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3. Il caso francese: Premessa

3.3 Obiettivo

Il lavoro svolto ha cercato di verificare e valutare la fattibilità di un progetto proposto da uno Studio di Progettazione Urbanistica, avente come scopo principale di favorire l'interpenetrazione e gli scambi tra la città e la campagna, attraverso un'organizzazione del territorio, basata attorno al concetto di un Biopolo e dei suoi nodi agricoli, favorendo ed incentivando i commerci di prossimità, l'agricoltura biologica, la creazione di un negozio-mercato, di un bio-ristorante e di un bio-hotel ed, infine di atelier, aventi funzione pedagogica. Il progetto proposto dallo Studio di Urbanistica ha pertanto considerato l'agricoltura urbana, come un mezzo pertinente e flessibile, capace di avvicinare i mondi rurale e urbano. Il biopolo è stato pertanto concepito quale entità, in grado di organizzare le attività agri-urbane del territorio, nel quale esso si inserisce, di immaginare i legami che queste potrebbero avere tra di loro, nonché di rendere visibile il progetto agri-urbano stesso. In particolare, per l'agricoltura, il progetto intende favorire la vendita di prodotti locali all'interno del negozio-mercato, incentivare l'approvvigionamento dei ristoranti e del bio-hotel con prodotti locali e, in generale, favorire lo sviluppo dei circuiti brevi di prossimità, proponendo prodotti freschi coltivati a MLV stessa. Il progetto, quindi, tenta sia di mettere a punto una sinergia funzionale, in termini di organizzazione, sia di favorire un'autosufficienza alimentare, definita come l'esistenza di superfici sufficienti per l'orticoltura e la frutticoltura, atte a coprire i fabbisogni della popolazione locale, sia, infine, di ristabilire la complementarietà tra città e campagna attraverso la creazione e la riqualificazione, laddove presenti, di connessioni verdi (Brès+Mariolle et al, 2010) e attraverso la proposta di atelier pedagogici. Gli obiettivi di questo sistema agri- urbano rispondono ai principi di sostenibilità: dal punto di vista ambientale, il progetto cerca di valorizzare e preservare la trama "verde e blu", attraverso la creazione di collegamenti verdi e blu tra i nodi; dal punto di vista economico, cerca di favorire un'agricoltura sostenibile, mediante sinergie funzionali, attraverso quindi la proposta di attività agricole da sviluppare (vivai, prodotti trasformati, loisirs, ecc.); dal punto di vista sociale, cerca di ristabilire la complementarietà tra città e campagna, attraverso la creazione di collegamenti ricreativi e la riqualificazione di quelli esistenti (5).

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• la multifunzionalità (in termini di sguardo dei cittadini sull'agricoltura) promossa dal Biopolo: il Biopolo sviluppa nel suo seno diverse attività/produzioni, distribuzione, consumazione/formazione professionale/reinserimento sociale

• la rete costituita dal collegamento del biopolo con i nodi agricoli: una fattoria modello per ciascun nodo. Ogni fattoria-nodo agricolo è un satellite del biopolo e lo aiuta a compiere le missioni che si è prefissato (sensibilizzazione, innovazione, reinserimento).

Tutte queste proposte hanno costituito la base, sulla quale il percorso di riflessione, volto a verificare la fattibilità del progetto, ha preso avvio, poiché le idee suggerite prevedono una drastica modificazione dell'organizzazione del territorio e dei modi di commercializzazione dei prodotti e della ripartizione colturale.

Diversi quesiti sono pertanto emersi e ai quali si è cercato di rispondere al fine di comprendere le scelte suggerite:

• Gli urbanisti hanno considerato il territorio agricolo come un luogo di lavoro, facendo attenzione ai problemi che la pianificazione può favorire, produrre o provocare agli agricoltori?

• Gli urbanisti hanno considerato quali sono le condizioni che possono garantire il mantenimento di un'agricoltura economicamente vitale in ambito peri- urbano, visto che la garanzia di un reddito sufficiente, che deriva dall'attività agricola, è una condizione indispensabile per il mantenimento dell'attività agricola stessa e, al contempo, del paesaggio agricolo in questi luoghi?

• Gli urbanisti hanno cercato di apprendere, vedere l'agricoltura moderna, abbandonando la visione neo-rurale dell'agricoltura, caratterizzata dalla reale incomprensione dell'agricoltura contemporanea?

• Gli urbanisti hanno analizzato i problemi esistenti e le strategie attuali adottate dagli agricoltori?

• Hanno veramente gli urbanisti invitato gli agricoltori a partecipare ai nuovi modi di governo del territorio, evitando di relegare il loro ruolo a modellatori di un quadro di vita ideale?

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3.4 METODOLOGIA DI LAVORO

La metodologia seguita, volta a cercare di comprendere le ragioni delle scelte suggerite ed a verificare la fattibilità del progetto vincitore, è scaturita dall'immediata constatazione della mancanza di coinvolgimento degli agricoltori al progetto proposto, anche in semplici termini di consultazione, che ha spinto il gruppo di lavoro ad interrogarsi fortemente sulla reale fattibilità del progetto stesso. Per rispondere ai quesiti richiesti, lo studio ha pertanto previsto, sia la messa a punto di sopralluoghi in campo, sia l'organizzazione di una serie di interviste, al fine di meglio comprendere la realtà dell'agricoltura attuale nel territorio di MLV. In particolare, sono stati organizzati degli incontri specifici con l'EpaMarne, la CAMG e la Chambre d'Agricolture, finalizzati ad avere un quadro generale della situazione del territorio ed ad ottenere dati specifici ed oggettivi dell'agricoltura (SAU, ripartizione colturale, numero di aziende agricole, numero di proprietari, attività complementari, ecc.) . Successivamente, in seguito alla disponibilità di una lista relativa agli agricoltori del territorio, sono state effettuate numerose interviste ad un campione rappresentativo del territorio preso in esame. In particolare, sono stati intervistati 10 agricoltori, di cui 4 che coltivano seminativi, 2 colture orticole, 2 seminativi e orticole, 1 seminativo ed allevamento ed infine, 1 che propone la raccolta in azienda (Pasini et al., 2012). Queste interviste hanno permesso di far emergere i problemi principali che gli agricoltori incontrano e che, quotidianamente, devono affrontare, le strategie che adottano per cercare di risolverli e le piste che potrebbero seguire in futuro per garantire la perennità dell'agricoltura in questi luoghi. Tutti questi dati, quindi, hanno permesso di far affiorare una riflessione riguardo al progetto proposto dallo Studio di Urbanistica e pertanto di scrivere un rapporto sullo stato attuale e il probabile stato futuro dell'agricoltura nel territorio di MLV (Pasini et al., 2012).

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3.5 RISULTATI E DISCUSSIONE