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SICILIA E PIANI PROVINCIALI

In Sicilia la moderna concezione dell'attività fisica ha come pietra miliare la legge regionale n°36 del 30-12-2000 che titola “Norme concernenti la medicina dello sport e la tutela sanitaria delle attività sportive.”

Essa è stata varata, come spesso avviene in Italia ed in particolar modo nel meridione, dopo molte discussioni, molti solleciti di personalità ed enti, dopo tanti convegni e miriadi di tavole rotonde.

I principi generali spaziano su tutti i vari aspetti dell'attività fisica da quelli della riabilitazione a quelli dell'attività agonistica ad alto livello, ed esprimono sin dal 1° articolo l'importanza che il movimento assume per il miglioramento, il mantenimento ed il recupero dello stato di salute del cittadino:

ARTICOLO 1

Oggetto e finalità della legge

1. La Regione promuove l'educazione sanitaria, motoria e sportiva al fine di garantire un idoneo sviluppo psico-fisico del cittadino, il

miglioramento, il mantenimento e il recupero del suo stato di salute, la prevenzione di situazioni patologiche, la riabilitazione, la valutazione funzionale ed assicura le condizioni di igiene e la tutela sanitaria delle attività agonistiche, secondo le modalità di cui ai successivi articoli. 2. La presente legge disciplina la tutela sanitaria delle attività sportive

agonistiche e non agonistiche, e di quelle ludico-motorie e ricreative.

Anche prevenzione e riabilitazione sono finalità che la Regione si impegna a perseguire e anche qui si riconosce l'importanza dell'attività motoria.

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Intervenire sulla prevenzione significa far mantenere, al cittadino, una buona condizione di salute per tutto l'arco della propria esistenza, o quanto meno per gran parte di essa, e ciò, non solo è segno di civiltà e progresso, ma si traduce in fortissime economie per il risparmio sui costi delle alternative, che sono i costi del curare; infatti, in Italia, la spesa per farmaci, per interventi chirurgici, e per riabilitazioni è altissima.

Con un'adeguata e personalizzata attività motoria, nelle varie fasce di età della popolazione, si possono prevenire, e sicuramente non far aggravare, tutte quelle problematiche sanitarie che poi, non solo sarebbero da curare, con fortissime incidenze (tra 50 e 500 volte in più) sui bilanci statali e regionali, ma costringerebbero i pazienti a quei lunghi periodi di recupero e di riabilitazione in cui la qualità della vita, propria e dei propri familiari, viene fortemente compromessa.

Le ricerche scientifiche, ormai unanimemente, dimostrano i benefici effetti ed il ruolo terapeutico dell'attività fisica sullo stato di salute dell'uomo, il suo apporto di benessere psicofisico ed il suo effetto preventivo sulle patologie cronico-degenerative. L'attività fisica per l'OMS è il “farmaco del millennio”.

Ma, pur con il riconosciuto effetto benefico dell'attività fisica per diverse patologie, e pur essendo universalmente riconosciuto che prevenire costa molto ma molto meno che curare, la prescrizione dell'esercizio fisico non ha trovato il dovuto spazio nel SSN, e ancor meno ne ha trovato nel meridione ed in Sicilia in particolare. Inoltre non è stato individuato il personale specifico, e con competenze adeguate, cui affidare la prescrizione e la programmazione dell’esercizio secondo le più recenti ed aggiornate evidenze scientifiche.

La normativa siciliana del 2000, seppur arrivata dopo lunghe discussioni e interminabili dibattiti, metteva la Regione all'avanguardia riguardo la considerazione terapeutica dell'attività fisica. A regime, la normativa, se applicata correttamente e sulla base dello spirito per cui era nata, avrebbe fornito alla

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collettività enormi benefici, sanitari ed economici; ma, concluso l'iter legislativo, tutto si silenzia; non vengono fornite informazioni ai medici di base; non si attivano le ASL; non si divulgano i progetti avviati; si nominano responsabili e dirigenti e commissioni ma restano, se non inaccessibili quanto meno non reperibili, i protocolli definiti; non si investe né sulla prevenzione né sull'attività fisica come terapia da sovvenzionare ed incentivare esentando da ticket e orpelli vari i cittadini. L'unico incentivo che trova spazio per il cittadino è la detrazione fiscale della spesa per la palestra frequentata dai propri figli.

