Dream on Monkey Mountain, in viaggio verso un‟arte creola
2. Una sera a teatro
Quando si spengono le luci in sala, sul palcoscenico un riflettore inquadra il disco bianco di un tamburo africano finché questo risplende come la luna rotonda che gli sta sopra. Sotto la luna si profila una montagna vulcanica; la luna, capovolta, diventa il sole.
Entra un ballerino e si siede a cavalcioni del tamburo; dalla parte opposta si fa avanti una figura con cappello a tuba, frac, guanti bianchi e la faccia coperta a metà da un cerone bianco227. I due agitano le braccia in gesti lenti e sinuosi, con movenze da ragno; la figura si alza e tocca il disco della luna; il ballerino comincia a danzare come al rallentatore e indica, mentre queste si fanno sempre più nitide, due gabbie per prigionieri poste ai lati del palcoscenico: nelle celle ci sono TIGRE e SOURIS, due criminali seminudi che stanno discutendo.
Il Prologo si svolge quindi in una prigione e si apre con l‟ingresso di MAKAK, un vecchio nero cencioso che è appena stato arrestato per “ubriachezza molesta e per aver sfasciato il cafè di Alcindor”228
.
Makak entra in scena scortato dal Caporale mulatto che lo ha fermato, LESTRADE, e porta con sé un sacco di iuta contenente una bottiglia di rum quasi vuota ed una maschera bianca con lunghi capelli neri di fibra vegetale. Inizia uno scambio di battute fra il Caporale, strenuo difensore della legge, e TIGRE e SOURIS, i due compagni di cella di Makak. I tre improvvisano un processo farsa e travestiti da giudici e avvocati, leggono i capi d‟accusa al neo arrivato; che è stordito, stanco e non sa dire niente sul suo conto:
CORPORAL
Where is your home? Africa? MAKAK
Sur Morne Macaque…
CORPORAL
[Infuriated] English, English! For we are observing the principles and
precepts of Roman law, and Roman law is English law.
227
Il copione specifica che questa figura assomiglia a Baron Samedi, una delle figure più temute del vudù, tra le più potenti dell‟oltretomba, pronta a collaborare con coloro che operano malefici e quindi a far morire la vittima prescelta. A lui assomiglia il falegname Basil, un personaggio che comparirà più avanti nel dramma.
Diversamente da quanto scritto nel copione, la versione di cui ho acquistato una ripresa video dalla Thomas Fisher Library di Toronto inizia con alcuni ballerini che, danzando a ritmo di tamburi, accompagnano l‟entrata in scena di Baron Samedi.
Let me repeat the query: Where is your home? MAKAK
I live on Monkey Mountain, Corporal. CORPORAL
What is your name? MAKAK
I forget. CORPORAL What is your race? MAKAK
I am tired. CORPORAL
What is your denominational affiliation?
[Silence]229
L‟”imputato” Makak dice solo di avere sessant‟anni e di aver vissuto tutta la vita nascondendosi come un animale selvatico, senza né figli né moglie; dimenticato da tutti. Nel corso della sua lunga deposizione davanti all‟implacabile Caporale – che si chiama Lestrade come l‟ispettore dei romanzi di Sherlock Holmes - prende però a raccontare del sogno avuto la notte precedente; sogno che lo ha scosso a tal punto da spingerlo ad ubriacarsi e distruggere il locale di Félicien Alcindor.
Racconta di una DONNA – “la cosa più bella che abbia mai visto sulla terra” – e lei durante il monologo appare in scena accompagnata da musica di flauto e poi sparisce dietro le quinte. Solo lui riesce a vederla e, buttandosi in ginocchio, si presenta come il suo “vecchio guerriero nero, re di Ashanti, Dahomey e Guinea”230
; sconvolto, assume quindi la posa di un guerriero mentre i tamburi rullano in crescendo, freneticamente.
