• Non ci sono risultati.

CON GLI OCCHI DI UN FIGLIO: LA SINDROME DI GUILLAIN – BARRÉ E LA SPERANZA DI VITA

Sabato 18 Febbraio 2017

Sono a Pisa quando sento mio padre che mi riferisce di non sentirsi in gran forma, forse una qualche forma virale; niente di che. Nella notte tra sabato e domenica avverte bruciore, dolore, formicolii alle mani e ai piedi e non riesce a deambulare; tanto da essere subito accompagnato al pronto soccorso.

All’arrivo i medici di guardia sembrano non capire, lo qualificano "codice verde" e lo lasciano un paio d'ore in attesa e nel primo pomeriggio il trasferimento in una clinica per una risonanza. La mattina successiva mio padre, 64 anni appena compiuti, non riesce più a tenere in mano un bicchiere d'acqua e inizia ad avere difficoltà a parlare. Nel frattempo, l'intuizione del neurologo trova conferma nei successivi esami: nel primo pomeriggio di lunedì la diagnosi: poliradicolonevrite acuta, Sindrome di Guillain-Barrè, un nome che per ricordarlo abbiamo dovuto scriverlo su un pezzo di carta. Da lì il trasferimento immediato a Palermo, presso l’ospedale “Villa Sofia”.

I medici, si limitarono a dire che la patologia poteva essere anche gravemente invalidante ma che in una altissima percentuale di casi aveva esito favorevole.

Sordo alla terapia, mio padre continua la sua caduta libera nel baratro dell'immobilità totale: non riesce ad alzare la mano nemmeno di un centimetro, non deglutisce più la propria saliva e comincia ad avvertire difficoltà respiratoria.

Parlo col primario che mi sottolinea come la terapia non abbia dato alcun frutto, come si paventi probabile la necessità della rianimazione per qualche giorno, come la situazione cardiocircolatoria si sia fatta precaria. Nella serata di martedì mio padre viene ricoverato

I giorni successivi viene sostanzialmente sedato e, ogni qual volta gli infermieri cercano di ruotarlo anche solo su un fianco, si collassa. Dopo cinque giorni, come da programma, stante la mancata ripresa della funzionalità respiratoria, gli viene praticata la tracheotomia. E così, nel giro di pochissimi giorni una settimana, la GBS ha imprigionato mio padre nella sua flaccida, pesantissima morsa: privato del corpo e del verbo in una sola settimana, la malattia catapulta mio padre, e noi tutti, in una dimensione impensabile, dove il concetto di vivere si stempera in quello di sopravvivere.

Il giorno successivo, il primario di rianimazione esorta mia madre a prepararsi al peggio. Nonostante la raggelante prognosi, noi familiari ce la mettemmo tutta per non crederci.

E così, quasi inaspettatamente, dopo circa tre settimane dal suo manifestarsi, la GBS comincia ad allentare la morsa. Qualche timido segnale di recupero si registra: le dita si muovono un pochino, poi anche le braccia, poi anche il respiro si fa più autonomo e la pressione più regolare.

Dopo sei settimane di rianimazione, mio padre è fisicamente pronto per essere trasferito in un centro di riabilitazione neurologica; viene trasferito a Cefalù.

Anche le prime settimane al centro di riabilitazione non sono facili: le allucinazioni che prendono forma sul far della sera turbano le notti di mio padre forse più della costante insonnia, i dolori non cessano di farsi sentire, le limitazioni fisiche non paiono allentarsi. Ed invece, un poco alla volta, le cose migliorano: gli incontri con il fisioterapista e la logopedista vengono vissuti da mio padre con impegno e dedizione, tanto da ripetere poi da solo gli esercizi ed invocarne maggiore frequenza.

Dopo qualche settimana di ricovero, i medici si esprimono fiduciosamente: la tracheotomia verrà presto richiusa e ci sono positivi segni di ripresa.