Sulla scia della normativa del 2000 sono nati diversi progetti, alcuni sono elencati nel rapporto ISTISAN_15/46 sui servizi di prevenzione in Italia, e si evince che hanno una origine quasi casuale, non c'è un vero filo di ricerca comune; i progetti datano tra il 2006 ed il 2012 alcuni non tengono conto che normativa e quadro di riferimento, in dodici anni, sono cambiati; si evince una goliardica ricerca del titolo ad effetto come a significare che obiettivi e risultati non sono certo l'essenza del progetto; e poi, di tutti i progetti, nella rete non si trova né stesura, né valutazione intermedia, né resoconto; di qualcuno si ha solo l'articolo di stampa quando la presentazione del progetto o, molto di rado, la chiusura del progetto è avvenuta con conferenza stampa. Da persona fuori dalla cerchia amicale, trovare tracce chiarificatrici di cosa è stato svolto, appare impresa ardua se non impossibile.

I membri degli organi legislativi, in Sicilia più che altrove, arrivano con anni di ritardo a regolamentare soluzioni di problematiche serie per la collettività e molto sentite perché riguardano la salute e la qualità della vita; il cittadino con un familiare con problemi di salute si trova solo, senza l'aiuto reale e materiale di istituzioni ed apparati, seppur previsto nella “vasta” normativa italiana; le persone sono lasciate in balia di studi privati, non sempre all'altezza, e che, anche in periodi di crisi economica, chiedono loro soldi, poco importa se pochi o tanti, soldi che certo spesso non hanno e le costringono a convivere con le problematiche in precario equilibrio, o addirittura subirne le conseguenze.

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In Sicilia una più ordinata programmazione si ha col DA 351/2016 “Piano Regionale della Prevenzione 2014-2018 e indirizzi operativi” che recependo la programmazione nazionale del Piano Nazionale della Prevenzione 2014-18 detta alle UOEPSA (Unità Operative di Educazione e Promozione della Salute Aziendale) provinciali i macro-obiettivi su cui impostare le specifiche programmazioni provinciali di competenza e le linee guida su come delineare i singoli piani.

Nel periodo intermedio, tra il 2000 ed il 2013, le ASP provinciali hanno varato progetti apparentemente basati su obiettivi e finalità comuni ma di fatto slegati, organizzati in modo difforme, con qualifiche di operatori diverse, con utenze differenziate e con svolgimento di attività molto spesso non paragonabili. I compiti che i funzionari delle ASP nei piani di azione si sono riservati sono solamente quelli di: sensibilizzare, collaborare nella predisposizione dei protocolli d’intesa, diffondere attraverso mass-media locali, contattare le scuole per incontrare insegnanti, genitori e alunni, patrocinare giornate di studio, monitorare progetti. Compiti certamente impegnativi ma “prescritti” come obblighi di servizio. Qui si richiedeva incisività, invitare ad operare, mettere in movimento la macchina della prevenzione, innovare, non stare a guardare cosa succede, non mantenere lo status quo, non far qualcosa solo per segnalare che qualcosa si è fatta e magari fatta seguendo una logica clientelare visti i fondi disponibili e distribuiti.

A parte le conferenze, i convegni, i depliants divulgativi, i veri e propri progetti nel settore Attività Fisica di cui si ha traccia, o perché riportati come titoli in qualche relazione, o perché c'è traccia in qualche articolo di stampa sono: Agrigento: “Gruppi Cammino”

Enna: “Efficienza Fisica Negli Anziani” finalizzato alle AFA

“Gruppi di Cammino “

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Ragusa: progetto “Prescrizione dell’esercizio fisico come strumento di prevenzione e terapia” promosso dal Ministero della Salute nelle Regioni Veneto, Emilia Romagna, Lombardia e Sicilia.

