ramante,comeilVolfioosserva,seavessedetto:Rivolgil* av-versiontuaallefalseopinioni,allestolteeguastecupidità
,
alle turpitudini ec.poicliòcornotaicosepossonoaversi inodio, cosipuresipossono adun tempoevitare
.
Cap,XI.quandointalusotiregolerai secondo Natura,ec.cioè comevuollaragione*nonl'appetitoolapopolare opinione
i
egiudicherai sanamentedellecose.
Cap.Xlf.Chesevecchiotu sei,bada dinondilungartimai dal navilioee.Quantopiù1'uomoavvicinasi alpuntodi do-rerpartire,cioèmorire
,intantopiù pochecosedeetener occupatol'animo,
Cap.XIII.
U
esserzoppoèun impaccio dellagamba,nondel proponimento dell'animo.Maseiomipropongodifar viag-gio,l’infermitàdelmio piede»massimesenonhovettura, nonèollaunostacoloalmiodisegno?Sebene intendi e se-gaiimieiprecetti,rispondeEpittcto,nontiproporraiun viaggio chetunonpossafare;e cosiquanti piùe piùgrandi sarannogl'impedimentidelcorpo,tanto più rUtringerai letue voglieepiùpochecoseimprenderai*.e certechiunque nonè«tolto,bencomprendeessermegliotenerl'appetitoalla ra-gioneobbedienteche davanebramosieosserctormentato
»
Malafebbremitraealdelirio,ealloraqualusoposs’io fa-redell’intelletto?
—
Com’iononpretendo,potràrispondere Epittcto,cheun cadaveresimuovaecammini,cosincinmcn pretendochetuabbia afarusodellaragione quandopiùnonl'hai,comeavvienin certemalattie. Iovo'chetufaccia quan-topuòfarsiallorchésihaunafermavolontà,inanongià quelloeh' èimpossibileechedatenondipende•
Cap.XVIli.scemo e stolido perlecoseesteriori,cioèpel di-sprezzodeglionori,de' piaceri,dellericchezzeec.
Cap- XLX. questoèben in tua balla,cioè,bastachetunon de-sideriquelloche nonèintuopoterediconseguire.
Cap.XXI.edivinieranoecontalnomechiamati.Insolentir utique,diceilVolfio,etimperite.Quameniminfinitoin*
4
ANNOTAZIONI
Gltervallovelprestantissima*homoabextremdumbraDivi*
nitatisabest?IntendasicheEpittetoquiparìaiperbolicamente» Cap.XXIU.qualèpiaciuto alpoeta.Altritraducedirettore, maestroec.malacorrispondenteparolagreca,quandosi par-ladispettacoloteatrale:, significapoeta\eneabbiamogli esempjinAristofane>Plut.v.797*sdchar.v.628.Quiil poetaèDio.
Cap.XXX.Set*avverràgiartimaidi volgertialdifuorieie.
CondannaEpittetoildesiderio delleYulgari lodi, lavanagloria, 1*ostentazione;evuole,diteilVolfio, cheilfilosofosenestia
raccoltodentrollimitidellapropria.coscienza,comeuna chioc-ciolaentroilsuo guscio,oquellastabiliscaereputi ampliiii-inoteatroallapropriavirtù.Neteqnaceiverisextra, ener-gicamentedicePersio;edOrazio,parlandodellafortuna•di que’beni ch’éllagliaveadatiepolcaritorgli»dice
Hesìgno quae dtdit,etmed Virtutemeinvolvo.
Cap.XXXI.mostratemenelavia>edioiarollo,Intendedire Epit*
letoche rarissimamentelericchezzeeglionorisiprocacciano fuorché con maleartieperriescellerate:laondesidebbono
dall’uomodabbene disprezzare.
Cap.XXXIV.Comenonsipiantaunbersaglioperisfallirlo, corinelmondolanatura,delmulenonesiste.Questo luo-goòmolto oscuro. Vediciòche nepensailVolitonellesue annotazioniaquestocapitolo Simpliciovifielisopraun lun-go ragionamento.Io inbrevel’intendo cosi.Ilmale propria-mente nonesisteinquestosenso,cheDiononpuò esserne l’autore.Ilbersaglio,alquale1’uominira,èilbene, cdè statopestodaDio. Nellosfallireuntalbersaglio consisteciò che chiamasitnale,e1*uomodeesoloiucojpar sòmedesimo d’ essereuncattivosaettatore*
Cap.XXXVI.atletadituttiecinqueigiuochi,Questierano lalotta,ilpugileo giuocodellepugna,ildisco,ilcòrso cd
ilsalto.
ANNOTAZIONI
62
Cip. LVIII. In «Icone edizioni questocapitoloha una lacuna:tna supponendolointerocomein altre «ta, lacomparazionepuò sem-brare alquantostiracchiata enon troppogiusti.Gliantichi la-cerano usotalaredisimilitudiniediparabolesenza curarvi eh’ essefosserosemprenaturalieperogniversoadattate«1 soggettodi cuiparlavano.InoltresolevanogliStoici, secondo-chòilCasaubono osserva,trarrelesimilitudinidallecosepiò usitateecomuninella vita aconfermareiloroprecetti;ed es-sendolapiùpartedilorostudiosissimidiunasottile Dialetti-ca
,nonèmaraviglia chespessofacesserousodicerte argu-zie,allequalieranoavvezzi.Le proposizioni separate e eoa-nette formavanoilsoggettodifrequentidispute,edera mol-loordinariorincominciar da queste:è giorno;ènotte. Ve-diilCasaabbno sopra questo luogo.
Gap. LX.VIICosinont’avverrà che altre sieno letueideeee.
AdottolacorrezionedelCasaubono,nè parmi chesipossa da-realtrosensoaquestopasso che veramenteèoscuronel testo ed oscuro nonmenoneitraduttori latinieitaliani,Unodi que-stiultimitraduce:e cosituimprenderaileimmaginazioni ap-prensived'altri,eadaltriassentirai.Qui non c’è senso alcu-no,perquantomi pare.Unaltro:ecosiusantlo,t‘ avver-rà di tenere alcune apparenze per certe,adaltrediprestar soloilconsenso.IlSalvini,lacuitraduzioneho ultimamen-teyedutaeconsultata, dice:Cosi accadrà atepigliarealtre immaginazionieomprenditive,e consentireadaltri. Diman-do riapottosamente alLettorese eglihacapito nulla,eseè possibiledicapire.
Gap.LXX. adabbracciarlestatue(nelgrangelo per esseram mirato.) Leparolefraparentesisonosiaggiunteper chiarez-za inquestoluogo,comepureinqualchealtro,emancano neltestogreco.hsso hasolamente:nonabbracciarlestatue
;
comeignudi facevano,piòassaiparostentazionecheper av-vezzarsialleingiuriedelverno, alcunifilosofiboriosievani.
I