Makak implora l‟aiuto della donna e racconta di come l‟effetto dell‟apparizione sia stato così forte da farlo crollare a terra privo di sensi. E mentre lui racconta, la scena viene rivissuta, tanto che Makak cade e il prologo si chiude con gli altri personaggi che spariscono mentre lui rimane solo presso la soglia della capanna.
229
Ibid., p. 218-219. CAPORALE E dove abiti? In Africa?/MAKAK Sur Morne Macaque…/CAPORALE (furioso) Inglese! Parla Inglese! Qui osserviamo i princìpi e i precetti del diritto romano, e la legge romana è la legge inglese. Ripeto la domanda: dove abiti?/MAKAK Abito sul Monte della Scimmia, Caporale./CAPORALE Il tuo nome?/MAKAK L‟ho dimenticato/CAPORALE La tua razza? /MAKAK Sono stanco. /CAPORALE A quale confessione religiosa appartieni? /(Silenzio).
All‟inizio della Prima Scena Makak è ancora a terra con la maschera bianca accanto quando sopraggiunge un suo amico; si tratta di MOUSTIQUE, un omino claudicante che arriva sbuffando per la fatica con un sacco di iuta sulle spalle e che lo sveglia con fare amichevole ma sbrigativo: è giorno di mercato e bisogna sellare in fretta l‟asina per andare a vendere la carbonella.
Makak parla anche a Moustique del suo sogno, ma questa volta dice di aver realmente incontrato la DONNA mentre camminava in montagna; costei è una persona in carne ed ossa, non il frutto della sua immaginazione.
Si sente ancora il flauto suonare e Makak descriver l‟episodio. Le sue parole sono uno degli esempi di poesia in prosa di cui è così ricca quest‟opera teatrale; la musicalità del linguaggio e l‟atmosfera fantastica evocano scene del teatro del “siglo de oro”, tanto da far venire alla mente passi di Pedro Calderón de la Barca (1600-1681) e – come vedremo più avanti - del suo La vida es
sueño231 in particolare. Dice Makak:
Make a white mist in the mind; make that mist hang like cloth from the dress of a woman, on prickles, on branches; make it rise from the earth, like the breath of the dead on resurrection morning, and I walking through it on my way to my charcoal pit on the mountain. Make the web of the spider be heavy with diamonds and when my hand brush it, let the chain break. I remember, in my mind, the cigale sawing, sawing, sawing wood before the woodcutter, the drum of the bull-frog, the blackbird flute, and this old man walking, ugly as sin, in a confusion of vapour, till I feel I was God self, walking through cloud, in the heaven of my mind. Then I hear this song. Not the bull-frog drum, not the whistling of parrots. As I brush through the branches, shaking the dew, a man swimming through smoke, and the bandage of fog unpeeling my eyes, as I reach to this spot, I see this woman singing, and my feet grow roots! I could move no more. A million silver needles prickle my blood, like a rain of small fishes. The snakes in my hair speak to one another, the smoke mouth open, and I behold this woman, the loveliest thing I see on this earth, floating towards me, just like the moon, like the moon walking along her own road. […]232
231
In La vida es sueño si ascolta ad esempio il personaggio di Rosaura dire: “Violento ippogrifo che hai corso a gara col vento, nel confuso labirinto di queste rocce ignude, dove ti sfreni, dove ti trascini, dove ti precipiti, come un fulmine senza fiamma, un uccello senza piume variopinte, un pesce senza squame brillanti, un bruto, infine, privo d‟ogni istinto naturale? Resta dunque tra questi monti, si che anche gli animali possano vantarsi d‟avere in te un novello Fetonte: ed io senz‟altra guida che quella che m‟offrono le leggi del destino, discenderò, cieca e disperata, l‟intricata scabrosità di questo monte eccelso che sembra mostrare al sole il cipiglio che corruga la sua fronte. […]” P. Calderón de la Barca, La
vita è sogno. Trad. ita. A. Gasperetti. Milano 1957, p. 23.