Siracusa, Catania, Ragusa: “benAttivi”

Il Piano Nazionale della Prevenzione PNP 2014-2018 definisce i MACRO OBIETTIVI prioritari:

2.1 Ridurre il carico prevenibile ed evitabile di morbosità, mortalità e disabilità delle malattie non trasmissibili

2.2 Prevenire le conseguenze dei disturbi neurosensoriali

2.3 Promuovere il benessere mentale nei bambini, adolescenti e giovani 2.4 Prevenire le dipendenze da sostanze

2.5 Prevenire gli incidenti stradali e ridurre la gravità dei loro esiti 2.6 Prevenire gli incidenti domestici

2.7 Prevenire gli infortuni e le malattie professionali

2.8 Ridurre le esposizioni ambientali potenzialmente dannose per la salute 2.9 Ridurre la frequenza di infezioni/malattie infettive prioritarie

2.10 Rafforzare le attività di prevenzione in sicurezza alimentare e sanità pubblica veterinaria per alcuni aspetti di attuazione del Piano Nazionale Integrato dei Controlli

Su questi macro-obiettivi le singole Regioni hanno redatto i propri Piani facendo le scelte progettuali di loro competenza.

In Sicilia l'art. 4 del D.A. n°2198 del 18 dicembre 2014 individua ed approva i Programmi Regionali della Prevenzione collocandoli nell'ambito dei macro-obiettivi del Piano Nazionale della Prevenzione; nell'allegato 1 al DA 351/2014 l'attività fisica o l'esercizio fisico, ai fini AFA, trova spazio in:

obiettivo centrale 9 codice identificatore 1.9.1 collegato al PNP 2.1 obiettivo centrale 9 codice identificatore 1.9.2 collegato al PNP 2.1 obiettivo centrale 11 codice identificatore 1.11.1 collegato al PNP 2.1

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obiettivo centrale 2 codice identificatore 6.2.1 (o 6.1.B) collegato al PNP 2.6

obiettivo centrale 9 collegato al PNP 2.1- Aumentare l’attività fisica delle persone

si prefigge di far crescere i livelli di popolazione fisicamente attiva ed individua due specifici indicatori:

l'indicatore 1.9.1 che misura la prevalenza di persone di età 18-69 anni che

svolgono un lavoro pesante e/o aderiscono alle linee guida sulla attività fisica prevedendo un incremento del 30% entro il 2018 rispetto al dato regionale attuale del 33,4%.

l'indicatore 1.9.2 misura la proporzione di ultra65enni fisicamente attivi,

determinata a mezzo di punteggio PASE rilevato con la sorveglianza PASSI e punta ad un incremento pari al 15% entro il 2018.

obiettivo centrale 11 codice identificatore 1.11.1 collegato al PNP 2.1- Adozione

di indirizzi regionali sulla promozione dell’esercizio fisico nei soggetti con patologie croniche - le Azioni previste sono tre, e sulla terza si evince:

3. Sviluppare programmi per promuovere e diffondere la pratica dell’esercizio

fisico, anche attraverso la prescrizione, nelle persone con patologie croniche.

Inoltre recita:

la Regione Siciliana con atto di indirizzo consente alle ASP di promuovere l’esercizio fisico nei soggetti con patologie croniche. Le aziende sanitarie ne cureranno l'attuazione secondo una dinamica applicativa omogenea che tenga conto anche, nella dovuta considerazione, gli aspetti più attuali ed efficaci dei modelli AFA (attività fisica adattata) rivolti alle categorie oggetto di specifico interesse e anche al target elettivo rappresentato da soggetti over 65 affetti da patologie croniche e/o da limitazioni funzionali. Potrà essere coinvolto a livello locale, attraverso selezione di pubblica evidenza e/o tramite sottoscrizione di rapporto convenzionale su protocolli di intesa di provata efficienza, personale qualificato nel settore che andrà ad integrare o fornire in toto le attività previste in base ad adeguate azioni di programma e sotto la vigilanza delle ASP.

obiettivo centrale 2 codice identificatore 6.2.1 (o 6.1.B) collegato al PNP 2.6-

Promozione dell'attività fisica nell'anziano.

