• Non ci sono risultati.

U N ’ INDAGINE PRESSO LA C ASA C IRCONDARIALE DI R IMIN

5.3. I NFORMAZIONE E ANALISI DELLE FONT

Il materiale cui si fa riferimento in questa sede è rappresentato, oltre che da quanto tradizionalmente reso disponibile dalle fonti ufficiali istituzionali (Ministero della Giustizia, Ministero della Salute, Regione Emilia Romagna…) anche dalle delibere adottate presso l’Ausl di Rimini, da informazioni recepite in sede di riunioni aziendali e da report di attività e economici aziendali. Naturalmente, l’utilizzo di questi documenti ai fini della ricerca sociale, comporta dei vantaggi sia dal punto di vista dei costi, che della possibilità diacronica di analisi degli stessi. Nello stesso tempo, possono risultare incompleti o fornire un’immagine distorta del fenomeno studiato.

La maggior parte delle informazioni sono state raccolte, oltre che da ricerche sociologiche tutt’al più legate ad analisi teoriche, dal rapporto sulle condizioni detentive in Italia dell’Associazione Antigone83.

83

Si vedano: Associazione Antigone 2000; Anastasia e Gonnella 2002; Mosconi e Sarzotti 2004; Astartita, Bonatelli e Marietti 2006.

142

Antigone è l’Associazione “per i diritti e le garanzie nel sistema penale”, che promuove elaborazioni e dibattiti sul modello di legalità penale e processuale del nostro Paese e sulla sua evoluzione84.

L’Osservatorio di Antigone sulle condizioni di detenzione nasce nel 1998 e coinvolge nelle sue attività circa 40 osservatori volontari. Le visite degli osservatori negli istituti penitenziari italiani sono autorizzate dal Ministero della Giustizia su base regionale e nazionale. L’Osservatorio85 sulle condizioni detentive in Italia si

84

Antigone raccoglie e divulga informazioni sulla realtà carceraria, sia come lettura costante del rapporto tra norma e attuazione, sia come base informativa per la sensibilizzazione sociale al problema del carcere anche attraverso l’Osservatorio nazionale sull’esecuzione penale e le condizioni di detenzione; cura la predisposizione di proposte di legge e la definizione di eventuali linee emendative di proposte in corso di approvazione; promuove campagne di informazione e di sensibilizzazione su temi o aspetti particolari, comunque attinenti all’innalzamento del modello di civiltà giuridica del nostro Paese, anche attraverso la pubblicazione del quadrimestrale Antigone.

85

Nella prospettiva della valutazione del servizio penitenziario, l’associazione Antigone ha deciso di fare riferimento al modello di ricerca più utilizzato nella realtà statunitense (fatto proprio ormai dagli inizi degli anni ‘90 dal Federal Bureau of Prisons dell’U.S. Department of Justice) denominato Prison Social Climate Survey (PSCS). Tale modello è fondato sul raffronto tra i dati statistici ufficiali (official record) e i dati raccolti attraverso interviste con questionario alle figure apicali dello staff penitenziario, nonché a rappresentanti della popolazione detenuta. Il questionario è strutturato per acquisire la percezione dell’intervistato degli elementi problematici di otto aree del servizio penitenziario, al fine di elaborare degli indicatori empirici di qualità di tale servizio:

a. attività di sorveglianza e di sicurezza all’interno dell’istituto (Security); b. livello di sicurezza personale percepito dai detenuti (Safety);

c. livello di ordine interno e grado di consenso alla regole di vita dell’istituto (Order);

d. attività del servizio sanitario e per il benessere psico-fisico della persona detenuta (Care) (comprese quelle relativi ai detenuti tossicodipendenti e sieropositivi);

e. attività proposte al detenuto (Activity) (lavoro, formazione professionale, istruzione scolastica, attività ricreative e culturali, religione);

f. rispetto dei diritti del detenuto nelle procedure amministrative interne all’istituto (Justice) (provvedimenti disciplinari, reclami, trasparenza delle procedure, aiuto legale etc.);

g. qualità generale della vita e condizioni complessiva di esistenza all’interno dell’istituto (Conditions);

143

propone anche una valutazione di tipo scientifico della qualità del servizio penitenziario nei suoi aspetti generali.