232
Ibid., p. 235. Trad. it: “MAKAK […] Immagina una bruma bianca; immagina questa bruma come un velo sul vestito di una donna, sui rovi, sui rami; immagina che si alzi dalla terra, come l‟alito dei morti il mattino della risurrezione, e io
Makak prosegue sognante il racconto e parla al suo scettico amico – che lo interrompe in continuazione perché devono sbrigarsi ad andare al mercato – della donna bianca e delle ore passate insieme. La donna lo ha chiamato con il suo vero nome –“il mio vero nome, un nome che non uso”233
–, gli ha promesso di andare a vivere insieme e, soprattutto, gli ha rivelato le sue origini, indicandogli la strada da seguire nel futuro:
MAKAK
She say I should not live so any more, here in the forest, frighten of people because I think I ugly. She say that I come from the family of lions and kings.
[Drum roll]234
Quando poco dopo Moustique trova per caso la maschera bianca sotto una panca Makak, di getto, prende una decisione:
MAKAK
Saddle my horse, if you love me, Moustique, and cut a sharp bamboo for me, and put me on that horse, for Makak will ride to the edge of the world, Makak will walk like he used to in Africa, when his name was lion!235
Sempre più perplesso Moustique ironizza sui progetti dell‟amico e risponde a tono: loro non hanno nessun cavallo da sellare ma solo la vecchia asina Berthilia – dice cercando di riportarlo con i piedi per terra e – aggiunge - non hanno neanche soldi da spendere per il viaggio. Il suo è un modo di parlare comico che fa presa sull‟umorismo e l‟ironia del pubblico caraibico:
la attraverso quando vado alla mia carbonaia sulla montagna. Immagina la tela del ragno carica di brillanti, e se la mia mano la sfiora, la catena si spezza. Ricordo, e ho bene in mente, la cicala che sega, sega, sega il legno prima del boscaiolo, il tamburo del rospo, il flauto del merlo, e questo vecchio che cammina, brutto come il peccato, in una confusione di vapore, finché mi sento Dio, Dio stesso che cammina tra le nubi, nel cielo della mia mente. Poi odo questo canto. Non il flauto del merlo, non il tamburo del rospo, non il fischiare dei pappagalli, mentre passo tra i rami, scuotendo la rugiada, un uomo che nuota nel fumo, e la benda di nebbia mi si stacca dagli occhi, e quando arrivo a questo punto, vedo questa donna che canta, e i piedi mi diventano radici! Non riesco più ad andare avanti. Milioni di aghi d‟argento mi trafiggono il sangue, come una pioggia di pesciolini. I serpenti nei miei capelli parlano tra loro, la bocca di fumo si apre, e io miro questa donna, la cosa più bella che abbia mai visto sulla terra, che fluttua verso di me, proprio come la luna, come la luna che cammina per la sua via”.
233 Nel testo: “She call out my name, my real name. A name I do not use.” Ibid., p. 235.
234 Ibid., p. 236. Trad it: “MAKAK Ha detto che non devo più vivere a questo modo, qui nella foresta, con la paura della
gente perché credo di essere brutto. Ha detto che io vengo dalla famiglia dei leoni e dei re. /(Rullo di tamburi)”. Vale la pena sottolineare la centralità del tamburo nell‟immaginario collettivo di tutte le Antille fin dai tempi della schiavitù, come suggerisce Stéphanie Bérard: “Du temps de l‟esclavage, c‟est autour du tambour que s‟organisent, souvent en secret, les cérémonies où les enclave chantant, dansent et prient leurs dieux. Cette clandestinité confère à cet instrument un caractère subversif qui persiste sur la scène théâtrale où il revêt une fonction symbolique et affirme une présence récurrente dans des pièces qui retracent l‟histoire coloniale”. S. Bérard, Théâtres des Antilles. Traditions et scènes
contemporaines. Préface d‟Ina Césaire. Paris 2009, p. 168-169.
