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2 Il sistema di finanziamento della Sanità Cristina Giordani

2.8. Gli obiettivi di Piano

Oltre al finanziamento indistinto dei livelli essenziali di assistenza, analizzato fino a que- sto momento, con Delibera CIPE viene disposto anche il finanziamento degli obiettivi di carattere prioritario e di rilievo nazionale (detti anche “obiettivi di Piano” in quanto deli- neati nel Piano Sanitario Nazionale), secondo quanto previsto dal D.Lgs. n. 662/96 e dalla successiva L. n. 133/2008 (che ha convertito il D.L. n. 112/2008).

L’Accordo 25.3.2009, nel delineare gli obiettivi da considerare prioritari nelle more dell’e- manazione del Piano Sanitario Nazionale 2009-2011, pur ponendosi in linea di continui- tà con il Piano precedente, prende atto delle esigenze emergenti che richiedono nuovi impegni organizzativi, economici e gestionali.

Cure primarie. Alle cure primarie e all’assistenza nelle 24 ore l’Accordo riserva il 25%

delle risorse totali confermando un vivo interesse per il raggiungimento dell’obiettivo di mettere sempre più a punto forme di assistenza in grado di ridurre gli accessi impropri nelle strutture di emergenza. Le Regioni, infatti, sono incentivate a proporre, con un ulte- riore passo in avanti rispetto alla sperimentazione delle Case della salute, progetti ope- rativi di “assistenza sanitaria in h24 “ coerenti con le linee guida contenute nell’Accordo, che prevedano l’attivazione di ambulatori per la gestione dei codici di minore gravità, di presidi ambulatoriali distrettuali, gestiti da Medici di Continuità Assistenziale, di Punti di Primo Intervento per una prima risposta sanitaria all’emergenza-urgenza in situazioni di minore gravità in aree disagiate. Viene mantenuto anche il vincolo, presente nell’Accordo precedente, di € 10 mln. per la presentazione di progetti di “Facilitazione della comuni- cazione nei pazienti con gravi patologie neuromotorie”.

La non autosufficienza. Si concorda sulla necessità di incrementare l’Assistenza

Domiciliare Integrata per assicurare alla persona fragile e non autosufficiente la perma- nenza presso il proprio domicilio, con l’applicazione di un progetto di cura e assistenza multiprofessionale.

Promozione di modelli organizzativi e assistenziali dei pazienti in stato vegetativo e di minima coscienza nella fase di cronicità. Per questi pazienti si ipotizzano modelli orga-

nizzativi rivolti a garantire lo sviluppo e l’uniformità su tutto il territorio nazionale dell’ap- proccio riabilitativo e assistenziale nella fase di cronicità: percorsi assistenziali in Speciali Unità di Accoglienza Permanente (SUAP) o percorsi di assistenza domiciliare da incenti- vare, ove possibile, per i soggetti giovani.

Cure palliative e la terapia del dolore. In questo ambito l’Accordo istituisce un vincolo

sulle risorse di€100 mln. al fine di sperimentare modelli organizzativi che consentano di ottenere una maggiore facilità di accesso alle risorse assistenziali disponibili, in partico- lare implementando la rete assistenziale per rafforzare l’offerta nel territorio per il pazien- te adulto e pediatrico.

14 I dati presentati in questo paragrafo sono stati elaborati dall’Ufficio V della Direzione Generale della programmazione sani-

taria, dei livelli di assistenza e dei principi etici di sistema del Ministero della Salute. Si ringraziano in particolare il dott. Massimo Giannone (Direttore Ufficio V) e la dott.ssa Paolina Caputo. I dati completi sono pubblicati sul sito www.salute.gov.it.

Interventi per la biobanche di materiale umano.Sempre nell’ottica di una qualificazione

delle reti assistenziali si inserisce tra gli obiettivi quello che incentiva interventi in materia di “biobanche” che rappresentano un fattore determinante per lo sviluppo dell’assisten- za e della ricerca. A tale scopo sono stati vincolati 15 milioni di euro.

La sanità penitenziaria. L’Accordo affronta alcuni delicati aspetti del più ampio riordino

della Sanità Penitenziaria sancito dal D.Lgs. n. 230/1999 e dal DPCM 1 aprile 2008. La tutela delle detenute e della loro prole, la salute mentale la salute dei minori ed il sistema informativo sono i temi su cui le Regioni sono invitate a formulare progetti che, pur tenen- do delle specificità degli istituti penitenziari insistenti sul territorio, realizzino la presa in carico di questi pazienti fino al loro reinserimento nella società.

L’attività motoria per la prevenzione delle malattie croniche e per il mantenimento dell’ef- ficienza fisica nell’anziano. Viene dedicato uno spazio ad una delle aree di intervento ad

oggi più sottovalutate ma potenzialmente ricche di effetti positivi, alcuni ampiamente documentati, su svariate patologie. Viene, pertanto, richiesto di sviluppare programmi di promozione dell’attività fisica nella popolazione generale e di “prescrizione dell’attività fisica” per le persone a rischio più elevato, in via di un’eventuale estensione di tali pro- grammi.

Piano Nazionale della Prevenzione. In vista della elaborazione del Piano Nazionale di

Prevenzione 2009-2011 si ritiene di dare alle Regioni l’opportunità di consolidare i pro- grammi in corso. Viene ribadito il vincolo di€240 mln. sulle risorse.

Tutela della maternità e promozione dell’appropriatezza del percorso nascita. Obiettivi

sono: favorire il parto naturale, umanizzare l’evento nascita, ridurre la mortalità neonata- le e materna e stabilire nuove regole per il trasporto neonatale.

Ulteriori progettualità candidabili al cofinanziamento. Viene consentito alle Regioni di ela-

borare progetti anche relativamente alle tematiche trattate dal D.M. 23 dicembre 2008 (Linee guida per l’accesso al cofinanziamento alle regioni e alle Province autonome di Trento e Bolzano - anno 2008).

Con intesa del 26.2.2009 viene approvata la proposta del Ministro della Salute di asse- gnazione delle risorse vincolate per l’anno 2009 per un valore pari a€1.410.070.000. Nell’intesa, che prende atto delle modifiche intervenute sull’art. 1 comma 34 bis del D. Lgs. n. 662/1996 per effetto dell’art. 79 comma 1 quater del D. L. 25.6.2008 (conver- tito con L. n. 133/2008), viene subordinata l’erogazione a titolo di acconto del 70% delle risorse alla stipula dell’Accordo mentre l’erogazione del restante 30% viene subordinata all’approvazione da parte della Conferenza Stato-Regioni degli specifici progetti.

Anno 2008

Con l’Accordo siglato il 26.2.2009 si conviene sulla necessità di garantire la continuità necessaria per il raggiungimento degli obiettivi stabiliti nel Piano Sanitario 2006-2008 giunto al suo ultimo anno di vigenza. Si riconfermano, pertanto, per il 2008 gli indirizzi ed i vincoli sulle risorse contenuti nell’accordo precedente.

Per il perseguimento degli obiettivi di cui all’Accordo del 26.2.2009 , con intesa del 26.2.2009 viene approvata la proposta del Ministro del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali di assegnazione alle Regioni di risorse finanziarie vincolate, ai sensi del-

l’art. 1 comma 34, legge 662/1996, per l’anno 2008 pari a€1.360,600 mln. già accanto- nati con Delibera CIPE del 27.3.2008 n. 48.