PATOLOGIE DEL CONTENUTO SCROTALE E LORO DIAGNOSI ECOGRAFICA
4.2 Patologie acquisite
4.2.4 Neoplasie testicolar
I tumori testicolari sono molto comuni nei cani di oltre 10 anni di età, secondari soltanto a quelli cutanei. Nella maggior parte dei cani, costituiscono un riscontro incidentale in corso di esame fisico o ecografico39.
I tre tipi di tumori principali del testicolo sono quelli che traggono origine dalle cellule germinali, dalle cellule del Sertoli o dalle cellule interstiziali endocrine e sono, nella maggior parte dei casi, di natura benigna40. Occasionalmente, si osservano anche neoplasie che partono dalle strutture mesenchimali del testicolo oppure di origine metastatica6.
Le neoplasie della linea germinale sono il seminoma, il teratoma e altri tipi meno comuni come il carcinoma embrionale.
I seminomi rappresentano il secondo tumore testicolare più frequente nel cane, con un’incidenza del 31%, e possono insorgere sia in testicoli regolarmente discesi che in quelli criptorchidi. Le cellule neoplastiche sono costituite da grossi elementi poliedrici, talvolta tondeggianti, con un grande nucleo, di dimensioni variabili e citoplasma ridotto. Queste possono localizzarsi a livello intratubulare o diffondersi all’intero parenchima del testicolo. Spesso in caso di seminoma sono presenti aggregati linfoidi attorno ai vasi sanguigni, i quali rappresentano un valido ausilio diagnostico6. I noduli si presentano di dimensioni variabili da 1 a 10 cm di diametro, con una superficie liscia, biancastra o grigio-rosata e una consistenza soffice. Le metastasi sono rare e si riscontrano nel 15-20% dei casi a livello dei linfonodi regionali e nel 6-10% dei casi in altre sedi.
I soggetti che presentano questo tipo di neoplasia possono presentare alopecia e iperpigmentazione del tronco, patologia prostatica e diabete non-insulino dipendente37.
I teratomi prendono origine dalle cellule germinative primordiali totipotenti, sono poco comuni, soprattutto nel cane, e nella maggior parte dei casi sono a carico di testicoli criptorchidi. Sono neoplasie di grosse dimensioni, cistiche o policistiche, e possono contenere frammenti riconoscibili di peli, muco, ossa e denti. Istologicamente
60 contengono elementi cellulari derivanti da almeno due dei tre foglietti embrionali. La maggior parte dei teratomi sono costituiti da cellule ben differenziate e sono benigni6. I tumori delle cellule del Sertoli, detti anche Sertoliomi hanno un’incidenza, nel cane, del 44%. Più del 50% di questi si riscontrano a carico dei testicoli ritenuti.
Hanno una crescita lenta e un diametro variabile tra 0,1 e 5 cm, che può arrivare a 10 cm nei testicoli criptorchidi37. Si presentano come noduli consistenti con una superficie compatta, biancastra o giallo chiaro, lobulata per la presenza di setti fibrosi e possono causare un aumento del volume e della consistenza del testicolo interessato. Possono, inoltre, invadere il funicolo spermatico e molto raramente metastatizzare ai linfonodi regionali, polmoni e milza. Le cellule neoplastiche, caratterizzate da un maggior pleomorfismo rispetto a quelle normali, tendono a disporsi a palizzata lungo lo stroma fibroso o a formare strutture tubulari. Oltre agli effetti dell’invasione locale e della compressione esercitata dalla neoplasia sui tessuti circostanti, un’altra importante conseguenza dei tumori delle cellule del Sertoli è rappresentata dagli effetti femminilizzanti conseguenti alla secrezione di estrogeni, propria di circa un terzo di questi tumori. La sindrome femminilizzante è caratterizzata da alopecia simmetrica di torace e fianchi, iperpigmentazione della cute dell’inguine, ginecomastia, metaplasia squamosa e cheratinizzazione della mucosa della prostata e atrofia del testicolo controlaterale. Nei casi più gravi l’iperestrogenismo comporta mielotossicità con l’istaurarsi di anemia non rigenerativa, granulocitopenia e trombocitopenia6.
I tumori delle cellule interstiziali di Leydig detti anche Interstiziomi, riguardano soprattutto i testicoli scrotali e sono quasi sempre benigni. Si tratta di noduli di piccole dimensioni (0,1-2 cm di diametro), di forma sferica e ben delimitata, soffici, friabili, con un caratteristico colore ambraceo o arancio, che spesso presentano emorragie37. Microscopicamente le cellule neoplastiche sono grandi, poliedriche o fusiformi, con abbondante citoplasma finemente vacuolizzato e contenente pigmenti brunastri; queste si dispongono in aree solide o si compattano in piccoli gruppi con un fine stroma fribrovascolare. In alcuni casi questi tumori producono ormoni, tra cui sostanze ad azione estrogenica6.
61 Soprattutto nei cani anziani nel 30-40% dei casi le neoplasie testicolari sono miste, sia delle cellule germinali che stromali e si presentano bilateralmente39.
