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Le nuove abitudini della mosca dell’olivo nell’alto Garda trentino

MASSIMO MUCCI SERENA CHIESA MARIO BALDESSARI FRANCO MICHELOTTI GINO ANGELI

Le nuove conoscenze

di bio-etologia dell’insetto

consentono di ripianificare

la strategia di difesa

in Trentino, supportando

la registrazione

di un dispositivo di cattura

massale, rispettando

i principi di sostenibilità.

Questo è in linea generale il ciclo della mosca che si registra in tutti gli areali di coltivazione dell’olivo, con differenze in termini di frequenza e durata dovute soprattutto a fattori di tipo ambientale quali temperatura e umidità. Riesaminare in modo rigo- roso il comportamento dell’insetto nella zona di produzione gardesana è la premessa necessaria al fine di pianificare una mirata ed incisiva azione di contenimento orientata ai principi di sostenibilità. Il proget- to di ricerca triennale “Innovazio- ne e Ricerca per l’Olio Extravergine dell’Alto Garda Trentino (2016-2018)” ha avuto tra le sue finalità l’indagine bio-etologica dell’insetto e la ricerca di modalità di gestione a base semio- chimica.

Dalle osservazioni sul comportamen- to si evidenzia che lo svernamento della mosca avviene certamente allo stadio di pupa nel terreno ma anche in parte allo stadio adulto. Gli adulti svernati sono in grado di sopravvive- re per un periodo anche superiore ai 6 mesi, dunque possono superare il periodo invernale, almeno durante inverni miti, riparati in vari anfratti (case e magazzini), anche al di fuori dell’oliveto.

Da almeno una decina di anni, so- prattutto nelle aree più miti del fon- dovalle Alto-gardesano e limitrofe al lago, si registra una generazione primaverile di mosca, da fine aprile a maggio, in grado di ovideporre sui

frutti residuali, non raccolti e non cascolati, della precedente stagione olivicola.

Dalle ricerche eseguite risulterebbe proprio l’area urbana prossima al lago, caratterizzata da un numero non trascurabile di piante di olivo ornamentali (stimati 8-10 mila esem- plari adulti), essere il principale “foco- laio di mantenimento e infestazione” insieme alle aree a incolto. Si imputa a questa popolazione “lacustre” la re- sponsabilità principale della ripresa primaverile delle infestazioni dell’in- setto destinate successivamente a migrare e ad accrescersi nelle zone collinari a oliveto specializzato. Il comportamento della generazione primaverile di mosca è stato oggetto di ricerche approfondite mediante i monitoraggi dei voli, la valutazione dell’infestazione delle drupe residuali, ed attraverso lo sviluppo di un model- lo previsionale basato sulle sommato- rie termiche (mod. DDay). È emerso che l’esposizione di trappole di cattu- re massale in primavera ne limita il potenziale riproduttivo agevolando la gestione delle successive generazio- ni nel corso dell’annata (Mucci et al. 2018 L’Inf. Agr. 42:30-33).

Nell’Alto Garda si registrano altre due generazioni dell’insetto, una estiva, fra luglio-agosto ed una au- tunnale, fra settembre-ottobre (Fig. 1). Quest’ultima è la più temuta, perché compare a ridosso della rac- colta, quando in genere è preclusa

Foto 1

Adulto femmina di Bactrocera oleae (vista ventrale)

la possibilità di interventi fitoiatrici (Mucci et al. 2019 IOBC-WPRS Bull. 141:147-152).

Nell’areale gardesano trentino la mosca dell’olivo viene gestita attra- verso un programma di controllo integrato basato sull’applicazione di sistemi di difesa biotecnici, trappole di cattura massale e esche dotate di sistema «Attract&kill». Dalle ricerche emerge che i migliori risultati si ot- tengono con medio-basse infestazio- ni del dittero e applicando i diversi sistemi di difesa su superfici di alme- no una decina di ettari in modo ri- petuto nel corso degli anni. Tuttavia l’integrazione con insetticidi specifici talvolta diventa necessaria in talune aree e stagioni più a rischio. I pro- dotti attualmente consentiti su olivo vanno utilizzati nel rispetto dei limiti previsti dai regolamenti di produzio-

ne integrata/biologica e di limitazio- ne comunale. Uno screening di nuovi formulati insetticidi su popolazione di mosca ha evidenziato la capacità per taluni di essi (acetamiprid, spino- sad, piretro, spinetoram) di ridurre notevolmente il numero delle pupe di nuova generazione pur non mani- festando rilevante potere abbatten- te sugli adulti.

Una ricerca di campo e laboratorio è stata invece finalizzata alla valuta- zione di efficacia di prodotti a base di farine di roccia (caolini e zeoliti) anche in miscela a prodotti conte- nenti sali di rame. Bassi dosaggi di rame interferiscono con batteri sim- bionti necessari durante lo sviluppo embrionale della mosca aumentan- do sensibilmente l’efficacia insettici- da di un formulato. L’efficacia delle farine sulla mosca è ottima, restano

Foto 2

Larva di mosca delle olive Foto 3

Pupa di mosca delle olive Figura 1

Schema dell’andamento dei voli di mosca dell’olivo nell’Alto Garda Trentino

0 100 200 300 400 500

Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre

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INTERVENTI FITOSANITARI MONITORAGGIO VOLO E DRUPE DRUPE DRUPE RESIDUE ST VOLO ADULTI ADI MOSCA 0 100 200 300 400 500

Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre

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INTERVENTI FITOSANITARI MONITORAGGIO VOLO E DRUPE DRUPE DRUPE RESIDUE ST VOLO ADULTI ADI MOSCA 0 100 200 300 400 500

Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre

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INTERVENTI FITOSANITARI MONITORAGGIO VOLO E DRUPE DRUPE DRUPE RESIDUE ST VOLO ADULTI ADI MOSCA

tuttavia in alcuni casi irrisolte alcune problematiche per l’elevato impatto estetico sulla coltivazione (imbian- catura). La ricerca ha consentito di incrementare le conoscenze per una gestione sostenibile della mosca dell’olivo in Trentino. Nel pianificare una moderna strategia integrata di gestione va posta particolare atten- zione al timing di intervento e alla

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Foro di uscita della mosca da drupa

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Maschio di mosca su drupa

scelta dei prodotti fitoiatrici, meglio se a base semiochimica, che vanno utilizzati in base alle informazioni scaturite dalle nuove conoscenze sulla biologia dell’insetto e dell’am- biente di coltivazione.

Il progetto “Innovazione e ricerca per l’olio dell’Alto Garda Trentino” è stato finanziato dalla Provincia autonoma di Trento e da Agraria Riva del Garda s.c.a.

L’annata viticola 2018 sarà ricorda- ta come una delle più produttive in assoluto: infatti la produzione si è attestata su 1.337 t di uva, valore leg- germente inferiore a quanto prodot- to nel 2013 e totalmente opposto al 2017, dove si è toccato il quantitativo più basso di uva prodotta.

Il germogliamento è iniziato quasi a metà aprile, in ritardo di 3-4 giorni rispetto alla media.

La percentuale di germogliamento è stata buona e non si sono manifestati danni da freddo invernale significati- vi. Anche la fertilità è stata soddisfa- cente, con valori superiori alla media.

Annata fitosanitaria 2018 in viticoltura