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Caratteristica comune è la bocca trilabiata. Alcuni generi hanno ali cervicali laterali. L’estremità caudale del maschio è generalmente ripiegata.

Toxocara canis (Werner, 1782)

Oltre che per la sua importanza veterinaria, questa specie è nota per la sindrome da larva migrans nell'uomo.

-Ospiti: canidi

-Localizzazione: intestino tenue -Distribuzione in Europa: ubiquitaria

-Morfologia: elminta biancastro, con estremità anteriore dotata di tre labbra di uguali dimensioni e strette ali cefaliche. Il maschio misura 5-10 cm, ha estremità caudale arrotolata su se stessa, che termina con una specie di appendice digitiforme e presenta due lunghi spicoli (0,7-1,3 mm). La femmina è lunga 9-18 cm, l'apertura vulvare si trova nel quarto anteriore del corpo. Le uova misurano 75x90 μm, sono sferoidali, scure, con guscio spesso e finemente mammellonato e, quando sono eliminate, contengono una massa embrionale indifferenziata che ne occupa quasi interamente l'interno.

-Ciclo biologico: le uova liberate dalle femmine vengono eliminate con le feci. Grazie alla parete spessa esse sono molto resistenti nell'ambiente esterno; al riparo dalla luce diretta e con adeguate condizioni di temperatura, umidità ed ossigeno possono sopravvivere vari anni (Mizgajska 2001). Al loro interno la massa embrionale prima indifferenziata si sviluppa fino ad una larva di secondo stadio infestante (L2). La larva L2, se ingerita da un ospite proprio, fuoriesce dal guscio e compie

una migrazione entero-epato-polmonare. Qui avviene la muta da L2 a L3. Se il soggetto è giovane, le larve attraversano la parete alveolare e risalgono la trachea fino alla faringe. Vengono qui deglutite e arrivano quindi all'intestino, dove completano il ciclo fino a diventare adulti. Se l'ospite è adulto, le larve dal polmone compiono una migrazione pluriviscerale andando a localizzarsi in vari organi, tra cui muscoli, rene e cervello. In questa localizzazione somatica le larve non proseguono il loro sviluppo, ma vanno in ipobiosi. Nelle femmine gravide, probabilmente per stimoli ormonali, le larve ipobiotiche si riattivano: in parte completano il ciclo in quell'individuo andando a localizzarsi nell'intestino, dove si sviluppano fino alla forma adulta, in parte compiono una migrazione transplacentare fino al fegato dei feti. Da qui riprenderanno la migrazione completa dopo il parto, fino a localizzarsi nell'intestino dei cuccioli, che sono i maggiori responsabili dell'eliminazione delle uova nell'ambiente. Nelle volpi tuttavia non è infrequente trovare individui adulti parassitati da ascaridi. Luty (2001) ha osservato, in un confronto tra volpi, cani e gatti, una prevalenza di T. canis in volpi adulte significativamente più elevata rispetto a quanto rinvenuto nei cani adulti. L'infestazione dei cuccioli continua nel post partum anche per via galattogena. I canidi si infestano anche ingerendo animali che fungono da ospiti paratenici, i quali si erano infestati ingerendo uova contenenti larve L2 che vanno incontro a localizzazione somatica in vari organi. Ospiti paratenici possono essere roditori, lagomorfi, suini, polli, ruminanti, primati e l'uomo stesso (sindrome LM). Il periodo prepatente varia a seconda della via di trasmissione: 21 giorni dopo infestazione prenatale, 27-35 giorni dopo infestazione galattogena, 32-39 giorni dopo l'ingestione di uova embrionate. Periodo patente: 4-6 mesi.

-Patogenesi e segni clinici: la fase di migrazione nel tessuto polmonare può provocare polmonite ed edema. I vermi adulti provocano enterite mucoide, occlusione parziale o totale del lume intestinale e più raramente perforazioni con peritoniti, intussuscezioni, torsioni o occlusione dei dotti biliari e conseguente ittero. Le parassitosi di lieve entità provocano dilatazione addominale, rallentamento della crescita, a volte diarrea. In caso di infestazioni massive i sintomi sono dovuti innanzi tutto all'interessamento respiratorio e comprendono tosse, tachipnea, scolo nasale schiumoso, febbre. La maggior parte dei casi mortali si hanno in questa fase e occorrono in cuccioli di pochi giorni di vita, infestati per via transplacentare.