235
D. Walcott, Dream, op. cit., p. 240. Trad. It.: “MAKAK Sellami il cavallo, se mi vuoi bene, Moustique, e tagliami una canna di bambù, e mettimi in sella, perché Makak galopperà fino ai confini del mondo, Makak camminerà come una volta in Africa, quando il suo nome era leone!”
MOUSTIQUE
Saddle your horse? Berthilia the jackass? When you will put sense in that crack coal-pot you call your head? Which woman ever look at you, once, much less a white one? Saddle your horse? I could put this beat-up tin pot on your head, cut a bamboo for a spear, make a cup of my two hands and put you on that half-starve jackass you call a horse and send you out for the whole world to laugh. But where we going? Where two black, not-a-red-cent niggers going? To war?
MAKAK
Non. To Africa!236
Convinto dalla DONNA di discendere da una stirpe di guerrieri e re, Makak decide a questo punto di riappropriarsi delle sue antiche origini e di partire alla volta dell‟Africa.
La Prima Scena si chiude con i due amici che – come un Don Chisciotte e Sancho Panza dei giorni d‟oggi - si mettono in viaggio. Flauto e tamburo li accompagnano mentre un ballerino esegue la burroquite, o danza dell‟asino, fa il giro del palcoscenico e gira il disco del sole, che ridiventa la luna.
Durante il viaggio (Scena II), i due si imbattono nel MALATO, un uomo in fin di vita che entra in scena su una barella di bambù sostenuto da quattro portatori e accompagnato da LE SORELLE, un gruppo di ballerine che arriva con passo solenne e si dispone in cerchio.
Makak guarisce il malato adagiandogli del carbone caldo sulla fronte e toccandogli la testa con una mano: incredulo lui per primo davanti a tale miracolo, si convince di avere poteri straordinari e rifiuta il cibo ed i doni che i parenti dell‟uomo vogliono offrirgli in segno di gratitudine.
In un secondo momento, mentre il gruppo festeggia l‟inattesa guarigione danzando e cantando –
I’suait !He sweat! I’suait! Aie ya yie!237
- Moustique accetta di buon grado la ricompensa e, ancora una volta, risponde a tono al rimprovero del suo amico. All‟idealismo di Makak oppone un doloroso senso pratico di disincanto:
236 Ibid., p. 241. Trad. it.: “MOUSTIQUE Sellarti il cavallo? L‟asina Berthilia? Quando metterai un po‟ di sale in quella
zucca di carbone che chiami testa? Quando mai una donna ti ha guardato? E una donna bianca, figuriamoci! Sellarti il cavallo? Potrei metterti in testa questa pentola ammaccata, tagliarti una canna di bambù che ti serva da lancia, fare un calice con queste mie mani, issarti su quell‟asina affamata che tu chiami cavallo, e mandarti in giro perché tutti ridano di te. Ma dove andiamo? Dove possono andare due negri che non hanno un centesimo in due? Alla guerra? /MAKAK No. In Africa!”
Ho acquistato dalla Thomas Fisher Rare Book Library di Toronto (cui è stato donato l‟intero archivio del Trinidad Theatre Workshop) una ripresa video di una messa in scena di Dream con protagonisti Errol Jones e Stanley Marshall. Durante lo spettacolo, il pubblico ride a più riprese alle battute di Moustique che stemperano la serietà e l‟impegno dell‟amico Makak.
MOUSTIQUE
So what you want me to do? Run behind them and give them back their money? Look, I tired telling you that nothing is for free. That some day, Makak, swing high, swing low, you will have to sell your dream, your soul, your power, just for bread and shelter. That the love of people not enough, not enough to pay for being born, for being buried. Well, if you don‟t want the cash, then let me keep it. „Cause I tired begging. Look, look at us. So poor we had to sell the donkey. Barefooted, nasty, and what you want me to do, bow my head and say thanks?[…]
Pray for the world to change. Not your friend […] Pray for the day when poverty done, and for when niggers everywhere could walk upright like men.238.
