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Obiettivi e Metodologia della ricerca

Testo con le modifiche previste dalla legge

Capitolo 2: Obiettivi e Metodologia della ricerca

2.1 Introduzione

Lo scopo del presente lavoro è indagare sugli aspetti innovativi della valutazione dei dirigenti nell’Agenzia delle Entrate, introdotti attraverso l’utilizzo del sistema S.I.R.I.O. rispetto al sistema utilizzato precedente denominato SI.VA.D.; tale sostituzione si è resa necessaria alla luce dei cambiamenti introdotti nella P.A. dalle riforme dei controlli interni e della dirigenza.

In questo capitolo verrà illustrato il processo messo in atto per la realizzazione e lo sviluppo dell’analisi. La scelta della metodologia di ricerca da utilizzare, dipende dal fenomeno su cui si vuole indagare e dagli aspetti specifici che si vogliono analizzare.37

La metodologia di ricerca che utilizzeremo per studiare il sistema S.I.R.I.O. sarà lo studio di caso. L’utilizzo degli studi di caso nella ricerca sulla valutazione è molto comune, diversamente invece da altri metodi come indagini e esperimenti. E’ uno dei diversi modi di condurre una ricerca nelle scienze sociali; esso rappresenta la strategia preferita, quando le domande come e perché stanno per essere poste, quando il ricercatore ha poco controllo sugli eventi che analizza, e quando l’attenzione è posta su un fenomeno contemporaneo che si svolge in un contesto di vita reale.

Lo studio di caso viene usato in molti studi riguardanti la politica, la pubblica amministrazione, gli studi manageriali e gestionali. Quindi, volendo semplificare con un esempio, per conoscere quali sono stati gli esiti di un nuovo programma governativo, si potrebbe condurre un’indagine sui relativi dati economici, se invece fosse necessario sapere come e perché il programma ha o non ha funzionato, si dovrebbe protendere verso uno studio di caso.

La sua essenza è di chiarire riguardo una decisione, il perché fu presa, come fu attuata e con quale risultato; riguardo alla valutazione dei dirigenti, collegheremo l’attuazione del sistema S.I.R.I.O. con gli effetti che quest’ultimo produce sulla valutazione del dirigente.38

37Le metodologie classiche che vengono spesso utilizzate per la ricerca sono la quantitativa e la

qualitativa. La prima è particolarmente indicata per misurare l’intensità di alcuni fattori, che sono noti ex ante, e che quindi può essere tradotta in indicatori e parametri da rilevare. La seconda, invece, è particolarmente adatta ad indagare la natura di un fenomeno le cui caratteristiche non sono ben definite ex ante. Cfr. Corbetta P., 1999. Metodologia e tecniche della ricerca sociale. Il Mulino, Bologna.

38

Nella conduzione degli studi di caso le prove possono provenire da sei fonti: documenti, verbali d’archivio, interviste, osservazione diretta, osservazione partecipata, oggetti fisici. Per la nostra analisi, utilizzeremo i documenti.

Aspetto fondamentale per uno studio di caso è la concatenazione delle prove, cioè una connessione esplicita fra le domande poste, i dati raccolti e le conclusioni tratte. Lo studio verrà condotto secondo l’approccio descrittivo,39 con l’obiettivo di fornire

un’illustrazione completa del fenomeno oggetto di studio all’interno del suo contesto; inoltre, per agevolare la comprensione del fenomeno, è stata prodotta una descrizione particolareggiata dello stesso.

Per rendere rigoroso lo studio di caso è necessario l’utilizzo di una strategia procedurale, a tal fine analizzeremo il modello di analisi del raffronto di configurazioni. Per compilare la relazione dello studio di caso invece utilizzeremo un struttura analitico-lineare.40

La natura della situazione oggetto di indagine ha permesso di ricorrere ad uno studio di tipo analitico utilizzando ed attingendo ad una pluralità di fonti di informazione.

2.2 La scelta metodologica dello studio di caso

Le analisi aziendali e soprattutto lo studio delle amministrazioni pubbliche, hanno per oggetto di studio realtà complesse e dinamiche che, in quanto tendono a descrivere il singolo evento, non sempre possono essere racchiuse in leggi universali e generalizzanti come per le scienze esatte.

Ciò fa sì che il metodo dello studio di caso bene si presti alle esigenze di questa scienza che, dallo studio delle singole realtà e dei singoli avvenimenti, permette di trarre degli insegnamenti con significative valenze normative. Tale strategia di ricerca permette al ricercatore di addentrarsi nella specificità del caso in esame e di osservare i suoi aspetti più peculiari ed interessanti con un grado di profondità che altri metodi non consentono, in quanto sacrificano tali peculiarità alla volontà di produrre risultati più generalizzabili ma, proprio in quanto tali, meno accurati.

Per case study si intende, adottando la definizione di Yin, “un’indagine empirica che studia un fenomeno contemporaneo entro il suo contesto di vita reale, particolarmente quando i confini fra fenomeno e contesto non sono chiaramente evidenti”.

L’utilizzo adozione del metodo dei casi come strategia di ricerca, in particolare, appare idonea di fronte a domande del tipo “come” e “perché”, tipicamente per studi

39“Approccio descrittivo non inteso come resoconto di quello che vede e sente il ricercatore, ma una

descrizione densa nella quale viene rappresentata una percezione sensoriale, che arricchita dell’interpretazione viene inserita in un contesto culturale”. Cfr. Corbetta P., 1999. Metodologia e tecniche della ricerca sociale. Il Mulino, Bologna.

40Si tratta di un approccio standard di frequente utilizzo nei lavori scientifici dove la trattazione viene

divisa in una sequenza di sotto argomenti che includono il problema oggetto di studio, la recensione della maggior parte della letteratura esistente, i metodi usati per analizzare i dati e le conclusioni a cui si è giunti. Cfr. Yin R.K., 2005. Lo studio di caso nella ricerca scientifica. Armando Editore, Roma.

aventi scopi esplicativi di fenomeni attuali, sui quali il ricercatore ha un margine di controllo estremamente limitato. L’utilizzo del case study ai fini della ricerca scientifica non è universalmente condiviso. Ad esso vengono mosse accuse di mancanza di scientificità, principalmente riguardo la carenza di rigore nel metodo di analisi, la scarsa comparabilità e la non replicabilità dei risultati, sulla cui scorta viene affermata l’inidoneità a produrre proposizioni teoriche generalizzabili.

L’attenta considerazione di ciò che R. Yin definisce generalizzazione analitica consente di superare l’elemento di contrapposizione tra approccio puramente sperimentale, che adotta procedure quantitative, utilizzando campioni sufficientemente estesi e quindi fonte di risultati considerati generalizzabili, e approccio qualitativo che riserva ampio spazio a descrizioni analitiche dei processi, che rendono giustizia della complessità dei contesti educativi e, che, attuandosi in situazioni ridotte, forniscono informazioni preziose ma conclusioni non generalizzabili. La classificazione proposta da Yin, che distingue gli studi di caso in: