A questo punto del lavoro per chiudere definitivamente il cerchio, era interessante ve- dere che risultati si sarebbero ottenuti se invece di utilizzare un modello MF-Swift si sarebbe utilizzato un modello Pacejka mono-punto di contatto. Direttamente dai da- taset di Swift fornitoci da Pirelli sono stati ricavati gli analoghi Pacejka per l’anteriore ed il posteriore, con il quale si è ripetuto un passaggio traversina a 50 km/h ed una manovra su dosso a 40 km/h.
CAPITOLO 8. VALIDAZIONE SPERIMENTALE DI MF-SWIFT 100
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CAPITOLO 8. VALIDAZIONE SPERIMENTALE DI MF-SWIFT 101
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CAPITOLO 8. VALIDAZIONE SPERIMENTALE DI MF-SWIFT 102
Figura 8.40: Confronto su un passaggio traversina a 50 km/h, pressione 2.2 bar
Figura 8.41: Confronto su un attraversamento dosso a 40 km/h, pressione 2.2 bar
Con il grafico di Figura 8.40 si conferma per l’ennesima volta che il Pacejka mono- punto di contatto fornisce dei risultati completamente sbagliati sul passaggio traversi- na. Anche la modifica di alcuni parametri non potrà mai permettere di avere un grafico con una forma simile a quello reale. Altra questione invece per quanto riguarda il dos- so. Esso infatti è un ostacolo di dimensioni molto più grandi e, approssimandolo ad un arco di sinusoide, ha una lunghezza d’onda pari a circa due volte il diametro del pneu- matico. Come affermato più volte nel Capitolo 5, si è di poco all’interno del campo di validità del Pacejka ed infatti, come si può osservare dal grafico di Figura 8.41, le differenze con il modello MF-Swift sono minime e riguardano unicamente il contributo in frequenza del segnale. Ovviamente il modello ad anello rigido, grazie ai gradi di libertà aggiuntivi, riesce a cogliere qualche oscillazione in più, ma il valore medio del segnale viene colto molto bene anche con l’utilizzo del singolo punto di contatto. A 40 km/hla frequenza di eccitazione risultante è di 9.3 Hz, valore al limite del campo di validità del Pacejka, oltre al quale comincia a diventare non trascurabile il contributo in frequenza dato dall’anello rigido. Infatti nel caso a 20 km/h le oscillazioni dell’anello sono inferiori e le soluzioni dei due modelli ancora più simili tra loro.
Capitolo 9
Conclusioni e Sviluppi Futuri
Dal punto di vista della Dallara questo lavoro è stato molto interessante ed utile ad approfondire temi mai affrontati in precedenza.
La prima parte del lavoro è servita a far capire i grossi limiti del Pacejka mono- punto di contatto a simulare la dinamica verticale su ostacoli aventi lunghezze d’onda troppo piccole, volgendo grande interesse verso modelli più sofisticati. Grazie a questa tesi, l’azienda ha raccolto molte utili informazioni sui campi di applicabilità e sull’u- tilizzo pratico di alcuni di essi, testandone pro e contro ed in alcuni casi correlandoli con la realtà. La collaborazione con degli esperti di pneumatici è risultata preziosa nel giungere più velocemente a convergenza nell’impostazione dei test pratici e teorici e nell’analisi dei risultati.
Il modello FTire ha suscitato grande interesse grazie alle sue dichiarate potenziali- tà. Tuttavia un primo approccio al suo utilizzo ha messo subito in luce le problematiche associate al suo appropriato utilizzo, ai tempi di calcolo, alla presa di confidenza con un modello così sofisticato ed alla reperibilità dei coefficienti. Lo studio ed i test con questo modello verranno portati avanti anche in seguito a questo lavoro in accordo con le tempistiche, le metodologie di lavoro, oltreché ai campi di applicabilità pratica che verranno meglio definite fra Dallara e Pirelli. Sarà sicuramente interessante ripetere le simulazioni del Capitolo 8 anche con una caratterizzazione validata di FTire, per poterlo comparare con MF-Swift e le misure reali.
Il modello ad anello rigido ha mostrato un buon allineamento con le misure reali, pur garantendo una rapida velocità di calcolo. Esso non è troppo complesso matema- ticamente, di conseguenza è possibile avere un ottimo controllo sui coefficienti e sui loro effetti.
Gli ulteriori sviluppi previsti riguarderanno da un lato l’evoluzione del modello veicolo e, sempre in stretta sinergia con il costruttore di pneumatici, il proseguimento dell’attività di correlazione. Questo con l’obiettivo di definire una buona base solida di modellazione e metodologia di generazione dei coefficienti, tale da sfruttare analisi di dinamica verticale all’interno dello sviluppo veicolo, con ovvi vantaggi per quel che riguarda la stima dei carichi ed analisi di comfort in particolari manovre.
Ringraziamenti
Per prima cosa vorrei ringraziare il Professor Massimo Guiggiani che ancora una vol- ta ha dimostrato la sua grande umanità e generosità concedendomi l’opportunità di andare a lavorare in una grande azienda come la Dallara, coronando il sogno per cui cinque anni fa avevo deciso di mettermi a studiare sui banchi di ingegneria.
Ringrazio Luca Bergianti, Jacopo Gentile e Davide Lanzellotti che mi hanno seguito appassionatamente nel progetto ed apprezzato i frutti del mio lavoro. Grazie anche ad Andrea Toso per avermi concesso l’opportunità di lavorare con loro.
Un sentito ringraziamento a MSC Software per la fornitura del programma e per il prezioso supporto che mi hanno permesso di prendere confidenza con i modelli e svolgere al meglio l’attività di tesi.
Un sentito ringraziamento anche a Pirelli per la fornitura dei coefficienti pneuma- tico ed il supporto durante il processo di allineamento, che hanno dato tanto valore e concretezza al progetto.
Un ringraziamento speciale ai nuovi compagni di ufficio, ai miei compagni di uni- versità ed i miei amici di sempre del "Barrino" che avete reso meno noiose le dure giornate di studio e lavoro.
Infine i due ringraziamenti più importanti.
I primi ovviamente vanno alla mia famiglia, ai miei genitori, a mio fratello, ai miei zii, cugini e cuginette. Mi avete sempre fatto sentire il vostro affetto ed orgoglio per quello che facevo, fornendomi la determinazione per puntare sempre più in alto.
Durante il lavoro, un giorno mi sono imbattu- to nel grafico riportato qui a sinistra, che mi ha riportato alla memoria quei maledetti grafici di destra, che ho visto così spesso durante le spi- rometrie fatte al Meyer. Ed è curioso come il destino mi abbia messo di fronte a questi grafici all’inizio ed alla fine del mio percorso di crescita, cammino che mi ha portato da essere un bambino con tanti problemi di salute ad essere un uomo con una vita normale piena di gioie e soddisfazio- ni. Grazie a tutti coloro che hanno reso possibile tutto ciò e soprattutto ai miei genitori.
Dulcis in fundo, un grazie di cuore per avermi sopportato in tutti questi mesi così stressanti va ad Irene. La persona che mi ha insegnato ad amare e ad essere meno egoista, dando valore alle piccole cose della vita. Perché a volte basta veramente poco per cambiare radicalmente la propria vita, come chiedere ai vicini di mettere in frigo delle mozzarelle.
Appendice A
Property File dei Pneumatici
Utilizzati
A.1
PAC2002-BeltDynamics 205/55 R16
APPENDICE A. PROPERTY FILE DEI PNEUMATICI UTILIZZATI 109