Lucio Battistotti
LA B.E.I.
La Banca E u r o p e a p e r gli Investimenti è stata istituita dal T r a t t a t o C E E è d o t a t a di personalità giuridica ( d u n q u e n o n è definibile un'istituzione delle C o m u n i t à E u r o pee) ed i suoi m e m b r i s o n o gli Stati m e m -bri che ne sottoscrivono il capitale sociale. Le risorse della Banca p r o v e n g o n o essen-z i a l m e n t e da prestiti raccolti sui mercati dei capitali della C o m u n i t à e dei paesi ter-zi.
La sua missione, q u a l e Istituto di diritto p u b b l i c o a u t o n o m o in seno alla C o m u n i t à , è di contribuire, senza scopo di lucro, allo s v i l u p p o equilibrato della c o m u n i t à stessa. Nei paesi m e m b r i la Banca concede a im-prese, collettività p u b b l i c h e o istituti fi-nanziari o bancari prestiti a lungo t e r m i n e a valere sulle p r o p r i e risorse.
Dal 1979 accorda anche, in qualità di m a n d a t a r i a della C o m u n i t à e d o p o che la C o m m i s s i o n e delle C o m u n i t à E u r o p - e si è p r o n u n c i a t a sull'eligibilità di ciascun p r o getto, prestiti a valere sulle risorse del n u o -vo s t r u m e n t o c o m u n i t a r i o (N.S.C, o N.I.C.).
La Banca p u ò inoltre concedere prestiti al-l'esterno della C o m u n i t à nel q u a d r o di c o n v e n z i o n i o di accordi di c o o p e r a z i o n e finanziaria stipulati dalla C o m u n i t à con paesi terzi o con paesi candidati all'adesio-ne.
I F I N A N Z I A M E N T I B.E.I.
La B.E.I. p u ò finanziare progetti di investi-mento nei più disparati settori dell'economia purché rispondano ad una delle condizioni previste dall'art. 130 del Trattato CEE. In tal m o d o per q u a n t o riguarda la « v a l o -rizzazione delle regioni m e n o s v i l u p p a t e » (art. 130, par. a) del trattato Cee), in Italia la B.E.I. interviene in t u t t o il Mezzogiorno, nel Lazio, nelle M a r c h e , in U m b r i a , in T r e n t i n o - A l t o Adige ed in Friuli-Venezia Giulia oltre c h e nelle province di Grosseto, Arezzo e Siena in T o s c a n a e Belluno e Ro-vigo in Veneto.
Q u a n t o previsto ai paragrafi b) « a m m o -d e r n a m e n t o e riconversione -d ' i m p r e s e » e c) «progetti di interesse c o m u n e per più Stati m e m b r i » del suddetto art. 130 con-sente alla B.E.I. di finanziare un a m p i o ventaglio di progetti senza vincoli di loca-lizzazione geografica.
Nel caso di imprese operanti nelle «regioni m e n o s . i l u p p a t e » la B.E.I. p u ò finanziare qualsiasi iniziativa (industriale, agricola, turistica, infrastrutturale, energetica, ecc.) che possa c o n t r i b u i r e allo sviluppo dell'a-rea in questione. Al di fuori di tali aree « p r i o r i t a r i e » la B.E.I. p u ò concedere fi-n a fi-n z i a m e fi-n t i ad aziefi-nde site ifi-n Italia set-tentrionale c h e i n t e n d a n o avviare n u o v e attività p r o d u t t i v e (riconversione indu-striale) a seguito di crisi strutturali di z o n a o di settore merceologico.
Tabella 1 - Alcuni prestiti globali concessi dalla B.E.I. ad istituzioni creditizie italiane nel 1984
Istituzioni creditizie Scopo Importo - MEDIOCREDITO finanziamento di iniziative di piccola e media dimensione LIT. 1?0 miliardi
CENTRALE nelle regioni meno sviluppate del Centro-Nord
- EFIBANCA idem LIT. 15 miliardi
- ISVEIMER finanziamento di iniziative di piccola e media dimensione nel settore delle infrastrutture e dell'energia situate nel Mezzogiorno
LIT. 3 0 miliardi - I.M.I. finanziamento di piccole e medie imprese nelle regioni
meno sviluppate del Centro-Nord LIT. 60 miliardi - I.M.I. finanziamento di iniziative di piccola e media dimensione,
a carattere industriale o infrastrutturale, tendenti a realiz-zare gli obiettivi dei programmi energetici comunitari, si-tuate nel Centro-Nord.
