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Lo spettro clinico della GBS è molto eterogeneo e comprende diverse forme similari. Di seguito, un elenco delle principali forme codificate.

 AMSAN: (da Acute Motor-Sensory Axonal Nauropathy), neuropatia sensoriale assonale motoria acuta.

È caratterizzata dal danno dei nervi periferici sensitivi e si configura come una neuropatia soggettiva in quanto colpisce in modo diverso i vari soggetti almeno sull’entità dei sintomi e sul progredire della malattia, tenendo presente che la causa di tale degenerazione dei nervi può essere ricondotta di volta in volta a carenza di vitamine e/o a cause non definite, forse idiopatiche.

Per quanto riguarda la sintomatologia clinica, chi è affetto da questa patologia non può sentire, ad esempio, sensazioni di caldo o freddo in modo adeguato e in tempo reale, ma con qualche ritardo, lo stesso vale per il dolore.

I sintomi ricorrenti della patologia sono accentuati agli arti, soprattutto inferiori, e sono: dolore diffuso, stanchezza, formicolii, bruciore, scosse elettriche, disestesia/anestesia, difficoltà di deambulazione, equilibrio e percezione dello spazio, nonché problemi sulla motilità intestinale e vescicale. [31]

 AMAN: (da Acute Motor Axonal Nauropathy), neuropatia motoria assonale acuta.

È una neuropatia motoria pura, con degenerazione assonale, paralisi di un motoneurone senza perdita della sensibilità.

L’agente infettivo più frequente è l’infezione da Campylobacter jejuni. La malattia è frequente in Cina (McKhann, 1993) con epidemie estive in età infantile e giovanile nel 65% dei casi ed anche in Giappone, mentre è più rara in Europa (3-7% dei casi) ed è associata ad anticorpi anti-ganglioside.

La sintomatologia clinica riguarda: l’interessamento di tutti i livelli dei nervi, dalla radice ai terminali e più marcato nelle radici ventrali, nervi spinali prossimali e nervi cranici inferiori; infiltrati di mononucleati perivascolari endoneurali (macrofagi, monociti, linfociti T); demielinizzazione multifocale e danno assonale. Non sono da tralasciare gli aspetti secondari all’infiammazione motoria, ossia la tossicità bystander (sorta di apoptosi indotta dalla trasmissione di materiale genetico da una cellula infetta ad una sana).

È possibile trovare anche altre alterazioni di laboratorio, ad esempio, lieve incremento degli enzimi epatici, iponatremia (concentrazione di sodio nel plasma del soggetto <135 mmoli/litro); rara glomerulonefrite da immunocomplessi con possibile ematuria e proteinuria.

La terapia di questi casi di neuropatia demielinizzante è favorevole e data dal fatto che il blocco di conduzione motorio migliora e scompare in poche settimane, proprio in parallelo con l’andamento clinico a seguito della terapia con plasmaferesi o immunoglobuline ad alte dosi. Studi seriali della conduzione nervosa, inoltre, hanno evidenziato che il blocco si riduce e scompare senza che si sviluppi eccessiva dispersione temporale (ossia che la rimielinizzazione avviene in breve tempo dopo la demielinizzazione). [32]

 MFS: (da Miller-Fisher Syndrome), sindrome di Miller Fisher. [33]

riconosce anche precedenti come diabete mellito, amiloidosi primaria e familiare,

vasculite, infezione da HIV, tossicità da farmaci o tossine o forme ereditarie. I ricercatori hanno scoperto che la malattia nella fase acuta è associata alla presenza di

anticorpi con blocco neuromuscolare, alcuni dei quali (IgG) possono essere diretti al ganglioside GQ1b.

Il decorso più comune della malattia implica una pandisautonomia acuta, con insufficienza combinata simpatica e parasimpatica, in assenza di coinvolgimento sensitivo-motorio somatico. Per quanto riguarda il quadro clinico, si è notato che un gran numero di casi della malattia è stata riscontrata più frequentemente in Giappone con un’insorgenza media maggiore tra i 40 ed i 78 anni, a frequenza stagionale: si contrae di più in primavera (da marzo a maggio) e compare in principio con dolore ai piedi. La sintomatologia della sindrome si manifesta con:

 atassia (100% dei casi);

 areflessia (100% dei casi): dalla prima settimana della malattia;  asimmetrica (80% dei casi);

 debolezza orofaringea (26% dei casi) a livello del nervo cranico;

 forma frusta: paresi multiple dei nervi cranici (parestesia facciale bilaterale 24%);

 debolezza (20% dei casi);

 perdita sensoriale: minima (20% dei casi);

 oftalmoplegia completa o esterna (simmetrica o asimmetrica), con o senza ptosi (100% dei casi);

 ptosi (58% dei casi);  midriasi (42% dei casi);

 distonia vescicale (16% dei casi);

 secchezza della bocca e costipazione, peraltro riferibili anche ad un fenomeno iatrogeno; mialgia; disimmetria atassica; diplopia; vertigini.

La debolezza delle estremità e dei muscoli del tronco è minima (mentre è massima nella sindrome di Guillain-Barrè); il dolore e l’intorpidimento (formicolio) dei piedi e delle gambe, invece, peggiora di notte con una sensazione di bruciore, che fa risvegliare, coinvolgendo le ginocchia fino alle anche, oltre ad una regressa sensibilità della zona perineale. [25]

 CIDP: (da Polyneuropathy Chronic Inflammatory Demyelinating), poliradicolopatia infiammatoria demielinizzante cronica.

