione di energia elettrica ha raggiunto i 58,7 Mtep, con Francia, Svezia, Germania e Finlandia prin- cipali produttori (EurObserv’ER, 2006). La produzione UE di biogas da deiezioni animali e rifiuti è stata di 4,7 milioni di tonnellate, per oltre il 47% prodotta da Regno Unito e Germania (EurObserv’ER, 2006). Due terzi di biogas sono utilizzati per la produzione di energia elettrica e un terzo per la produzione di ener-

gia termica, mentre ancora residuale è la trasformazione in carburante per autotrazione. La produzione UE di biocarburanti è stata di 3,9 milio- ni di tonnellate (EBB 2006). L’Italia si è collocata al terzo posto dopo Germania e Francia, con 396.000 tonnellate di biodiesel, di cui l’80%

proveniente da oli di colza e girasole importati; gli ettari nazionali colti- vati a oleaginose sono stati appena 70.000. La produzione UE di bioe- tanolo è alquanto modesta, con qua- si 1,5 milioni di tonnellate comples- sive di Etbe, a cui hanno contribuito Spagna, Svezia, Germania, Francia

36,9% 18,2% 24,0% 14,4% 6,5% Petrolio Combustibili solidi Gas naturale Nucleare Rinnovabili Biomassa e rifiuti 4,2% Idrica 1,7% Eolica 0,3% Geotermica 0,3% Solare 0,04% Fonti energetiche dell’UE-25, 2005

8,6% 36,0% 43,1% 6,8% 5,5% Solidi Gas Petrolio Rinnovabili

Energia elettrica importata Produzione energetica italiana per fonte, 2005

e Polonia, mentre irrisoria è stata la produzione in Italia, con appena 8.000 tonnellate.

Secondo il Gestore dei servizi elettri- ci, la produzione di energia elettrica da FER in Italia, nel 2006, è stata di 52,3 miliardi di kilowattora (+4,5% rispetto al 2005), il 12,8% prodotta da biomasse e rifiuti. Gli incrementi maggiori si sono avuti nell’eolico (+37%), nel fotovoltaico (+12,9%) e nell’energia da biomasse (+9,2%). La politica di incentivazione delle filiere agro-energetiche La Finanziaria 2007 propone un quadro organico di interventi fina- lizzato allo sviluppo della filiera agro-energetica, dall’agricoltura al- l’industria di trasformazione. Gli in- terventi si focalizzano, in particola- re, sul rafforzamento degli obblighi legati al raggiungimento degli obiet- tivi di Kyoto; sulla creazione di un

mercato delle agro-energie, attraver- so l’obbligo di immissione in com- mercio di quantitativi di biocarbu- rante di origine agricola.

Nel gennaio 2007 è stato sottoscritto il primo contratto quadro nazionale per la produzione di biodiesel da se- mi oleosi prodotti da terreni eleggi- bili a uso energetico o set-aside, pre-

vio idoneo processo industriale di trasformazione; l’obiettivo, per il 2007, è quello di estendere la colti- vazione di oleaginose a fini energeti- ci - colza, girasole, brassica e soia - su una superficie di 70.000 ettari (circa 70.000 tonnellate di biodie- sel) per poi raggiungere i 240.000 ettari nel 2010.

La superficie forestale nazionale è valutata dall’ISTAT in poco più di 6,8 milioni di ettari pari a circa il 25% del territorio italiano. Su una differente base metodologica di rile- vamento, l’Inventario forestale na- zionale e del carbonio (IFNC) attri- buisce invece alle foreste una super- ficie superiore ai 10 milioni di etta- ri, pari al 34,7% del territorio na- zionale. Nel solo decennio 1990- 2000, il tasso di espansione forestale è stato stimato intorno allo 0,3% annuo, a fronte di una media euro- pea dello 0,1%. La graduale crescita delle foreste è avvenuta soprattutto a discapito di pascoli e aree agricole. Più del 50% della superficie foresta- le nazionale risulta governata a ce- duo e ceduo composto, in particola- re nelle regioni del Centro Italia. Le fustaie sono invece rappresentate per quasi il 46% da formazioni pure di conifere, le più produttive localiz- zate nelle regioni del Nord-Est. Il

60% dei boschi produttivi si trova in montagna e il 35% in collina. In pianura prevale l’arboricoltura da legno, costituita da impianti artifi- ciali con specie a rapido accresci- mento a turno breve. Negli ultimi venti anni la loro produzione è pas- sata da 136.581 ettari del 1982 ai 94.871 ettari del 2004. Le foreste italiane appartengono per il 60% ai privati, con notevoli differenze nel grado di frammentazione e nella ti- pologia di gestione e conseguente

produttività. Nel 2004, sono state rilasciate più di 95.000 autorizza- zioni di taglio, di cui circa 86.000 per le proprietà private le cui taglia- te medie risultano inferiori all’etta- ro. Le regioni con il maggior nume- ro di tagliate e la maggior superficie soggetta a taglio presentano un indi- ce di boscosità elevato (Calabria, Trentino, Lombardia). L’intensità dei tagli risulta più elevata in regio- ni meno boscose, quali Umbria, La- zio, Molise e Campania.