E poi recita:

una buona efficienza fisica dei soggetti di oltre i 65 anni di età è alla base di ogni strategia volta al controllo del fenomeno degli incidenti domestici, specie quando si tratta di individui soli, di livello socio economico basso e con difficoltà di

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armonia con le azioni di programma di cui ai disposti del D.A. n°300 del 2012, avviare progetti di promozione dell’attività fisica nell’anziano. Particolare attenzione dovrà essere assegnata ai modelli di Attività Fisica Adattata orientando l’efficacia degli interventi alle specifiche condizioni del singolo

(limitazioni funzionali, patologie, handicap, etc.) e attivando dinamiche di gruppo. Sostanziale in questa prospettiva e il supporto del terzo settore e l’azione

coordinata dei Servizi di Medicina dello Sport (attivando sezioni dedicate) e delle U.O. di Medicina Fisica e Riabilitativa che forniranno le opportune indicazioni anche integrando appositi programmi di interventi di miglioramento dello stato di salute della popolazione anziana mirati al potenziamento dell’equilibrio e del coordinamento motorio. Le ASP potranno attivare rapporti di collaborazione operativa e/o protocolli di intessa con Enti pubblici o privati accreditati nel settore al fine di un progressivo coinvolgimento della popolazione interessata al raggiungimento dell’obiettivo di prevenzione.

L’obiettivo di questa azione è:

Aumentare il livello di attività fisica negli ultra64enni.

L’indicatore prescelto è: 6.1.2 Proporzione di ultra65enni fisicamente attivi sopra

il 40° percentile. Basandosi sui dati del sistema PASSI e in particolare al punteggio PASE calcolato con la rilevazione Passi d’Argento relativo al 40% della popolazione Italiana over65 (nel 2012 = 78) mirando a portare nel 2018 tale punteggio a 90.

Nel Piano Aziendale di Educazione e Promozione della Salute dell'ASP di Palermo, connessi al Macro Obiettivo del PNP 2.1 e riguardo all'attività fisica, troviamo:

in Interventi per aumentare l'attività fisica delle persone (18-69 anni)

fisicamente attive:

1.1.4.6 – Aumentare l'attività fisica delle persone

1.1.4.6.1 – prevalenza dei soggetti 18-69 fisicamente attivi

1.4.6.1 – Definizione programma aziendale per promuovere l'attività fisica nelle persone di età compresa 18-69 anni

con la premessa:

l'O.M.S. con le nuove linee guida per l'attività fisica 2016 -2020 raccomanda almeno 150 min. a settimana di attività fisica per gli adulti e 60 min. al giorno per bambini e giovani. La mancanza di movimento è uno dei principali fattori di rischio per la salute.

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In Italia il 60% della popolazione è sedentaria, contro il 42% della media europea, particolarmente allarmante è il dato relativo ai giovani: solo il 34% degli adolescenti europei di età tra 13 e 15 è fisicamente attivo ai livelli consigliati. L'inattività pesa in termini di costi diretti per il SSN, ma anche indiretti per aumento dei congedi per malattia, delle inabilità al lavoro e delle morti precoci, il Piano Europeo già nel 2013 stabiliva di ottenere una riduzione relativa del 10% della prevalenza dell'insufficiente attività fisica entro il 2025.

Tra le azioni volte a incoraggiare i cittadini a muoversi di più, sono incluse le “ Health cities” volte a trasformare le città in modelli di salute attraverso politiche pubbliche integrate, pianificazione urbanistica, edifici scolastici, ambienti di lavoro, modalità di trasporto e spazi per il tempo libero.

