• Non ci sono risultati.

6 “The Odyssey: A Stage Version”

M. CRAPAUD, CRICHETTE

9. Last but not least: “O Starry starry night” e “Omeros” al Globe Theatre

L‟attività drammaturgica di Walcott - iniziata nel 1950 con la pubblicazione di Henri Christophe - continua tutt‟ora, e la sua ultima pièce - scritta all‟età di ottantatre anni - è del 2013. Si tratta di O

208

Una registrazione video della performance che ha avuto luogo a Roma il 4 aprile del 2011 è disponibile su youtube all‟indirizzo: https://www.youtube.com/watch?v=zlcpkJyuC-A&feature=g-upl. Visualizzato nel gennaio 2014.

Starry Starry Night, che debutta al Lakeside Theatre della Essex University - dove l‟autore ha una

cattedra di “visiting professor” – e che viene poi messa in scena nella città di Castries a Saint Lucia. Da alcuni anni Walcott è tornato ad abitare nella sua isola natale e, sebbene i rapporti con il Trinidad Theatre Workshop si siano nuovamente allentati, si reca di frequente anche a Trinidad per incontrare parenti, amici e colleghi.

O Starry Starry Night – il cui testo è stato pubblicato nel 2014 e del quale è disponibile su internet

una ripresa video dello spettacolo svoltosi in Inghilterra209 – racconta dell‟incontro avvenuto ad Arles fra Vincent Van Gogh (1853-1890) e Paul Gauguin (1848-1903). Quest‟ultimo nell‟estate del 1888 stipula un contratto con Theo Van Gogh (1857-891) - mercante d‟arte e fratello di Vincent - che gli garantisce uno stipendio di centocinquanta franchi in cambio di un quadro ogni mese e riceve l‟invito a raggiungere Vincent in Provenza. Gauguin, non abituato a ricevere tanto denaro, non può rifiutare e parte per Arles. I due pittori passano alcune settimane insieme nella famosa “casa gialla” dipinta da Van Gogh, ma sono anche le settimane in cui i segni del suo squilibrio mentale si fanno più evidenti. Alterchi e discussioni non mancano e anzi si fanno sempre più frequenti, fino a quando, dopo l‟ennesimo litigio, Gauguin minaccia di tornare a Parigi. Non sapendo come reagire alla notizia, Vincent, in preda al panico, lo insegue brandendo un rasoio, poi, tornato a casa si taglia un pezzo dell‟orecchio sinistro e lo consegna a Rachele, una prostituta che i due sono soliti frequentare: il giorno seguente (24 dicembre 1888) Gauguin parte per Parigi.

Questa è anche la trama dell‟opera di Walcott che si attiene fedelmente alle fonti storiche disponibili e che - lo conferma il titolo stesso210 - è un omaggio all‟arte dei due pittori. Il palcoscenico, così come viene allestito al Lakeside Theatre, è invaso dalle riproduzioni dei loro quadri più conosciuti (riproduzioni fatte ancora una volta da Peter Walcott e Gary Butte, un artista di Saint Lucia) e li si osserva dipingere insieme; parlare di colori; discutere tecniche pittoriche, interpretare i propri lavori.

In particolare Derek Walcott, che come si è visto oltre che poeta e uomo di teatro è anche pittore, sancisce con quest‟opera il proprio debito nei confronti della pittura occidentale - di cui non ha mai fatto mistero – e come dimostra il fatto che varie volte ha per esempio indicato Paul Cézanne (1839- 1906) quale suo modello: “era come se Cézanne conoscesse il paesaggio di Saint Lucia”, aveva dichiarato in un‟intervista del 1985.

Nella stessa intervista aveva aggiunto:

209http://www.youtube.com/watch?v=r_mLtq3zWzg (parte I); http://www.youtube.com/watch?v=dJTIhjr5yw0 (parte II).

Visualizzato nel gennaio 2014.

210

The Starry Night (1889) - in italiano Notte stellata - è uno dei quadri più famosi di Van Gogh. E‟un dipinto ad olio su tela (92x73 cm) conservato al Museum of Modern Art di New York e rappresenta un paesaggio stellato sopra la città di Saint-Rémy-de-Provence nel sud della Francia.

The painter I really thought I could learn from was Cézanne – some sort of resemblance to oranges and greens and browns of the dry season in St. Lucia. […]Maybe because of the rigidity of the cubes and the verticals and so on. […] There were other painters of course, like Giorgione, but I think it gave me a lot of strength to think of Cézanne when I was painting211.

O Starry Starry Night parla della “solitudine dell‟artista e dell‟amicizia”, ha dichiarato sua figlia

Anna Walcott-Hardy, aggiungendo che si tratta anche di una riflessione sul valore dell‟impegno artistico212. Ed effettivamente la pièce si pone nella medesima linea di continuità di altre opere di

Walcott e, confermando la fiducia dell‟autore negli strumenti artistici, rinnova la scommessa nelle possibilità di un teatro antillano; un teatro che può scegliere come protagonisti due celebri pittori della cultura europea ma che può liberamente farli interpretare da attori neri che si esprimono con la cadenza propria delle Antille. E‟ un teatro che, come è tipico nel mestiere di Walcott, non vuole né copiare né distruggere la tradizione, ma appropriarsene per dar voce allo spirito del luogo creando un nuovo inizio. Perché – come dice il personaggio di Gauguin – “I believe the future of art is in the tropics”213

.