Ad oggi mio padre, a distanza di un anno dal tragico evento, è sottoposto a cicli riabilitativi ma la manifestazione ricorrente dei dolori e della sofferenza fisica getta mio padre, e noi tutti, nel raggelante timore (o terrore) che la GBS voglia farsi un altro giro di giostra.

Coraggio, determinazione e voglia di vivere sono stati punti di forza per reagire e continuare a lottare.

BIBLIOGRAFIA

[1] Jean-Baptiste Landry, Note sur la paralysie ascendante aigue, in Gazette Hebdomadaire de Médecine et de Chirurgie, vol. 6, 1859, pp. 472–474, 486–488.

[2] Guillain, G., Barré, J. A. & Strohl, A. Radiculoneuritis syndrome with hyperalbuminosis of cerebrospinal fluid without cellular reaction. Notes on clinical features and graphs of tendon reflexes. 1916. Ann. Med. Interne (Paris) 150, 24–32 (in French) (1999).

[3] Mayo Clin Proc. n March 2017;92(3):467-479; Hughes, R., et al. (2006). No association between immunization and Guillain-Barre syndrome in the United Kingdom, 1992 to 2000. Archives of Internal Medicine, 166(12), 1301.

[4] Galli Volenterio A. ―Microbiologia degli alimenti”. CEA, 2005.

[5] Vucic S., Kiernan M.C., Cornblath D.R. Guillain-Barré syndrome: An update. Journal of Clinical Neuroscience. 2009; 16: 733–741.

[6] Xiao-Dong Tan, Ying-Chun Dou , Chang-Wen Shi , Rui-Sheng Duan , RuoPeng Sun. Administration of dehydroepiandrosterone ameliorates experimental autoimmune neuritis in Lewis rats. Journal of Neuroimmunology 2009; 207: 39–44.

[7] Ang CW, Jacobs BC, Laman JD, Guillain-Barré syndrome: a true case of molecular mimicry., in Trends in Immunoology, vol. 25, nº 2, 1, pp. 61–66.

[8] Frenzen P. D. Economic cost of Guillain-Barré syndrome in the United State. Neurology 2008; 71: 21-27.

[9] Sivadon-Tardy V. et al., Guillain-Barré syndrome and influenza virus infection, in Clinical Infectious Diseases, vol. 48, nº 1, The University of Chicago Press, Jan. 1 2009, pp. 48–56.

[10] Haber P et al., Guillain-Barré syndrome following influenza vaccination, in JAMA, vol. 292, nº 20, 24 novembre 2004, pp. 2478–81.

[11] RACCOMANDAZIONE n.10122/09 del CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA.

[12] DECRETO L.vo del 18 maggio 2001, n. 279: Istituzione della rete nazionale delle malattie rare e di esenzione dalla partecipazione al costo delle relative prestazioni sanitarie.

[13] Kohl A, Gatherer D, Zika virus: a previously slow pandemic spreads rapidly through the Americas, in Journal of General Virology, 18 December 2015.

[14] Cao-Lormeau, V. M. et al. Guillain–Barré Syndrome outbreak associated with Zika virus infection in French Polynesia: a case–control study. Lancet 387, 1531–1539 (2016).

[15] Araujo, L. M., Ferreira, M. L. & Nascimento, O. J. Guillain–Barré syndrome associated with the Zika virus outbreak in Brazil. Arq. Neuropsiquiatr. 74, 253–255 (2016).

[16] REGOLAMENTO (CE) n. 2073/2005 DELLA COMMISSIONE del 15 novembre 2005: criteri microbiologici applicabili ai prodotti alimentari.

[17] Bruce A. Chabner; Dan L. Longo, Harrison's Manual of Oncology - 2nd edition, Stadi Uniti d'America, McGraw-Hill Education, 2014.

[18] Lancet Neurol 2008; 7: 939–50.

[19] Willison HJ, Yuki N. Peripheral neuropathies and anti-glycolipid antibodies. Brain 2002; 125: 2591–625.

[20] Ledeen RW. Gangliosides of the neuron. Trends Neurosci 1985; 10: 169–74. [21] Willison HJ. The immunobiology of Guillain-Barré syndromes. J Peripher Nerv Syst 2005; 10: 94–112.