In Azione 1.2.3 - Sviluppare programmi per promuovere diffondere la pratica

dell’esercizio fisico, anche attraverso la prescrizione, nelle persone con patologie croniche:

1.2.3 – Sviluppare programmi per promuovere diffondere la pratica dell’esercizio fisico, anche attraverso la prescrizione, nelle persone con patologie

1.2.3 - Costituzione e avvio di gruppo di lavoro multidisciplinare e interaziendale per la definizione di buone prassi relative all'esercizio fisico nelle persone con patologie croniche secondo linee di indirizzo regionali

in Azione 1.4.5.2 Aumentare il numero di ultra 64enni fisicamente attivi Aumentare l'attività fisica delle persone

1.1.4.6.2 aumentare il numero di ultra 64enni fisicamente attivi Proporzione di ultra 64enni fisicamente attivi

1.4.6.2 definizione e avvio di specifici progetti finalizzati alla promozione dell'attività fisica negli ultra64enni (gruppi di benessere e gruppi di cammino e Argento Attivo)

1.4.6.2 - Definizione e avvio di:

- specifici progetti finalizzati alla promozione dell'attività fisica nei ultra64enni PSN 2012, già in connessione con il progetto di prevenzione degli incidenti domestici (gruppi di benessere e gruppi di cammino ); - definizione e avvio di specifico progetto CCM 2015 Argento Attivo e

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Incremento dell’attività fisica negli over 64

con in premessa:

sensibilizzazione dei medici di base sull’importanza dell’implementazione della attività fisica negli anziani

L’età media della popolazione cresce sempre di più, all’aumento dell’aspettativa di vita corrisponde l’innalzarsi delle patologie fisiche, mentali e sociali in questa fascia della popolazione.

L’invecchiamento è una fase della vita che comporta dei cambiamenti fisici e psichici che spesso possono limitare l’autonomia e l’indipendenza delle persone. Diventa fondamentale attuare degli interventi preventivi che diminuiscano la sedentarietà, uno dei maggiori fattori di rischio per la salute, in modo da favorire per la persona un aumento della qualità della vita e dell’autosufficienza,

promuovendo un invecchiamento attivo ed in buona salute.

Partendo dalla definizione della salute non semplicemente come assenza di malattia e disabilità ma presenza di benessere fisico, psichico e sociale (OMS), è necessario promuovere la diffusione di una cultura del Benessere, prendendo in carico la persona nella sua globalità, intervenendo sia attraverso un incremento dell’attività fisica moderata sia del benessere psicologico e dell’integrazione sociale.

Tali interventi si sono dimostrati elementi protettivi e preventivi di molte malattie fisiche e psichiche, come per esempio quelle cardiovascolari, muscolo

scheletriche, respiratorie, obesità, diabete, neoplasie, depressione, disturbi d’ansia.

In Azione 3.1.1 - Promozione e potenziamento dei fattori di protezione (life

skill, empowerment) adozione di comportamenti sani

(alimentazione, attività fisica, fumo e alcol) nella popolazione giovanile e adulta

Dei progetti avviati, purtroppo, sono riuscita a rintracciare le sole poche notizie di stampa che riporto:

Enna: .

Nel 2015, l’U.O. Educazione e Promozione alla Salute, nell'ambito del progetto “Efficienza Fisica degli Anziani”, promosso dal Ministero della Salute, ha pianificato, progettato e coordinato un piano di lavoro in sinergia con Enti ed Istituzioni. Il progetto ha permesso l’attuazione del programma AFA, che ha avuto

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inizio nel 2014, coinvolgendo i Comuni di Valguarnera, Leonforte e Catenanuova. Nello specifico, Valguarnera è stato il primo Comune pilota ad applicare il

programma AFA ad un gruppo di over 65 ed è stata testata una batteria di test specifica.

I risultati conseguiti al termine del programma “efficienza fisica negli anziani” confermano che i soggetti hanno risposto positivamente alle attività proposte, mostrando anche un miglioramento dei parametri psico-fisici. E’ infatti emerso che un regolare piano di attività motoria rivolto ad un gruppo di soggetti anziani sedentari, è sufficiente ed efficace a determinare un miglioramento della

costituzione corporea, un aumento del livello di capacità ed efficienza fisica, nonché un miglioramento del livello di autostima e del tono dell’umore. Il progetto si è altresì rivelato un’opportunità per conoscersi meglio, poter stare in gruppo e favorire la socializzazione.