A n c o r a , il paragrafo c) dell'art. 130 per-mette di finanziare progetti nel c a m p o del-le c o m u n i c a z i o n i : a u t o s t r a d e , ferrovie, ca-nali ecc. n o n c h é nel c a m p o dell'ecologia, dello s v i l u p p o delle energie alternative e delle n u o v e tecnologie.
Da q u a n t o sopra si d e d u c e che, essendo t a l m e n t e vaste le possibilità di i n t e r v e n t o della B.E.I., lo stabilire a priori la finanzia-bilità di un progetto d ' i n v e s t i m e n t o in base ai criteri dell'art. 130 risulta assai difficile. E q u i n d i consigliabile per l ' o p e r a t o r e ri-volgersi agli uffici della B.E.I. in Italia2 o ad una delle b a n c h e italiane di rilevanza nazionale che h a n n o beneficiato di un pre-stito globale (tabella 1).
La Banca finanzia una parte del costo del progetto in aggiunta ai mezzi finanziari provenienti da fondi p r o p r i o da altre fonti di finanziamento ed in linea di m a s s i m a li-mita il p r o p r i o c o n c o r s o al 50% del costo degli investimenti fissi.
I tassi d'interesse dei prestiti s o n o f u n z i o n e dei tassi fissati dal Consiglio d ' A m m i n i -strazione della Banca per ogni m o n e t a ver-sata, t e n u t o c o n t o della d u r a t a dei prestiti n o n c h é d e l l ' i m p o r t a n z a di ciascuna m o n e -ta nel v e r s a m e n t o . La Banca per s-tatuto n o n ha s c o p o di lucro ed i tassi di interesse dei prestiti sono q u i n d i s t r e t t a m e n t e legati alle fluttuazioni dei mercati dei capitali sui quali essa si p r o c u r a le p r o p r i e risorse. Il tasso o i tassi applicati ai prestiti sono quelli in vigore alla data del c o n t r a t t o e non s o n o soggetti a revisione.
La d u r a t a dei prestiti ed i piani d ' a m m o r -t a m e n -t o s o n o ada-t-tabili alle cara-t-teris-tiche dei progetti da finanziare.
In Italia tali prestiti s o n o concessi sulla base di u n paniere di m o n e t e m a versati ai beneficiari in m o n e t a nazionale; da notare a n c o r a c h e il M i ni st ero del T e s o r o assicura la c o p e r t u r a del rischio di c a m b i o al 100% per i progetti di i n v e s t i m e n t o realizzati nel M e z z o g i o r n o e nelle altre z o n e prioritarie ed al 9 5 % nel resto d'Italia, ciò rende tali prestiti assai interessanti per l ' o p e r a t o r e italiano c h e beneficia di tassi finali di qual-che p u n t o inferiori al p r i m e rate.
PRESTITI GLOBALI E PRESTITI DIRETTI
La B.E.I. concede prestiti ordinari (o diret-ti) e prestiti globali, in relazione alle
carat-Tabella 2 - Prestiti globali B.E.I.
BENEFICIARIO*
ISTITUTO DI CREDITO
MINISTERO
D E L . * B.E.I. - DIPARTIMENTO ITALIA TESORO
(parere)
B.E.I. - LUSSEMBURGO
COMMISSIONE DELLE 1 COMUNITÀ EUROPEE
(parere sulla conformità del progetto alla normativa comunitaria)
N.B.: nel caso di prestito concesso a valere su un prestito globale, la C.C.E. da il proprio parere solo sul prestito globale ma non sui singoli sotto-prestiti che vengono quindi definitivamente deliberati dalla sede centrale della B.'E.I.
Tabella 3 - Prestiti diretti B.E.I.