Devono andare in Africa - prosegue Moustique - e hanno bisogno di denaro per arrivarci, non sarà certo la strana maschera bianca che Makak si porta dietro a guidarli fin laggiù.
A questo punto il compagno accetta e i due proseguono il loro cammino diretti al mercato di Quatre Chemin.
La Terza Scena si svolge interamente al mercato. E‟ mattina presto, prima dell‟alba; venditori ambulanti, cesti, casse, carretti e merci appese a corde riempiono il palcoscenico. Alcuni VENDITORI allestiscono le loro bancarelle, altri bevono il caffè seduti in un angolo chiacchierando del più e del meno mentre il mercato si anima e lentamente diventa giorno.
Oggetto principale di conversazione è Makak ed il miracolo che l‟ha visto protagonista; ormai la sua fama lo precede e tutti parlano di lui. In scena c‟è anche il Caporale Lestrade che non crede a nessuna delle dicerie che circolano in paese e reagisce con rabbia all‟entusiasmo popolare.
Ecco cosa dice ad uno degli uomini del villaggio, il signor Pamphilion: CORPORAL
Believe? Let me tell you what happen. I following this rumour good. And is the same as history, Pamphilion. Some ignorant, illiterate lunatic who know two or three lines from the Bible by heart, well one day he get tired of being poor and sitting on his arse so he make up his mind to see a vision, and once he make up his mind, the constipated, stupid bastard bound to see it. So he come down off his mountain, as if he is God self, and walk amongst the people, who too glad that will think for them. He give them hope, miracle, vision, paradise on earth, and is then blood start to bleed and stone start to fly. And is at that point, to protect them from
238
Ibid., p. 254. Trad. it: “MOUSTIQUE /E allora che dovrei fare secondo te? Rincorrerli e restituire i soldi? Senti, sono
stanco di dirti che nessuno dà niente per niente. Che un giorno, Makak, ti piaccia o no, dovrai vendere il tuo sogno, la tua anima, il tuo potere, solo per avere un po‟ di pane e un tetto sopra la tua testa. Che l‟amore per gli altri non basta, non basta a pagare il prezzo di essere nati, di essere sepolti. Insomma, se i soldi non li vuoi, lascia che li tenga io. Sono stanco di chiedere l‟elemosina. Ma guarda, guarda noi due. Così poveri che abbiamo dovuto vendere l‟asino. Scalzi, malconci, e cosa dovrei fare, secondo te, chinare la testa e dire grazie? […]
Prega che cambi il mondo. Non il tuo amico. […] Prega che venga il giorno in cui non ci sarà più povertà e i negri di tutto il mondo potranno camminare a testa alta, come uomini .”
disappointment, I does reach for my pistol. History, Mr. Pamphilion, is just one
series of breach of promise239.
Non appena il mercato si riempie di storpi ed ammalati accorsi da tutto il distretto per incontrare Makak, il Caporale rincara la dose sentenziando senza mezzi termini: “Gli storpi, gli storpi. Sono gli storpi a credere nei miracoli. Sono gli schiavi a credere nella libertà”240.
Ma Lestrade viene interrotto da una musica che comincia in un angolo del mercato: è una musica improvvisata con bastoni, battere di mani ed una grattugia di latta, mentre le grida dei venditori fanno da accompagnamento. Due uomini danzano ed un terzo canta.
Gli uomini mimano la scena di Makak guaritore ed il loro canto è ricco di espressioni creole: SINGER
I‟ll show you how it happen: Il dit Levez, Makak. [He said Rise, Makak] VENDOR
Pepper, pepperrrrrr. VENDOR
Plantainnnnn! DANCER
Woy, woy, Makak. SINGER
Negre ka weh twop misere. [Niggers see too much misery]
VENDOR
Cassava, cassavaaah. SINGER
Ous kai weh ou kai weh. [You‟ll see it for yourself]
DANCER
Wooooh, Makak. SINGER
Il dit Levez, Makak. [He said Wake up, Makak]
DANCER