Piffaretti J.C. Molecular population genetic analysis of Campylobacter jejuni HS:19 associated with Guillain-Barrè Syndrome and Gastroenteritis. The journal of infections disease 2001; 184: 221-226.

[23] Bianca van den Berg, Christa Walgaard, Judith Drenthen, Christiaan Fokke, Bart C. Jacobs e Pieter A. van Doorn, Guillain–Barré syndrome: pathogenesis, diagnosis, treatment and prognosis, in Nature Reviews Neurology, vol. 10, nº 8, 15 luglio 2014, pp. 469–482.

[24] (EN) Guillain-Barré: Approach Considerations, su emedicine.medscape.com. URL consultato il 24 agosto 2012.

[25] Micozzi A., Femia R., Mancini M. Un paradigma persistente. Caso 16-2004 — Una donna di 76 anni, con intorpidimento e dolore ai piedi e alle gambe di Anthony A.Amato, et al. 2004.

[26] Roodbol J, de Wit MC, Aarsen FK, Catsman-Berrevoets CE, Jacobs BC. Long- term outcome of Guillain-Barré syndrome in children. J Peripher Nerv Syst 2014; 19: 121–26. [27] Dornonville de la Cour C, Jakobsen J, Residual neuropathy in long-term population-based follow-up of Guillain-Barré syndrome, in Neurology, vol. 64, nº 2, gennaio 2005, pp. 246–53.

[28] Rudolph T, Larsen JP, Farbu E, The long-term functional status in patients with Guillain-Barré syndrome, in Eur. J. Neurol., vol. 15, nº 12, dicembre 2008, pp. 1332–7. [29] American Academy of Neurology - Guillain-Barré Syndrome, Fibromyalgia, and Dystonias.

[30] I. Soryal, E. Sinclair, J. Hornby, B. Pentland, Impaired joint mobility in Guillain- Barré syndrome: a primary or a secondary phenomenon, Journal of Neurology, Neurosurgery, and Psychiatry 1992;55:1014-1017, pp. 1015-1016.

[31] Nobile-Orazio E., Terenghi F., Versano A. Patogenesi delle neuropatie disimmuni. Dipartimento di Scienze Neurologiche. Università di Milano.

[32] Uncini A. Neuropatia assonale e assonopatia funzionale motoria nella GBS, Springer-Verlag 2005. Centro Regionale Malattie Neuromuscolare, Clinica Neurologica Ospedale clinicizzato ―S.S.Annunziata‖- Università degli Studi di Chieti e Pescara ―G. d’Annunzio‖.

[33] Ching-Piao Tsai, Kai-Chen Wang, Chih-Yang Liu, Wen-Yung Sheng, Tzu-Chi Lee. Pharmacoeconomics of therapy for Guillain–Barre´ syndrome: plasma exchange and intravenous immunoglobulin. Journal of Clinical Neuroscience 2007; 14: 625–629. [34] Primavera A. Immonglobuline in Clinica Neurologica- Meccanismi di azione delle IVIg, Dipartimento di Neuroscienze dell’Università di Genova - Savona 2007. Zambon F. Sindrome di Eaton-Lambert. Università degli Studi di Padova.

[35] Hughes, et al (Plasma Exchange/Sandoglobulin Guillain-Barré Syndrome Trial Group): Randomised trial of plasma exchange, intravenous immunoglobulin, and combined treatments in Guillain-Barré syndrome. Lancet 1997; 349:225–230.

[36] Davidson, I., Wilson, C., Walton, T., & Brissenden, S. (2009). Physiotherapy and guillain-barre syndrome: Results of a national survey. Physiotherapy, 95(3), 157-163. [37] Solomon A, Fahey JL. Plasmapheresis therapy in macroglobulinemia. Ann Intern Med 1963; 58: 789-800.

[38] Inkley SR, Brooks L, Krieger H. A study of methods for the prediction of plasma volume. J Lab Clin Med 1955; 45: 841-50.