Tutte affermazioni che trovano per altro conferma nel suo ultimo lavoro per il palcoscenico, un adattamento del poema Omeros (1992). Lo spettacolo va in scena nel giugno 2014 al Globe Theatre di Londra, più esattamente nella Sam Wanamaker Playhouse, una sala inaugurata poche settimane prima e che ripropone la stessa pianta del Globe ma in versione ridotta, al chiuso e che viene interamente illuminata a lume di candela. In un luogo simbolo del teatro europeo, in un‟atmosfera suggestiva Walcott ed il regista Bill Buckhurst ricreano il mondo di Omeros: in scena solo due attori, Joseph Marcell (originario di Saint Lucia e conosciuto al pubblico televisivo internazionale per la sua partecipazione al telefilm degli anni novanta “Willy il principe di Bel Air”) e la giovane e bella Jade Anouka che interpretano vari ruoli, cambiano accento (passando dall‟inglese di Saint Lucia al British

English) e si alternano anche nella veste di narratore in scena. Più che un reading, una vera e propria

poesia recitata che riesce a trasmettere agli spettatori il gusto della polifonia del poema originale - con tutte le voci e i suoni dei Caraibi che questo contiene - e che riduce al minimo la scenografia,

211 D. Walcott in, E. Hirsch, “The Art of Poetry XXXVII”, op. cit., p. 99.

212

“Of course, it‟ll be different for everybody, but it‟s also about continuing to keep a certain standard. Both artists wanted to perfect the craft” A. Walcott-Hardy in, “Walcott‟s new play comes to the Caribbean” (August 8, 2013) in

Repeating Islands –news and commentary on Caribbean culture, literature and the Arts. Pagina web

http://repeatingislands.com/2013/08/08/walcotts-new-play-comes-to-the-caribbean/?relatedposts_exclude=65374. Visualizzato nel gennaio 2014.

213 D. Walcott, O starry starry night, New York 2014, p. 33. Pertinente è l‟applicazione da parte di Viola Davis dei

termini del linguaggio di Edward Said agli intenti artistici walcottiani: alla base del suo teatro sincretico starebbe infatti la scelta di “decostruire” la tradizione piuttosto che quella di “distruggerla” (“to deconstruct rather than to destroy”). E. Said, Culture and Imperialism in, V. Julia Davis, op. cit., p. 90.

accontentandosi di un bastone, di una sedia e di una cassetta per la frutta come unici oggetti di scena. Contributo fondamentale nel tentativo di dar corpo al poema - di cui lo spettacolo è chiaramente una riduzione - è poi dato dalla musica dal vivo di Tayo Akinbode (chitarra e percussioni) e dai suoi effetti sonori che - come il frangersi delle onde - ritmano la vicenda ed accompagnano gli attori mentre nel corso della serata cambiano ruoli, raccontano storie e poi spengono lentamente, ed una ad una tutte le candele presenti sul palcoscenico214.

In una recensione è stato scritto che questo spettacolo – elegante, ben scritto e ben recitato- mantiene gli spettatori ad una certa distanza; forse perché non c‟è una vera e propria azione che permetta al pubblico di partecipare emotivamente, ciò che si prova è un “sottile ma chiaro senso di alienazione rispetto a ciò che succede sul palcoscenico”215

. Certamente, al contrario di tutti gli altri drammi scritti esplicitamente per il teatro, questo suo ultimo lavoro è la trasposizione di poema del quale rispetta il ritmo e la struttura e Walcott stesso ha sottolineato la difficoltà che impone allo spettatore: “it is not accesible at all” – ha dichiarato –“in fact it‟s far from accessible. There‟s no chance of it being a hit, so there‟s a little more likelihood of one being a little more truthful to the experience”216

. Eppure, al contrario di quanto da lui sostenuto, il successo c‟è e conferma anche una volta di più la continuità dell‟impegno teatrale dell‟autore: Walcott, conosciuto in tutto il mondo per la sua produzione poetica, dopo tanti anni trasforma persino il suo poema più famoso in teatro; ed al teatro – con il quale aveva cominciato ai tempi della scuola – torna come al mezzo più efficace e naturale per comunicare, condividere, e favorisce l‟incontro di luoghi e culture differenti. Perché forse, come ha detto Federico García Lorca (1898-1936), “il teatro è la poesia che esce dal libro e si fa umana. E mentre si fa, parla e grida, piange e si dispera”217

.

214

Ho assistito di persona alla prima della spettacolo e, come detto, gli attori passavano da un ruolo all‟altro ricorrendo a una serie di ben studiati stratagemmi: così, ad esempio la donna cambiava ruolo e accento (passando dall‟inglese “caraibico” al British English) allacciando e slacciando un fazzoletto che aveva in testa, mentre Joseph Marcell spostava a destra e sinistra una sedia o una cassetta della frutta, gli unici oggetti a loro disposizione.

215

M.Philpott, “Omeros -Sam Wanamaker Playhouse- London” (02/06/2014). http://www.thepublicreviews.com/omeros- sam-wanamaker-playhouse-london/. Visualizzato nel giugno 2015.

216 D. Walcott, ibid.

217

F. García Lorca in, F. Masini, Federico García Lorca e la Barraca, Bologna 1966, p. 110. Walcott continua a ricevere premi e riconoscimenti per le sue poesie. L‟ultimo in ordine di tempo è stato il Lifetime Recognition Award conferitogli dal Griffin Trust for Excellence in Poetry (giugno 2015).

http://www.griffinpoetryprize.com/awards-and-poets/lifetime-recognition-award/derek-walcott/. Visualizzato nel giugno 2015.

CAPITOLO II