BENEFICIARIO* MINISTERO D E L " * -TESORO (parere)
•
COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE(parere sulla conformità del progetto alla normativa comunitaria) B.E.I. - DIPARTIMENTO ITALIA
B.E.I.-LUSSEMBURGO
ECU100 ECU100
' European # Currencyì jfedeMMine 6BIQB) Bf usieJs. BtjKltum / . e u r o t r a v c j l e r s c h e q u e \E C O O - O O O - O O O
furo Ti avellers Cheque
7 2 1 1 7 0 0 3 8 0 1 , 0 1 / 1 7 0 0 3 a 0 b 0 1 H 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 0 V 0 0 0 0 0 0 0 0 / 0 3 H Pt»a»*> no *»r «w>y o» ffttmp»ng >n
teristiche, soprattutto dimensionali, del progetto da finanziare e del beneficiario (tabelle 2 e 3).
I prestiti globali sono linee di credito
ac-cordate a banche o ad altre istituzioni fi-nanziarie nazionali o regionali che presta-no a loro volta tali importi frazionati in importi più piccoli; sono quindi lo stru-mento privilegiato per il finanziastru-mento delle iniziative delle piccole e medie im-prese.
Le domande di finanziamento a valere su prestiti globali non devono essere indiriz-zate alla B.E.I. ma all'Istituto di credito che ha negoziato il prestito globale. Caratteristiche dell'intervento da finanzia-re:
— costo totale non superiore a circa Lit. 21 miliardi e non inferiore a circa Lit. 80 milioni;
— l'impresa finanziata non deve essere una filiale di una grande impresa;
— manodopera impiegata non superiore alle 500 unità.
Caratteristiche del finanziamento: — non può eccedere il 50% del costo degli investimenti fissi;
— ha una durata media compresa tra gli 8 ed i 12 anni.
Ai prestiti ordinari (o diretti) si possono
applicare le regole surrichiamate tenendo presente che essi sono volti, di preferenza, al finanziamento di progetti di investimen-to di cosinvestimen-to superiore ai 21 miliardi di lire. Anche la durata del finanziamento varierà in funzione dell'intervento finanziato e del-la/delle monete in cui il prestito è conces-so.
Le domande di finanziamento a valere su prestiti diretti devono essere indirizzate alla B.E.I. ed i beneficiari saranno Enti pubblici, comunità locali e grandi imprese. Poiché i prestiti B.E.I. soso cumulabili con altri interventi comunitari (ad es. fondi N.S.C.) si potranno avere progetti finanzia-ti congiuntamente con fondi B.E.I. e N.S.C, riia in ogni caso il limite costituito dal 50% del costo del progetto non potrà essere superato.
IL N.S.C. (N.I.C.):
D E F I N I Z I O N E ED OBIETTIVI
Il Nuovo Strumento Comunitario (N.S.C, o N.I.C.), definito anche «sportello Orto-li», è stato creato su proposta della Com-missione, nell'ottobre 1978.
L'obiettivo era di incrementare il livello dell'attività economica, dell'occupazione e degli investimenti nella Comunità (G.U. L 298 del 25 ottobre 1978).
Si tratta in effetti di un « n u o v o meccani-smo finanziario, che si aggiunge ai mecca-nismi comunitari esistenti, allo scopo di dare un contributo supplementare allo sforzo d'investimento nella Comunità» (G.U. succitata).
La decisione del Consiglio dei Ministri del 16 ottobre 1978 (n° 78/870/CEE) permet-teva alla Commissione di raccogliere sul mercato dei capitali dei fondi allo scopo di promuovere il finanziamento di progetti di investimento nella Comunità «per un im-porto non superiore ed un miliardo di E C U3 in linea capitale» (G. U. succitata). Questa nuova azione è basata sull'articolo 235 del Trattato CEE, che dice: «Se un'a-zione delle Comunità si dimostra necessa-ria per realizzare, nel corso del funziona-mento del mercato comune, uno degli obiettivi della Comunità, ... il Consiglio... prende le disposizioni del caso».
Lo scopo della CEE è quello d'accrescere la capacità di credito globale della Comu-nità, mediante la raccolta di capitali a lun-go termine, e di fornire nuove risorse per il finanziamento degli investimenti.