Il materiale messo a disposizione sul sito ufficiale86 è stato consultato ripetutamente al fine di trarre suggerimenti circa la presenza di situazioni di disagio e quindi di potenziali disfunzioni dell’istituzione carceraria.

Attraverso, invece, il sito ufficiale87 dell’associazione “Ristretti Orizzonti” ho avuto modo di consultare diverse interviste effettuate a Direttori di istituti penitenziari, ad Assessori Regionali o a medici penitenziari che sono servite ad aumentare la conoscenza circa lo stato di attuazione della riforma in Italia con uno sguardo particolare all’Emilia Romagna.

Naturalmente i miei previi interessi legati al “pianeta carcere”, gli studi fatti per la stesura della precedente tesi di Laurea nonché i saggi pubblicati hanno, da un parte agevolato nella comprensione e apprendimento di nuove tematiche, ma dall’altra hanno stimolato in me l’esigenza di condurre un’indagine che potesse far emergere problemi “reali”, pratici e quotidiani.

Seppur non numerose, esistono alcune ricerche che affrontano il concetto di salute in carcere come diritto o il tema del conflitto tra

Il questionario è stato adattato alla realtà italiana, mantenendone la struttura complessiva anche per consentire una comparazione con le analisi già ampiamente effettuate nella situazione statunitense. In particolare, l’attività dell’Osservatorio prevede l’intervista anche ad un campione di figure dell’amministrazione penitenziaria (direttore dell’istituto, comandante polizia penitenziaria ed ispettori di polizia penitenziaria, dirigente sanitario dell’istituto e medici penitenziari “strutturati” presso il D.A.P., responsabile educatore dell’area pedagogica, assistente sociale di riferimento del CSSA competente per l’istituto) rappresentativo di testimoni privilegiati esterni all’amministrazione penitenziaria (detenuti ed ex, volontari, avvocati, giornalisti di organi di informazione locali, amministratori locali, operatori sociali e medici esterni all’amministrazione, operatori del Ser.T.) che consentano di mettere a confronto le diverse percezioni della qualità del servizio penitenziario rispetto alle otto dimensioni indicate. Il questionario ha l’obiettivo di misurare la qualità del servizio penitenziario in tutti gli aspetti indicati, partendo dalla rilevazioni e dalla quantificazione delle situazioni che gli intervistati percepiscono come problematiche (in particolare, molte domande sono formulate secondo l’item “con quale frequenza sono emersi problemi relativi a …”). Il presupposto è che la percezione della situazione problematica sia un indicatore che fa rilevare la presenza di un disagio da parte dell’intervistato e, quindi, l’esistenza di potenziali disfunzioni (soggettive e/o strutturali) dell’istituzione penitenziaria.

86

http://www.osservatorioantigone.it/

87

144

sicurezza e salute, ma poche riescono a mettere in luce le difficoltà delle Istituzioni che amministrano il carcere o degli operatori che ogni giorno lavorano in un contesto così peculiare.

Questa indagine non ha la presunzione di rivelare fatti eclatanti o presentare tesi innovative, né di avanzare soluzioni, questa ricerca vuole dare uno scorcio di una realtà, se vogliamo piccola, forse non rappresentativa, ma concreta. Si vuole dare testimonianza dell’evoluzione della normativa, dell’impatto organizzativo che questa produce e delle difficoltà pratiche nella piena realizzazione del passaggio di funzioni dall’Amministrazione penitenziaria a quella sanitaria.

Infine, la mia posizione professionale, ovvero da dipendente dell’Azienda unità sanitaria locale di Rimini mi ha permesso di comprendere meglio sia le difficoltà e le esigenze degli operatori sanitari che lavorano nel carcere, sia le necessità dell’organizzazione aziendale nell’applicare le normative sanitarie e i risvolti economici della riforma.