La diagnosi di neoplasia testicolare solitamente è facile. Deve essere sospettata come possibile causa ogni volta che si riscontra la presenza di masse testicolari o femminilizzazione. L’indice di sospetto è più elevato nei maschi anziani e criptorchidi. Come abbiamo detto, il testicolo scrotale interessato dalla neoplasia, può essere aumentato di volume e alla palpazione può presentare consistenza modificata con possibili noduli, mentre il controlaterale può essere atrofico.
Per la valutazione degli animali in cui si sospetta una neoplasia testicolare, che però non è apprezzabile con la palpazione, si può ricorrere all’ecografia39.
Ecograficamente si evidenziano come formazioni nodulari singole o multiple di aspetto omogeneo, ipo o iperecogeno, oppure eterogeneo con aree anecogene riferibili a cisti, aree di emorragia o necrosi ischemica11. In genere quelli inferiori ai 3 cm di diametro si presentano ipoecogeni, mentre quelli più grandi tendono a distruggere la normale architettura dell’organo e presentano un’ecogencità mista39.
Alcuni tumori possono causare la scomparsa, completa od incompleta, del mediastino testicolare oppure un suo spostamento in posizione eccentrica (Fig 4.5)25.
Figura 4.4: Immagine ecografica di una lesione neoplastica a carico del testicolo; questa si presenta di forma perfettamente rotondeggiante, con margini netti, iperecogena rispetto al parenchima dell’organo. È localizzata a livello del polo craniale del testicolo e le sue dimensioni sono tali da deformarne il profilo e da causare lo spostamento, in posizione eccentrica, del mediastino testicolare.
62 Applicando il color Doppler sulla lesione testicolare, nella maggior parte dei casi, si evidenzia un’ iper-vascolarizzazione con ramificazione anomala dei vasi che tendono a circondare e penetrare la neoformazione. Con il Doppler pulsato il valore della velocità di picco sistolico (SPV) può apparire aumentato mentre l’indice di resistività (RI) può risultare normale o ridotto26-27 (Fig 4.6).
Figura 4.5: Applicazione della metodica color Doppler nello studio un una lesione neoplastica testicolare. I vasi intratesticolari mostrano una ramificazione alterata con tendenza a circondare e penetrare la neoformazione.
Le neoplasie dei testicoli ritenuti, sono raramente responsabili di sintomi clinici e, quindi, rappresentano un rilievo casuale. Esse sono generalmente localizzate in posizione cranio-laterale rispetto alla vescica e appaiono come strutture disomogenee, rotondeggianti, di ecogenicità mista.
La valutazione ecografica dei linfonodi iliaci mediali è di primaria importanza per ricercare eventuali metastasi regionali11.
L’ecografia, per quanto sia un valido aiuto nella diagnosi, non permette di distinguere i diversi tipi di tumori testicolari; per farlo occorre un esame citologico in seguito ad ago aspirato, che tuttavia viene raramente eseguito quando l’indice di sospetto di neoplasia è comunque elevato. La citologia può, però, essere estremamente utile per
63 differenziare una neoplasia testicolare da altre masse come gli ascessi o i granulomi, tipici di un quadro infiammatorio39.
Uno studio del 2001 (Günzel‐Apel, A‐R., C. Möhrke, and C. Poulsen Nautrup) ha confrontato, tramite color Doppler e Doppler pulsato, la vascolarizzazione testicolare in cani con testicoli sani e cani con testicoli tumorali, mettendo in evidenza, come mostrano le tabelle 4.1 e 4.2, che in questi ultimi si ha un’alterazione del flusso, soprattutto a livello dell’arteria marginale, con un aumento marcato e significativo del picco di velocità sistolica (SPV) e del valore medio tra la velocità massima e quella minima (TAMV) ed un aumento, seppur meno marcato, della velocità telediastolica (EDV)41.
Tabella 4.1: Valori di , Velocità di picco sistolica (SPV), Velocità telediastolica (EDV), Indice di pulsatilità (PI) ed indice di resistività (RI) ottenuti nello studio della vascolarizzazione testicolare su testicoli normali (Da: Günzel‐ Apel et al, 2001)41.
Arteria testicolare Arteria marginale
SPV(cm/s) 16,03 ± 2,49 20,88 ± 3,86
EDV(cm/s) 7,85 ± 1,18 11,31 ± 1,89
RI 0,74 ± 0,11 0,60 ± 0,13
PI 0,50 ± 0,04 0,45 ± 0.08
Tabella 4.2: Valori di Velocità di picco sistolica (SPV), Velocità telediastolica (EDV), Indice di pulsatilità (PI) ed indice di resistività (RI) ottenuti nello studio della vascolarizzazione testicolare su testicoli neoplastici(Da: Günzel‐ Apel et al, 2001)41.
Arteria testicolare Arteria marginale
SPV(cm/s) 31,80 ± 7,87 59,97 ± 13,87
EDV(cm/s) 11,82 ± 3,59 17,58 ± 6,13
RI 1,03 ± 0,30 0,86 ± 0,29
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