Il N.S.C, permette alla CEE di utilizzare il proprio credito sui mercati dei capitali, prendendo a prestito fondi che sono utiliz-zati dalla Banca Europea degli Investimen-ti per la concessione, su mandato della Co-munità, di prestiti in favore di investimenti volti a facilitare la realizzazione degli obiettivi economici considerati prioritari dalla comunità stessa (ed in realtà, ciascu-na decisione che autorizza la Commissione a prendere a prestito dei fondi in base alle differenti tranches del N.S.C, ne precisa anche gli scopi prioritari).
• • •
ATTIVITÀ E RISULTATI DEL N.S.C.
La decisione concernente la prima tranche del N.S.C. (N.S.C. I), prevista in un miliar-do di ECU, precisa: «tali progetti devono rispondere agli obiettivi prioritari della Comunità nei settori dell'energia, dell'in-dustria e delle infrastrutture; tenuto conto, tra l'altro, dell'impatto regionale dei pro-getti e della necessità di lottare contro la disoccupazione» (G. U. L 298 del 25 otto-bre 1978 - art. 1).
Tale prima tranche del N.S.C, era dunque volta essenzialmente al finanziamento di grandi opere infrastrutturali per lo svilup-po regionale e di progetti energetici in gra-do di ridurre il tasso di dipendenza della Comunità dalle importazioni di petrolio. Nell'aprile 1982 il Consiglio dei ministri (decisione n° 82/268/CEE del 26 aprile 1982 - G.U. L 116 del 30 aprile 1982) ha autorizzato una seconda tranche di prestiti N.S.C, di un miliardo di ECU (N.S.C. II) che conferma le priorità del N.S.C. I ma mettendo l'accento in particolar modo «sull'utilizzazione razionale dell'energia, la sostituzione del petrolio con altre fonti di energia e le infrastrutture in grado di permettere tale sostituzione...» (decisione del Consiglio sopracitata).
Tale decisione introduce un'importante novità negli obiettivi della Comunità, lad-dove (art. 2, par. c) indica tra i progetti fi-nanziabili anche «gli investimenti produt-tivi delle piccole e medie imprese». Il considerare come prioritario il finanzia-mento delle iniziative delle piccole e medie imprese ha dato allo strumento finanziario N.S.C, un nuovo impulso facendolo diven-tare un importante propulsore dello svi-luppo economico in alcune zone della Co-munità ed in Italia in particolar modo. Il finanziamento dei progetti d'investimen-to delle P.M.I. è stad'investimen-to realizzad'investimen-to utilizzan-do lo strumento dei prestiti globali, che sono delle linee di credito accordate a ban-che o ad altre istituzioni finanziarie nazio-nali o regionazio-nali («intermediari finanziari») che prestano a loro volta tali fondi frazio-nati in importi più piccoli, allo scopo di fi-nanziare investimenti che rispondono ai criteri economici e finanziari stabiliti dalle decisioni della CEE ed approvasi dalla B.E.I.
mi-liardo di E C U è « c o n s u m a t a » assai rapi-d a m e n t e e già nell'aprile '83 il Consiglio (decisione n. 8 3 / 3 0 8 / C E E del 13 giugno 1983 - G . U . L 164 del 23 giugno 1983) au-torizza la C o m m i s s i o n e ad a s s u m e r e pre-stiti per un i m p o r t o n o n superiore a 1500 milioni di E C U in linea capitale (N.S.C. Ili, p r i m a tranche; art. 1 della decisione sopracitata); l ' i m p o r t o totale del N.S.C. Ili era stato fissato in tre miliardi di ECU (decisione del Consiglio n. 8 3 / 2 0 0 / C E E del 19 aprile 1983 - G . U . L 112 del 28 aprile 1983)
La priorità è accordata agli investimenti che r i s p o n d o n o agli obiettivi della C o m u -nità nei seguenti settori:
— utilizzazione razionale dell'energia; — i n f r a s t r u t t u r e che c o n t r i b u i s c o n o allo sviluppo regionale;
— progetti di investimento, in particolare delle piccole e medie imprese, nell'indu-stria e negli altri settori produttivi, in vista s o p r a t t u t t o della diffusione dell'innovazio-ne e delle n u o v e tecnologie.
