• Non ci sono risultati.

Famiglia Ancylostomatidae

Caratterizzata da estremità cefalica ripiegata dorsalmente, per cui gli elminti di questa famiglia sono spesso definiti “vermi a uncino”; capsula buccale ben sviluppata, armata di denticoli o di placche taglienti; borsa copulatrice con lobi laterali e dorsali ugualmente sviluppati e spicoli lunghi, sottili e flessibili. Appartengono alla famiglia 18 generi ma le specie zoonotiche appartengono tutte al genere Ancylostoma.

Uncinaria stenocephala (Railliet, 1884) -Ospiti: canidi, felidi

-Localizzazione: intestino tenue -Distribuzione in Europa: ubiquitaria

-Morfologia: parassita biancastro, lungo circa 1 cm x 120-180 μm (maschio 5-9 mm, femmina 7-13 mm), con capsula buccale dotata sul margine esterno di due placche taglienti laterali e di un paio di denticoli alla base. Altri denticoli sono al fondo della capsula. Il maschio possiede una borsa copulatrice trilobata [Foto 1-2] e spicoli lunghi 640-760 μm. Uova elissoidi, a 4-8 nuclei di segmentazione quando eliminate dall'ospite, misurano 71-93 x 37-55 μm.

-Ciclo biologico: le uova deposte dalle femmine sono eliminate con le feci e maturano nell'ambiente esterno a temperature comprese tra 15-25 °C e umidità idonea. La forma infestante è costituita dalle larve L3 che infestano l'ospite per os oppure per cutem; la prima via di trasmissione sembra essere più frequente per la specie in questione, infatti le larve penetrate per cutem difficilmente raggiungono la sede intestinale. Giunte nell'intestino dell'ospite, le larve maturano ad adulti. Periodo prepatente: 3-4 settimane. Il periodo patente dipende dallo stato immunitario dell'ospite. -Patogenesi e segni clinici: gli adulti si attaccano alla mucosa provocando piccole soluzioni di continuo dei villi che determinano sanguinamento, provocando talvolta lieve anemia, ipoalbuminemia, diarrea, anoressia e letargia, soprattutto negli animali giovani. Frequentemente non si hanno sintomi manifesti. Le larve che entrano per cutem provocano dermatiti a carico del cuscinetto plantare e degli spazi interdigitali.

-Aspetti zoonotici: è stata dimostrata sperimentalmente la possibilità che il parassita causi lesioni cutanee nell’uomo, ma non sono riportate infezioni naturali (Taylor et al. 2007).

Famiglia Molineidae

Caratterizzata da capsula buccale piccola, dotata di un denticolo o di una lancetta nelle specie ematofaghe. Borsa con lobi laterali più sviluppati e spicoli corti e tozzi.

Molineus legerae (Durette-Desset & Pesson, 1987) -Ospiti: canidi

-Distribuzione in Europa: Europa occidentale

-Morfologia: nematodi piccoli, lunghi meno di 1 cm. Estremità cefalica molto più sviluppata in lunghezza che in larghezza [Foto3]. Il poro escretore si apre nella parte ventrale del corpo a livello della seconda metà dell'esofago. Vista dall'apice la testa presenta una bocca triangolare, 6 papille labiali esterne e 4 papille cefaliche. Il corpo è circondato da creste cuticolari visibili alla sezione trasversale. Il maschio, lungo 6-7 mm, è bursato, con spicoli lunghi 118 μm che si dividono in 3 punte. La femmina misura 7-11 mm, ha l'apertura vulvare più vicina all'estremità caudale rispetto a Molineus patens e presenta una caratteristica punta all'apice caudale lunga 18 μm [Foto 4]. Le uova misurano 60 x 40 μm e sono eliminate allo stadio di morula.

-Ciclo biologico: diretto, non completamente noto.

Famiglia Angiostrongylidae

Caratterizzata da assenza di capsula buccale; borsa copulatrice di dimensioni ridotte, apertura vulvare nella parte posteriore del corpo.

Angiostrongylus vasorum (Bailliet, 1866) -Ospiti definitivi (O.D.): canidi, mustelidi

-Ospiti intermedi (O.I.): molluschi gasteropodi, rane

-Localizzazione: ventricolo destro e arteria polmonare dell'O.D.