23_12_2014 Arcangelo Santamaria

E’ Valguarnera, il comune capofila, in provincia di Enna, del progetto “Efficienza fisica degli anziani” destinato a soggetti over 65 che, in gruppi di almeno 30 persone per ciascun Comune, verranno selezionati dal Responsabile dell’U.O. di Educazione e Promozione alla Salute Aziendale dell’A.S.P di Enna mediante l’ausilio dei medici di medicina generale e delle associazioni ricreative per anziani dei Comuni interessati. Gli stessi svolgeranno l’attività sul campo nel corso di incontri a cadenza bisettimanale, per la durata di circa 6 mesi. Il progetto, a Valguarnera, è stato presentato nel salone del Circolo Unione di Valguarnera. L’iniziativa è stata promossa d’intesa tra l’Azienda Sanitaria Provinciale di Enna ed il Comitato Regionale Coni Sicilia. <<E’ un progetto- dice la dottoressa Eleonora Caramanna, referente per l’Asp di Enna- volto a promuovere stili di vita ed attività motorie specifiche per la terza età. L’obiettivo è quello della prevenzione primaria e secondaria di patologie o di fattori di rischio che interessano la terza età

(malattie cardiovascolari e articolari, diabete, sovrappeso e obesità, osteoporosi) ed, in particolare, uno dei maggiori rischi insiti al decadimento fisiologico, ovvero le cadute>>. Al simposio di presentazione, oltre alla dottoressa Caramanna, erano presenti il delegato provinciale del Coni di Enna, Roberto Pregadio, il responsabile della Medicina Sportiva del Dipartimento di Prevenzione Medica, Angelo Sberna, il sindaco Sebo Leanza e l’assessore allo Sport Giuseppe Profeta, oltre ad una folta rappresentanza dei soci del Circolo Unione e del Circolo ricreativo “G. Magno”. Tutti i soggetti partecipanti alle attività di efficienza fisica saranno sottoposti ad uno specifico protocollo di attività fisiche adattato all’età ed alle patologie di ciascuno, con l’obiettivo di aumentare la capacità aerobica, rafforzare la capacità muscolare con esercizi per tutti i più importanti gruppi muscolari, migliorare l’equilibrio e la mobilità articolare e la coordinazione utilizzando,

prevalentemente, esercitazioni e metodologie proprie della “ ginnastica dolce”. Il progetto, che si svilupperà in due diverse fasi che interesseranno gruppi di soggetti anziani (over 65) residenti in tre Comuni del territorio dell’Azienda Sanitaria, prevede il coinvolgimento di figure e competenze in grado di espletare, primariamente, un lavoro di ricerca ed implementazione di “linee guida” relative

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sia alle modalità di raccolta di dati concernenti le condizioni psico-fisiche di ciascun soggetto anziano, sia la preparazione di una serie di schede di test per la valutazione funzionale dei soggetti pre, intra e post svolgimento dell’attività fisica, oltre, infine, alla stesura di un lavoro di analisi dei dati raccolti nell’ambito di tutti i Comuni e dei gruppi coinvolti. Nell’ambito della “fase uno” del progetto, è stato individuato il comune di Valguarnera, quale capofila. <<Valguarnera- spiega la dottoressa Caramanna- oltre ad essere base di attività per un gruppo di almeno 30 soggetti anziani, fungerà da centro che, attraverso le figure

appositamente individuate nelle dottoresse, Antonella e Maria Concetta Manna, porti a compimento le attività di studio e preparazione delle “linee guida”. Tali linee guida serviranno per uniformare altre eventuali iniziative presso altri comuni del territorio dell’Asp>>. A Valguarnera, tramite l’ausilio del Coni di Enna, è stata individuata la Pro Sport 85 Valguarnera, associazione affiliata alla

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