In data 2 3 luglio 1984 (decisione n. 8 4 / 3 8 3 / C E E - G . U . L 208 del 3 agosto
1984) la C o m m i s s i o n e è stata autorizzata ad a s s u m e r e prestiti fino ad un i m p o r t o di 1400 milioni di E C U (N.S.C. Ili - seconda tranche)4. All'articolo 3 della suddetta de-cisione si p u ò notare che se le priorità non s o n o c a m b i a t e è il loro ordint c h e è m u t a -to. Le linee direttrici del N.S.C. Ili, secon-da tranche, p r e v e d o n o :
— i progetti di investimento, in particola-re delle piccole e m e d i e impparticola-rese, in vista della d i f f u s i o n e d e l l ' i n n o v a z i o n e e delle nuove tecnologie;
— l'utilizzazione razionale dell'energia; — le i n f r a s t r u t t u r e legate allo s v i l u p p o delle attività p r o d u t t i v e e che contribuisco-no allo s v i l u p p o regionale.
L'estensione del c a m p o di a p p l i c a z i o n e del N.S.C, al settore p r o d u t t i v o nel 1982 (N.S.C. II) ha p e r m e s s o di finanziare i pro-getti di i n v e s t i m e n t o delle piccole e medie imprese in m i s u r a rilevante di m o d o che più di un terzo dei prestiti conclusi a vale-re sul N.S.C, s o n o andati a favovale-re delle P.M.I. t r a m i t e i prestiti globali (al 13 luglio 1984 i contratti di prestito firmati a m -m o n t a v a n o a 2889 -milioni di E C U , di cui
1081 milioni a favore dei settori p r o d u t t i -vi).
I dati relativi all'utilizzo dei prestiti N.S.C, dal 1979 al 1983 e le relative percentuali di i n c r e m e n t o s o n o i seguenti: Milioni/ECU Incremento prestiti accordati % 1979 2 7 7 1980 198 - 28,5 1981 540 + 173 1982 791 + 32 1983 1.21 1 + 53
Essi t e s t i m o n i a n o del r a f f o r z a m e n t o dell'a-zione della C o m u n i t à in favore degli inve-stimenti, in p a r ti c ol a r m o d o per q u a n t o ri-guarda le piccole e m e d i e imprese, c h e co-stituiscono un fattore efficace di diffusione d e l l ' i n n o v a z i o n e tecnologica e di creazione di posti di lavoro.
Vale la pena di sottolineare che dal 1979 ad oggi circa il 52% dei prestiti erogati tra-mite il N u o v o S t r u m e n t o C o m u n i t a r i o s o n o stati erogati in Italia. N u m e r o s e s o n o state le istituzioni finanziarie e le b a n c h e italiane che h a n n o u s u f r u i t o di prestiti globali N.S.C., in particolare: Banca N a z i o n a le del Lavoro, C e n t r o b a n c a , Istituto M o b i -liare Italiano, M e d i o c r e d i t o Centrale, Efi-b a n c a , Artigiancassa ed Istituto di C r e d i t o F o n d i a r i o delle Venezie.
Va ricordato a n c o r a che il Consiglio c o n le decisioni:
— n° 8 1 / 1 9 / C E E del 20 gennaio 1981 -G . U . L 37 del 10 febbraio 1981, per l'Italia; — n° 8 1 / 1 0 1 3 / C E E del 14 dicembre 1981 -G . U . L 367 del 2 3 d i c e m b r e 1981, per la
Grecia ha a u t o r i z z a t o la C o m m i s s i o n e a raccogliere, « a titolo unico ed
ecceziona-le», dei fondi per il finanziamento di
inve-stimenti destinati al reintegro dei mezzi di p r o d u z i o n e ed alla ricostruzione delle in-f r a s t r u t t u r e e c o n o m i c h e e sociali nelle zone colpite dai terremoti avvenuti:
— in Italia nel 1980 (1 m i l i a r d o di E C U ) ; — in G r e c i a nel 1981 (80 milioni di ECU).
(Da tali massimali v a n n o dedotti i prestiti e v e n t u a l m e n t e concessi dalla B.E.I., a va-lere sulle p r o p r i e risorse, cos le stesse fina-lità).
Tali prestiti sono associati ad un a b b u o n o di interessi del 3% per 12 anni (tabella 4 N.B. al 26 ottobre 1984 l ' i m p o r t o concedi-bile a valere su detti fondi era definitiva-m e n t e esaurito).