-Distribuzione in Europa: il parassita si riteneva limitato a determinate aree endemiche (area sud- occidentale di Francia e Gran Bretagna, Irlanda, Danimarca), ma recenti segnalazioni in zone diverse (Germania, Italia, Scandinavia) lasciano ipotizzare un allargamento dell'areale di distribuzione (Morgan et al. 2005)

-Morfologia: nematodi sottili lunghi fino a 2,5 cm. Le femmine, lunghe 18-25 mm hanno le ovaie bianche arrotolate intorno all'intestino rosso, il che conferisce loro un tipico aspetto striato [Foto 5]. I maschi misurano 14-18 mm, sono biancastri e hanno una piccola borsa caudale con due spicoli striati longitudinalmente lunghi 360-400 μm [Foto 6]. Le larve L1 misurano 320-360 μm, presentano un bottone cefalico all'estremità anteriore e una tacca sub-terminale all'apice della coda ondulata.

-Ciclo biologico: indiretto. Le femmine ovovivipare depongono le uova larvate nel torrente ematico dell'arteria polmonare che le trasporta ai capillari polmonari dove schiudono. Le larve L1 attraversano la parete alveolare e migrano risalendo la trachea fino alla faringe, dove sono

deglutite ed eliminate con le feci. Subiscono alcune mute prima di penetrare nell'ospite intermedio. Il ciclo biologico non è stato ancora completamente chiarito, ad esempio non è noto se le larve penetrino nell'O.I. dall'esterno o debbano essere ingerite; non si sa se la trasmissione all'O.D. avvenga esclusivamente se l'O.I. viene ingerito o se le larve vengono anche escrete attraverso le sue escrezioni/secrezioni (Morgan et al. 2005). Lo stadio infestante per l'O.D. sono le larve L3; una volta ingerite, queste migrano ai linfonodi enterici, dove mutano a L4 e da qui raggiungono la sede definitiva. Il periodo prepatente è di 7 settimane. Il parassita sopravvive nell'ospite fino a 5 anni. Si suppone che le larve siano eliminate in modo non continuativo e ciò pone dei limiti per la diagnosi coprologica.

-Patogenesi e segni clinici: i parassiti adulti nei grossi vasi provocano endoarterite e periarterite; in caso di localizzazione cardiaca si osserva endocardite con interessamento della valvola tricupspide. Le larve e le uova causano infiammazione a livello alveolare. Si possono verificare fenomeni tromboembolici. Si osservano disturbi della coagulazione che provocano anemia, ematomi, emorragie. I disturbi di circolo possono esitare in ipertrofia del ventricolo destro, insufficienza cardiaca ed eventualmente insufficienza respiratoria. I segni clinici variano a seconda dell'intensità e della durata dell'infestazione; comprendono tosse (talvolta emottisi), dispnea, tachipnea, depressione, intolleranza all'esercizio fisico, edemi, sincopi. Talvolta si riscontrano segni neurologici (paresi, atassia, dolore spinale, perdita della visione) dovuti a localizzazione erratica o a emorragie subdurali (Yamakawa et al. 2009).

Famiglia Crenosomatidae

Caratterizzata da assenza di capsula buccale; borsa ben sviluppata con spicoli, apertura vulvare nella parte mediana del corpo.

Crenosoma vulpis (Dujardin, 1845)

-Ospiti definitivi (O.D.): canidi, mustelidi, procionidi -Ospiti intermedi (O.I.): gasteropodi terricoli

-Localizzazione: trachea e bronchi -Distribuzione in Europa: ubiquitaria

-Morfologia: vermi bianchi tozzi, il maschio misura 3,5-8 mm e possiede due spicoli di 370 μm; la femmina misura 12-15 mm, la vulva è situata circa a metà del corpo. In entrambi i sessi la cuticola forma nella parte cefalica 18-26 caratteristiche pliche ad anello, ornate sui margini da spine retroverse [Foto 7]. Le larve L1 misurano 265-330 μm e hanno coda diritta e appuntita (Della

Santa 2002), sono più larghe rispetto a quelle di A. vasorum.

-Ciclo biologico: indiretto. Il parassita è ovoviviparo e produce larve L1 che vengono eliminate con l'espettorato e con le feci. Nell'ambiente esterno penetrano nel piede di molluschi terricoli, dove raggiungono lo stadio infestante (L3) in 16-17 giorni. Se il mollusco è ingerito da un ospite definitivo la larva, attraverso i vasi linfatici e la circolazione epatica, arriva al polmone, dove diventa adulta. Periodo prepatente: 3 settimane. Periodo patente: 290 giorni.

-Patogenesi e segni clinici: i parassiti adulti sono causa di bronchite e tracheite, il più delle volte a decorso cronico, che si manifestano principalmente con tosse secca o produttiva, dispnea.

Ordine Ascaridida

Documenti correlati