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PARALLELO CORTINA 1956-CORTINA 2026

3- OLIMPIADI 2026 MILANO-CORTINA

3.7 PARALLELO CORTINA 1956-CORTINA 2026

A settant’anni di distanza l’emozione provata dai cittadini all’annuncio di ospitare nuovamente le Olimpiadi Invernali fu la stessa. Ci sono tantissimi punti di contatto tra due Olimpiadi che verranno praticate nella stessa città. Le infrastrutture costruite nel 1956 sono ancora oggi dei marchi di fabbrica di Cortina d’Ampezzo, il Trampolino Italia nella sua imponenza svetta sopra il paese, lo Stadio del Ghiaccio che possiede ancora delle parti originali fa respirare la storia ogni volta che un cittadino entra, per non parlare della pista Eugenio Monti che è possibile ammirare sia dalla strada, andando verso i passi sia dalla Cabinovia Freccia nel Cielo. Tutti questi luoghi hanno scritto una pagina indelebile dello sport e della località stessa, molti alberghi che erano stati costruiti per l’occasione sono ancora oggi in funzione.

Le Olimpiadi che verranno porteranno in paese moltissimi turisti e appassionati di sport e Cortina dovrà farsi trovare pronta sia in materia di infrastrutture sia in viabilità. Troppe volte negli ultimi anni il paesino di montagna è stato letteralmente bloccato a causa dei problemi legati al traffico: dai tir che si dirigevano verso l’Austria, ai pochi parcheggi, alle strade troppo strette costituite da una sola corsia. Visto che la mole di turisti prevista nel 2026 sarà di gran lunga superiore a quello che normalmente Cortina ospita durante i periodi festivi, il piano del traffico sarà una delle questioni più importanti, anche perché uno dei pilastri di questi Giochi Olimpici è la sostenibilità.. Un banco di prova importante saranno i Mondiali di Sci del 2021 che metteranno a dura prova Cortina stessa. Gli impianti, come da progetti dovranno essere perfezionati, resi più confortevoli e veloci poiché molti hanno diversi anni alle spalle. Le altre località che fanno parte della “12 Best of Alps” hanno attuato un processo di svecchiamento per rendere i consorzi sciistici delle zone innovative e dotati dei confort di ultima generazione, questo sarà quello che dovrà fare anche la regina delle Dolomiti. Il primo passo è stato quello di costruire la prima cabinovia, tuttavia ce ne sono diversi ancora da compiere. Il Carosello delle Dolomiti, il più grande comprensorio sciistico in Europa, è un ottimo progetto, che può portare nuovamente Cortina e le sue piste al centro dell’interesse dello sciatore medio. Oggi Cortina, nonostante la bellezza delle sue piste, soffre moltissimo la distanza tra i suoi comprensori a causa della mancanza di un efficiente collegamento tra loro. Un obiettivo sarebbe quello di rendere più facili ed efficienti gli spostamenti tra gli impianti affinché il turista possa godersi al meglio una giornata nelle Dolomiti.

Nei VII Giochi Invernali si poteva notare come ci fosse la voglia di emergere e far diventare Cortina un polo di livello internazionale sia come meta di turismo sia come località sciistica. L’emozione

provata nel 1956 da tutti i volontari, che hanno realizzato quella Olimpiade, sarà la stessa che molti cittadini Ampezzani proveranno in questi anni per cercare di far eccellere Cortina nel mondo. Oggi Cortina, però deve dimostrare al mondo intero che può reggere il confronto con le più grandi città Olimpiche e continuare ad essere un punto di riferimento internazionale per vari sport tra i quali bob e slittino.

Un fattore di estrema importanza, come viene riportato nel dossier Olimpico, è il tema della legacy infatti queste Olimpiadi Invernali vogliono lasciare un’eredità per le generazioni future in tutto ciò che verrà costruito. Si è visto che il Villaggio Olimpico di Milano diventerà un polo universitario mentre quelli di Cortina e Livigno saranno donati alla Protezione Civile. Anche le strutture sportive avranno una vita dopo il febbraio 2026, lo Sliding Center in primis ma anche lo Stadio del Ghiaccio. L’eredità che un evento di tale caratura potrà dare è sicuramente rendere il paese vivo per dodici mesi all’anno ed evitare lo spopolamento turistico dei mesi “morti”.

L’aspetto economico sarà completamente differente rispetto all’edizione passata, poiché le sponsorizzazioni e i ricavi da merchandising forniranno una voce molto importante nella parte dedicata agli introiti come la vendita dei biglietti, aspetto nettamente diverso rispetto a settanta anni fa, quando i ricavi e il costo per accedere alle gare erano chiaramente inferiori. L’obiettivo negli anni ‘50 era quello di dimostrare al mondo intero che cosa aveva fatto un paesino in provincia di Belluno di 6000 abitanti. Furono le prime Olimpiadi Invernali trasmesse dalla Rai in eurovisione e grazie alle gare stracolme di spettatori, il prodotto Cortina 1956 ebbe un successo inaudito. L’obiettivo nel 2026 è quello di permettere al pubblico più vasto possibile di assistere a questo evento, in modo tale da vendere al meglio il prodotto Olimpiade Invernale Milano-Cortina. I protagonisti saranno gli atleti come sempre, poiché sono coloro che fanno emozionare gli spettatori, al tempo erano il cortinese Eugenio Monti, l’austriaco Toni Sailer, il giapponese Chiharu Igaya e la giovane americana Tenley Albright, invece nel 2026 la speranza è che saranno gli atleti italiani a farci emozionare ed esultare come la discesista Sofia Goggia, la campionessa del Mondo di snowboard Michela Moioli o qualche giovane italiano, che nei prossimi anni emergerà e avrà da raccontare una sua storia.

La sfida più importante per Cortina sarà quella di riuscire a mantenere un carattere prettamente tradizionale e basato sulla propria cultura, per l’identità che la contraddistingue.