I prestiti N.S.C, sono concessi ai tassi di m e r c a t o con l'eccezione dei bonifici T . T . (terremoto) e dei bonifici S.M.E.
L'idea dei bonifici S.M.E. nasce con il re-g o l a m e n t o del Consire-glio C E E 3 1 8 1 / 7 8 del 18 d i c e m b r e che crea il Sistema m o n e t a r i o e u r o p e o .
In effetti il Consiglio e u r o p e o , nella sessio-ne del 4 e 5 dicembre, ha deciso che sessio-nel q u a d r o del Sistema m o n e t a r i o e u r o p e o sia-no previste alcune m i s u r e atte a rinforzare le e c o n o m i e degli Stati m e m b r i m e n o pro-speri che vi partecipano.
Q u i n d i il Consiglio con il r e g o l a m e n t o
Tabella 4 - Prestiti bonificati ricostruzione «Terremoto» (per paese strumento e settore)
PRESTITI Situa-zione Inizio 1983 Opera-zioni 1983 Situazione a fine 1983 BONIFICI PAGATI NEL 1983
M Ecu M Ecu N° M Ecu % M Ecu %
PAESE BENEFICIARIO - Italia - Grecia 522,8 80,0 269,2 25 1 792,0 80,0 90,8 9,2 12,596 1,756 87,8 12,2 602,8 269,2 26 872,0 100,0 14,352 100,0 ORIGINE DELLE RISORSE
PRESTATE: - NSC - BEI 454,6 148,2 208,1 61,1 13 13 209,3 662,7 76,0 24,0 11,227 3,125 78,2 21,8 602,8 269,2 26 872,0 100,0 14,352 100,0 SETTORE DI UTILIZZO - Infrastrutture economiche - Infrastrutture sociali - Ricostituzione dei mezzi di
produzione 330,4 269,8 2,6 127,2 127,4 14,6 457,6 397,2 17,2 52,5 45,5 2,0 7,172 7,117 0,063 50,0 49,6 0,4 602,8 269,2 26 872,0 100,0 14,352 100,0
C E E 1736/79 del 3 agosto 1979 « r e l a t i v o alla bonificazione di alcuni prestiti concessi nel q u a d r o del Sistema m o n e t a r i o e u r o -p e o » invita « l e Istituzioni della C o m u n i t à e la Banca E u r o p e a degli Investimenti a mettere a disposizione degli Stati m e m b r i sfavoriti (Italia ed Irlanda) per un p e r i o d o di 5 anni, dei prestiti bonificati al 3% a n -nuo, per un i m p o r t o m a s s i m o di c i n q u e miliardi di E C U suddivisi in t r a n c h e s an-nuali di un miliardo di E C U » .
L ' i m p o r t o attualizzato del b o n i f i c o a m -m o n t a v a ad un -miliardo di E C U .
Tale sistema rimase in vigore dal 3 agosto 1979 al 31 d i c e m b r e 1983 (tabelle 5 e 6).
L'ISTRUZIONE DEI PRESTITI N.S.C.
La decisione di base del N.S.C, (decisione del Consiglio del 16 ottobre 1978 n° 7 8 / 8 7 0 / C E E - G . U . L 298 del 25 o t t o b r e 1978) precisa all'articolo 5 che « u n m a n -d a t o è affi-dato alla Banca per la concessio-ne dei prestiti di cui alla presente decisione. La Banca esegue le operazioni d e r i v a n -ti da tale m a n d a t o in n o m e , per c o n t o e a rischio della C o m u n i t à » .
D o p o la decisione della C o m m i s s i o n e che verifica la c o n f o r m i t à del progetto alle nor-mative c o m u n i t a r i e (articolo 2 della succi-tata decisione), la Banca «istruisce le do-m a n d e , decide la concessione dei prestiti e le loro condizioni e ne c u r a la c o m p l e t a a m m i n i s t r a z i o n e . Il m a n d a t o c o n f e r i t o alla Banca è oggetto di una c o n v e n z i o n e di c o o p e r a z i o n e tra la C o m m i s s i o n e e la Ban-c a » .