È una malattia rara dei nervi periferici caratterizzata da una graduale e crescente debolezza delle gambe e, in misura minore, delle braccia. È causata dal danneggiamento della mielina. La malattia si può verificare a qualsiasi età, sia nei maschi che nelle femmine. La debolezza si sviluppa nel corso di due o più mesi.

Rappresenta la forma cronica della GBS.

La presentazione tipica dei pazienti affetti da CIDP è caratterizzata dalla difficoltà di deambulazione che peggiora progressivamente nel corso di qualche mese. Inoltre, se la mielina dei nervi sensoriali è danneggiata, il paziente può avvertire formicolii o altre sensazioni anormali. All’esame obiettivo si osserva solitamente la perdita dei riflessi, come ad esempio quello del ginocchio o della caviglia.

La valutazione da parte di un neurologo comprende spesso un esame elettromiografico della velocità di conduzione dei nervi, che mostra un rallentamento della velocità di conduzione dei segnali elettrici, o anche il blocco della conduzione.

I pazienti con varianti della CIDP, come ad esempio la neuropatia motoria multifocale, potrebbero presentare solo il rallentamento della conduzione in alcuni nervi motori dei muscoli. Il medico potrebbe effettuare analisi del sangue e delle urine, compresa l’analisi delle proteine, per trovare le cause della CIDP.

 MMN: (da Multifocal Motor Neuropathy), neuropatia motoria multifocale (con blocchi di conduzione).

È una neuropatia caratterizzata clinicamente da ipostenia ed ipotrofia muscolare

lentamente progressiva, con crampi e fascicolazioni, senza deficit sensitivi. L’interessamento, a distribuzione multineuropatica, coinvolge prevalentemente gli arti

superiori ed i distretti distali in modo asimmetrico. Dal punto di vista neuropatologico la MMN è ritenuta una variante motoria della sindrome di Guillain-Barrè (GBS): si ipotizza che in questo tipo di neuropatia il danno assonale primitivo sia mediato da anticorpi, sistema del complemento e macrofagi a livello di nodi di Ranvier nell’assolemma e che quindi il blocco della conduzione nervosa non sia imputabile a demielinizzazione ma a blocco funzionale immunomediato (e reversibile) dei canali

ionici presenti nel nodo di Ranvier. L’incidenza della MMN non è nota, anche se è stimata essere intorno a 1–2/100.000

persone.

La patogenesi della MMN non è del tutto nota, anche se la frequente risposta dei pazienti alla ciclofosfamide, alle immunoglobuline ad alte dosi (dato questo confermato in quattro studi randomizzati, in doppio cieco, controllati verso placebo su un totale di 46 pazienti) e la frequente associazione di tale malattia con anticorpi anti-gangliosidi, fanno ipotizzare che abbia eziologia immunomediata.

Per quanto concerne la sintomatologia, le caratteristiche cliniche si caratterizzano per la presenza di:

 deficit motorio asimmetrico, prevalentemente distale agli arti superiori;  frequente ipotrofia muscolare;

 iporeflessia incostante;

 decorso progressivo, più raramente a scalini.

 MDS: (da Schilder Disease), malattia di Schilder o sclerosi diffusa.

È una malattia demielinizzante estremamente rara del SNC ad esordio in età pediatrica, con decorso subacuto-cronico, che presenta solitamente un generalizzato interessamento encefalico. Vi sono casi di MDS intracranici ricorrenti che coinvolgono il midollo spinale cervicale.

Il quadro neuroradiologico è altrettanto peculiare: alla risonanza magnetica dell’encefalo, nel cervelletto e nel tronco-encefalo si osservano tipiche aree estese e confluenti di demielinizzazione diffusa, con quadri di perdita assonale spesso associata a cavitazioni. Tali lesioni si riducono rapidamente di dimensione a seguito della terapia con steroidi.

 LEMS: (da Lambert Eaton Myasthenic Syndrome) sindrome miasteniforme di Lambert-Eaton.

È una rara patologia paraneoplastica, una canalopatia autoimmune, ossia una malattia neuromuscolare con ipostenia prevalentemente prossimale.

Questa malattia autoimmunitaria è caratterizzata da debolezza ed affaticamento dei muscoli prossimali, in particolare del cingolo pelvico, delle estremità degli arti inferiori, del tronco e del cingolo scapolare.

La patogenesi della sindrome di Lambert- Eaton consiste nella distruzione dei canali del Ca++ voltaggio-dipendenti, dovuta ad un processo autoimmunitario.

Generalmente, l'esordio della malattia è subacuto e il decorso è progressivo in modo variabile. Il 60% dei pazienti affetti da LEMS presentano associazione con tumori, nella maggior parte dei casi con il carcinoma a piccole cellule del polmone.

Nel 40% dei pazienti senza carcinoma, invece, rimane sconosciuto lo stimolo alla produzione degli anticorpi contro il canale del Ca++ voltaggio-dipendente; tali pazienti comunque presentano diversi autoanticorpi specifici verso altri organi. [34]

Sul piano clinico, gli arti inferiori sono interessati più frequentemente dei superiori e ciò determina una deambulazione lenta e ondeggiante. I nervi cranici sono più raramente interessati.

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