[39] McKhann GM, Griffin JW, Cornblath DR et al. Plasmapheresis and Guillain-Barré syndrome: analysis of prognostic factors and the effect of plasmapheresis. Ann Neurol 1988; 23: 347-353.

[40] Van den Berg, B., Bunschoten, C., van Doorn, P. A. & Jacobs, B. C. Mortality in Guillain–Barre syndrome. Neurology 80, 1650–1654 (2013).

[41] Van der Meche FG, Schmitz PI and The Dutch Guillain-Barré Study Group. A randomized trial comparing intravenous immune globulinand plasma exchange in Guillain-Barré syndrome. N Engl J Med 1992; 326: 1123.1129.

[42] Dalakas MC, Engel WK. Chronic relapsing (dysimmune) polyneuropathy: pathogenesis and treatment. Ann neurol 1981; 9: 134-145.

[43] Hughes RA. Ineffectiveness of high-dose intravenous methylprednisolone in Guillain-Barré syndrome. Lancet 1991; 338: 1142.

[44] Dowling PC, Bosch VV, Cook SD. Possible beneficial effect of high-dose intravenous steroid therapy in acute demyelinating disease and transverse myelitis. Neurology 1980, 30: 33-36.

[45] Soliris. Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto.

[46] Hillmen P, Young N, Schubert J, Brodsky R, Socié G, Muus P, Röth A, Szer J, Elebute M, Nakamura R, Browne P, Risitano A, Hill A, Schrezenmeier H, Fu C, Maciejewski J, Rollins S, Mojcik C, Rother R, Luzzatto L, The complement inhibitor eculizumab in paroxysmal nocturnal hemoglobinuria, in N Engl J Med, vol. 355, nº 12, 2006, pp. 1233–43.

[47] AM. Waters, C. Licht, aHUS caused by complement dysregulation: new therapies on the horizon., in Pediatr Nephrol, vol. 26, nº 1, gennaio 2011, pp. 41-57.

[48] Mangano K., Dati G., Quattrocchi C., Proietti L., Mazzarino C., Di Marco R., Bendtzen K., Greco B., Zaratin P., Nicoletti F. Preventive and curative effects of cyclophosphamide in an animal model of Guillain Barrè syndrome. Journal of Neuroimmunology 2008; 196: 107-115.

[49] (EN) Marvin M. Goldenberg, Multiple Sclerosis Review, in P. & T., vol. 37, nº 3, marzo 2012, pp. 175–184.

[50] Vollmer T, Henney HR. Pharmacokinetics and tolerability of single escalation doses of fampridine sustained-release tablets in patients with multiple sclerosis: a Phase I-II, open label trial. Clin Ther 2009; 31:2206-14.

ù

RINGRAZIAMENTI

Vorrei dedicare queste ultime pagine per ringraziare tutte le persone che in me hanno sempre creduto e che mi hanno sempre sostenuto sia nei momenti di difficoltà sia in quelli felici e spensierati. Vorrei che questi ringraziamenti siano un punto di arrivo da una parte, ma anche un punto d’inizio, perché credo che non si finisca mai di crescere e spero di poter raggiungere nuovi traguardi importanti nella mia vita con tutte loro ancora al mio fianco.

Desidero ringraziare innanzitutto il relatore di questa tesi, la professoressa Simona Rapposelli, per l’aiuto sempre attento e precisissimo che ha saputo darmi, per la competenza con cui mi ha indirizzato nelle occasioni di dubbio, per l’attenzione e la gentilezza dimostrate durante la stesura del lavoro nonostante i chilometri di distanza. GRAZIE DI CUORE!!

Ringrazio anche la professoressa Alma Martelli, per la sua immediata disponibilità. Tutto il mio amore, i miei ringraziamenti, la mia dedizione vanno alla mia famiglia, perché mi è sempre stata accanto e non mi ha fatto mai mancare il suo sostegno e il suo aiuto durante tutti questi anni. Senza di loro non sarei mai diventato quello che sono e non avrei potuto coronare i miei molteplici sogni. GRAZIE!!

Documenti correlati