I prestiti a valere sulle risorse del N.S.C, sono, dal p u n t o di vista del debitore, simili nel loro f u n z i o n a m e n t o ai prestiti concessi sulle risorse p r o p r i e della B.E.I., fatta ecce-zione per le d o m a n d e c h e d e v o n o essere inviate s i m u l t a n e a m e n t e alla Banca ed alla
Tabella 5 - Prestiti bonificati e bonifici SME per anno
Anno Prestiti Bonificati Bonifici Versati
Numero Milioni di ECU Milioni di ECU % di prestiti
1979 1980 1981 1982 1983 34 55 58 34 50 885,4 1 030,8 1 017,5 1 041,4 1 062,9 200,0 197,0 193,2 209,8 200,0 22,6 19,1 19.0 20.1 18,8 TOTALE 231 5 038,0 1 000,0 19,8
Tabella 6 - Prestiti bonificati e bonifici SME - Dati cumulati MILIONI DI ECU
Prestiti Bonifici ì '<> dei prestiti
fine 1 9 7 9 fine 1 9 8 0 fine 1 9 8 1 fine 1 9 8 2 fine 1 9 8 3 885,4 1 916,2 2 933,7 3 975,1 5038,0 200,0 397,0 590,2 800,0 1 000,0 22,6 20.7 20,1 20,1 19.8
Due terzi del miliardo di ECU di bonifici sono andati a favore di prestiti concessi in Italia un terzo a prestiti concessi in Irlanda.
Tabella 7 - Ripartizione per paese dei prestiti concessi nella Comunità.
Gennaio-Giugno 1984 (jn m i|i o n i d i E C U ) Su Risorse Proprie Su Risorse N.S.C. Totale % BELGIO DANIMARCA GERMANIA GRECIA FRANCIA IRLANDA ITALIA LUSSEMBURGO REGNO UNITO 32,54 93,73 24,68 1 12,58 231.44 73,63 1207,27 16,44 428.45 79,43 18,04 143,56 15,09 282,82 10,52 32,54 173,16 24,68 130,62 375,00 88,72 1490,09 16,44 438,97 1,17 6,25 0,89 4,72 13,54 3,20 53,79 0,59 15,85 Totale 2220,76 549,45 2770,21 100,00
C o m m i s s i o n e .
Per ciascuna d o m a n d a la C o m m i s s i o n e , n e l l ' a m b i t o del G r u p p o Interservizi B.E.I., verifica la c o n f o r m i t à d e l l ' i n v e s t i m e n t o p r o p o s t o alle linee direttrici fissate dal Consiglio per l'utilizzo dei fondi del N.S.C. In caso di parere positivo della C o m m i s -sione, la B.E.I. decide la concessione del prestito in c o n f o r m i t à alle p r o p r i e proce-dure, m a tale decisione n o n diviene effica-ce che d o p o la firma del c o n t r a t t o di pre-stito da p a r t e del beneficiario da un lato, e della C o m m i s s i o n e e della B.E.I. dall'altro. I prestiti a valere sulle risorse del N.S.C, s o n o divenuti un i m p o r t a n t e c a m p o d'atti-vità della B.E.I. a n c h e in relazione ai pre-stiti concessi sulle sue risorse p r o p r i e c h e p r o v e n g o n o essenzialmente da fondi rac-colti a s u o n o m e e per p r o p r i o c o n t o sui mercati dei capitali. F c i n q u e a n n i d'esi-stenza del N.S.C, h a n n o visto la concessio-ne di prestiti per 3017 milioni di E C U (al 31 d i c e m b r e 1983), vale a dire il 16,3% del totale dei prestiti della Banca, d i m o s t r a n d o c o n ciò la crescente i m p o r t a n z a del N.S.C., q u a l e s t r u m e n t o di a i u t o allo sviluppo eco-n o m i c o e v o l a eco-n o m o l t i p l i c a t o r e degli ieco-nve- inve-stimenti (tabella 7).
Le p r o c e d u r e per la concessione di un fi-n a fi-n z i a m e fi-n t o a valere sul N.S.C, fi-n o fi-n si di-scostano da quelle qui sopra esposte ri-g u a r d a n t i i fondi B.E.I. N o n m u t a n o la classificazione dei prestiti in ordinari e glo-bali né le caratteristiche degli investimenti da finanziare e dei finanziamenti stessi. La B.E.I., m a n d a t a r i a della C o m u n i t à , istruisce le d o m a n d e di finanziamento e ne delibera la concessione.
