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Al contrario di alcuni Paesi europei, come l’Inghilterra e il Galles che prevedono specifiche normative in materia di salute mentale per i pazienti psichiatrici autori di reato, in Germania la legislazione pertinente a questa tipologia di utenza è inclusa nel codice penale. Qui, infatti, ai sensi dell’articolo 63,51 per chiunque commetta un reato in assenza di responsabilità penale o con una diminuzione della stessa, il tribunale può disporre un ricovero in ospedale psichiatrico forense, sotto l’autorità del Ministero della Salute, indipendentemente dalle prospettive terapeutiche, qualora ci sia il rischio di recidiva e quindi di pericolo per la comunità; concetto sovrapponibile alla nostra definizione di pericolosità sociale. Assume quindi rilevante importanza lo stato mentale dell’imputato nel momento del reato, più che durante il processo o la valutazione effettuata in carcere.

Il Codice Penale Tedesco prevede tre livelli di responsabilità penale: piena, diminuita e assente, da applicare a qualunque tipo di reato penale commesso. Sebbene la valutazione della responsabilità penale in Germania sia disciplinata dal codice penale, così come il ricovero e la dimissione dall’ospedale psichiatrico, le normative relative ai diritti e al trattamento dei pazienti sono regolamentate da sedici diverse leggi statali, appartenenti alle diverse legislazioni dei sedici Stati tedeschi (o Länder) .

51 Cfr Art. 63 del German Criminal Code – Disposizione in ospedale psichiatrico. «Se una persona ha

commesso un atto illecito in uno stato di insanità mentale (articolo 20) o di diminuita responsabilità penale (articolo 21), il tribunale dispone un ricovero in ospedale psichico nei casi in cui una valutazione globale del reo e del reato porti alla conclusione che, come conseguenza della sua condizione, si potrebbe verificare il rischio di recidiva e quindi di pericolo per la comunità».

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Per coloro che non hanno alcuna responsabilità per le loro azioni a causa di un «disturbo mentale patologico, una profonda alterazione della coscienza, una carenza intellettiva o qualsiasi altra grave anomalia mentale» (articolo 20 del Codice Penale Tedesco) il tribunale può disporre il trattamento in ospedale psichiatrico forense, per una durata potenzialmente indefinita, nel caso in cui costituiscano un rischio per gli altri (articolo 63 del Codice Penale Tedesco). Nel caso in cui tale rischio non venga riscontrato, potrà essere disposta l’assoluzione e il ricovero in reparti di psichiatria generale. Rientrano in questa categoria di non imputabilità tutti i disturbi di personalità, le nevrosi e le deviazioni sessuali (Felthous & Saß, 2007), oltre a quei casi di alterazione profonda della coscienza, con riferimento a quegli stati affettivi estremi caratterizzati da eccitazione emotiva che posso essere riscontrati in persone altrimenti definite “normali” (Edworthy, Sampson, & Völlm, 2016).

Invece, per coloro ai quali viene rilevata una diminuita responsabilità al momento del reato (articolo 21 del Codice Penale Tedesco), il tribunale assegna una pena supplementare di carcere a cui viene sottratto il periodo di tempo passato in ospedale (Salize & Dressing, 2005) (Müller-Isberner, Freese, Jöckel, & Gonzalez Cabeza, 2000).

Caso a parte sono i soggetti con disturbi da abuso di sostanze, che secondo l’articolo 64 del Codice Penale Tedesco posso essere ricoverati in specifici Centri di Disintossicazione, all’interno degli ospedali psichiatrici forensi, se si trovavano in stato di alterazione da sostanze nel momento in cui è stato commesso il reato o nel caso in cui abbiano sviluppato una diminuita responsabilità penale come conseguenza di un uso improprio di sostanze. In queste circostanze il ricovero può essere disposto per un massimo di due anni e solo se viene valutata una ragionevole possibilità di successo nel trattamento.

Inoltre, una persona che stia scontando la sua pena in carcere può essere trasferita in un ospedale psichiatrico forense, qualora sopraggiungano patologie psichiatriche; ma, al contrario di ciò che accade in Inghilterra, questo non ne modifica la condanna penale e la permanenza in ospedale non può essere superiore, in termini di tempo, alla sentenza carceraria originaria.

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In base all’articolo 67-d, il paziente potrà essere dimesso dall’ospedale psichiatrico forense qualora «il giudice ritenga che le condizioni per la misura non siano più esistenti o che la persistente attuazione della misura sia sproporzionata». Per verificare tali condizioni il tribunale dispone annualmente una verifica sulla base delle testimonianze esperte fornite dalle istituzioni psichiatriche. Nonostante il ricovero in questi casi sia quindi potenzialmente indefinito in termini di durata, la Corte Costituzionale Federale ha affermato che la lunghezza di tale ricovero deve essere direttamente correlata alla gravità del reato commesso, nonché al rischio di recidiva. Perciò più a lungo il paziente resta involontariamente in ospedale, tanto più il diritto alla libertà personale comincia a pesare sul diritto di protezione sociale (Müller-Isberner, Freese, Jöckel, & Gonzalez Cabeza, 2000), concetto già affrontato nella descrizione degli ergastoli bianchi in Italia, prima del superamento degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari.

Dall’aprile 2007 è entrata in vigore in Germania una nuova legislazione, riguardante il monitoraggio delle persone autrici di reato e affette da disturbi mentali, dimesse dagli ospedali forensi. Sulla base di questa normativa, sono disposti i cosiddetti outpatient treatments, che prevedono trattamenti psicofarmacologici, psicoterapici e socio-terapeutici, oltre che controlli medici regolari, in libertà vigilata; la mancata presentazione ai controlli, viene interpretata come un segno di scarsa adesione al trattamento e, di conseguenza, una violazione della stessa libertà vigilata. È stato inoltre predisposto un centro ambulatoriale forense (Psychotherapeutic Counseling and Treatment Center) che si occupi altresì di vigilare sull’obbligo di non assunzione delle sostanze da abuso e sul monitoraggio, in senso più ampio, del rischio di recidiva dei pazienti (Konrad & Lau, 2010). Il monitoraggio può essere ordinato per un minimo di due e un massimo di cinque anni, a meno che il paziente non sia valutato ripetutamente non conforme al progetto di supervisione (Edworthy, Sampson, & Völlm, 2016).

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