Superficie forestale per zona altimetrica, 2005 (%)

Montagna Collina Pianura

Fustaie di conifere 81,4 15,1 3,4 Fustaie di latifoglie 57,7 31,1 11,3 Cedui semplici 56,0 41,1 2,9 Cedui composti 49,3 46,4 4,3 Macchia meditterranea 10,0 77,1 12,9 ITALIA 59,2 35,6 5,1 Fonte: ISTAT.

La salute del patrimonio forestale italiano

La Rete nazionale per il controllo degli ecosistemi forestali evidenzia una situazione preoccupante per ol- tre un quarto della superficie fore- stale nazionale. Nei 255 punti di os- servazione monitorati dal Corpo fo- restale dello Stato (circa 7.000 al- beri), si rileva una defoliazione con intensità media pari a circa il 25% della chioma nel 40% dei casi. Tra le patologie e i danni più comuni si annoverano gli attacchi di parassiti, che interessano il 9% dei boschi, se- guiti dai danni provocati da eventi meteorici o climatici intensi (5,6%) e da pascolo o selvaggina (3,2%). Questi fenomeni hanno interessato soprattutto i consorzi di latifoglie. La più evidente minaccia degli ecosi- stemi forestali rimane comunque il fuoco, con circa 11.000 incendi al- l’anno ed una media di 50.000 ha Superficie percorsa dal fuoco e numero di incendi boschivi, 2006

Superficie percorsa dal fuoco (ha)

Numero incendi Area Area non Totale Media boscata boscata (ha/n)

Piemonte 280 835 340 1.175 4,2 Valle d'Aosta 19 64 28 92 4,8 Lombardia 156 253 557 810 5,2 Trentino-Alto Adige 64 4 2 6 0,1 Veneto 49 37 42 79 1,6 Friuli-V.G. 118 224 232 456 3,9 Liguria 379 1.148 399 1.547 4,1 Emilia-Romagna 65 86 69 155 2,4 Toscana 491 390 221 611 1,2 Umbria 71 84 103 187 2,6 Marche 35 71 20 91 2,6 Lazio 274 1.024 898 1.922 7,0 Abruzzo 56 158 182 340 6,1 Molise 57 56 157 213 3,7 Campania 471 1.015 1.208 2.223 4,7 Puglia 307 992 2.142 3.134 10,2 Basilicata 153 562 505 1.067 7,0 Calabria 983 2.834 5.122 7.956 8,1 Sicilia 935 4.682 8.788 13.470 14,4 Sardegna 680 1.903 2.509 4.412 6,5 ITALIA 5.643 16.422 23.524 39.946 7,1

danneggiati o distrutti. Le regioni del meridione rimangono le più colpite ed in particolare le isole maggiori. In genere la superficie maggiormente interessata è rappresentata dalla for- ma di governo a ceduo. Fra le fu- staie, quelle di conifere presentano la maggior vulnerabilità ed in partico- lare le pinete costiere di pino maritti- mo, domestico e d’Aleppo.

120.000 100.000 80.000 60.000 40.000 20.000 0 1970 0 2.000 4.000 6.000 8.000 10.000 12.000 14.000 16.000 18.000 20.000 Numero incendi Ettari 1975 1980 1985 1995 1995 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006

Superficie boscata (ha) Superficie non boscata (ha) Numero di incendi Superficie percorsa dal fuoco e numero incendi

L’uso di pesticidi nell’agricoltura ita- liana è in graduale diminuzione: nel- l’arco di 15 anni è diminuito media- mente del 35%, soprattutto per in- setticidi (-46%) e fungicidi (-39%). Questo andamento è riconducibile a diversi fattori: alle condizioni cli- matiche favorevoli e alla tipologia delle colture, allo sviluppo di pro- dotti con molecole innovative e a bassi dosaggi di impiego, alla for- mazione e sensibilizzazione degli imprenditori agricoli.

Nel 2006, il minor utilizzo di fun- gicidi rispetto all’anno precedente (-13,1%) è dovuto alle nuove strate- gie di difesa delle colture, mentre la riduzione della superficie coltivata a bietola, per effetto della riforma del- la OCM zucchero, ha contribuito al calo dell’uso di diserbanti (-1,5%). Il mix di sostanze attive utilizzate, pari a 92.217 tonnellate, si è ridotto com- plessivamente del 10,3%. Si confer- ma, come per l’ultimo triennio, la

3,1 40,2 8,0 19,5 21,4 5,6 46,3 7,1 22,1 21,7 5,1 44,2 5,7 22,0 20,9 3,6 39,8 5,7 22,7 19,7 41,4 3,5 4,7 23,6 21,2 2006 2005 2004 2003 2002

Altri Fungicidi Fumiganti e nematocidi Insetticidi, acaricidi Diserbanti Evoluzione dell’utilizzo di fitofarmaci (000 t)

Fonte: Agrofarma, dati riferiti alle aziende associate.

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