La differenza f o n d a m e n t a l e rispetto ai pre-stiti B.E.I. consiste nel fatto c h e i fondi N.S.C, s o n o raccolti sul m e r c a t o dei capi-tali d i r e t t a m e n t e dalla C o m m i s s i o n e ed af-fidati in gestione alla B.E.I. C i ò c o m p o r t a da parte della C o m m i s s i o n e la verifica del-la c o n f o r m i t à d e l l ' i n v e s t i m e n t o p r o p o s t o
alle linee direttrici fissate dal Consiglio p e r l'utilizzo dei fondi N.S.C.
Le condizioni alle quali i prestiti s o n o c o n -cessi (percentuale m a s s i m a del finanzia-m e n t o rispetto a l l ' i n v e s t i finanzia-m e n t o , tassi di in-teresse, d u r a t a del finanziamento, ecc.) sono, in linea di m a s s i m a , uguali a quelle dei prestiti B.E.I.
NOTE
I Art. 129 del Trattato CEE del 25 marzo 1957:
« È costituita una Banca europea per gli investimenti, con personalità giuridica; sono membri della Banca eu-ropea per gli investimenti gli Stati membri; lo statuto della Banca europea per gli investimenti costituisce l'oggetto di un protocollo allegato al presente Tratta-to».
ed art. 130:
« La Banca europea per gli investimenti ha il compito di contribuire, facendo appello al mercato dei capitali ed alle proprie risorse, allo sviluppo equilibrato e senza scosse del mercato comune nell'interesse della Comu-nità. A tal fine facilita, mediante la concessione di pre-stiti e garanzie, senza perseguire scopi di lucro, il fi-nanziamento dei seguenti progetti in tutti i settori del-l'economia:
a) progetti contemplanti la valorizzazione delle regioni meno sviluppate;
b) progetti contemplanti l'ammodernamento o la ri-conversione d'imprese oppure la creazione di nuove at-tività richieste dalla graduale realizzazione del mercato comune che, per la loro ampiezza o natura non posso-no essere interamente assicurati dai vari mezzi di fi-nanziamento esistenti nei singoli Stati membri; c) progetti d'interesse comune per più Stati membri che, per la loro ampiezza o natura, non possono essere completamente assicurati dai vari mezzi di finanzia-mento esistenti nei singoli Stati membri».
! BANCA EUROPEA PER GLI INVESTIMENTI D I P A R T I M E N T O ITALIA
Via Sardegna, 38 - 00187 - ROMA
Tel. (06)483651 - TELEX 62130 B A N K E U R O
J L'ECU è calcolato sulla base di un paniere di monete della Comunità.
II peso di ciascuna moneta nel paniere è calcolato in funzione della parte di ciascun Stato membro nel pro-dotto interno lordo (PIL) della Comunità, negli scambi intracomunitari di merci cosi come nel meccanismo di sostegno comunitario messo a punto dalle Banche cen-trali degli Stati membri.
Il valore dell'ECU è fissato quotidianamente dalla Commissione per le differenti monete sulla base dei corsi di chiusura sui diversi mercati dei cambi. Il con-trovalore dell'ECU rispetto alle monete degli Stati membri è calcolato sulla base della quotazione ufficiale di tali monete sul mercato dei cambi del paese conside-rato.
Composizione percentuale, dal 17 settembre 1984: LIT 10,125%; £ 15,024%; FB 8,218%; D K R 2,692%; FLB 0,3%; D R A 1.306%; DM 32,013%; FF 19,002%; H F L 10,117%; £ IRL. 1,202%.
4 L'importo della seconda Tranche del N.S.C. Ili am-monta a 1400 milioni di ECU e non a 1500 milioni poiché la Commissione con la propria proposta del 5 luglio 1983 (G.U. C 178) ha previsto la possibilità di assumere prestiti per un importo massimo di 100 mi-lioni di ECU utilizzati per finanziare, sotto forma di prestiti denominati «prestiti europei d'innovazione», dei progetti d'innovazione e di applicazione di nuove tecnologie. Tale nuovo strumento si trova ancora oggi in fase di studio.