-Aspetti zoonotici: i nematodi del genere Toxocara, e in particolare T. canis, sono i maggiori responsabili delle sindromi da larva migrans viscerale (LMV) e larva migrans oculare (LMO), causate dall'accidentale ingestione delle uova embrionate di parassiti. La patologia, segnalata per la prima volta da Beaver e coll. nel 1952, causa sintomatologia polimorfa dovuta a epatiti granulomatose, polmoniti e gravi lesioni oculari ed encefaliche. L'infezione si contrae con l'ingestione accidentale

di larve L2; i bambini sono più frequentemente colpiti, soprattutto qualora presentino geofagia. Il fattore di rischio più importante è costituito dalla contaminazione ambientale con feci di canidi infestati. Le uova di ascaridi sono molto resistenti. Da alcuni studi emerge una correlazione diretta tra la presenza di uova di Toxocara spp.. nell'ambiente e la prevalenza di toxocariosi umana. (Mizgajska 2001) Sono state condotti numerosi studi sulla presenza di uova di T. canis nel suolo (Mizgajska 2001, Legrottaglie et al. 2003) e si ritiene che la volpe possa avere un ruolo nella contaminazione, viste le alte prevalenze con cui si segnala T. canis in questa specie. In particolare il suo ruolo può essere importante in città o qualora si avvicini alle zone abitate.

Toxascaris leonina (Linstow, 1902) -Ospiti: canidi, felidi

-Localizzazione: intestino tenue -Distribuzione in Europa: ubiquitaria

-Morfologia: parassita biancastro macroscopicamente quasi indistinguibile da T. canis. L'unico carattere differenziale è costituito dai processi digitiformi presenti sull'estremità caudale dei maschi di quest'ultima specie, assenti in T. leonina. I maschi misurano 2-7 cm, le femmine 2-10. La parte cefalica presenta due strette ali allungate, finemente striate, e tre labbra, delle quali la centrale molto più larga delle due laterali. Le uova (75x85 μm) sono leggermente ovoidali, hanno guscio liscio e contengono una massa embrionale indifferenziata.

-Ciclo biologico: l'ospite si infesta ingerendo le uova contenenti le larve L2 o le larve presenti nei tessuti di ospiti paratenici. Lo sviluppo ad adulto avviene completamente nella parete e nel lume intestinale, senza alcuna migrazione somatica. Il periodo prepatente è circa 11 settimane, quello patente 4-6 mesi.

-Patogenesi e segni clinici: uguali a quelli provocata dagli adulti di T. canis.

Ordine Spirurida

Famiglia Rictulariidae

Caratterizzata da assenza di pseudolabbra, cavità orale dotata di denti generalmente posizionata sulla parte dorsale dell’estremità cefalica; numerose grandi spine corporee cuticolari.

Pterygodermatites affinis(Jagerskiold, 1904) (sin. Rictularia cahirensis) -Ospiti definitivi (O.D.): canidi, felidi, mustelidi, viverridi

-Ospiti intermedi (O.I): insetti, forse rettili -Localizzazione: intestino tenue

-Distribuzione in Europa: Europa occidentale, associato ad habitat semiaridi. (Martinez-Carrasco et al. 2007)

-Morfologia: mancanza di pseudolabbra, apertura buccale esagonale dentata, cavità orale sviluppata e dotata di denti; presenza di strutture corporee cuticolari tipiche [Foto 8-9].

-Ciclo biologico: le femmine depongono uova ovali con guscio liscio e spesso, ciascuna contiene una larva di primo stadio completamente sviluppata. Le uova si schiudono nell’intestino di un insetto ospite intermedio, nel quale si incistano circondate da una capsula, tra la muscolatura circolare e l’epitelio dell’ileo. La larva subisce 2 mute e raggiunge lo stadio infettante all’interno della capsula. Il tempo necessario per lo sviluppo del 3° stadio (infettante) dipende dalla temperatura. L'ospite definitivo si infesta ingerendo le larve L3. Lo sviluppo nell'O.D. non è ancora stato studiato dettagliatamente come per l'O.I..

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